La curcuma si è dimostrata un potente antinfiammatorio senza effetti collaterali. Contrastando le infiammazioni, si interviene sui fenomeni da esse provocate come artriti, osteoartriti, artrosi in fase acuta (previene le ricadute), dolori muscolari, sindrome del tunnel carpale, dito a scatto, dolori mestruali, dolori post-chirurgici, congiuntivite, morbo di Crohn, emorroidi durante la fase congestizia. La curcuma sembra svolgere un ruolo importante nell’insorgenza del tumore: il prestigioso National Cancer Institute statunitense annovera la curcuma come sostanza preventiva per il cancro intestinale poiché in grado di neutralizzare le sostanze tossiche presenti nei cibi. La curcuma ha inoltre un’azione protettiva nei confronti di ulcera gastrica e duodenale o peptica derivata dall’assunzione di farmaci e/o anti-infiammatori. Spesso causate da un batterio, l’Helocobacter pylori (presente nel 90% delle ulcere duodenali e nelle gastrite), i disturbi a livello gastrico vengono contrastati preventivamente nella fase di formazione ulcerosa, introducendo un significativo incremento del muco. L’aggiunta di pepe nero all’assunzione di curcuma, anche solo del 3% in peso rispetto alla curcuma, determina un notevole potenziamento degli effetti della curcuma. Fonte: L'altra medicina