Nel panorama internazionale è sempre più in vista l'azione di particolari alimenti funzionali, in grado cioè di favorire la guarigione di patologie anche gravi semplicemente attraverso scelte nutrizionali, che nel caso dei pesci grassi possono rivelarsi anche decisamente gustose. La possibile azione del pesce (e degli Omega 3 che contiene) sugli stati depressivi era già stata segnalata da studi pubblicati in anni precedenti, ma la novità attuale è legata al fatto che oggi se ne comprende l'azione, dovuta al controllo di specifiche citochine infiammatorie. Ci sono quindi alcune novità decisamente in linea con quanto sosteniamo da tempo. Il lavoro di un gruppo di ricerca statunitense, pubblicato su Brain, Behavior and Immunity evidenza che l'aumento della concentrazione di Omega 3 (EPA e DHA in particolare) contrasta l'effetto depressivo conseguente ad una terapia con interferone, agendo però soprattutto sulla Interleuchina 6 (IL6), e i ricercatori fanno esplicito riferimento ad una forma depressiva indotta dall'infiammazione (Lotrich FE et al, Brain Behav Immun. 2013 Jul;31:48-53. doi: 10.1016/j.bbi.2012.08.007. Epub 2012 Aug 19). Di particolare interesse è che lo stesso gruppo di ricerca ha evidenziato come particolari specifici sintomi mentali (come la rabbia) siano controllabili da un apporto adeguato di Omega 3, che vanno a contrastare altre citochine infiammatorie come il TNFalfa e quindi il BAFF, pubblicando i loro risultati sul Journal of Psychosomatic Research nel novembre del 2013 (Lotrich FE et al, J Psychosom Res. 2013 Nov;75(5):475-83. doi: 10.1016/j.jpsychores.2013.07.012. Epub 2013 Jul 26). Il fatto che la depressione possa essere legata anche all'azione di particolari citochine infiammatorie è stato già oggetto di discussione su Eurosalus, in riferimento alla nuova acquisizione di un'azione antidepressiva anche della semplice aspirina. Quindi vanno presi in considerazione, nel trattamento naturale della depressione, le azioni di composti vegetali come la Curcuma che agisce sulla regolazione infiammatoria, come la Perilla che rappresenta la fonte più importante di Omega 3 vegetali, o come l'inositolo per cui questa azione è stata già ampiamente descritta. Se quindi in passato si diceva che l'effetto antidepressivo era dovuto agli Omega 3 (animali o vegetali che siano), oggi il passaggio aggiuntivo è che conosciamo l'esistenza di una depressione correlata allo stato infiammatorio e che il cibo può essere importante nel determinare un abbassamento del tono dell'umore. In misura ancora più rilevante sappiamo che l'azione dei composti segnalati, dal pesce all'inositolo, dipendono da una azione specifica su alcune particolari citochine (nei lavori indicati IL6, TNF alfa e BAFF), sempre più al centro delle nostre condizioni di salute e della nostra consapevolezza di poterne modificare i livelli attraverso una alimentazione individualizzata e definita nel rispetto di un profilo alimentare individuale. Fonte: Eurosalus