×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 905

Ricercatori: il colesterolo LDL è prodotto dal nostro fegato quando mangiamo carboidrati complessi...non grassi

Continuando la serie di articoli dedicati alle patologie cardiovascolari. Eurosalus questa settimana si occupa di colesterolo e del suo significato clinico.
In moltissimi casi il colesterolo viene descritto come un fattore di rischio determinate nell’insorgenza delle malattie cardiache quasi a mettere in secondo piano fattori decisamente più influenti come il fumo, una vita sedentaria e l’ipertensione. Questo non significa che valori alterati della concentrazione di colesterolo nel sangue debbano essere trascurati ma impone al medico di non fermarsi al colesterolo, ma di considerare in modo molto attento anche tutti gli altri fattori di rischio.

Bisogna inoltre ricordare che il colesterolo totale non rappresenta di per sé un fattore di rischio. Quando si leggono gli esami del sangue è importante valutare il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL: se il rapporto è compreso tra 4 e 4,5 entro i 40 anni e tra 4 e 5 dopo i 40 anni, non ci sono problemi.
Prima di ricorre all’utilizzo di farmaci come le statine è importante modificare il proprio stile di vita e la propria alimentazione. La maggior parte delle persone (e purtroppo anche molti medici) è convinta che per ridurre il colesterolo sia necessario ridurre l’assunzione alimentare di grassi. L’eccesso di colesterolo nel sangue è dovuto alla produzione endogena di questo lipide e non alla sua assunzione con la dieta, al punto che recentemente si è arrivati alla rivalorizzazione delle uova anche in presenza di ipercolesterolemia.
L’enzima chiave nella catena di produzione endogena del colesterolo (HMG-reduttasi) viene inibito dalla presenza di colesterolo mentre è stimolato dalla eccesiva concentrazione di zuccheri. Detto questo è facile comprendere come una dieta anticolesterolo debba puntare sul controllo delle fluttuazioni insuliniche piuttosto che sul semplice controllo dei grassi. Ricordiamo che l’insulina è l’ormone più importante nella gestione del metabolismo degli zuccheri ematici.
Proprio per questo un’alimentazione che rispecchi le indicazioni di DietaGIFT permette di ottenere ottimi risultati contro l’ipercolesterolemia. Applicare DietaGIFT significa anche riconoscere l’importanza dell’attività fisica come parte integrante della propria quotidianità: l’attivazione metabolica indotta dal movimento risulta di fondamentale importanza nel riequilibrare il quadro lipidico del sangue.
In sostegno al cambio di stili di vita è possibile utilizzare Oximix 6+ che permette di integrare manganese, zinco, rame e soprattutto cromo che rivestono un ruolo importante nella gestione della resistenza insulinica. Si assumerà un misurino a cene anche per lunghi periodi.

In aggiunta è possibile utilizzare anche inositolo (vitamina essenziale nella salute del fegato) eventualmente associato a delle capsule di olio di pesce importante per i suo contenuto in Omega 3. Anche il coenzima Q10 riveste un ruolo fondamentale nella possibile integrazione soprattutto se si stanno utilizzando delle statine.
Ultima raccomandazione: una persona con livelli di colesterolo oltre la norma deve categoricamente evitare di assumere grassi vegetali idrogenati e quindi sono banditi dalla dieta cracker, grissini, dolci industriali e naturalmente la margarina.

Eurosalus