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Ricerche confermano che per proteggere la memoria negli anziani ci vogliono le uova

Le uova potrebbero essere l'alimento ideale per proteggere la memoria. L'ipotesi arriva dagli Stati Uniti, per la precisione dagli esperti della Tufts University, che nei prossimi mesi testeranno le potenzialità di questo cibo estremamente comune e diffuso in uno studio che valuterà l'associazione tra il suo consumo e capacità mnemoniche, di ragionamento, di attenzione e fluenza verbale. L'ipotesi che i ricercatori intendono mettere al vaglio si basa sull'elevato contenuto di luteina e zeaxantina delle uova. Questi due antiossidanti sono già stati associati in passato a miglioramenti delle funzioni cognitive. Proprio un'esperta della Tufts University, Elizabeth Johnson, ha recentemente pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition un'analisi degli studi condotti sul tema. Ne è emerso che le capacità cognitive, mnemoniche e di fluenza verbale degli anziani dipendono dai livelli di zeaxantina nel loro cervello. Non solo, la fluenza verbale è influenzata anche dalle concentrazioni di luteina, che sono inoltre associate alla capacità di recuperare i ricordi e che sono significativamente ridotte in chi soffre di declino cognitivo lieve.

Un nuovo studio testerà questa ipotesi

Nella sua analisi Johnson ha anche ricordato che è stato dimostrato che l'assunzione di 12 mg al giorno di luteina permette di migliorare sia le capacità mnemoniche che quelle di apprendimento. Per questo secondo l'esperta non c'è alcun dubbio. ““Prendendo in considerazione tutte queste osservazioni – conclude Johnson nella sua analisi – l'idea che la luteina e la zeaxantina possano influenzare le funzioni cognitive negli anziani legittima ulteriori studi”.

Gli esperti della Tufts University chiederanno a metà degli individui coinvolti nella loro ricerca di mangiare 2 uova al giorno per 6 mesi, mentre all'altra metà non sarà consentito mangiarne. Il confronto fra le capacità mnemoniche, di ragionamento e di attenzione e la fluenza verbale nei due gruppi di partecipanti permetterà di scoprire se un approccio alimentare basato sull'aumento del consumo di uova possa davvero aiutare a contrastare la perdita di memoria.

Fonte: Il Sole 24Ore