Mangiare quotidianamente noci, mandorle e nocciole può migliorare la salute delle persone che soffrono di sindrome metabolica, abbassando i livelli di infiammazione nell'organismo e proteggendo il cuore, diminuendo così il rischio - particolarmente alto per questi pazienti - di sviluppare patologie cardiache, diabete di tipo 2 e ipertensione. La scoperta è stata pubblicata sul Journal of Proteome Research da Cristina Andrés-Lacueva e colleghi dell'Università di Barcellona e dai ricercatori dell'Università Rovira i Virgili di Tarragona. Secondo gli esperti l'aiuto contro la sindrome metabolica da parte di questi frutti secchi proverrebbe dall'alto contenuto di grassi sani e antiossidanti in essi contenuti e dal fatto che stimolano la serotonina, un neurotrasmettitore - già conosciuto come l'«ormone del buonumore» - che, oltre a favorire la trasmissione dei segnali nervosi all'interno del cervello, è anche in grado di diminuire la sensazione di fame. Per fare la differenza sembra ne siano sufficienti 30 grammi al giorno. La sindrome metabolica è caratterizzata da una situazione clinica ad alto rischio cardiovascolare che comprende, contemporaneamente, sintomi come obesità, ipercolesterolemia, ipertensione e iperglicemia. I ricercatori sono giunti al risultato paragonando gli effetti ottenuti su 22 pazienti sottoposti a una dieta integrata con noci e simili per 12 settimane con i dati riscontrati in altri 20 pazienti tenuti invece appositamente «a distanza», per lo stesso periodo, dalla frutta secca. Fonte: Il Sole 24Ore