La primavera, i pollini e le allergie. Arriva la stagione della “febbre da fieno”. Raffiche di starnuti e occhi gonfi sono le inevitabili conseguenze che si ripetono ad ogni stagione. In questo periodo dell’anno, le allergie da pollini colpiscono tra il 10 e il 20% delle persone. Tuttavia, quest’anno, in piena pandemia e, ancor più, in un clima generale di allarmismi potrebbe essere scambiato per coronavirus. E anche se, almeno in apparenza, i sintomi potrebbero sembrare gli stessi, tra i due ci sono differenze sostanziali. Queste diversità sono fondamentali per capire se è il caso di preoccuparsi, a cominciare proprio dalla febbre che, raramente si presenta nelle reazioni allergiche spiega Greg Poland, direttore del Mayo Clinic's Vaccine Research Group. «La questione con le allergie stagionali è che colpiscono il naso e gli occhi - spiega l'esperto - tendono ad essere nasali e la maggior parte dei sintomi è localizzata nella testa, a meno che non si abbia uno sfogo cutaneo». «Il coronavirus, come anche l'influenza, sono più sistemici, colpiscono tutto il corpo» sottolinea Poland. Sia il Covid-19 sia l'influenza, colpiscono le basse vie respiratorie. «Probabilmente non si avrà il naso che cola - aggiunge Poland -, ma si potrebbe sentire la gola infiammata, tosse, febbre e respiro corto. Bisogna prestare attenzione alla temperatura, è molto improbabile che le allergie diano febbre. Di solito non causano neanche respiro corto, a meno che non si abbia una condizione preesistente come l'asma». Nonostante questo e soprattutto nella fase iniziale, i sintomi delle due malattie potrebbero essere facilmente confusi. «Ecco perché bisogna fare attenzione soprattutto a vedere se i sintomi persistono, soprattutto se si è in un gruppo a rischio» conclude l’esperto. Anche gli specialisti di Auxologico fanno chiarezza su differenze e analogie, proponendo una sorta di vademecum con differenze e similitudini tra i sintomi delle allergie stagionali e il coronavirus. SOS febbre da fieno Tra i sintomi propri o riconducili alle allergie annoverano raffreddore “acquoso” e lacrimazione profusa che, per contro, non appartengono al Covid-19. Al contrario, invece, di tosse e congiuntivite. Questi sintomi, purtroppo potrebbero trarre in inganno e confondere poiché tipici di entrambe le patologie. Altra differenza sostanziale, l’assenza di febbre nelle forme allergiche che è invece quasi un tratto caratteristico proprio dell’infezione virale. Infatti, la febbre è solo una conseguenza dell’infezione e non dell’allergia, pertanto rappresenta un segnale distintivo importante tra l’una e l’altra. Tuttavia, è bene ricordare che ci sono sempre delle eccezioni e questo è il caso dei cosiddetti asintomatici, i pazienti che consapevoli o meno di aver contratto il virus SARS-CoV2, e quindi dall’esame del tampone, non presentano comunque i principali sintomi. Particolare attenzione per chi soffre di asma. E anche se non è un fattore che predispone al contagio, si rischia comunque un’acutizzazione dell’infezione esistente con il rischio di gravi complicazioni. Allergy UK pubblica una guida per chi soffre di allergie: «I sintomi del coronavirus in genere includono tosse persistente e febbre alta e talvolta causano mal di testa e dolori muscolari. Questi non sono sintomi riconducibili a quelli dovuti alla febbre da fieno. I sintomi della febbre da fieno sono infatti persistenti ma relativamente prevedibili, a seconda della concentrazione di pollini nell’aria». Le vere cause delle allergie Anche il sistema sanitario nazionale britannico sottolinea che i principali sintomi del coronavirus siano febbre alta e continua tosse secca. «In questo periodo dell’anno ci aspettiamo di ricevere segnalazioni di un gran numero di pazienti affetti da sintomi di rinite allergica, una reazione allergica a vari tipi di polline. In genere, i pazienti che soffrono di febbre da fieno avvertono sintomi come naso che cola o ostruito, con starnuti, dolori diffusi e lacrimazione. Non è rara anche l’insorgenza di tosse. Alcuni di questi fastidi, in particolare la tosse, potrebbero però anche essere sintomi di Covid-19». Martin Marshall presidente del Royal College of General Practitioners (RCGP). «Non deve quindi sorprendere che – aggiunge Marshall -, data la sovrapposizione tra alcuni sintomi della febbre da fieno e del coronavirus, le persone si preoccupino». «I sintomi dell’allergia – continua l’esperto - tendono ad essere più lievi e a variare d’intensità a seconda dell’ora del giorno, poiché i livelli di polline sono spesso più alti nel pomeriggio e nella sera». In questo periodo dell’anno sono praticamente all’ordine del giorno i casi di allergie da polline. «Nei casi in cui un paziente sperimenti una deviazione significativa da questo tipo di sintomi, come una tosse persistente e una temperatura corporea elevata, dovrebbe immediatamente autoisolarsi e contattare il sistema sanitario nazionale». Allergie e altri disturbi respiratori Non solo pollini e graminacee. Ricordiamo anche chi soffre di fastidi di altra natura come l’inquinamento o gli acari della polvere. Tra i disturbi respiratori causati da questi allergeni figurano in primis le riniti. Il 50% delle riniti che colpiscono la popolazione sono allergiche «possono essere legate a un periodo preciso dell’anno, ad esempio quando fioriscono le graminacee, e quindi, passeggere oppure possono essere persistenti se legate ad allergeni a cui siamo esposti sempre, come gli acari della polvere» spiega Alberto Macchi, dirigente della clinica di otorinolaringoiatria ASST Sette Laghi di Varese e presidente Accademia Italiana di Rinologia (IAR). Un 30% fa riferimento, invece, a quelle non allergiche, come il comune raffreddore. «Le chiamiamo riniti vasomotorie o cellulari» sottolinea il presidente IAR. Il restante 20% poi, si divide in forme specifiche meno frequenti, come le riniti gravidiche tipiche delle donne in attesa o quelle che colpiscono prevalentemente gli anziani. RINITE ALLERGICA, ecco come stare meglio cambiando stile di vita «Il periodo in cui si manifesta l’allergia dipende dal tipo di polline verso cui si è sensibilizzati. Le graminacee, per esempio, iniziano a fiorire ora e per questa primavera la previsione è legata a minori crisi allergiche» sostiene Gianenrico Senna, presidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC). «Inoltre, l’uso diffuso delle mascherine, può aiutare ad evitare che gli allergeni, di dimensioni maggiori a quelle di un virus, possano raggiungere le vie aeree» conclude il presidente del SIAAIC. RIPRODUZIONE RISERVATA LIFE120 © Copyright A.R. Per approfondimenti: AGI "Come distinguere i sintomi delle allergie da quelli del coronavirus" Ansa "Coronavirus: tornano allergie, possibile confondere sintomi" Adnkronos "Coronavirus, ecco come distinguerlo dalle allergie" Il Mattino "Coronavirus, gli allergici non rischiano più di altri ma la mascherina è fondamentale" Torino Today "Covid-19 e allergie: primavera, come non confondere i sintomi" Focus Tech "Coronavirus: ecco come distinguerlo dalla rinite allergica stagionale" LEGGI ANCHE: Dieta senza carboidrati: un toccasana per asma e altre patologie Asma, difficoltà respiratoria? La scienza conferma che dipende da quello che si mangia