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Ricerca conferma: i vegetariani sono più a rischio per allergie, depressione e tumori

A sostenerlo è un team di ricerca dell'Università austriaca di Graz, che ha esaminato i dati di 1320 cittadini. "Qualità della vita ridotta a causa di una dieta poco equilibrata" "Vegetariani più a rischio per allergie, depressione e tumori"VIENNA - I vegetariani più sani, longevi e contenti? Forse non è così. Secondo uno studio austriaco, i cui dati sono stati pubblicati sul portale "Plos One" (e destinato a riaprire vecchie polemiche anche tra studiosi), chi rinuncia alla carne sarebbe più a rischio di allergie, problemi mentali e persino tumori rispetto a chi mangia proteine animali all'interno di una dieta equilibrata con frutta e verdura in abbondanza.

A sostenerlo sono alcuni studiosi dell'Università di Graz, che hanno esaminato i dati dell'Austrian Health Interview Survey, un sondaggio periodico sullo stato generale di salute della popolazione austriaca condotto su circa 1320 cittadini.I rischi. In pratica, gli esperti hanno notato che chi ha scelto di abbracciare la dieta vegetariana risulterebbe sì più attivo e meno propenso a vizi dannosi per la salute come fumo e alcol, ma al tempo stesso soffrirebbe maggiormente di ansia, depressione e allergie. Non solo. Secondo questo studio, per i vegetariani presi in considerazione il rischio di andare incontro a infarti o tumori sarebbe fino al 50% superiore. Inoltre, i vegetariani avrebbero anche una scarsa propensione a vaccinarsi e a poca prevenzione.

Necessari altri studi. "Il nostro studio - hanno scritto gli autori - ha mostrato che gli adulti austriaci che seguono una dieta vegetariana sono meno sani in termini di allergie, tumore e problemi mentali. Inoltre, hanno una ridotta qualità della vita e più bisogno di trattamenti medici. Dunque occorre un forte programma di salute pubblica nel Paese per ridurre i rischi dovuti a fattori nutrizionali". I ricercatori, comunque, sottolineano anche il fatto che la ricerca necessita comunque di ulteriori approfondimenti.

Fonte: La Repubblica