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Zinco: potenziale strategia terapeutica nel cancro alla prostata

Alcuni studi hanno dimostrato che lo zinco è essenziale per la protezione dello stress ossidativo è può aiutare il DNA  repair. Di fronte alla carenza di zinco, la capacità del corpo di riparare i danni genetici, può diminuire.Due ricerche, pubblicate su Journal Nutrition e Journal of Clinical Nutrition, hanno rilevato notevoli danni al DNA, sia in animali da laboratorio che in uomini apparentemente sani, a causa di un ridotto apporto di zinco la deflezione di zinco, causa la rottura dei filamenti del DNA. Molte ricerche sullo zinco, si sono concentrate sul cancro alla prostata, poichè le ghiandole prostatiche, rappresentano la parte del corpo con la più alta concentrazione di zinco. (per ragioni ancora non note). Quando queste ghiandole diventano cancerose, il livello di zinco si abbassa notevolmente. Gli studiosi hanno suggerito che l’aumento di zinco nella prostata, potrebbe aiutare a prevenire il cancro ed essere potenziale strategia terapeutica.

La riduzione di zinco che si verifica nell’invecchiamento, inoltre, può contribuire ad una maggiore incidenza di infezioni e malattie autoimmuni. lo zinco si trova naturalmente associato a proteine nella carne rossa e pollame ed in livelli ancora più elevati, nei molluschi e nelle ostriche. E’ un micronutriente essenziale per numerosi processi cellulari. La dose giornaliera raccomandata è di otto milligrammi per le donne e undici milligrammi per gli uomini. Un notevole corpus di evidenza suggerisce che la carenza di zinco può aumentare il rischio di malattie croniche come il cancro.

Fonte: Medi Magazine