Sono sempre più numerosi gli studi condotti da ricercatori universitari che dimostrano l'importanza della vitamina D quale prezioso elemento per il mantenimento di un sistema nervoso stabile e per la salvaguardia di un'azione cardiaca e una coagulazione sanguigna normali. Vitamina D: la sua funzione Tali funzioni sono infatti collegate ad una buona utilizzazione da parte dell'organismo di calcio e fosforo, i cui livelli vengono mantenuti stabili dalla vitamina D che ne stimola l'assorbimento nel tratto gastrointestinale, che mette in circolo quelli presente nelle ossa e che ne stimola la ritenzione da parte dei reni. Una ricerca recente, mettendo a confronto 1.200 abitanti di 10 Paesi europei che hanno sviluppato tumore del colon con altrettante persone sane, ha inoltre dedotto che a maggiori tassi di vitamina D nel sangue corrisponde un rischio di cancro inferiore del 40% circa. La vitamina D, che per molto tempo è stata associata solo alla formazione delle ossa, di fatto esercita la sua funzione benefica su tutto l'organismo umano, influenzando in maniera importante le risposte immunitarie e le difese cellulari. Proprietà antinfiammatorie, attenuazione dei disturbi asmatici, di artrite reumatoide, del morbo di Crohn, stimolazione del sistema immunitario, prevenzione dell'Alzheimer e della sclerosi multipla, sono altri benefici legati ad una quantità corretta e sufficiente di vitamina D presente nel sangue. L'organismo umano ha unicamente due modalità per ottenere ed accumulare vitamine D: attraverso il cibo oppure attraverso l'esposizione a Raggi UV, raggi che compongono sia la luce solare sia quella prodotta da apparecchiature abbronzanti, ergo Solarium. L’alimentazione, tuttavia, non è la principale fonte di vitamina D, soprattutto in un Paese come l’Italia. Secondo il Professor Michael Holick, della Boston University, tra l'80 ed il 100% della vitamina D necessaria deriva dall'esposizione ai raggi ultravioletti. La pelle esposta a Raggi UV produce infatti vitamina D. E' questo il motivo per cui è molto importante, per l'uomo, esporsi con continuità alla luce: sia questa quella naturale prodotta dal sole oppure quella prodotta da apparecchiature abbronzanti. I Raggi UV responsabili della “stimolazione della pelle” con conseguente produzione di vitamina D, sono infatti glistessi che compongono sia raggi solari che luce prodotta da solarium. Solarium che, tuttavia, debbono rispondere a norme costruttive rigide e regolamentate da severe leggi sia europee che italiane. Vitamina D e Raggi UV: perché ricorrere ai Raggi UV prodotti da Solarium Ma se i Raggi UV sono indispensabile per la produzione e lo stoccaggio di vitamina D, è altrettanto vero che, in un Paese come l'Italia, stile di vita e latitudine concorrono a fare sì che l'esposizione alla luce solare (leggi Sole) non sia sufficiente per la produzione minima di vitamina D richiesta dal corpo. Da un lato gli anziani non amano esporsi al sole, dall'altro sono pochissimi i giovani che trascorrono almeno due mesi estivi interamente all'aria aperta. A ciò si aggiunge il fatto che il Nord Italia ha la stessa latitudine di Montreal: il che significa zone in cui la lunghezza d'onda della luce solare è inefficace per la produzione di vitamina D per tutti i mesi di novembre, dicembre, gennaio, febbraio. Non è pertanto un caso che studi e ricercatori ritengono che i picchi invernali di sindrome influenzale potrebbero essere dovuti ad una carenza di vitamina D a seguito di una minor esposizione alla luce solare. Scarsa esposizione al sole - impieghi d'ufficio tengono lontani dall'aria aperta la maggior parte dei lavoratori - e lunghezza d'onda inefficace in certe zone e in certi periodi, concorrono a rendere auspicabile il ricorso a Raggi UV prodotti da fonti alternative rispetto a quella solare, il che significa esposizione a luce prodotta da apparecchiature abbronzanti. Apparecchiature abbronzanti che, nel momento in cui rispondono alle Norme imposte dalla Legge, non fanno altro che fornire alla pelle una luce realizzata con gli stessi identici elementi con cui si forma la luce solare. E' pertanto scorretto, nel momento in cui il solarium sia a norma, pensare che vi siano delle differenze tra luce solare e luce prodotta da solarium; che la luce solare faccia bene mentre quella artificiale sia pericolosa e dannosa. Trattandosi della stessa “cosa”, luce solare e luce artificiale sono caratterizzate dai medesimi pro e contro: la giusta quantità fa bene, l'eccesso fa male. Del resto è regola universale: diverse vitamine ed elementi naturali, assunti in quantità esagerata, provocano danni e malattie. Sunto della posizione del Professor Cascinelli, medico chirurgo specializzato nello studio dei melanomi, in merito ai Raggi UV contenuti nella luce solare e prodotti da lampade UV. Intervista all'esperto D: Con la nuova classificazione i Raggi UV vanno ad affiancare fattori di rischio come l’amianto, gli alcolici, il fumo, l’epatite o il radon (questi agenti, infatti, compaiono nella lista di cancerogeni «gruppo uno» dell’Airc). Dire che sono fattori di rischio certi per i tumori significa anche dire che sono egualmente pericolosi? R: Non direi. L’amianto è pericoloso per tutti, così come le sigarette, il rodon etc. Le sostanze sopra elencate,inoltre, sono dannose per l’uomo a prescindere dalla quantità che se ne assume. Nel caso dei Raggi UV, e inquesto senso intendo sia i Raggi ultravioletti contenuti nella luce solare sia quelli prodotti da lampade inquanto sostanzialmente identici, la questione fondamentale è dettata dalla quantità assunta. Discorso, d’altrocanto, che vale in senso generale : in primis l’alimentazione stessa. Cibi necessari per la salute dell’uomorisultano benefici se assunti in quantità idonea, pericolosi in caso di abuso.Tornando ai Raggi UV, bisogna aggiungere un secondo punto relativo ai singoli soggetti. I Raggi UV sonopotenzialmente pericolosi solo per i soggetti con pelle chiara che si scotta sempre e non si abbronza mai. El’esempio classico è il «paradigma degli Scozzesi»: in Scozia ci sono 13-15 casi di melanoma ogni 100milaabitanti. Fra gli scozzesi emigrati nel Queensland, «the sunshine state» in Australia, la cifra sale a 63 ogni100mila, proprio per la combinazione micidiale fra caratteristiche genetiche e esposizione ambientale. InEuropa l’incidenza del melanoma è massima in Scozia , Svezia e Norvegia, dove di certo non abbondail sole, ed è invece più bassa nei paesi Mediterranei... Osservazioni che fanno ipotizzare che i fattoriendogeni (colore capelli, cute…) siano di gran lunga più importanti rispetto ai fattori esogeni(esposizione ai Raggi UV). L’esposizione a lampade UV presenta pro e contro sovrapponibili a quelli che siriscontrano a seguito dell’esposizione alla luce solare: Raggi UV contenuti in questa ultima e prodotti dalampade UV sono infatti identici. Le lampade UV, va però precisato, hanno un contenuto di UV che è circa 6o 9 volte superiore a quello del Sole all'equatore a mezzogiorno: ciò significa unicamente che l’esposizione alampade UV debba essere molto più breve rispetto a quella alla luce del sole. Per questo sono necessari unaponderata programmazione dei tempi a prescindere dal fototipo di appartenenza nonché l’utilizzo di occhialiad hoc per proteggere gli occhi. I soggetti di fototipo 1 e 2 non debbono essere esposti a queste lampade cosìcome i minorenni e gli infanti.Ci tengo inoltre a precisare che i fototipi 2-4 sono potenzialmente a rischio nella fase di acquisizionedell'abbronzatura. E' quindi indispensabile procedere con molta cautela (come durante l'esposizione alla lucesolare) fino a quando la cute è abbronzata. E' pericoloso utilizzare creme ad altissima protezione per esporsipiù a lungo senza scottarsi perchè queste non proteggono dai danni potenziali a lungo termine degli UV.Sarebbe molto utile che la programmazione del trattamento con UV, anche se non previsto dalla legge, fossefatta da un esperto dermatologo.Sintetizzando il mio discorso, concludo dicendo che:• non condivido la decisione dello IARC di inserire i Raggi UV tra i cancerogeni di primo livello• i Raggi UV contenuti nella luce solare e prodotti da lampade UV presentano le medesimecaratteristiche fisiche – è erroneo pensare diversamente• l’esposizione ai Raggi UV non è legata solo ad un discorso estetico, ma svolge anche funzionimedico-biologiche di grande importanza, come ad esempio la produzione di vitamine D• la questione fondamentale legata all’esposizione ai Raggi UV (luce solare, lampade UV) è quellache vale in generale: giusta quantità assunta. In considerazione dell’importanza dei tempi diesposizione sarebbe pertanto estremamente utile che gli stessi fossero definiti da un espertodermatologo in grado di valutare in grande dettaglio il fototipo e i caratteri ereditari di ogni singolosoggettoNon bisogna temere il sole, né le lampade se usate correttamente: è il messaggio che gli esperti che mettonosotto i riflettori un'altro aspetto positivo della tintarella. Dai raggi Uv noi ricaviamo il 90% della vitamina Dcircolante nel nostro organismo. E’ questo, nello specificico, il campo di ricerca della dalla scienziatanorvegese Alina Carmen Porojnicu del Norwegian Radium Hospital.Sunto della posizione della Professoressa Porojnicu, Medico specializzato nello studio dellavitamina D e dei suoi effetti positivi in relazione al cancro. D: Il suo campo di ricerca è focalizzato sullo studio dei benefici della vitamina D. Ci può fare una sintesi? R:. La vitamina D è oggi riconosciuta indispensabile non solo per combattere il rachitismo, ma anche perregolare il ritmo circadiano (ovvero influire sulla produzione di ormoni e più in generale sul ritmofisiologico degli esseri viventi), per prevenire cancri agli organi interni inclusi il cancro al colon, ilcarcinoma mammario e il cancro alla prostata, per regolare la moltiplicazione cellulare e il sistemaimmunitario. Una ricerca Usa calcola che, incrementando di una piccola quantità l'apporto vitamina D, siriduce del 17% l'incidenza e del 29% la mortalità per tumore. I benefici, e qui non li si possono elencare tutti,sono davvero molteplici. Basti pensare che sono 4.000 i geni che, nell’uomo, vengono regolati dallavitamina D: ciò significa che TUTTI i tessuti del corpo sono ricettori di vitamina D. Non solo quindi,come si credeva in passato, ossa e reni. D: Ma come si “rifornisce” l’uomo di vitamina D? R: Le modalità sono due : cibo o esposizione ai Raggi UV. In un Paese come la Norvegia, dove lavoro, il50% del fabbisogno è fornito dall’alimentazione. In Scandinavia si mangiano salmone, merluzzo e fegato dimerluzzo che sono davvero ricchi di vitamina D. Se si guarda il “mondo nella sua interezza”, tuttavia, si puòdire che “noi” siamo un’eccezione che non conferma la regola che vuole, effettivamente, che il 90% dellavitamina D sia prodotta dal corpo in seguito all’esposizione ai Raggi UV. In che modo? La pelle espostaai Raggi UV – ovvero sole e lampade UV – cattura questi raggi grazie ad un precursore del colesterolo. Aquesto punto produce un composto inattivo che arriva al fegato e che dal fegato passa ai reni producendocalcitriolo che è la forma attiva della vitamina D3. Da qui viene immesso nell’organismo dando vita aibenefici che abbiamo sopra elencati.Per produrne una dose minima bastano 15 minuti sotto il sole italiano in estate, il che sarebbe come bersi 250millilitri di olio di fegato di merluzzo, o bere 5 litri di latte e consumare 100 uova senza gli effetti collateralidell'abbuffata.Il sole, dunque, è davvero indispensabile. Tornando agli studi effettuati, è emerso che l’incidenza dimelanoma è molto più alta tra chi lavora al chiuso (ovvero chi è poco esposto al Raggi UV), molto più bassatra pescatori e agricoltori (molto esposti ai Raggi UV) bassissimo nelle popolazioni africane. Altri studirivelano che pazienti affetti da melanoma vivono di più se esposti ai Raggi UV - in quanto hanno unincremento di produzione di vitamina D - e che vi è una correlazione tra il periodo di diagnosi di tumori alcolon, seno, prostata e linfoma e tasso di sopravvivenza. Se la diagnosi è fatta in estate, i pazienti hannomaggiori probabilità di sopravvivenza e, a nostro avviso, questo è dovuto al fatto che hanno maggior quantitàdi vitamina D. D: Qual è la dose/quantità di vitamina D necessaria all’uomo? R: Il livello desiderabile è di 100 nanomoli/L. Ora, in Italia la popolazione ne ha mediamente 40 in inverno e60 in estate. Ciò significa che effettivamente anche da voi – nonostante le condizioni climatiche diverse daquelle Scandinave – esistono dei problemi. D: Come approvvigionarsi dunque? R: Aumentando l’esposizione ai Raggi UV. Ci tengo a questo punto a sottolineare, come ha fatto il prof.Cascinelli prima di me, che un fotone è un fotone: questo significa che i Raggi UV – che sono appuntocomposti da fotoni, sono sempre uguali. Ciò scagiona, di conseguenza, i Raggi UV prodotti da lampadesolari equiparandoli a quelli del sole. Il mio lavoro si svolge principalmente in Norvegia, dove il sole ètalmente poco da non consentire un apporto sufficiente di vitamine D per la salute dell’individuo (il ciboinfatti abbiamo detto che in Scandinavia copre il 50% del fabbisogno) Anche i lettini solari pertanto, possonocontribuire a raggiungere la quota ottimale di vitamina D. Con un nostro studio abbiamo dimostrato che pertoccare i livelli estivi di vitamina D basta fare una lampada (di 5-12 minuti) due volte a settimana per 5settimane. Noi le consigliamo anche agli anziani che prendono pochissimo sole e a chi ha problemi alleossa. Il discorso può essere analogo in Italia, non solo per il periodo invernale (quando effettivamente c’èmeno sole) ma anche per quello estivo. Lo stile di vita, infatti, impone lavori d’ufficio quindi scarsapropensione ad esporsi per almeno 15 minuti ogni giorno al sole: esposizione, inoltre, che deve comportaretutto il corpo e non solo viso, gambe e braccia. Concludo, riconfermando quanto detto dal Prof. Cascinelli,nel caso di esposizione al sole, così come a lampade UV: è indispensabile calcolare precisamente la durata diesposizione in base a fototipo e caratteri ereditari. Il mio discorso, infatti, prescinde da un’esposizione a finiestetici, ma va letta in chiave medica. L’esposizione va calcolata al fine della produzione di vitamina D.” Fonte: Airc LEGGI ANCHE: Sistema immunitario debole e malattie associate alla carenza di Vitamina D: ecco i principali segnali Puoi trovare ed ordinare Vitalife D chiamando lo 06 62286090 o cliccando qui