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Ricerca: ecco i farmaci per la pressione con maggiori controindicazioni

Secondo dati OMS, più di 15 milioni di italiani hanno la pressione alta (ipertensione arteriosa) e la maggior parte evita di effettuare dei regolari controlli. E’ bene sapere che la pressione elevata è il fattore di rischio più significativo per attaccchi cardiaci e ictus. I farmaci per abbassare la pressione sanguigna sono tra quelli più prescritti, in particolare gli ACE-inibitori, con una distribuzione media ogni 1000 abitanti di circa 116,1 dosi al giorno. Tenere a bada la pressione talvolta può risultare abbastanza complesso e il medico si vede costretto ad associare più farmaci: ad esempio un Ace-inibitore e un bloccante dei canali del calcio. Tutte le classi di farmaci che abbassano la pressione sanguigna sono in possesso di effetti collaterali significativi. Un nuovo studio indica che le donne che assumono farmaci bloccanti dei canali del calcio, come il Norvasc (amlodipina), per 10 anni o più, hanno un rischio 2,5 volte maggiore di sviluppare il cancro al seno rispetto a chi non ha mai preso il medicinale o che hanno utilizzato altri trattamenti per la pressione sanguigna. Dati OMS del 2012 suggeriscono che le morti per cancro potrebbero aumentare del 93% rispetto al periodo precedente. E’ un fatto triste che molte di queste morti possano essere vittime del cancro causato prendendo un calcio-antagonista. Informazioni base sui calcio antagonisti

I farmaci calcio-antagonisti riducono la pressione sanguigna, impedendo al calcio di entrare nelle cellule che rilassano i vasi sanguigni. Poiché il calcio è necessario nella funzione di trasmissione nervosa e nella contrazione muscolare, l’effetto di bloccare il canale del calcio è quello di rallentare la conduzione nervosa e inibire la contrazione del muscolo. Nel cuore e nel sistema vascolare, questa azione ha come risultato la riduzione del tasso e della forza di contrazione, rilassando le arterie e rallentando gli impulsi nervosi nel cuore. Sebbene i calcio antagonisti hanno dimostrato di ridurre il rischio di ictus, hanno anche dimostrato di produrre un aumento del rischio di attacchi cardiaci. Benchè meglio tollerati rispetto ad altre categorie di farmaci utilizzati per il controllo della pressione alta (beta-bloccanti, ACE-inibitori e diuretici), i calcio-antagonisti producono alcuni lievi effetti collaterali quali stipsi, reazioni allergiche, ritenzione di liquidi, vertigini, mal di testa, stanchezza e impotenza (circa il 20% degli utenti). Effetti collaterali più gravi includono disturbi del ritmo cardiaco, scompenso cardiaco e angina. Esempi di calcio-antagonisti sono: amlodipina (Norvasc), diltiazem (Cardizem CD, Cartia, Dilacor Xr, Diltia Xt, Tiazac), felodipina (Plendil), lacidipina (Motens), lercanidipina (Zanidip), nicardipina (Cardene, Carden SR), Nifedipina (Adalat CC, Procardia XL), nimodipina (Nimotop), nisoldipina (Sular), nitrendipina (Cardif, Nitrepin), verapamil (Calan, Covera-Hs, Isoptin, Verelan). Nuovi dati sugli effetti collaterali dei farmaci calcio-antagonisti. Precedenti studi hanno indicato che i farmaci che abbassano la pressione del sangue possono aumentare il rischio di alcuni tumori.

Per valutare le associazioni tra l’uso di diverse classi di farmaci per la pressione sanguigna ed i rischi di tumori al seno lobulare invasivo duttale nelle donne in post-menopausa, uno studio è stato condotto nell’area metropolitana di Seattle-Puget. I partecipanti erano donne tra i 55 ei 74 anni, 880 con carcinoma mammario duttale invasivo, 1027 con cancro mammario invasivo lobulare e 856 senza cancro. I risultati hanno dimostrato che l’uso di calcio-antagonisti per 10 o più anni è associato ad un maggior rischio di tumore al seno sia duttale che lobulare. Questa relazione non varia sensibilmente a secondo del tipo di calcio-antagonista usato. Al contrario, l’uso di diuretici, beta-bloccanti e ACE-inibitori, non è stato associato con il rischio di cancro al seno. Il rischio relativo di sviluppare il cancro al seno è stato di 2,5 volte (250%) maggiore tra le utenti della sostanza bloccante i canali del calcio. Conclusione: meglio preferire terapie naturali per ridurre la pressione, soprattutto per le donne Questi risultati forniscono una causa importante di preoccupazione e sottolineano l’importanza di utilizzare terapie alternative per il controllo della pressione arteriosa nelle donne, preferibilmente terapie non farmacologiche. Tutte le classi di farmaci che abbassano la pressione sanguigna presentano significativi effetti collaterali. Si dovrebbe fare ogni possibile sforzo per controllare la pressione sanguigna attraverso la dieta, modificando lo stile di vita e l’uso corretto di prodotti naturali.

Fonte: ComeMigliorare.com