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Ricercatori: dai telomeri del DNA dipende il nostro invecchiamento, ecco come proteggerli

Il telomero è la regione terminale del cromosoma, da cui deriva il nome stesso, composta di DNA altamente ripetuto, che non codifica per alcun prodotto proteico. Ha un ruolo determinante nell'evitare la perdita di informazioni durante la duplicazione dei cromosomi. La DNA polimerasi, infatti, non è in grado di replicare il cromosoma fino alla sua terminazione; se non ci fossero i telomeri, che quindi vengono accorciati ad ogni replicazione, la replicazione del DNA comporterebbe in ogni occasione una significativa perdita di informazione genetica. Vi sono prove che questo progressivo accorciamento dei telomeri sia associato all'invecchiamento della cellula e dell'intero organismo. La lunghezza dei telomeri è quindi un indicatore dell’invecchiamento dell’organismo. La disfunzione dei telomeri è associata alle patologie cardiovascolari, Parkinson, Alzheimer e patologie tumorali. Un recente lavoro pubblicato su The Journal of Nutritional Biochemistry mostra che si può aumentare la lunghezza dei telomeri e rallentare l’invecchiamento, riducendo lo stress ossidativo, l’infiammazione cellulare e migliorando il processo di metilazione del DNA (La metilazione del DNA è essenziale per il normale sviluppo e questa è associata con alcuni processi chiave, tra cui l’imprinting genomico, l’inattivazione del cromosoma X, la soppressione di elementi ripetitivi e la carcinogenesi). 

Infatti, la nostra espressione genetica non è rigida, ma continuamente sotto l’influenza dell’ambiente, dello stile di vita e delle nostre scelte alimentari. Per quanto riguarda l’alimentazione, ogni boccone di cibo potrebbe risultare in un’alterazione negativa o positiva dell’espressione dei nostri geni. La metilazione è un processo chiave nel mantenimento dell’integrità del DNA e della lunghezza dei telomeri. Alimenti in grado di donare gruppi metilici sono quindi essenziali per lo svolgersi corretto di questo processo e di prevenire mutazioni che possono provocare il cancro. In un articolo pubblicato su The Journal of Nutrition viene riportato che gli uomini con i più alti livelli di acido folico nel sangue hanno i telomeri più lunghi, rispetto a quelli con i valori più bassi. Inoltre, l’assunzione di acido folico (800mcg al giorno), vitamina B12 (500-1000 mcg al giorno) e l’intero complesso B è associata a telomeri più lunghi. Altri nutrienti importanti: magnesio e zinco sono fondamentali per la corretta replicazione del DNA; vitamina C: l’assunzione regolare di 1-3 g al giorno (ben al di sopra della dose ufficialmente raccomandata) è in grado di rallentare la perdita di telomeri nelle cellule vascolari umane, aspetto importante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari; vitamina E: l’assunzione di tocotrienoli (400mg al giorno) è in grado di riparare i danni del DNA e allungare i telomeri e quindi direttamente intervenire su quei processi che sono alla base dell’invecchiamento; polifenoli: resveratrolo, curcumina, quercitina, gingerolo, catechine, ecc. aiutano a ridurre i livelli di infiammazione nel nostro corpo e a conservare la lunghezza dei telomeri. Si trovano nella frutta e negli ortaggi colorati. proteine ricche di zolfo: importanti donatori di metili. Si trovano nelle carni, uova, pesce, legumi, broccoli, ecc. Non dimentichiamoci che anche lo stress prolungato e le infiammazioni croniche sono due fattori che riducono la lunghezza dei telomeri, facilitando e anticipando i processi di invecchiamento e quindi devono essere tenuti sotto stretto controllo. Pertanto, oltre all’alimentazione anche un corretto stile di vita incide sui processi di invecchiamento.

Fonte: Dr. Francesco Perugini Billi