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Riduce di dieci anni l’aspettativa di vita. Considerata una malattia vera e propria, l’obesità e altri disordini metabolici sono diventati le epidemie sanitarie del XXI secolo. Si legge nel primo punto del position paper, il documento redatto da un’équipe di esperti guidati dal professor Michele Carruba, direttore del Centro di Studio e Ricerca sull’Obesità dell’Università Statale di Milano in collaborazione con la Società Italiana Obesità (SIO), la Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità (SICOB), l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) e l’Associazione Amici Obesi Onlus. Tra gli aspetti meritevoli di nota, il documento evidenzia anche l’educazione alimentare e l’attività fisica. Il nostro Paese registra decine di migliaia di morti causate da questa patologia o dalle sue conseguenze. In Italia, ogni anno muoiono 57.000 persone per malattie legate all’obesità. Questi drammatici numeri corrispondo a una media di circa 1.000 morti a settimana o, ancora peggio, una persona ogni 10 minuti. Con un incremento del 10% negli ultimi 5 anni. Il quadro non migliora nel resto del mondo, dove ci sono più di un miliardo di adulti in soprappeso e di questi, 300 milioni sono considerati obesi. Colpiti anche i più piccini: sono ben 22 milioni i bambini sotto i 5 anni in sovrappeso.

Le vere cause dell'obesità

Definita “malattia” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità già dagli anni Sessanta. Una patologia epidemica che in casi potrebbe essere mortale e si caratterizza con l’aumento significativo della massa grassa e, successivamente, si manifesta sul piano organico con serie conseguenze in ogni organo e apparato. L'eccesso di peso e in particolare il grasso intra-addominale, è associato ad una serie di fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, tra cui: ipertensione, diabete di tipo 2, cancro, malattie renali e malattie epatiche. Il primo segnale di questa patologia è la circonferenza vita: dovrebbe essere inferiore agli 88 cm per le donne e a 102 cm per gli uomini. Il secondo, le numerose malattie correlate: l’88% dei casi di diabete è legato all’obesità, come il 55% dei casi di ipertensione, il 35% dei casi di cardiopatia ischemica e il 35% dei tumori. Inoltre, il fattore determinante è lo stile di vita condotto dai soggetti. Quindi, dall’alimentazione sana ed equilibrata all’attività fisica frequente. E aumentare il movimento, riducendo così la vita sedentaria, riduce il rischio di mortalità di circa tre volte.

Dalle conseguenze fisiche a quelle psicologiche

Da non sottovalutare, inoltre, le conseguenze psicologiche: dal 20 al 40% di persone affette da obesità soffre di un disturbo del comportamento alimentare. La maggior parte poi convivono con episodi di ansia e depressione legati allo svolgimento della attività di routine. Tra i fattori di rischio, notevole aumento dei casi di cancro di cui, mezzo milione l’anno sono riconducibili all’indice di massa corporea (BMI): i chili di troppo sarebbero implicati nello sviluppo di varie tipologie di tumore tra cui all’esofago, colon-retto, pancreas, cistifellea, seno, endometrio e ovaie. Il grasso in eccesso, soprattutto quello addominale, produce sostanze che provocano infiammazioni dei vasi sanguigni che portano alle più gravi patologie cardiache. Dall’ipertensione al colesterolo. Tra gli altri pericoli del sovrappeso anche ictus e malattie cardiache. Altra correlazione è quella con l’asma allergico. La probabilità di svilupparla raddoppia in caso di obesità. Nel caso specifico, i tessuti adiposi producono mediatori che influenzano l’infiammazione e ostruiscono le vie respiratorie.

Obesità e ipertensione arteriosa

Tra i soggetti a rischio, anche i diabetici. Infatti, quasi il 90% di chi soffre di diabete di tipo 2 è in sovrappeso. Lo zucchero, nei soggetti insulino-resistente, non riesce a raggiungere le cellule e rimane in eccesso nel sangue. Da non trascurare poi, la maggiore pressione su articolazioni e cartilagini che, sottoposte a uno sforzo superiore, sono più soggette all’usura. E ancora un aumento del 25% delle probabilità di incorrere in depressione, lo dimostra uno studio della Rush University Medical Center di Chicago. Così anche per le donne incinte in sovrappeso e ai rischi connessi agli interventi chirurgici oltre che a tutte le procedure operatorie. Da non dimenticare poi la steatosi epatica, causata dall’eccessivo accumulo di grasso nel fegato e, il fegato grasso, è tipico delle persone con chili in eccesso. Ricordiamo che, nella peggiore delle ipotesi, la statosi potrebbe degenerare in cirrosi danneggiando irreparabilmente il fegato. Tra gli altri fastidi correlati all’obesità anche le apnee notturne dovuti al grasso in eccesso intorno al collo che ostacola la respirazione. In ultimo, ma non meno importante, secondo quanto scoperto da un team di ricercatori dell’Università di Cambridge, pubblicata sulla rivista scientifica The Journal of Neurobiology of Aging: il cervello delle persone in soprappeso ha le stesse caratteristiche di quello di un altro soggetto più anziano di dieci anni.

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(Fonte: Il Sole 24Ore)

A complicare un quadro già crititico di suo, lo scenario attuale causato dell'epidemia in corso. Il 75% dei pazienti positivi al Covid-19 in terapia intensiva è in sovrappeso. Secondo alcuni ricercatori inglesi del Public Health England, contrarre il Coronavirus in condizioni di obesità aumenterebbe il rischio di complicanze. Difatti, le persone in sovrappeso sarebbero maggiormente esposte per via del maggiore numero di adipociti presenti nel loro corpo, con la funzione di “serbatoio virale” per la malattia. In sostanza, il peso eccessivo potrebbe determinare difficoltà respiratorie e alterare la risposta immunitaria e peggiorare irrimediabilemente la il quadro clinico.

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Per approfondimenti:

Fanpage "L’obesità può aggravare l’infezione da coronavirus nei giovani"

La Stampa "Scatta l’allarme obesità: è la regina di ogni malattia eppure la sottovalutiamo"

Agi "Gli obesi sono più a rischio Coronavirus"

OK Benessere e Salute "Obesità: in Italia un morto ogni 10 minuti. Serve una svolta"

OK Benessere e Salute "Obesità: ecco tutti i rischi che si corrono""Obesità: ecco tutti i rischi che si corrono"

Società Italiana Obesità (SIO)

Società Italiana di chirurgia dell'Obesità e delle Malattia Metaboliche (S.I.C.OB.)

Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI)

 

Pubblicato in Informazione Salute