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Ricerca: fichi, datteri e prugne... la frutta disidratata contro fatica, anemia e stipsi!

Contro l'osteoporosi, un aiuto dall'uva passa. L'uvetta è una delle fonti più ricche di boro, un minerale importante per ridurre la perdita di densità ossea in post-menopausa. Per consumarla, una buona idea potrebbe essere metterne una manciata in un vasetto di yogurt. Se si preferisce, si possono aggiungere anche delle noci pecan, ricche di boro a loro volta. L'assunzione di boro media è di 1-2mg al giorno, ma una quantità tra i 3 e i 10 mg è la quantità migliore. Per alleviare la fatica, i datteri Quando si è molto affaticati l'organismo fa sentire l'esigenza di consumare cibi zuccherati. La scelta più sana, in questi casi, dovrebbe ricadere sui datteri che, pur essendo molto dolci, hanno un basso indice glicemico, il che consente loro di rilasciare gli zuccheri lentamente e mantenere livelli di energia costante. Consumati con qualche noce, poi, aiutano il senso di sazietà. Ricordando sempre di non esagerare. Ciliegie disidratate contro la gotta Le antocianine presenti nelle ciliegie possono essere utili per mitigare una serie di condizioni legate a infiammazioni, come l'artrite, il dolore muscolare post sforzo e la gotta. Un'efficace dose per gli esseri umani sembrerebbe corrispondere a mezza tazza di ciliegie secche due volte al giorno.

Pressione sanguigna alta? Le albicocche secche aiutano. Le albicocche secche hanno il triplo di potassio delle banane e contengono solo una traccia di sale: l'ideale, per il contenimento della pressione sanguigna. Recenti ricerche presso i Centri per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione di Atlanta ha dimostrato che consumare più potassio che sodio risulta protettivo contro la pressione alta e le malattie cardiache. Infezioni della vescica: l'aiuto dai mirtilli rossi secchi. Uno spuntino a base di mirtilli rossi secchi contro le infezioni della vescica - di cui soffre una donna su 5. Uno studio statunitense ha messo in evidenza che due manciate (42.5 g) sono in grado di rendere più «viscido» il batterio Escherichia coli: questo significa un minor numero di infezioni delle vie urinarie perché i batteri non riescono ad «attecchire» alla parete della vescica. Alla base di questo effetto anti-aderenza ci sono le proantocianidine, il principio attivo dei mirtilli. Le care e vecchie prugne (disidratate) contro la stipsi. Le nostre mamme e le nostre nonne avevano ragione: sei prugne secche (50 gr circa) due volte al giorno aiutano a eliminare la classica «stitichezza». Le prugne secche sono infatti ricche di sorbitolo, sostanza che attira l'acqua nella feci, rendendo più facile l'evacuazione. I fichi secchi contro l'anemia. Quattro fichi secchi forniscono un quarto della dose giornaliera raccomandata di ferro per contrastare l'anemia. Un consiglio che può risultare valido soprattutto per i vegetariani, che non consumando carne possono incorrere più facilmente dei «carnivori" in livelli più bassi di ferro. Per ottenere il massimo vantaggio è bene consumarli accompagnandoli con una spremuta d'arancia senza l'aggiunta di zucchero: la vitamina C aiuta infatti a migliorare la modalità con cui l'organismo assorbe il ferro da fonti vegetali.

Fonte: Il Sole 24Ore