Seguire un’alimentazione a basso contenuto di carboidrati può ridurre significativamente l’infiammazione nelle persone affette da diabete di tipo 2. Per ridurre il rischio di infiammazione, chi soffre di diabete dovrebbe ridurre al minimo o evitare l'assunzione di carboidrati. Una dieta appropriata – povera di carboidrati – potrebbe ridurre notevolmente l’infiammazione nei pazienti diabetici. A suggerirlo sono stati alcuni scienziati dell’Università di Linköping, in Svezia. Sull’argomento, recentemente abbiamo riportato la ricerca condotta dal Department of Diabetes Complication Biology del Novo Nordisk A/S di Malov e pubblicata sul Journal of Leukocyte Biology. Lo studio, coordinato dal prof. Alexander Rosendahl, è stato eseguito attraverso una batteria di test su modello animale che hanno permesso di scoprire come le cellule del sistema immunitario, chiamate macrofagi, invadano il tessuto pancreatico durante le prime fasi della malattia diabetica. Dopo di che, queste cellule infiammatorie producono una grande quantità di citochine, che sono delle proteine pro-infiammatorie che contribuiscono direttamente all’eliminazione delle cellule beta che producono insulina nel pancreas, e la cui conseguenza è proprio il diabete. Da qui, l’idea che il diabete non sia altro che una malattia infiammatoria, o comunque derivata da un’infiammazione”. Forse è proprio tale infiammazione che potrebbe essere ridotta attraverso una dieta low-carb. Per arrivare a tali conclusioni, i ricercatori guidati dal dottor Hans Guldbrand e il professor Fredrik H Nyström, hanno reclutati 61 adulti volontari affetti da diabete di tipo 2. Molti studi confermano che i livelli di infiammazione generale sono molto più alti nei pazienti con diabete, rispetto a persone a cui non è stata diagnosticata tale malattia. L’infiammazione, ovviamente, porta a tutta a una serie di complicazioni non indifferenti. Si parla di aumentato rischio di problemi cardiovascolari e altre complicazioni abbastanza rilevanti. Per questo motivo, i ricercatori hanno voluto valutare l’eventuale efficacia di una dieta studiata appositamente per i pazienti diabetici. Nei due anni di ricerca, i volontari sono stati invitati inizialmente a seguire dei consigli nutrizionali da un esperto di alimentazione. Dopo 6 mesi dall’inizio dello studio ai pazienti sono stati testati i marcatori infiammatori. Dopo tale periodo, quando la dieta avrebbe potuto già apportare eventuali benefici, gli scienziati hanno scoperto che i partecipanti avevano tutti perso mediamente 4 chilogrammi (8,8 libbre) di peso. Chi aveva seguito una dieta a basso contenuto di carboidrati aveva mostrato un’infiammazione di gran lunga ridotta rispetto a chi stava seguendo un’alimentazione con pochi grassi. Se è pur vero che i farmaci attuali offrono una grande gestibilità della malattia, è anche vero che non sono privi di effetti collaterali, specialmente a lungo termine. Ecco perché una dieta appropriata potrebbe offrire moltissimi vantaggi.Come sempre, i ricercatori consigliano di consultarsi prima con il proprio medico curante prima di cambiare alimentazione. Lo studio è stato recentemente pubblicato su Annals of Medicine con il titolo “Advice to follow a low-carbohydrate diet has a favourable impact on low-grade inflammation in type 2 diabetes compared with advice to follow a low-fat diet” (Il consiglio di seguire una dieta a basso contenuto di carboidrati ha un impatto favorevole sul basso grado di infiammazione nel diabete di tipo 2 rispetto al consiglio di seguire una dieta a basso contenuto di grassi). Fonte: La Stampa