Duemila arance al giorno tolgono il medico di torno. È quanto mostra la ricerca condotta dall'Irccs di Candiolo e pubblicata sulla rivista Science Translational Medicine. Secondo quest’indagine, infatti, una mega dose di vitamina C, somministrata per via endovenosa, per almeno due settimane, potrebbe potenziare gli effetti curativi dell'immunoterapia. Quindi, una dose massiccia, l’equivalente di 2000 arance potrebbe diventare un prezioso alleato nella battaglia anti-cancro. In base a quanto dimostrato da questa ricerca, l’acido ascorbico, rafforzando il sistema immunitario, potrebbe aumentare gli effetti benefici del trattamento anti-tumorale, riducendone persino la crescita. Come si legge su La Stampa, «la “bomba” di vitamina C potenzia l’immunoterapia e la rende più tollerabile, aprendo la strada a nuove possibilità di terapie integrate che potrebbero rallentare la progressione della malattia». Tuttavia, l’uso dell’acido ascorbico in dosi massicce e per via endovenosa è una pratica terapeutica consolidata già dagli anni ’30, all’epoca principalmente come arma di contrasto a polmoniti e infezioni polmonari e, più di recente, è stato utilizzato anche nel trattamento del Covid-19. Oggi, come allora, vengono dimostrati gli effetti positivi soprattutto sul nostro sistema immunitario.
Vitamina C, un concentrato di proprietà e benefici
Lo studio, condotto su topi con melanomi o tumori della mammella, al colon-retto o al pancreas, sottoposti o meno a immunoterapia oncologica. Perché la terapia sia efficace non si parla di normali dosi di Vitamina C, ma di vere e proprie "bombe" somministrate per via endovenosa per un periodo prolungato insieme. L’alto dosaggio è necessario per sbloccare il sistema immunitario stimolando una risposta più incisiva e, al tempo stesso, per generare reazioni auotoimmuni. Alberto Bardelli, direttore del Laboratorio di Oncologia Molecolare all’istituto di Candiolo e professore ordinario del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino, ha spiegato che la scelta di testare le maga dosi di ascorbico nel peritoneo di topolini affetti da diversi tumori solidi è stato per comprenderne gli effetti sia sul tumore che sulla risposta immunitaria. I risultati dimostrano innanzitutto che la vitamina C da sola innesca i linfociti T e li attiva a una risposta più efficace contro il cancro, mettendolo nella condizione di rallentare drasticamente la sua crescita. La vitamina C è un potente antiossidante in grado di contrastare anche le infezioni respiratorie di origine virale, evitando così, lo sviluppo di complicanze. Dall’alimentazione bilanciata all’integrazione corretta. Una sorta di primo scudo contro gli attacchi esterni. Questo nutriente, importante per il nostro organismo, è presente nei kiwi, nelle arance, nelle fragole, nel ribes rosso, nel peperone rosso, nel cavolo nero, nei broccoli, negli spinaci, nella lattuga e nella rucola.
Questi promettenti risultati riaccendono i riflettori sugli effetti prodigiosi di questa importante vitamina. In sostanza, la vitamina C, seppur non contrastando direttamente il cancro, mette il nostro organismo nella condizione di fornire una risposta immunitaria capace di inibire lo sviluppo dei tumori. L’idea di questo studio, spiega Alberto Bardelli, nasce dai «dati positivi sull’aumento della sopravvivenza in pazienti con tumori trattati con vitamina C raccolti negli anni ’70 ma mai adeguatamente riprodotti e comprovati, gli studi sul ruolo di questa vitamina nel cancro sono stati a lungo abbandonati». «Questo conferma che il possibile effetto anticancro della vitamina C è mediato dall’azione positiva che essa ha sul sistema immunitario abbiamo, quindi, cercato di capire se tale effetto si mantenga anche in caso di immunoterapia, co-somministrando la vitamina C assieme a due farmaci inibitori dei checkpoint, già approvati per la terapia di alcuni tumori ma gravati da frequenti effetti collaterali, come la comparsa di resistenze al trattamento o di malattie autoimmuni» osserva Federica Di Nicolantonio, professore associato all’Università di Torino e a capo del laboratorio di epigenetica del cancro presso l’Istituto di Candiolo.
Storia e segreti della VITAMINA C nella prevenzione di tante malattie
I checkpoint sono i «freni molecolari» che vigilano sul sistema immunitario bloccherebbero reazioni di difesa eccessive che danneggerebbero i tessuti o provocherebbero malattie autoimmuni. Nel caso di tumori diventerebbe fondamentale sbloccarli, attraverso gli inibitori, in modo tale da rendere la risposta immune ancora più incisiva e in grado di avere la meglio sul cancro. Tuttavia, da non sottovalutare la comparsa di reazioni autoimmuni che impongono di sospendere le cure. «La contemporanea somministrazione delle mega-dosi di vitamina C - conclude Bardelli - ha potenziato l’effetto dell’immunoterapia con gli inibitori di checkpoint, rallentando la crescita dei tumori e addirittura portando alla regressione completa in alcuni animali con tumore al seno. Si tratta di risultati pre-clinici, ma se saranno confermati da successivi studi sull’uomo la ‘triplice terapia’ con vitamina C e i due inibitori di checkpoint potrebbe aprire la strada a nuove prospettive di cura nell’ambito delle terapie oncologiche integrate, rendendo le iniezioni endovenose di vitamina C ad alte dosi una strategia da abbinare all’immunoterapia».
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Per approfondimenti:
Vanity Fair "Mega-dosi di vitamina C contro il cancro: il nuovo studio"
La Stampa "Le “bombe” di vitamina C potenziano le difese e l’immunoterapia anti-cancro"
Giornale di Sicilia "Tumori, uno studio conferma: Mega dosi di vitamina C endovena aiutano a difendersi"
Di Lei "Uno studio dimostra che la Vitamina C è efficace contro il cancro. Ma solo ad alte dosi"
LEGGI ANCHE: Dopo New York, Palermo: al via con la sperimentazione di vitamina C ad alto dosaggio
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Dalla tradizione orientale una tipica ricetta gustosa e salutare. Pollo e arance, l'abbinamento perfetto degli amanti della buona cucina. Un secondo piatto veloce e versatile che delizierà anche i palati più raffinati grazie al retrogusto agrumato.
Legate la carne con alcuni giri di spago da cucina, oppure utilizzate l’apposita retina. In un tegame fate sciogliere il burro con un filo d’olio extra vergine di oliva, e rosolatevi la cipolla tritata finemente; subito dopo adagiatevi l’arrosto, e fatelo rosolare da tutte le parti, rigirandolo con l’aiuto di una paletta, sino a quando si sarà formata una leggera crosticina. A questo punto salate e pepate e bagnate con il liquore. Lavate con cura le arance, spremete il succo di un’arancia e tagliate a julienne le scorze. Irrorate la carne con il succo accuratamente filtrato, le foglie di alloro, mettete il coperchio e lasciate cuocere a fuoco dolce per circa 30 minuti. Rigirate ed irrorate di tanto in tanto la carne con il fondo di cottura. Trascorso il tempo indicato, aggiungete le scorzette d’arancia e proseguite la cottura a tegame scoperto per altri 25-30 minuti. Alla fine della cottura sgocciolate la carne e trasferitela sul piatto da portata adagiateci qualche arancia tagliata a rondelle. Servite.
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Un dolce semplice e delizioso. Pochi ingredienti per preparare una torta gustosa proprio come quella della nonna. Buona e inconfondibile, il profumo intenso delle arance conquisterà grandi e piccini. Ideale a fine pasto!
Spazzolare e lavare arance per rimuovere lo sporco. Metterle in una pentola larga e aggiungere acqua sufficiente per coprire le arance completamente. Mettete una piccola piastra su di loro per tenerle sommersi in acqua. Scaldare lentamente fino a quando l'acqua bolle, poi abbassare la fiamma e lasciar cuocere per circa 40 minuti fino ad ammorbidire completamente. Tagliare le arance cotte, togliere i semi. Lasciar raffreddare. Accendere il forno a 180° C. Preparare lo stampo per la torta (una teglia classica con un diametro di cm 24-26) e foderarla con la carta da forno. Mettere le arance fredde in un mixer (robot da cucina) e mescolare brevemente per ottenere un impasto omogeneo. Aggiungere la farina di mandorle, lo Sugar Life, il lievito, liquore ed la vanillina. Far partire il mixer di nuovo con brevi intervalli (impulso) per mescolare bene gli ingredienti. Aggiungere le uova strapazzate con la forchetta e mescolare di nuovo con brevi intervalli. Versare il composto nello stampo preparato e cuocere per circa 50 minuti – fare la prova con lo stecchino in mezzo della torta. Lasciare raffreddare la torta nello stampo. Prima di servire cospargere con lo zucchero a velo e servire con panna montata e frutta a vostra scelta (fragole, lampone, frutti di bosco, mango, ecc.).
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