Assolto! Sul banco degli imputati un alimento da sempre bistrattato: l’uovo. Contro ogni pronostico al via la ricerca che mette in luce i notevoli benefici del consumo di uova. Nessun rischio per la salute, quindi, zero conseguenze su colesterolo e infarti, quindi, nessun effetto negativo sul benessere del cuore. Ulteriore conferma all'assenza di correlazione, dunque, con patologie cardiovascolari ed eventuali conseguenze negative. Non solo per onorare la tradizione pasquale, ma buona abitudine quotidiana per iniziare la giornata con un alimento ricco di proprietà benefiche. Tra gli elementi classificabili come eccellenti poiché fonte per antonomasia di tutti gli ingredienti necessari al fabbisogno giornaliero. Una vera e propria miniera naturale di sostante nutritive. Ogni uovo contiene vitamine A, B, D, E e K oltre a omega 3, folato, fosforo, selenio, calcio e zinco oltre a tanti altri nutrienti importanti per la nostra salute. Per quanto riguarda il calcio, l’uovo è tra gli elementi più ricchi. Salutare e poco calorico. Un complesso nutritivo adatto e prezioso a ogni età. Minerali e vitamine presenti nelle uova proteggono anche l’organismo dai danni provocati dai radicali liberi. Sostenute da molti esperti in alimentazione e da numerose evidenze scientifiche che ne esaltano le notevoli proprietà benefiche. L’uovo è quindi una ricca fonte proteica, motivo per cui viene consigliato soprattutto agli sportivi. E nonostante questo, è tra i cibi più digeribili. I suoi tanti benefici erano sconosciuti tra le antiche civiltà di egiziani, persiani, greci e romani. Venivano consumate anche nel Medioevo per ottenere maggior vigore fisico. Contengono, inoltre, tutti gli aminoacidi essenziali, quelli cioè che l’organismo non è in grado di sintetizzare e deve, necessariamente, assumere con il cibo. E ancora, sono particolarmente indicate per stimolare la crescita muscolare in risposta alla sollecitazione indotta dall’esercizio. Insostituibili per l’elevata concentrazione di colina, componente essenziale nella nostra alimentazione e utile per il corretto metabolismo dei grassi. Dulcis in fundo, oltre a incidere positivamente sulla struttura muscolare, sono fondamentali per il corretto funzionamento della risposta immunitaria che difende il corpo dalle infezioni. E sono ideali anche per sostenere la crescita e lo sviluppo.
2 UOVA al giorno per fare il pieno di salute con vitamine e minerali
Nutriente, sano e di antica origine. Tra i simboli della nostra tradizione e alleato di salute e benessere. Portiamo a tavola a cuor leggero un alimento ricco di virtù. Fonte preziosa di nutrienti, contribuisce a prolungare il senso di sazietà. Un cibo dall’elevato valore nutritivo che fornisce proteine e aminoacidi essenziali (contenute prevalentemente nell’albume). Il tuorlo contiene circa 7 g di grassi di cui solo il 30% saturi, con circa 5% di colesterolo, e il 70% di insaturi, lipidi indispensabili. Inoltre, stimola il sistema immunitario. Le uova sono ricche di selenio, tra i principali fattori che regolano i meccanismi del sistema immunitario e stimolano il corretto funzionamento della tiroide. Rinforza denti e ossa, grazie alla presenza di vitamina D3, fondamentale per l’assorbimento del calcio, indispensabile per il nostro scheletro, ma anche per il regolare funzionamento del cuore. Contribuisce all’aumento dell’energia mentale e alla riduzione dello stress. Insomma, il regolare consumo di uova garantisce la scorta di vitamine del gruppo B, soprattutto B2 (riboflavina) che contrasta stanchezza e affaticamento e vitamina B12, fondamentale per la salute cognitiva. Forniscono anche un nutriente essenziale, la colina, indispensabile per la salute delle membrane cellulari. Al contrario di tante convinzioni prive di fondamento, non aumenta il colesterolo. Difatti, la presenza delle lecitine riduce l’assorbimento del colesterolo contenuto nel tuorlo e potenziano l’attività delle HDL (colesterolo buono). Per approfondire il rapporto tra uova e colesterolo. E poi, si dimostra come un prezioso aiuto nel contrasto all’anemia. Il tuorlo, in particolare, è ricco di ferro eme (la forma più assorbibile dal nostro organismo), rame e vitamina B12: i 3 fattori fondamentali per prevenire e combattere i sintomi dell’anemia. Infine, il suo contribuito per il miglioramento, sia in fase di prevenzione sia di trattamento, della salute dei nostri occhi. L’alto contenuto di carotenoidi, soprattutto luteina e zeaxantina, aiuta a prevenire la degenerazione maculare e riduce il rischio di sviluppo di cataratta.
«Sono un’ottima fonte proteica, correlata a un abbassamento della pressione sanguigna» sottolinea Alexander Dominik, autore dello studio dell'EpidStat Institute di Ann Arbor in Michigan, pubblicato ora sulla rivista Journal of the American College of Nutrition. Un uovo al giorno toglie il medico di torno e questa volta lo dice anche la scienza. Lo studio condotto dai ricercatori di Population Health research institute della McMaster University e di Hamilton health sciences - mette in luce come mangiare un uovo al giorno, al contrario di quanto si possa pensare, non ha nessun effetto negativo per la salute. Nemmeno per chi ha mattie cardiovascolari o metaboliche. Gli scienziati - come riporta Il Fatto Alimentare - hanno esaminato i dati di 177mila persone, raccolti nell'ambito di tre studi precedenti condotti in 50 paesi di sei continenti. In tutto, le ricerche avevano coinvolto 146mila soggetti sani e 31.500 persone con patologie cardiovascolari. In tutti e tre gli studi erano presenti dati sulle abitudini alimentari dei soggetti, dunque, è stato possibile dividere i soggetti tra chi mangiava un uovo al giorno o meno, rilevando come anche chi lo mangiava non aveva alcuna conseguenza negativa sui livelli di colesterolo ematico o sull'incidenza di gravi eventi cardiovascolari, quali infarti.
Mangiare uova tutti i giorni può aiutare la salute cardiaca
Nessuna conseguenza neppure sul tasso di mortalità. Un duplice lavoro quello condotto dagli epidemiologi che in primis, hanno tenuto sotto osservazione 215mila individui di entrambi i sessi monitorandone lo stato di salute per ben 34 anni. Raggruppandoli a seconda del consumo di uova, gli esperti hanno dimostrato che mangiarne fino a uno al giorno è sicuro dal punto di vista cardiovascolare. In un secondo momento gli esperti hanno condotto una meta-analisi, ovvero hanno rianalizzato i dati di tantissimi studi pubblicati nel mondo sulle uova, coinvolgendo un totale di un milione e 700mila individui, confermando che il consumo di uova [...], non ha effetti negativi sulla salute del cuore. I ricercatori hanno riscontrato anche che per ogni uovo sostituito da una porzione di un altro alimento (industriale o non), il rischio cardiovascolare aumentava del 10-15%, così pure se l'uovo veniva sostituito, ad esempio, da latte intero si registrava un incremento dell’11%. Gli esperti notano che, anche se si tratta di uno studio di osservazione, i risultati sono validi sia per la vasta mole di dati analizzati, sia perché mediamente il consumo di uova di un individuo è certamente più basso di quello qui considerato sano per la salute del cuore.
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Per approfondimenti:
Il Messaggero "Uova, il cuore è salvo anche consumandone uno al giorno"
Libero Quotidiano "Uovo, mangiarne uno al giorno? Lo studio dal Canada: ecco le conseguenze per il tuo corpo"
Quotidiano di Ragusa "Uova, mangiarne uno al giorno fa bene al cuore? Ecco lo studio"
Salute e Benessere "I 10 benefici delle uova"
Dieta Paleo "I benefici delle uova"
Il Giornale "Mangiare uova riduce il rischio di ictus"
Donna Glamour "Quali sono i benefici delle uova e perché fanno bene all'organismo"
Salute Lab "10 motivi per cui mangiare le uova fa bene alla salute"
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Meglio un uovo oggi che un medico domani. Tra i pochi elementi classificabili come eccellenti poiché contengono quasi tutti gli ingredienti di cui necessita il nostro fabbisogno giornaliero. Una vera e propria miniera naturale di sostante nutritive. Ogni uovo contiene vitamine A, B, D, E, K, omega 3, folato, fosforo, selenio, calcio e zinco oltre a tanti altri nutrienti importanti per la nostra salute. Per quanto riguarda il calcio, l’uovo è tra gli elementi più ricchi. Necessario allo sviluppo e al mantenimento in salute delle ossa, contribuisce anche alla regolazione dell’eccitabilità delle cellule nervose e alla contrazione muscolare. Altra funzione importante è quella svolta dal fosforo nel metabolismo energetico delle cellule. In questo alimento troviamo anche colina in abbondanza, che aiuta il cervello durante lo sviluppo e lo protegge da perdita di efficienza di memoria, conseguenza all’età. Sono fonti naturali di luteina e zeaxantina, due agenti antiossidanti che svolgono una funzione protettiva sugli occhi. Sono un valido aiuto per rendere il corpo più tonico. Il consumo alza i livelli di colesterolo HDL (quello cosiddetto “buono”).
Salutare e poco calorico. Un complesso nutritivo adatto e necessario a tutte le età. I minerali e vitamine presenti nelle uova sono importanti anche perché proteggono l’organismo dai danni provocati dai radicali liberi. Sostenute da molti esperti in alimentazione e da numerosi studi scientifici che ne esaltano le notevoli proprietà benefiche. L’uovo è quindi una ricca fonte proteica, motivo per cui viene consigliato soprattutto a chi pratica attività sportiva. È tra i cibi più digeribili. L’uovo evita i danni di una deficienza di nutrienti dovuta ad una alimentazione irrazionale ed incompleta (come ad esempio quelle ricche di carboidrati). Inoltre, le uova, contengono colina un nutriente importante per costruire le membrane cellulari. Tanto importante che glie è stata persino dedicata una giornata. Il World Egg Day nasce con lo scopo di sensibilizzare sui tanti benefici prodotti da un alimento fondamentale come l’uovo e smentirne, una volta per tutte, le radicate convinzioni. Infatti è proprio nel tanto demonizzato tuorlo che si trovano la maggior parte delle proprietà nutritive. Inoltre, secondo uno studio americano, pubblicato sulla rivista Journal of the American College of Nutrition, mangiare un uovo al giorno riduce il rischio di ictus del 12% e non comporta pericoli per quel che concerne il colesterolo.
Miniera di proteine di altissima qualità e superiore a qualsiasi altro, lo rendono l’alimento perfetto sotto ogni punto di vista. I suoi tanti benefici non erano sconosciuti neanche tra le antiche civiltà di egiziani, persiani, greci e romani, venivano consumate anche nel Medioevo per ottenere maggior vigore fisico. In esse sono presenti, tutti gli aminoacidi essenziali, quelli cioè che l’organismo non è in grado di sintetizzare e deve, quindi, assumere con il cibo. Inoltre, sono particolarmente indicate per stimolare la crescita muscolare in risposta alla sollecitazione indotta dall’esercizio. Le uova, oltre a incidere positivamente sulla struttura muscolare, sono essenziali per il corretto funzionamento del sistema immunitario, che difende il corpo dalle infezioni. Sono ideali anche per sostenere la crescita e lo sviluppo.
Insostituibili per l’elevata concentrazione di colina, componente essenziale nella nostra alimentazione e utile per il corretto metabolismo dei grassi. La colina, componente essenziale dell’acetilcolina, abbassa il tasso del colesterolo e ne riduce l’assorbimento, contrasta l’ipertensione, svolge una funzione protettiva nei confronti del fegato e ne impedisce l’accumulo di grasso, è una delle sostanze fondamentali per lo sviluppo del sistema immunitario e garantisce il corretto funzionamento delle cellule cerebrali. Non dimentichiamo poi, che le uova e in particolare, i tuorli, sono ricchi di lecitina, una sostanza preziosa per ogni cellula del nostro corpo. Influisce sui compiti vitali nelle membrane cellulari, soprattutto nel tessuto nervoso. E ancora, influenza in modo positivo i livelli di colesterolo e previene la formazione di calcoli biliari.
Diffamato e demonizzato ingiustamente oltre a essere oggetto, negli ultimi 50 anni, di una vera e propria persecuzione. Sull’uovo se ne sono dette tante, ma è arrivato il momento di fare chiarezza su questo importante alimento. Innanzitutto non aumenta i livelli ematici di colesterolo. Studi scientifici hanno, infatti, dimostrato, che nei soggetti esaminati, il consumo quotidiano di uova non aumenta significativamente il colesterolo ematico. Questo avviene poiché, nelle uova, sono contenuti i principi nutritivi capaci di esercitare un’azione ipocolesterolemizzante. Inoltre, nelle uova sono contenuti grassi insaturi come l’acido linolenico (omega 3), l’acido oleico e la lecitina svolgono la funzione di pulizia delle arterie dai depositi dannosi provocati proprio dalla presenza di colesterolo in eccesso. La lecitina oltre a ridurre il livello di colesterolo nel sangue ha la capacità di far diminuire l’assorbimento di colesterolo alimentare.
Non è un cibo grasso. Anche se viene spesso creduto il contrario, contiene solo l’11% di grassi e pur essendo di origine animale, è costituito per lo più da monoinsaturi e polinsaturi (quelli considerati benefici per l’organismo). Per quanto riguarda i rimanenti acidi grassi saturi, invece, sono costituiti in gran parte da acido stearico, che nel fegato viene rapidamente trasformato in acido oleico, ovvero in un acido monoinsaturo. Vale a dire, le uova contengono una scarsa quantità di grassi e questi non sono nocivi, anzi, sono quelli che fanno bene alla salute. Come è stato anche dimostrato dalla ricerca con l’innalzamento del “colesterolo buono” e dell’abbassamento di quello “cattivo.”
Non sono nocive per il fegato. Al contrario, fanno bene! Non favorisco in alcun modo lo svuotamento della colecisti e, in presenza di calcolosi biliare non si rischiano dolorose coliche. A sfatare queste leggende metropolitane due preziose sostanze presenti nell’uovo: la colina e la metionina che proteggono il fegato. Quindi, non solo non fanno male, ma chi soffre di patologie epatiche può tranquillamente mangiare uova senza correre rischi. Da non trascurare poi che sono uno tra alimenti più facilmente digeribile. L'uovo non è un nemico della linea. Un uovo contiene solo 80 Kcal ricche di proteine capaci di aumentare l’energia corporea e prolungare il nostro senso di sazietà che inibisce, di conseguenza, il desiderio di mangiare per lungo tempo. Insomma, due uova a colazione sono una vera e propria iniezione di salute.
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Stare al sole per fare il pieno di vitamina D per aumentare le nostre riserve. È la raccomandazione di uno studio scientifico preliminare. Quindi non solo per proteggere e rinforzare il sistema immunitario da 3 a 5, ma addirittura per evitare le complicanze del Covid-19. Gli innumerevoli benefici della vitamina D, per la salute in generale e per il potenziamento della risposta immunitaria non sono una novità per nessuno e anche in questa occasione si dimostra un potente alleato contro l’infezione da SARS-CoV2. La ricerca, condotta dagli esperti degli Queen Elizabeth Hospital Foundation Trust, dell’Università dell’East Anglia, in Inghilterra, ha evidenziato un collegamento tra i bassi livelli di mortalità per coronavirus e buone riserve di vitamina D. Il team di ricercatori guidati dal professor Petre Cristian Ilie hanno incrociato i dati con quelli della mortalità per Covid-19, osservando che i Paesi colpiti più duramente sono proprio quelli in cui si registra una maggiore deficienza di vitamina D. Al primo posto l'Italia, seguita da Spagna e Svizzera, dove il coronavirus ha colpito duramente e nelle cui popolazioni anziane la carenza vitaminica è una condizione particolarmente diffusa.
Tra i soggetti maggiormente a rischio: gli anziani. Sono loro la categoria con maggiore carenza di vitamina D. La correlazione tra Covid-19 e vitamina D sostenuta dal gruppo di ricercatori inglesi era già stata anticipata da due ricercatori dell’Università di Torino. I due scienziati torinesi suggerivano già un mese fa di «assicurare adeguati livelli di vitamina D nella popolazione, ma soprattutto nei soggetti già contagiati». Non solo agli anziani, il suggerimento veniva poi esteso a tutti coloro che, per vari motivi, non si esponevano adeguatamente alla luce solare. Nell’indagine, Giancarlo Isaia, docente di geriatria e presidente dell’Accademia di Medicina di Torino, e Enzo Medico, docente di istologia presso l'Università degli Studi di Torino, richiamano l’attenzione su un aspetto di prevenzione: l’ipovitaminosi D. «Sulla base di numerose evidenze scientifiche – spiegavano gli esperti - e di considerazioni epidemiologiche, sembra che il raggiungimento di adeguati livelli plasmatici di Vitamina D sia necessario anzitutto per prevenire le numerose patologie croniche che possono ridurre l’aspettativa di vita nelle persone anziane, ma anche per determinare una maggiore resistenza all’infezione COVID-19 che, sebbene con minore evidenza scientifica, può essere considerata verosimile. Tale compenso può essere raggiunto anzitutto con l’adeguata esposizione alla luce solare, poi alimentandosi con cibi ricchi in Vitamina D». I due scienziati hanno anche sottolineato l’importanza di livelli adeguati di vitamina D per offrire all’organismo una maggiore resistenza all'aggressione del patogeno.
Si aggiunge così un altro importante tassello al puzzle che lega il Covid-19 al sistema immunitario e di conseguenza alla vitamina D, ma anche alla vitamina C. lo studio infatti indaga sul legame tra bassi livelli di vitamina D e mortalità da Covid-19 in 20 Paesi europei. I risultati hanno mostrato una correlazione statistica tra le cifre, o meglio, le popolazioni con più bassi livelli di vitamina D hanno mostrato una mortalità da Coronavirus più alta. Secondo l'Università di Harvard ne soffrirebbero, a livello mondiale, circa un miliardo di persone. Conosciuta anche come ipovitaminosi D, questa carenza vitaminica è la condizione risultante dall'assenza di adeguate quantità di questo composto organico nel nostro organismo. «Riteniamo – hanno detto gli studiosi – di poter consigliare l’integrazione di vitamina D per proteggersi dall’infezione da SARS-CoV2». La vitamina D è un composto liposolubile raro negli alimenti, ma che può essere assunto anche tramite la corretta integrazione. La principale fonte naturale sono i raggi del sole. Tuttavia, tra i pochissimi alimenti ricchi di vitamina D, ricordiamo pesce azzurro, uovo, funghi, burro e olio di fegato di merluzzo.
Dott. Paolo Giordo - Le verità nascoste sulla vitamina D
Cibo, sole e corretta integrazione. Gli esperti spiegano poi le due modalità di assunzione di questa importante vitamina che può essere sintetizzata dalla cute, per effetto delle radiazioni ultraviolette emanate dalla luce solare oppure tramite gli alimenti. Nell’indagine dell’Università degli Studi di Torino, viene proposta anche una “top ten” degli alimenti ricchi di vitamina D (vedi figura). Quindi, mangiare molto pesce e prendere tanto sole. L’esposizione alla luce solare e un sano stile alimentare, ricco soprattutto di cibi che contengono vitamina D, diventano i nostri principali alleati in questa grande battaglia.
Tra le tante proprietà della vitamina "del sole" anche tante funzioni importanti. Tra le più citate rientrano la modulazione del sistema immunitario e la riduzione nel rischio di sviluppare infezioni respiratorie di origine virale. Inoltre, rinforza le ossa, favorendo la crescita nei bambini, promuove l'assorbimento del calcio nelle vie intestinali, rinforza le ossa e modula, infine, l'assorbimento intestinale di ferro, magnesio, fosfati e zinco. La principale fonte di approvvigionamento è l’esposizione alla luce solare. A tal proposito, l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda l’esposizione ai raggi solari per almeno mezzora al giorno.
Prof. Luca Avoledo - Vitamina D: perché è così importante e in quali alimenti si trova?
In ultima analisi, la vitamina D fornirebbe un valido aiuto per ridurre l’incidenza di infezioni delle vie respiratorie e dei casi di influenza. Ad avvalorare la testi, le ricerche precedenti che dimostrano il ruolo attivo della Vitamina D sulla modulazione del sistema immune, la stretta correlazione dell’Ipovitaminosi D con una lunga serie di patologie croniche che possono ridurre l’aspettativa di vita, ancor più in caso di infezione; un effetto della Vitamina D nella riduzione del rischio di infezioni respiratorie di origine virale, incluse quelle da coronavirus, oltre alla sua capacità di limitare il danno polmonare da iperinfiammazione. Ecco, alcune delle motivazioni scientifiche a supporto:
1) Particolarmente attuale ed importante, “Vitamin D Supplementation Could Prevent and Treat Influenza, Coronavirus, and Pneumonia Infections” nel quale viene sottolineato un possibile ruolo della vitamina D nella prevenzione e nel trattamento anche della malattia da coronavirus. Vi si legge che la Vitamina D riduce il rischio di infezioni respiratorie attraverso tre meccanismi:
➢ Mantenimento delle tight junctions, e della barriera polmonare:➢ Incremento dell’espressione di peptidi antimicrobici quali la catelicidina e beta-defensine: Da notare che questi peptidi sono dotati di attività antivirale:➢ Stimolo dell’attività immunoregolatoria, potenzialmente rilevante rispetto al rischio di tempesta citochinica e di polmonite, osservata in pazienti con COVID-19
2) Ruolo immunomodulatore della Vitamina D e anche un suo effetto antagonista sulla replicazione virale nelle vie respiratorie.
3) Nel 2014, una review “Vitamin D: a new anti-infective agent?”, esamina le interazioni fra la Vitamina D, il sistema immunitario e le patologie infettive, sottolineando l’associazione tra l’ipovitaminosi D e le infezioni respiratorie ed enteriche, l’otite media, le infezioni da Clostridium, le vaginosi, le infezioni del tratto urinario, la sepsi, l’influenza, la dengue, l’epatite da attribuire alla capacità della vitamina D di incrementare peptidi antimicrobici (catelicidina e beta-defensine) dotati di attività antivirale e immunomodulatoria.
4) Uno studio condotto in Sud Corea ha evidenziato valori ridotti di vitamina D in pazienti con polmonite acuta acquisita in comunità.
5) Una concentrazione di vitamina D si associa al dimezzamento del rischio di infezioni respiratorie acute.
6) Una metanalisi del 2017 ha considerato 25 studi randomizzati, evidenziando che la supplementazione di Vitamina D riduce di due terzi l’incidenza di infezioni respiratorie acute
7) Il calcitriolo si è dimostrato efficace nei ratti nel ridurre il danno polmonare acuto
Tra le cause dell’ipovitaminosi D rientra l’apporto alimentare insufficiente, l’inadeguata esposizione al sole, l’alterato assorbimento intestinale o un aumento del suo fabbisogno. Da non sottovalutare condizioni particolari come malattie epatiche e renali e l'assunzione di alcuni tipi di farmaci, soprattutto anticonvulsionanti, antivirali e glucocorticoidi. Esistono, poi, fattori di rischio in grado di favorire questa carenza. Tra questi obesità, fumo, alcolismo, fibrosi cistica, celiachia, pancreatite cronica e l'età. Il deficit di vitamina D, contribuisce anche alla comparsa di osteoporosi e rachitismo, di patologie come ipertensione, diabete e sindrome metabolica oltre al non trascurabile rischio cardiovascolare. Precedenti studi hanno dimostrato che, in caso di carenza, l’aumento dei livelli di vitamina D, potrebbe ridurre il rischio di altre infezioni respiratorie. Sul possibile ruolo preventivo e terapeutico della vitamina D si era già aperto uno spiraglio e stando agli studi citati, sia gli scienziati britannici che quelli italiani suggeriscono come mantenere la vitamina D a livelli ottimali con il supporto di una giusta alimentazione e della corretta integrazione possano essere d'aiuto nel contrasto alla pandemia di coronavirus.
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