Circondati e dipendenti dagli zuccheri. Tra snack e cibi già pronti, passando poi per la dieta mediterranea caratterizzata dagli alimenti composti per la gran parte da zuccheri come pane, pasta, riso, pizza e biscotti. Oltre ai dannosi picchi glicemici, lo zucchero innesca nel nostro corpo sonnolenza e inerzia, senza trascurare il rischio di serie patologie come l’invecchiamento precoce, il diabete, l’obesità, la carie e varie tipologie di tumore, stati infiammatori e, secondo alcuni, anche depressione causata dai cosiddetti picchi insulinici. Dannoso per la salute e se consumato in alte dosi produce dipendenza, proprio per questo viene considerato, da vari nutrizionisti come una vera e propria droga. Dal diabete alla steatosi epatica, fino ad alcuni tipi di tumore. Da non sottovalutare le conseguenze di una dieta ricca di zuccheri. Perché gli zuccheri fanno così male?
«Questo perché abbiamo visto che gli zuccheri fanno più male dei grassi», sottolinea a Gazzetta Active la dottoressa Claudia Delpiano, dietista e biologa nutrizionista presso l’IRCCS Policlinico San Donato e il Policlinico San Pietro. Unica eccezione per la frutta: anche se contiene il fruttosio non fa male. «Sono gli zuccheri aggiunti che fanno male. Il fruttosio della frutta è presente nell’alimento insieme ad altri composti bioattivi: sali minerali, vitamine, acqua, fibra. E la fibra alimentare va a modulare l’assorbimento dello zucchero presente nel frutto, evitando picchi glicemici». Oltre alla frutta c’è di più. Consentiti anche il dolci! «Oltre alla frutta [...], si possono mangiare il cioccolato fondente almeno all’80%, […] la frutta fresca, la polvere di cacao amaro o di cannella, la frutta disidratata al naturale, - ma rigorosamente - senza zuccheri aggiunti».
L'amara verità dello ZUCCHERO: tutti i rischi per la nostra salute
Nel 2016, un’interessante ricerca pubblicata sul British Medical Journal, dimostrava come l’assunzione di zuccheri o di bevande zuccherate fosse un fattore determinante nell’aumento del peso. Inoltre, lo zucchero sembra avere influenza anche sui meccanismi biologici che regolano l’appetito. Avendo la capacità di digerire molto velocemente gli alimenti e le bevande contenenti zuccheri, lo stimolo della fame tende a tornare più frequentemente, innescando così un circolo vizioso. Ovvero, l’organismo scompone tutti i carboidrati nei loro elementi costitutivi e ciò che resta è il glucosio che viene poi metabolizzato grazie all’insulina. Quest’ultima permette l’apporto di zuccheri alle cellule sotto forma di energia. In sintesi, più zuccheri mangi, più insulina verrà prodotta. E di conseguenza, un consumo eccessivo di zuccheri altera il livello di insulina nel sangue facendolo aumentare drasticamente. Dopo aver ridotto la combustione del grasso corporeo, il tasso di insulina scende al minimo, causando così, un nuovo attacco di fame. Altra correlazione evidenziata è quella tra il consumo di bevande zuccherate e il diabete di tipo 2. Tuttavia lo zucchero, in sé, non provoca l’insorgenza del diabete, ma ne aumenta il rischio. Uno studio pubblicato nel 2010, condotto su un campione di oltre 300mila persone, ha svelato che i soggetti che consumano 1 o 2 bevande zuccherate al giorno avevano un rischio di sviluppare il diabete maggiore del 26% rispetto a quelli che ne consumano meno o non ne consumano affatto. Ancora una volta, quindi, la raccomandazione è di evitarle. Tra le causa più comuni di morte precoce associate al consumo di bevande zuccherate sono le malattie cardiovascolari. A risentire della dieta ad alto contenuto di zuccheri, anche il cuore aumentando, di conseguenza, il rischio di disturbi cardiovascolari. Scientificamente dimostrato dall’American Heart Association, altresì che, chi segue un’alimentazione ricca di zuccheri può soffrire di malattie cardiache con frequenza significativamente maggiore rispetto a chi ne assume meno. La ricerca dimostra che le persone che bevono abitualmente bevande zuccherate corrono maggiori rischi rispetto a chi le consuma sporadicamente. Le donne poi, sembrano essere più a rischio degli uomini. Non dimentichiamo poi che i batteri presenti nella bocca reagiscono con la sostanza zuccherata ingerita e formano uno strato di placca sui denti: questa reazione provoca il rilascio di un acido che, a lungo andare, danneggia i denti, provocando carie e cavità dentali.
Ma forse è meglio fare un passo indietro per capire quello che si nasconde dietro un alimento tanto contestato.
«Lo zucchero è un glucide composto da una o due unità, i saccaridi, che sono molecole base che compongono i carboidrati. Se ne abbiamo una o due unità abbiamo, appunto, uno zucchero. Gli zuccheri sono gli elementi base dei carboidrati, che possono essere monosaccaridi o zuccheri semplici (come fruttosio, glucosio e galattosio), disaccaridi (come saccarosio, lattosio e maltosio), o polisaccaridi o carboidrati complessi (come amidi e maltodestrine). Quando parliamo di zuccheri parliamo essenzialmente di glucosio e fruttosio».
Ecco perché lo ZUCCHERO potrebbe essere rischioso per la salute
Secondo quanto dimostra un’evidenza scientifica, la lavorazione industriale (estrazione, purificazione o alterazione) dei cosiddetti cibi ultraprocessati costituirebbe un rischio per salute. In particolare lo zucchero è responsabile del 40% dell’aumento di rischio. Catalogati come “nocivi”, parliamo proprio degli zuccheri semplici.
«Quello che davvero è nocivo è lo zucchero nascosto nel cibo raffinato, o aggiunto in modo discrezionale. Lo zucchero si trova nelle bevande gassate, per esempio, in molti prodotti da forno, anche se portano la dicitura ‘senza zucchero’. Nel 2015 le nuove linee guida per una sana alimentazione hanno ridotto dal 15 al 10% la quota quotidiana suggerita di zuccheri semplici a rapido assorbimento rispetto al fabbisogno calorico giornaliero. E una ulteriore riduzione del 5% va ad apportare ulteriori benefici per la salute». «Gli zuccheri si nascondono proprio nelle etichette. Vengono identificati con vari termini, solitamente che finiscono in -osio: glucosio, saccarosio, destrosio, fruttosio, maltosio, lattosio. Ma anche gli sciroppi, come quello di fruttosio, di glucosio, di mais, di caramello, d’agave, d’acero sono zuccheri. O anche gli zuccheri della frutta, ovvero il fruttosio, lo zucchero d’uva, zucchero della mela sono zuccheri».
Dagli effetti dannosi sul nostro corpo ai notevoli benefici di una dieta priva di zuccheri. Infatti, le cellule tumorali si nutrono di glucosio e muoiono in assenza di esso perché, da sole, non riescono a sintetizzare lo zucchero.
«Il fruttosio è metabolizzato quasi esclusivamente dalle cellule del fegato. Un alto contenuto di fruttosio impatta fortemente sulla risposta insulinica, manifestando poi l’insulino-resistenza: l’insulina lavora meno e non è in grado di fare entrare il glucosio nelle cellule che lo metabolizzano e digeriscono. Il glucosio resta così in circolo, creando iperglicemia, fino ad arrivare al diabete di tipo 2, alla steatosi epatica e alla sindrome metabolica, ad uno stato infiammatorio generale dell’organismo».
ZUCCHERO e TUMORE: ecco come ne influenza la nascita
E di conseguenza, stimolando l’infiammazione generale dell’organismo, una dieta ricca di zuccheri potrebbe incrementare l’insorgenza di forme tumorali.
«Certo, un eccessivo consumo di zuccheri può portare, a lungo termine, anche allo sviluppo di alcuni tipi di tumore, perché il tumore si nutre di zucchero. Nel caso di recidive di tumore, infatti, si consiglia proprio l’abolizione di zuccheri a rapido assorbimento». Per contro «Una dieta priva di zuccheri aggiunti abbassa il rischio di tutte queste patologie. Tra gli effetti ci sono anche una pelle più sane e bella, un calo ponderale, un miglioramento del tono dell’umore e delle funzioni cerebrali, ma anche della digestione e dell’assorbimento dei nutrienti, e si hanno meno problemi di gonfiore addominale».
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Per approfondimenti:
Gazzetta Act!ve "Zuccheri, ecco perché troppi fanno male. Quali sono i benefici di una dieta che ne è priva?"
Fondazione AIRC "Lo zucchero favorisce la crescita dei tumori?"
Il Messaggero "I cibi industriali aumentano il rischio di morte, zucchero responsabile del 40%"
LEGGI ANCHE: Tutta l’amara verità sullo zucchero: dai rischi per la salute alla dipendenza
Ricercatori: ecco perché senza zuccheri e amidi il tumore muore e aumenta la nostra longevità
Troppi zuccheri possono provocare lo sviluppo del cancro
Salute e nutrizione. L’A, B, C per il benessere dei nostri amici a quattro zampe. Nella ciotola, al via con i liofilizzati per cani. Un cibo prezioso e grande alleato del migliore amico dell’uomo. Difatti, questi alimenti sono ottenuti con un particolare processo conservativo, che permette di preservare tutte le peculiarità di un alimento. Questo particolare procedimento di essiccazione, che prende il nome di liofilizzazione, permette di prolungare la conservabilità di un prodotto preservandone integralmente, al tempo stesso, tutte le caratteristiche nutritive e organolettiche. Un’alimentazione sana e corretta è la ricetta segreta che getta le basi per l’elisir di lunga vita. Da qui l’importanza nell’attenzione per la scelta dello snack giusto, rigorosamente in linea con uno stile alimentare appetitoso e ricco di proprietà nutritive. In primis, è fondamentale focalizzarsi sull’importanza della carne. Puntiamo quindi su un’alimentazione varia e ricca di proteine animali. Non dimentichiamo poi di scegliere sempre la carne di qualità, ancora meglio se ad elevato valore biologico e nutrizionale. Bollino nero per i cibi che contengono additivi: da evitare non solo per noi, ma anche per i nostri amici pelosi. Non trascuriamo, infine, quegli alimenti a bassa allergenicità così da ricompensare in tutta sicurezza anche i cani che soffrono di intolleranze alimentari. Autentico concentrato di benessere e salute, questi alimenti sono veri e propri superfood poiché posseggono un contenuto di nutrienti superiore alla media dei cibi comuni.
Nel maremagnum dei prodotti per cani, trovare l’alimento adatto è sempre più difficile. I parametri più importanti e in grado di aiutarci in quest’arduo compito sono sostanzialmente due: quello qualitativo e quello nutrizionale. Attenzione poi a non confondere i cosiddetti cibi “completi” da quelli “complementari”. I primi, “sono mangimi composti che, per la loro composizione, sono sufficienti per una razione giornaliera” mentre, i secondi, sono quei “mangimi composti con contenuto elevato di talune sostanze, ma che, per la loro composizione, sono sufficienti per una razione giornaliera soltanto se utilizzati in associazione con altri mangimi” e quindi, non sufficienti al fabbisogno giornaliero dei nostri piccoli amici. Inoltre, i cibi completi e bilanciati dovrebbero contenere tutti gli elementi nutritivi necessari, senza il bisogno di nessuna aggiunta. Per contro, i cibi complementari, non devono mai essere somministrati come unica fonte alimentare poiché porterebbero a gravi carenze e squilibri alimentari. Nel rispetto dei principi di un alimento salutare arriva PetLife, gustosi bocconcini liofilizzati di manzo e maiale realizzati esclusivamente con carne della Filiera Life 120, proveniente da allevamenti allo stato brado e semi brado, senza l'utilizzo di antibiotici. Per un nutrimento completo e bilanciato, con vitamine e minerali, Life120 propone un alimento liofilizzato con tutti i benefici di una dieta a crudo. Valore aggiunto: rigorosamente grain free, e quindi, adatti anche a eventuali intolleranze per i cereali.
Per liofilizzazione, o “freeze drying”, si intende l’essiccamento mediante un processo di sublimazione, o meglio, il passaggio diretto dallo stato solido (ghiaccio) allo stato di vapore (eliminazione dell’acqua). Questo metodo comprende sostanzialmente due trasformazioni fisiche: la surgelazione e la sublimazione. Mediante il congelamento, a temperature variabili tra –30° e -50°C, si ottiene la trasformazione della soluzione in un composto solido. L'acqua contenuta nel prodotto e segregata sotto forma di ghiaccio, viene poi estratta. Lo step successivo è quello dell’essiccamento, primario e secondario. Attraverso l’essiccamento primario (o sublimazione), che inizia intorno ai –20 °C, si aumenta la temperatura per ottenere la sublimazione dell’acqua congelata, in quello secondario (o desorbimento), invece, si porta la temperatura fino ai 40°C con il fine ultimo di asportare la quantità di acqua residua. In sostanza, la liofilizzazione detta anche crioessiccamento è un processo tecnologico che permette l'eliminazione dell'acqua da una sostanza organica con il minimo deterioramento possibile della struttura nonché dei suoi stessi componenti.
Inoltre, tra i numerosi vantaggi di questa tecnica, sono degni di nota: il contenuto pressoché inalterato, infatti, colore, sapore, odore e nutrienti vengono abbondantemente rispettati e questo, grazie soprattutto alle minime modifiche strutturali; una facile e veloce reidratabilità; conservazione a temperatura ambiente; maggiore garanzia della conservazione e facilità di asporto. Come recita un vecchio adagio "tra i due litiganti il terzo gode”. Quindi, tra essiccato e surgelato, il podio lo conquista il liofilizzato. Unica precisazione da fare, il costo leggermente superiore, dovuto alla quantità di energia necessaria al processo, quasi triplicata rispetto all'essiccazione, oltre all'ammortamento del costo degli impianti, nettamente superiore di quelli per l'essiccazione nelle stesse proporzioni. Come dimostra il grafico sopra, i dati, seppur approssimativi, forniscono un'idea sufficientemente significativa dei quantitativi di energia in gioco. Per quanto riguarda il confronto con il surgelato, invece, il fabbisogno energetico relativo a quest’ultimo è estremanente limitato. Insomma, un procedimento che si trasforma in garanzia di qualità. Questa tecnica di conservazione permette di non alterare la qualità del prodotto e, ad oggi, è l’unico metodo di essiccazione capace di preservare perfettamente la struttura molecolare delle diverse particelle che lo compongono.
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Sgusciate, tostate, al naturale o salate. Laddove il piacere incontra il benessere. Perché mangiare bene è il primo passo per vivere in salute. Ricche di proprietà benefiche. Stiamo parlando proprio delle arachidi, i semi di una tipica pianta brasiliana, conosciuta anche con il nome di “nocciola americana” o “pistacchio di terra”. Dallo snack spezza fame all’aperitivo, grazie ai tanti benefici, questo alimento contribuisce al benessere del nostro organismo. Un pugno di frutta secca al giorno allunga la vita. Ad avvalorare la testi, diversi studi scientifici che hanno confermato le proprietà benefiche delle arachidi. Secondo queste ricerche, l’elisir di lunga vita è una manciata di frutta secca. Un’altra indagine condotta su 200 mila persone tra Cina e Stati Uniti ha dimostrato che un più alto consumo di arachidi porta ad una riduzione del tasso di mortalità causato, in particolare, da ictus. Il consumo di frutta secca riduce, quindi, anche il rischio di malattie cardiovascolari. E ancora, le arachidi sono ricche di fibre, proteine e minerali come calcio e magnesio. In sintesi, le noccioline, sono alimenti piuttosto grassi e fonte di proteine. Considerate tra i cibi in assoluto più ricchi di amminoacido fenilalanina, discreto, invece, il contenuto di purine. Inoltre, l'abbondante presenza di fibra alimentare delle noccioline le rende un buon alimento preventivo e curativo per stipsi o stitichezza. Infine, le arachidi si prestano alla dieta del celiaco, dell'intollerante al lattosio e all'istamina. In Italia, la porzione media consigliata di arachidi è di circa 30 g (crude, 170 Kcal), purchè rimanga inalterata la percentuale dei macronutrienti energetici o l'apporto di calorie totali. Negli USA la Food and Drug Administration (FDA) ne consiglia 1,5 once (42 g circa).
Ecco perchè gli "Omega 6" sono un pericolo per la nostra salute
Fonte di grassi insaturi, i cosiddetti grassi “buoni” per la salute, a differenza di alcuni saturi che danneggiano il nostro organismo. Considerata la continua ricerca di alimenti che possano riequilibrare il rapporto di omega 3 e omega 6, questi acidi grassi insaturi vengono assunti nella nostra dieta attraverso i cibi che li contengono, oppure sotto forma di olio tramite i condimenti. I grassi insaturi infatti sono prevalentemente contenuti negli oli, tra cui il più noto è quello d’oliva. Tra questa tipologia di grassi la troviamo anche negli omega 3 e gli omega 6, il cui rapporto è, non solo importante, ma fondamentale per il corretto funzionamento del nostro metabolismo. «Per il corretto funzionamento del nostro organismo, il rapporto tra omega 6 e omega 3, deve essere inferiore o uguale a 4 come riporta l’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) che evidenzia come bisognerebbe consumare ogni quattro grammi di omega 6 almeno un grammo di omega 3» sottolinea Christian Orlando, biologo. Ad esempio, gli arachidi sono un cibo ricco di omega 6, ma se associati a un altro alimento ricco di omega 3, come la farina di semi di lino, il rapporto tra i due sarà positivo. L’omega 3 si trova principalmente in alimenti di origine animale, come il pesce, e di origine vegetale come noci, arachidi e mais. Gli omega 6 si trovano principalmente negli alimenti di origine vegetale. Questi acidi grassi contribuiscono ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue. L’arachide, ricca di potassio, magnesio, niacina e arginina, regola la pressione arteriosa e protegge il normale funzionamento del nostro cuore. Tuttavia, la raccomandazione è quella di consumarle al naturale, ovvero non sgusciate e non salate, senza esagerare e preferibilmente abbinate ad alimenti con un alto contenuto di Omega 3, perché queste noccioline sono alimenti ipercalorici, anche se nello stile di vita Life 120 le calorie non sono considerate.
Le noccioline sono note anche per l'ottimo contenuto di polifenoli con azione antiossidante. Ma come in tutte le cose c’è anche l’aspetto negativo. Oltre all’eccessiva presenza di calorie sono sconsigliate nei soggetti con sovrappeso o obesità. Inoltre, pur contenendo un alto livello di acidi grassi polinsaturi omega 6, utili nella terapia alimentare contro l'ipercolesterolemia, questi sono prevalentemente costituiti da acido arachidonico, un acido grasso semi essenziale con una forte predisposizione ad aumentare i livelli serici di eicosanoidi pro infiammatori – coinvolti nell'aumento del rischio cardiovascolare. Come detto, i lipidi hanno una prevalenza di acidi grassi insaturi-polinsaturi, con una notevole concentrazione di acido arachidonico – omega 6 semi essenziale – le proteine sono a medio valore biologico e i glucidi non solubili o parzialmente solubili (amido e maltodestrine). Nonostante le noccioline contengano proteine a valore biologico incompleto, si distinguono per il notevole apporto di lisina, glutammina e arginina; quest'ultima è un amminoacido precursore dell'ossido nitrico, importante per il sistema immunitario e molto utilizzato nell'integrazione alimentare. Dal punto di vista minerale, le noccioline si possono considerare ricche di: calcio, ferro, magnesio, manganese, fosforo, potassio e zinco. Le noccioline hanno un'elevata concentrazione di fibre alimentari, rappresentate quasi totalmente da molecole insolubili. Assenti poi all’appello: colesterolo, lattosio e glutine.
OMEGA 3, ecco perchè è importante integrarli per la nostra salute
«Le arachidi hanno varie proprietà e benefici. Innanzitutto sono una buona fonte di proteine vegetali infatti contengono infatti molti amminoacidi tra cui l’arginina importante per la crescita ed utile per mantenere l’organismo efficiente ed in salute. Sono fonte anche di sali minerali (in particolare magnesio, potassio, zinco, fosforo, manganese e rame), vitamine (soprattutto vitamina E), fibre e grassi buoni come l’acido oleico e sono anche prive di colesterolo. Inoltre è anche un alimento molto ricco di antiossidanti (polifenoli) capaci di ritardare l’invecchiamento cellulare» spiega Christian Orlando, biologo. «Contengono anche la vitamina PP – evidenzia l’esperto - che ha un’azione protettiva nei confronti della circolazione sanguigna e del sistema nervoso». «Le proprietà delle arachidi – sottolinea Orlando - sono state confermate da diversi studi scientifici come quello pubblicato sull’Internation Journal of Epidemiology secondo cui basta mangiare una piccola manciata di frutta secca al giorno per vivere più a lungo. La ricerca è stata condotta su un campione di 120mila persone e si è visto che chi mangiava almeno 10-15 grammi di noci o arachidi ogni giorno (il corrispondente di una mezza manciata) vedeva ridurre il rischio morte per alcune gravi malattie». «La conferma di questo effetto protettivo nei confronti di alcune malattie – prosegue il biologo - arriva poi da un altro studio condotto su circa 200mila persone tra Stati Uniti e Cina che ha visto come ad un maggiore consumo di noci e arachidi corrisponda anche un più basso tasso di mortalità soprattutto causata da ictus». «Un articolo apparso recentemente sulla rivista Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry, ha spiegato come la niacina, sostanza presente in questi frutti, costituirebbe un valido aiuto per quanto riguarda la prevenzione dell’Alzheimer» conclude Orlando.
Il Giornale del Cibo "Arachidi: valori nutrizionali,caratteristiche e proprietà"
Cosmopolitan "Scopri le proprietà delle arachidi e perché poche fanno bene"
Fondazioni Veronesi "Noci e arachidi proteggono il cuore"
My Personal Trainer "Noccioline: Proprietà Nutrizionali, Ruolo nella Dieta e Come Usarle in Cucina"
Corriere della Sera "Omega-3"
Codice Paleo "Acidi grassi polinsaturi Omega-3 ed Omega-6: rischi e benefici"
Donna Moderna "Omega 3: benefici e controindicazioni"
URV "A study identifies the mechanism by which eating fish reduces the risk of cardiovascular disease"
Notizie Scientifiche "Omega-3 del pesce riduce rischio di malattie cardiovascolari modulando lipoproteine"
Ragusa News "Omega-3: perché inserirli nella dieta"
Journal of the American Heart Association (JAHA) "Habitual Fish Consumption, n‐3 Fatty Acids, and Nuclear Magnetic Resonance Lipoprotein Subfractions in Women"
Il Fatto Alimentare "Omega 3: guida al consumo degli acidi grassi essenziali molto presenti nel pesce azzurro e nel salmone e pochissimo nei filetti di sogliola"
Il Giornale "Gli integratori omega 3 salvano cuore, mente e portafogli"
Prima Lodi "Che cosa sono gli Omega 3 e a cosa servono"
Prima Milano Ovest "I benefici degli Omega 3, fra pesce, frutta e verdura"
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Mangiare pesce contrasta le malattie cardiovascolari: tutto merito degli omega 3
Columbia University: ecco il perché gli omega 3 proteggono dall'Alzheimer
Cibi ricchi di omega 3 aiutano a combattere la stanchezza
Ricerca: i semi di lino ottimi per abbassare il colesterolo e ricchi di omega 3...
Ricercatori: per infiammazione e depressione, consigliata integrazione con Omega 3
Dall'aperitivo sfizioso e alternativo allo snack gustoso e facile da preparare. Le chips di zucca sono un finger food vegan buonissimo e super veloce per stupire gli ospiti inattesi in pochi minuti. Dal classico colore arancione al sapore dolciastro si prestano per essere consumate in mille modi.
Tagliate la zucca a fettine molto sottili e disponetele su una placca da forno. Conditela con gli aromi, un filo di olio, sale rosa himalayano, pepe e un pizzico di cannella in polvere. Mettete la teglia nel forno caldo a circa 180°C. Dopo circa una quindicina di minuti girate le fette in modo che si coloriscano bene da entrambi i lati. Il tempo di cottura varia a seconda delle dimensioni delle vostre fette. Se decidete invece di utilizzarla come contorno tagliate la zucca grossolanamente e a tocchetti irregolari, conditela come sopra, ma prima di infornarla coprite la teglia con della carta di alluminio. Dopo circa 20/30 minuti, togliete la carta stagnola e lasciate abbrustolire la zucca così da renderla croccante. Io ho optato per la prima versione, perchè mi piaceva l'idea che le fette di zucca assomigliassero a delle chips. Servire calde.
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