Vi siete mai alzati velocemente e avete avuto vertigini o giramento di testa? Diventate mai irritabili, deboli e nervosi quando saltate un pasto? Sperimentate mai dei cambiamenti di umore, sentendovi prima felici e poi nervosi? Vi sentite meglio dopo aver mangiato? Soffrite di gas intestinali e avete lo stomaco dilatato? Avete mai voglia di dolci, pane, pasta, frutta, succo di frutta o alcol? Avete delle difficoltà a passare più di due o tre ore senza mangiare? Se avete risposto di sì ad alcune di queste domande, potreste essere sensibili ai carboidrati, intolleranti ai carboidrati o semplicemente carboidrato-dipendenti. Anche se molti dei cosiddetti esperti di salute affermano che dovremmo seguire una dieta ricca di carboidrati complessi, molte persone hanno scoperto che seguendo questa dieta stanno diventando garssi e nervosi. Passare ad una dieta povera di grassi vi porterà a perdere peso grazie alla riduzione delle calorie, ma quanta parte della perdita di peso è in realtà grasso e quanta è tessuto muscolare magro?
Già nel 1902 uno studio mostrava che una dieta ricca di carboidrati e povera di proteine portava all'accumulo di grasso e si scoprì che anche una dieta ricca di carboidrati e di proteine aumentava il deposito di grasso. Ma quando quelli che vengono chiamati grassi salubri venivano aggiunti a quelle stesse diete, si verificava un minore accumulo di grasso, una migliore utilizzazione del cibo e una maggiore produzione energetica. Sebbene troppi grassi alimentari possano farvi ingrassare, sembra che lo facciano solo quando le persone mangiano anche troppi carboidrati. Mangiare insieme i grassi e le proteine, in un pasto povero di carboidrati, può stimolare in modo naturale il corpo a bruciare il grasso ma se mangiate troppi carboidrati in un pasto con proteine e grassi, il corpo interromperà immediatamente tutte le attività bruciagrassi e poi trasformerà i carboidrati in eccesso in glicogeno, che è energia muscolare o grasso coporeo. I carboidrati in eccesso bloccano il metabolismo degli acidi grassi di un pasto e, di conseguenza, i grassi presenti in un cibo sono immagazzinati come grasso corporeo insieme al grasso che il fegato ha prodotto da tutti i carboidrati in eccesso. State cominciando a capire perchè quell'innocente piatto di pasta o quelle due patate arrosto povere di calorie potrebbero espandere le vostre cellule adipose.
Negli Stati Uniti molte persone soffrono di gravi problemi legati agli zuccheri nel sangue. Ipoglicemia, diabete e Candida Albicans sono alcuni dei disturbi collegati allo zucchero nel sangue e all'insulina. Questi disturbi stanno raggiungendo livelli epidemici. Perchè? Le ricerche indicano che, in generale, seguiamo una dieta ricca di grasi e carboidrati. Quando assumete un qualsasi tipo di carboidrati, il copo lo disgrega in uno zucchero semplice di nome glucosio per prepararlo ad entrare nel sangue. Gli alimenti a base di amidi, come patate, patate dolci, pasta, pane, focacce e farina d'avena, anche se inizialmente non sono zuccheri, vengono digeriti dagli enzimi pancreatici e trasformati in glucosio. Il glucosio entra nel sangue nella speranza di essere bruciato come carburante. Il corpo è progettato per funzionare in modo efficace con soltanto piccole quantità di glucosio nel sangue, con un range normale a digiuno fra i 70 e i 100 milligrammi per decilitro. Dato che i livelli di zucchero nel sangue aumentano dopo aver mangiato un pasto ricco di carboidrati, il corpo considera questa situazione anormale e fa scattare l'allarme. Avere troppo glucosio nel sangue è, come sanno molti diabetici, molto pericoloso per il sistema e deve essere riportato sotto controllo. Il meccanismo naturale del corpo per controllare lo zucchero in eccesso nel sangue è segnalare al pancreas di produrre un potente ormone di nome insulina.
La funzione principale dell'insulina è preparare il glucosio per uno di questi tre usi: 1.come carburante da bruciare per ottenere energia immediata per trasformare gli amidi in glicogeno, che viene poi depositato nei muscoli e nel fegato e per trasformare gli amidi in trigliceridi o grasso corporeo per poi depositarli nelle zone meno attive del corpo. Quindi se seguite una dieta ricca di carboidrati e non fate molta attività fisica, è probabile che tutti i carboidrati extra diventeranno grasso corporeo. Effettivamente l'attività fisica aiuterà a controllare l'eccesso di glucosio nel sangue ma una soluzione più pratica e duratura è semplicemente limitare la quantità e il tipo di carboidrati che mangiate così da bruciare e non depositare gli acidi grassi. Sebbene una situazione di digiuno porti i livelli di zucchero nel sangue a un punto in cui il corpo accede automaticamente al grasso per produrre energia, digiunare, o l'atto di astenersi dal cibo, oltre il normale periodo notturno di 12 ore è controproducente per l'ottimizzazione del consumo dei grassi. Durante il digiuno il corpo brucerà il grasso, ma brucerà anche la massa muscolare magra al ritmo di 2/3 di tessuto magro e 1/3 di tessuto grasso. Tuttavia, diminuire i carboidrati e mantenere un'assunzione adeguata di proteine può cambiare questa equazione: il corpo brucia il grasso quasi al 100% e quasi zero massa muscolare.
Il modo migliore per far sì che il corpo bruci grasso continuamente è mantenere normali i livelli di zucchero nel sangue, come detto pecedentemente. Quando il livello di zucchero nel sangue si trova tra i 70 e i 100 mg/dl, il pancreas secerne insulina solo in piccole quantità. Con l'insulina sotto controllo viene immesso nel sangue un altro ormone di nome glucagone per cominciare a mobiltare il grasso affincè il corpo lo bruci come carburante durante tutto il giorno. Come si tiene sotto controllo lo zucchero nel sangue? Fate un pasto bilanciato che contenga grandi quantità di proteine complete, una giusta quantità di grassi naturali e che limiti anche la quantità e i tipi di carboidrati a un livello che non stimoli una eccessiva secrezione di insulina. Quando diminuite l'assunzione dei carboidrati al 20% o meno delle calorie totali, i livelli di zucchero nel sangue restano all'interno di un range nomale, l'insulina entrerà appena nel sangue, il glucagone verrà prodotto dal pancreas e il corpo inizierà automaticamente a bruciare i grasso, che è quello che in realtà preferisce. Durante il procedimento, il grasso corporeo diminuirà e sarete alimentati da una fonte energetica di acidi grassi che non vi pianterà mai in asso.
Mangiare troppi carboidrati può far aumentare i livelli di zucchero nel sangue, stimolare la secrezone di insulina, bloccare il consumo dei grassi e darvi solo una breve fornitura di energia. Una volta entrata in azione l'insulina, è probabile che i livelli di zucchero nel sangue sprofondino, lasciandovi senza la vostra fonte energetica derivata dagli zuccheri. Dato che l'insulina blocca le attività brucia grassi, il corpo non ha altra scelta che cercare altri zuccheri da bruciare. Improvvisamente scoprite di aver voglia di biscotti, dolci, caffè, caramelle, pasta, pizza o una bevanda per il carico di carboidrati per aumentare velocemente i livelli di zucchero nel sangue. I carboidrati mangiati in eccesso hanno la capacità di far scendere e salire velocemente i vostri livelli energetici e se li mangiate frequentemente, umore e livelli energetici possono salire e scendere per tutto il giorno.
I carboidrati migliori da assumere con una dieta brucia grassi sono le verdure crude, le verdure cotte a vapore e la frutta povera di carboidrati. I carboidrati concentati da evitare, a causa della loro capacità di amentare lo zucchero nel sangue e stimolare l'insulina, sono la maggior parte degli alimenti contenenti amidi, comprese granaglie, cereali, patate, panini, dolci, cialde, pane, pasta, succo di frutta, miele zucchero, tutti i dolcificanti e il succo di carota.
Fonte: Istituto Watson
Quanto influisce la pubblicità sull’obesità infantile? Questo il quesito che si sono posti i ricercatori inglesi dell’Istitute of Medicine, i quali hanno rilevato che la promozione di determinati prodotti alimentari e la loro pubblicità influiscono significativamente sul fenomeno dell’obesità infantile che negli ultimi anni risulta essere in crescita esponenziale. Si sa che mangiare troppo e non fare movimento è uno dei maggiori fattori di rischio per diventare sovrappeso anche in tenera età. Negli ultimi decenni la percentuale di bambini in sovrappeso tra i 6 e gli 11 anni è raddoppiata, mentre risulta addirittura triplicata nei ragazzi di 12-19 anni. A peggiorare ulteriormente la situazione oltre al sovrappeso giovanile sono aumentati anche i casi di diabete mellito. A seguito di questi dati preoccupanti, i Centers for Disease Control and Prevention hanno commissionato all’Institute of Medicine unO studio che esaminasse le pratiche di marketing delle industrie alimentari nei confronti della popolazione giovanile e dei suoi genitori. L’analisi effettuata su 123 studi pubblicati, ha identificato un legame significativo fra la pubblicità e i comportamenti alimentari di bambini e ragazzi in termini di preferenze e consumi, nonché con i tassi di obesità infantile.
Nonostante la reticenza delle industrie a rendere pubblici i risultati dei loro studi, la rassegna ha potuto evidenziare una pesante responsabilità del marketing nell’influenzare le scelte alimentari dei più giovani. Le aziende studiano minuziosamente i meccanismi psicologici che portano i bambini in età prescolare e le loro madri a scegliere un prodotto alimentare o un altro. Anche se ciò potrebbe essere ridefinito come “educare a una cultura dei consumi”, non si tratta di altro che di marketing di prodotti non salutari, che i bambini farebbero molto meglio ad evitare. La pubblicità viaggia non più solo in TV, ma anche attraverso la promozione di giocattoli, videogiochi, film e canzoni legate ai marchi. Tali pubblicità sono spesso direttamente rivolte ai bambini, investendoli di fatto del diritto di scegliere in prima persona anche cosa mangiare e, forse, questo è il messaggio più pericoloso di tutti! Lo studio in questione mostra che almeno il 30 per cento delle calorie nella dieta media infantile è costituito negli Stati Uniti da dolciumi, bibite gasate, spuntini salati e cibo da fast food. Dal 1994 le aziende alimentari hanno introdotto sul mercato 600 nuovi prodotti, dei quali solo uno su quattro era relativamente “salutare” (prodotti da forno, cibo per l’infanzia o acque minerali), mentre la metà era costituita da caramelle e gomme da masticare e un altro quarto da dolciumi e merendine salate.
L’autoregolamentazione delle industrie è di facciata: si propongono caramelle alle vitamine, cereali “integrali”, merendine senza grassi saturi… ma pur sempre di dolciumi si tratta. La promozione dello sport insieme ad alcune (poche) iniziative salutistiche, da sole non sono sufficienti ad arginare il fenomeno del marketing alimentare. In conclusione si possono utilizzare poche ma buone regole in casi di obesità infantile: non mettere MAI il bambino a dieta; regolarizzare la sua alimentazione preparando cibi sani e porzioni adeguate all’età; far praticare al bambino attività sportiva. Queste semplici indicazioni possono risolvere il problema e garantire una crescita salutare ai nostri figli.
Fonte: Versilia Today
A causa delle reazioni biochimiche che si verificano ogni giorno nel tuo corpo con ogni tipo di cibo che mangi, alcuni alimenti ti invecchiano PIÙ VELOCEMENTE, mentre altri alimenti ti aiutano a COMBATTERE l'invecchiamento.Mangia i cibi sbagliati regolarmente, e potrai apparire e sentirti 10 anni PIÙ VECCHIO della tua età reale (non è divertente!)...ma se mangi i cibi giusti, nel corso del tempo potrai iniziare a sentirti e a sembrare 5-10 anni PIÙ GIOVANE della tua età reale. Tre dei processi che avvengono all'interno del tuo corpo che hanno un FORTE impatto sul tuo grado di invecchiamento sono chiamati "glicazione", "infiammazione", e "ossidazione". Quando parliamo di invecchiamento, non stiamo parlando solo di rughe sulla pelle o quanto sono spessi i tuoi capelli... stiamo anche parlando di fattori che non si possono vedere, come, ad esempio, la funzione degli organi, e se le articolazioni si stanno degradando.
Sì, sono sicuro che sarai d'accordo, questo è molto più importante del tuo aspetto allo specchio (anche se ti mostreremo come migliorare ENTRAMBI gli aspetti!). Il titolo di questo articolo ti può lasciare immaginare che ciò di cui vogliamo parlare sia lo zucchero o i grassi trans. Sì, questi sono nocivi, ma ora voglio parlare di un altro cibo che invecchia il corpo più velocemente del normale...ed è uno di cui non sospetteresti mai! Quindi cerchiamo di correre ai ripari e ti farò vedere come il tuo grado di invecchiamento può essere collegato direttamente agli alimenti che mangi ogni giorno, e come proteggerti... IL PEGGIORE alimento che ti invecchia più velocemente: Sono tutti gli alimenti a base di grano (si, anche quelli “integrali”). Prima di dirti perché il grano può realmente accelerare il processo di invecchiamento nel tuo corpo, chiariamo un po' di biochimica semplice del corpo... Parliamo della "glicazione" nel tuo corpo, e delle sostanze denominate prodotti avanzati della glicazione (AGE). Questi composti chiamati AGE accelerano il processo di invecchiamento del corpo, compresi i danni del tempo ai tuoi organi, alle articolazioni e, naturalmente, la pelle opaca e rugosa. Quindi, dopo quanto detto, qual è uno dei maggiori fattori che aumentano la produzione di AGE all'interno del tuo corpo? Questo potrebbe sorprenderti, ma i livelli alti di glicemia nel tempo aumentano notevolmente gli AGE che accelerano l’invecchiamento del tuo corpo. Questo è il motivo per cui i diabetici di tipo 2 spesso non sembrano invecchiare bene e sembrano più vecchi della loro età reale. Ma questo effetto non si limita solo ai diabetici.
Ora vediamo il ruolo della farina di grano integrale con tutto questo... Ecco un fatto poco conosciuto che è spesso coperto dalle massicce campagne pubblicitarie delle grandi aziende alimentari, che vogliono far credere che la farina di grano integrale è sana per te...ma il fatto è che il grano contiene un tipo di carboidrato particolare (non si trova in altri alimenti) chiamato Amilopectina-A: alcuni test hanno dimostrato che questo aumenta la glicemia più dello zucchero da tavola puro. In realtà, si è visto che l’amilopectina-A (del grano) aumenta il livello di glicemia più di qualsiasi altra fonte di carboidrati esistente. Ciò significa che gli alimenti a base di grano come pane, ciambelle, cereali, cornetti, e altri prodotti da forno portano la glicemia a livelli più alti rispetto alla maggior parte delle altre fonti di carboidrati. Come sai ormai, più i livelli medi di glicemia sono alti e più AGE si formano all'interno del tuo corpo, facendoti invecchiare PIÙ RAPIDAMENTE. Probabilmente hai sentito parlare dei potenziali effetti dannosi per la salute del glutine (contenuto nel grano) di recente, ma di questo aspetto non se ne parla abbastanza, e questo è un altro motivo per ridurre i cibi a base di grano nella tua dieta. Il tuo corpo ti ringrazierà invecchiando più lentamente e apparirà PIÙ GIOVANE! Ed eliminando o riducendo il grano nella tua dieta otterrai un piacevole effetto collaterale: Perderai anche il grasso!
Ecco un’altra connessione tra gli alimenti a base di grano e l'invecchiamento ... Dalle ultime ricerche scientifiche si è notato che i prodotti di grano da forno contengono sostanze chimiche cancerogene chiamate acrilammidi che si formano nella parte esterna del pane, cereali, cornetti, ecc. Questi acrilammidi cancerogeni sono stati studiati in quanto possibili responsabili dell’aumento del rischio di cancro e dell’invecchiamento accelerato. Nota che gli acrilammidi si trovano in alti livelli anche nelle altre fonti di carboidrati di colore scuro come le patatine fritte o altri cibi amidacei scuri. Non preoccuparti però...C'è un trucco che puoi utilizzare per proteggerti da questi acrilammidi cancerogeni, e ha a che fare con il mangiare gli alimenti GIUSTI che CONTRASTANO i danni di queste sostanze chimiche. Ti mostrerò come trovare i cibi ESATTI che proteggono il tuo corpo nella pagina successiva! Altri cibi da tenere sotto controllo, in quanto possono accelerare l'invecchiamento del tuo corpo, sono i cibi a base di mais, che aumentano notevolmente i livelli di glicemia (cereali di mais, patatine di mais, sciroppo di mais), l’olio di soia e gli altri "oli vegetali" che contengono grassi eccessivamente raffinati e trasformati che causano infiammazioni nel tuo corpo, e anche gli zuccheri contenuti nelle caramelle, dolci e bevande zuccherate.
Fonte. addominaliperfetti.com
Secondo un nuovo studio, l’intolleranza al glucosio (pre-diabete) e il diabete possono aumentare il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. L’importanza di tenere sotto controllo la glicemia, e quindi i livelli di zuccheri nel sangue. L'intolleranza la glucosio e il diabete pare possano far aumentare il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. Scienziati della Georgetown University di Washington DC (Usa) hanno scoperto che c’è un legame tra il pre-diabete (o intolleranza al glucosio), il diabete e la malattia di Alzheimer – la devastante patologia che intacca il cervello e le capacità cognitive. Secondo il nuovo studio condotto dal neurologo R. Scott Turner e colleghi, si è infatti scoperto che molte delle persone affette dall’Alzheimer presentavano anche pre-diabete e diabete. A motivo di ciò, il prof. Turner ha voluto esaminare il ruolo di un antiossidante come il resveratrolo (il composto presente nell’uva rossa) al fine di regolare i livelli di glucosio nel sangue nei pazienti con lieve e moderata presenza della malattia di Alzheimer.
L’osservazione degli effetti del resveratrolo ha permesso agli scienziati di scoprire che questa sostanza agisce sulle proteine nel cervello allo stesso modo di una dieta a basso contenuto calorico e zuccheri. Come già suggerito da precedenti studi del dottor Turner – che è anche Direttore del Memory Disorders Program del Georgetown University Medical Center – la restrizione calorica nella dieta è in grado di prevenire le malattie dell’invecchiamento tra cui diabete e Alzheimer. Ora, proprio il diabete è uno dei principali sospettati per l’aumento di rischio nello sviluppo dell’Alzheimer, per cui migliorare la tolleranza al glucosio potrebbe essere una strategia preventiva della demenza. Per dunque osservare gli effetti del resveratrolo sul controllo della glicemia, Turner e colleghi hanno reclutato 128 pazienti cui è stato eseguito un test di tolleranza al glucosio a digiuno, al fine di ottenere un livello di base. Dopo di che sono stati di nuovo sottoposti al test due ore dopo aver mangiato. Come si sa, i livelli di glucosio (o zuccheri) nel sangue cambiano durante la digestione. Difatti durante questo processo naturale il livello di zucchero nel sangue aumenta, ma il pancreas produce insulina per abbassarlo. Se dopo due ore questo livello di zucchero resta elevato si deve sospettare un’intolleranza al glucosio (o pre-diabete), o anche diabete vero e proprio se il livello è molto alto.
I risultati dei test hanno rivelato una situazione inaspettata: erano infatti molti i soggetti con un’intolleranza al glucosio che non sospettavano, per cui non sapevano di essere in una condizione pre-diabetica. Questo, secondo i ricercatori, potrebbe suggerire che in giro vi sono molte persone che non sanno di essere in questa situazione – per cui ci sono molti candidati al diabete e, come suggerito dallo studio, all’Alzheimer. Nello specifico, i dati raccolti mostravano che cinque dei 128 partecipanti (il 4%) avevano la glicemia a digiuno alterata, mentre altri tre partecipanti (il 2%) mostravano risultati coerenti con la presenza di diabete mellito di tipo 2. Dei 125 soggetti in totale che hanno completato il test delle due ore, trentotto (il 30%) hanno dimostrato un’intolleranza al glucosio; sedici soggetti (il 13%) sono invece risultati coerenti con la presenza di diabete. Il risultato finale mostra che la prevalenza di un’alterata tolleranza al glucosio o diabete era di ben il 43%, ossia quasi la metà dei partecipanti allo studio, suggerendo pertanto che sono molte le persone a essere a rischio pre-diabete e diabete e, di conseguenza, a potenziale rischio di malattia di Alzheimer.
Fonte: La Stampa