L’ importanza della vitamina D contro diabete, osteoporosi e sclerosi multipla. Il dibattito sull’ esposizione al sole La questione dei danni provocati dal sole sta diventando un dibattito sempre più acceso soprattuto negli Stati Uniti dove sono in aumento le patologie legate alla carenza della vitamina D che si forma proprio grazie ai raggi Uvb e all’ esposizione al sole e aiuta a prevenire le malattie cardiache, agevola l’ assorbimento del calcio, contribuisce al buon funzionamento del sistema immunitario.
Al contrario, un deficit della vitamina D può causare debolezza muscolare, diabete e osteoporosi. L’ industria delle protezioni solari fa bene ad educare le persone sugli aspetti negativi del sole ma c’è anche il rovescio della medaglia, perchè le esposizioni al sole fanno anche molto bene. Da una ricerca statunitense emerge infatti che i bambini esposti al sole estivo per una media di 3-4 ore al giorno hanno un terzo di possibilità in meno di ammalarsi di sclerosi multipla, come riporta il volume 237 del British Medical Journal. L’ esposizione al sole infatti regala la vitamina D; per integrarla solo mangiando dovremmo abbuffarci di salmone circa 4 volte a settimana o bere 10 bicchieri di latte al giorno, lo conferma Michael Holick, autore del libro The Uv Advantage dove spiega: una protezione solare 8 riduce del 95% la capacità di creare vitamina D dall’ esposizione al sole; per questo bisognerebbe godersi il sole per 5-10 minuti senza protezione solare in modo da favorire la formazione della vitamina D, e poi spalmarsi la protezione solare adeguata. Quindi basta esporre il 10% del corpo al sole per qualche minuto due volte a settimana senza protezione per fare il pieno di vitamina D.
Della stessa opinione è Simon Carter, che ha pubblicato Rise and Shine-Sunlight, Technology and Health (Berg Publishers), un libro che descrive come la società e la medicina hanno trasformato la nostra relazione col sole e la sua luce in un rapporto ambivalente. Vale la pena di riflettere sulla sua tesi: gli esperti dicono che i raggi solai sono pericolosi, però l’ abbronzatura è da sempre e ancora oggi considerata un segno di salute.
Fonte: MondoBenessereBlog
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I ricercatori di Hertfordshire, hanno scoperto che gli integratori di magnesio, possono apportare una piccola ,ma clinicamente significativa, riduzione di pressione arteriosa. La notizia è stata pubblicata su Journal of Clinical Nutrition. L’ipertensione è un’importante fattore di rischio per la mortalità da malattie cardiovascolari e renali. Gli studiosi hanno condotto una meta analisi, analizzando i dati provenienti da 22 processi di ricerca che hanno coinvolto circa 1173 pazienti, per valutare l’effetto del magnesio sulla pressione sanguigna. Negli studi clinici, le dosi di magnesio prescritte, variavano da 120-973 mg. pro die.
Sebbene non tutti gli studi clinici hanno mostrato significatività in termini di riduzione della pressione arteriosa, combinando le prove, i dati complessivi hanno dimostrato che l’integrazione di magnesio nella dieta, riduce sia la pressione sistolica che diastolica e che aumentando le dosi, si possono ottenere risultati migliori. Il risultato clinico di questa meta analisi, può essere importante per prevenire l i’pertensione ed i rischi di malattie cardiovascolari ed è degno di futuri studi con solide metodologie.
Fonte: Medi Magazine
C’è una nuova speranza per prevenire in modo naturale una delle condizioni più temute che più spesso colpiscono gli anziani: la perdita dell’udito. Secondo un nuovo studio, appena pubblicato online sulla rivista Otolaryngology-Head and Neck Surgery , il resveratrolo, una sostanza che si trova nelle uve rosse e vino rosso, celebre per le sue proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie, può offrire protezione contro perdita dell”udito e cognitivi declino.
“Il nostro ultimo studio si concentra sul resveratrolo ed i suoi effetti sulla bioinfiammazione del corpo in risposta al danno ed alla causa di molti problemi di salute tra cui il morbo di Alzheimer, il cancro, l’invecchiamento e la perdita dell’udito,” l’autore principale dello studio Michael D. Seidman, direttore della Divisione di Chirurgia otologico / Neurotologic presso il Dipartimento di Otorinolaringoiatria-Head & Neck Surgery a Henry Ford Hospital, ha dichiarato o in un comunicato ai media. “Il resveratrolo è una sostanza chimica molto potente che sembra proteggere contro i processi infiammatori del corpo per quanto riguarda l’invecchiamento, la cognizione e l’udito. “ I ricercatori hanno evidenziato che la capacità di ascolto in genere diminuisce con l’avanzare dell’età e che c’è una nuova popolazione più giovane e in crescita, a fare i conti con la sordità. La perdita dell’udito inoltre, interferisce spesso con il sonno e la comunicazione e pone anche il rischio di malattie cardiache, aumentando la pressione sanguigna di una persona e aumentando ”cattive” forme di colesterolo e aumento di zucchero nel sangue.
Per il loro nuovo studio, i ricercatori del The Henry Ford Hospital, si sono concentrati sugli impatti dei processi infiammatori sull’ ‘invecchiamento, la cognizione e la perdita dell’ udito. Sono stati condotti esperimenti con ratti sani ed è stato identificato il potenziale meccanismo di protezione del resveratrolo, durante l’ esposizione al rumore, misurando il suo effetto sul ciclo-ossigenasi-2 (o COX-2, un enzima responsabile per l’infiammazione e dolore) espressione proteica e la formazione di specie reattive dell’ossigeno – che, sotto stress in eccesso, può causare gravi danni alle strutture cellulari. Gli esperimenti hanno dimostrato che i topi che hanno assunto il resveratrolo prima di essere esposti a rumori forti per un lungo periodo di tempo, avevano minore probabilità di soffrire degli effetti del rumore sulla perdita dell’udito. Il resveratrolo ha ridotto in modo significativo la formazione di specie reattive dell’ossigeno, inibito la COX-2 e ridotto la perdita di udito, così come il declino mentale.
La frutta secca come i pistacchi, ma anche noci e mandorle, sono l’ideale complemento di una dieta salutare poiché hanno un basso indice glicemico (IG), sono naturalmente senza colesterolo, e sono fonte di proteine, fibre e antiossidanti I pistacchi, come anche altra frutta secca, sono un ottimo complemento di una dieta salutare.
TI CONSIGLIAMO: + Pistacchi: buoni per il palato, buoni per il cuore + Pistacchi contro pressione alta e stress + Trenta grammi di noci 5 volte alla settimana Poche semplici mosse possono cambiare di molto la qualità della dieta, rendendola più o meno salutare. E, nel caso di una dieta più salutare, la mossa vincente è quella di aggiungere frutta secca come i pistacchi che, secondo un nuovo largo studio, sono un alimento ricco di proprietà benefiche. Tra le molte, possono essere il complemento ideale per chi è a rischio diabete, colesterolo alto, sovrappeso o obesità e, infine, anche in caso di malattie cardiovascolari.
Lo studio, condotto per conto della Diabetes Foundation of India (DFI) e della National Diabetes, Obesity and Cholesterol Foundation è durato 6 mesi, durante i quali sono stati osservati gli effetti sull’organismo della frutta secca come mandorle, noci e pistacchi, ma soprattutto sui parametri glicemici e lipidici. La dott.ssa Seema Gulati e colleghi hanno trovato che le persone con problemi di peso, diabete e altre malattie come quelle cardiovascolari possono giovare dei benefici offerti dalla frutta secca, in particolare dei pistacchi che sono un alimento a basso Indice Glicemico (o IG), sono naturalmente senza colesterolo, e sono fonte di proteine, fibre e antiossidanti
«Sulla base di questo studio, possiamo dire che i pistacchi forniscono un’opzione eccellente per uno spuntino – ha spiegato la Gulati nel comunicato DFI – soprattutto per i soggetti a rischio di problemi metabolici e diabete. [I pistacchi] offrono effetti benefici in due modi: uno, trasferendo l’energia da altre fonti malsane, e in secondo luogo grazie alle loro proprietà nutrizionali intrinseche». In definitiva, la frutta secca, prezioso invitato nelle tavole autunnali e invernali, mostra di avere molte e molte proprietà: gustose e benefiche.
Fonte: La Stampa
Bianco no, e neppure con le nocciole. A fare la differenza contro il colesterolo è il cioccolato fondente, grazie ai polifenoli in esso contenuti: a sostenerne le proprietà anti-malattie cardiache per i soggetti affetti da diabete di tipo 2 è uno studio pubblicato su Diabetic Medicine dai ricercatori della Hull University guidati da Steve Atkin.
Dodici volontari affetti da diabete 2 sono stati reclutati per uno studio pilota di 16 settimane durante il quale hanno assunto delle tavolette di cioccolato, alcune delle quali arricchite con polifenoli. Alla fine dell`esperimento le persone che avevano assunto il cioccolato con i polifenoli hanno fatto registrare un `profilo` di colesterolo migliore, con i livelli di colesterolo buono in aumento e il colesterolo totale in diminuzione. "Il cioccolato con un alto contenuto di cacao - spiega Atkin - dovrebbe essere incluso nella dieta delle persone con diabete di tipo II come parte di un approccio equilibrato alla dieta e allo stile di vita". Gli studiosi dell`organizzazione britannica Diabetes UK per la ricerca e il sostegno ai malati, tuttavia, spiegano che il messaggio di questi risultati potrebbe essere inteso come un "via libera" a mangiare più cioccolato. Per questo lo studio pilota necessita di ulteriori approfondimenti: "I piccoli benefici dettati dai composti presenti nel cioccolato fondente - spiegano - potrebbero essere enormemente superati dal contenuto di grassi e zuccheri deleteri per la salute dei diabetici".
Fonte: Il Sole 24Ore
Se state cercando un modo per prevenire il cancro, risolvere i problemi parodontali o aggiungere più gusto alla vostra vita sessuale, i chiodi di garofano possono essere la risposta. Utilizzati nella medicina tradizionale cinese, i chiodi di garofano sono una comune, ma spesso trascurata spezie. Hanno una capacità eccezionalmente alta di intervenire sui radicali liberi e una moltitudine di sostanze nutritive essenziali. I chiodi di garofano sono ricchi di omega-3 acidi grassi, fibre alimentari e vitamine C e K, così come di calcio, magnesio e manganese che è di particolare interesse, in quanto attiva una varietà di importanti enzimi all’interno del corpo e gioca un ruolo nel metabolismo dei grassi. Il manganese invece, stabilizza il sistema nervoso, alleviando così la depressione, l’irritabilità e l’ansia.
Attraverso numerose indagini, i ricercatori hanno sviluppato un alto rispetto per la capacità di guarigione dei chiodi di garofano. L’eugenolo è il principale elemento bioattivo trovato nella spezie. I chiodi di garofano sono utili per il trattamento di: candida albicans e infezioni batteriche, infiammazione, la malattia parodontale, alti livelli di zucchero nel sangue, asma, spasmi muscolari, acne, raffreddori, influenza e mal di gola, congestione polmonare e mal di testa. Inoltre, per il loro alto potenziale antiossidante, i chiodi di garofano hanno proprietà anti-cancro sostanziali. Nei test di laboratorio, i composti isolati della spezie, hanno dimostrato di sopprimere l’attività cellulare mutagena. I chiodi di garofano alleviano anche le disfunzioni sessuali.Un semplice test in vitro ha dimostrato che una concentrazione del 5 per cento di olio di chiodi di garofano ha dato piena protezione contro gli insetti. Allo stesso modo, uno studio presso la Mahidol University in Thailandia ha scoperto che l’olio di chiodi di garofano conferisce un elevato livello di protezione contro le zanzare, fornendo il 100 per cento di repellenza per 2-4 ore.
Per il mal di gola o per promuovere la salute orale, diluire cinque gocce di olio essenziale di chiodi di garofano in 1/2 tazza di acqua e utilizzare come gargarismo.In alternativa, ungere il cavo orale con una o due gocce di olio, può ridurre la carica batterica e fungina, alleviare il dolore dei denti e contribuire a frenare la gengivite.L”uso topico di chiodi di garofano in polvere guarisce l’acne grazie al’azione antisettica dell’ eugenolo. Unire 1 cucchiaio di chiodi di garofano e miele grezzo. Mescolare con una spruzzata di limone e applicare la pasta su tutto il viso. Lasciare in posa per 20 minuti e risciacquare abbondantemente.
La Cannella è un piccolo albero che si trova comunemente in Asia meridionale e nella regione del Medio Oriente. La cannella che acquistano solitamente nei nostri supermercati è in realtà la corteccia di questo albero, che viene venduta come bastoni o macinata in una polvere. I due tipi più popolari di cannella sono Ceylon e Cassia e derivano da alberi diversi. Quali sono i vantaggi ? La cannella ha elevate proprietà antiossidante e l’olio di cannella ha forti proprietà anti-batteriche e anti-fungine. La cannella è anche una grande fonte di manganese, fibre, ferro e calcio. E’ stata usata come un rimedio efficace per la riduzione dei livelli di zucchero nel sangue e il trattamento del diabete di tipo 2 e per: l’abbassamento del colesterolo, aiutare la digestione, trattamento della diarrea, curare il raffreddore comune, ridurre il dolore da artrite, aumentare la memoria e la funzione cognitiva, trattamento mal di denti, eliminare l’alito cattivo, curare il mal di testa e dolore emicrania.
La cannella agisce come un rimedio naturale per il dolore di artrite (clicca qui) .La ricerca suggerisce che la cannella può aiutare il trattamento di diabete di tipo 2 , riducendo i livelli di zucchero nel sangue e aumentando la quantità di produzione di insulina nel corpo. Recenti studi hanno dimostrato che il consumo di piccole quantità di cannella può aiutare a ridurre il colesterolo LDL (quello cattivo). Basta mangiare mezzo cucchiaino di cannella in polvere al giorno. La cannella può essere aggiunta come dolcificante a caffè o tè. La cannella è un efficace rimedio naturale per eliminare il mal di testa e l’ emicrania. La medicina cinese ha a lungo utilizzato la cannella come rimedio naturale per la tosse e il raffreddore comune. Un semplice rimedio a base di erbe per il trattamento di un mal di gola è il seguente:
Aggiungi un bastoncino di cannella di acqua bollente.Lasciate bollire per 2 minuti.Togliere la stecca di cannella.Utilizzare l’acqua di cannella per il tè a base di erbe o per il il tè verde.Bere questo tè due volte al giorno. Rimedio per mal di denti
La cannella è conosciuta perchè aiuta ad alleviare il dolore da mal di denti . Basta fare una pasta con cinque cucchiaini di miele mescolato con un cucchiaino di cannella in polvere. Applicare una piccola quantità di questa pasta direttamente sul dente dolorante 2 o 3 volte al giorno fino a quando il dolore è alleviato.
Conosciute fin dall’antichità, le spezie erano considerate sostanze preziose per le proprietà curative, per la capacità di prolungare la conservazione dei cibi e hanno trovato impiego in cucina, in medicina, nella cosmesi e persino nei rituali magici.Che cosa sono le spezie? Sono le parti aromatiche, quali semi, bacche, radici, baccelli e frutti, ricavate da particolari piante generalmente essiccate o disidratate. L’aroma delle spezie si deve a particolari composti chimici, chiamati oli essenziali, i quali presentano, spiccate proprietà culinarie e terapeutiche, infatti, nella medicina naturale, le spezie, sono largamente utilizzate.
Q ali sono i loro benefici? Intervengono attivamente nella digestione, facilitandola; la maggior parte delle spezie contengono delle speziesostanze leggermente irritanti che hanno la capacità di stimolare la produzione di saliva, dei succhi gastrici e pancreatici e, inoltre, aiutano i movimenti dello stomaco. Ne deriva una migliore digestione e una maggiore assimilazione di tutti i principi nutritivi contenuti nei cibi. Scopriamo insieme quali sono i vantaggi dell’uso delle spezie nella dieta: donano sapore e aromi particolari ai piatti, permettendo di ridurre l’utilizzo di condimenti grassi e del sale; sono prive di potere calorico, quindi via libera al loro consumo a proprio piacimento; possono ridurre la formazione di gas e gonfiori addominali, tipici delle persone che tendono a mangiare di fretta e con nervoso, quindi hanno la proprietà di rinforzare la flora intestinale; sono ricche di antiossidanti, preziose sostanze che combattono la formazione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare.
Conosciamo le spezie più diffuse ed esaminiamo le loro proprietà. Cumino: si presenta in piccoli semi allungati; si aggiunge a pane e minestre; ha proprietà digestive e antifermentative. Chiodi di garofano: sono i boccioli non ancora schiusi di un fiore, l’Eugenia aromatica. Hanno sapore e aroma molto forti; sono coadiuvanti nella stimolazione dell’appetito, digestivi e godono di un alto potere antiossidante. Curry: non è il nome di un’unica spezie, ma di una miscela di spezie (cardamomo, pepe, curcuma, coriandolo, paprica, senape, zenzero), utilizzata nella cucina indiana. Ha proprietà digestive, aiuta a ridurre i gas intestinali e presenta notevoli proprietà antiossidanti. Noce moscata: è seme intensamente profumato ed è molto diffuso il suo impiego in cucina; stimola la digestione, combatte le infezioni intestinali e i fenomeni fermentativi.
Pepe: è una delle spezie più diffusa al mondo; si conoscono tre varietà, bianco, verde e nero. Stimola la produzione di succo pancreatico e aiutando, in particolar modo, la digestione di carboidrati e grassi. Svolge anche un ruolo antiossidante. Peperoncino: nella cucina dell’Italia meridionale non può mancare; la capsaicina è la molecola responsabile della sensazione piccante e pungente a livello gustativo. Questo composto è in grado di stimolare la produzione dei succhi gastrici, in caso di digestione lenta. Attenzione a chi soffre di gastrite, ulcere e reflusso gastroesofageo, per voi sarà bene evitarlo. Zenzero: chiamato anche ginger, è il rizoma dell’omonima pianta. Lo troviamo in commercio fresco o essiccato. Ha un profumo intenso e un sapore pungente; ha proprietà digestive, è antifermentativo e aiuta a contrastare le infezioni. Ricordo a tutti voi che l’utilizzo di spezie, per chi soffre di gastrite, ulcere, reflusso gastroesofageo e intolleranze alimentari, è controindicato!!
Fonte: Lecco Notizie
Alcuni studiosi svedesi consigliano, per un'ottima dieta, di ridurre i carboidrati e mangiare più grassi. Più grassi e meno carboidrati. Sarebbe questo il segreto per dimagrire. La più semplice formula al mondo per perdere peso e allontanare il rischio di malanni al cuore è sempre la stessa: mangiare meno e fare più movimento. Secondo questo ragionamento non importa cosa si mangia, l'importante è tenere un occhio al numero delle calorie.Ma ora sono sempre di più i vari nutrizionisti e medici che pensano che le cose non vadano esattamente in questo modo. Uno studio citato dal Daily Mail spiega che l'idea che tutte le calorie siano uguali è sbagliata.I ricercatori sostengono invece che le calorie provenienti da fonti diverse, hanno effetti diversi sul corpo. Ad esempio quelle provenienti da carboidrati sono più propense a favorire l'aumento di peso.
Inoltre la riduzione di grassi nel proprio corpo non porta sempre a ridurre il pericolo di infarto.Uno studio del New England Journal of Medicine ha confrontato i benefici clinici di una dieta a basso contenuto di grassi con due tipi di dieta mediterranea, che sono con un numero di grassi molto più elevato. I risultati hanno mostrato che il paziente sottoposto alla dieta Mediterranea risultava essere meno propenso ad avere problemi di cuore, nonostante il numero più elevato di grassi.Altri esperti svedesi invece hanno recentemente cambiato completamente le carte in tavola consigliando, per una buona dieta e per perdere peso, un basso contenuto di carboidrati piuttosto che di grassi.Questo è accaduto in seguito ad un'analisi approfondita su 16mila casi. Quello che ne è uscito fuori è che tra i cibi migliori per perdere peso vi sono quelli che contengono pancetta, panna ed olio d'oliva.
Quindi, praticamente, bisognerebbe ridurre i carboidrati e mangiare più grassi. Un po' un controsenso. Ma cosa c'è base di questa nuova teoria? Si pensa che si tratti degli effetti dei diversi alimenti sui propri ormoni, il più importante di questi, cruciale per la perdita di peso, è l'insulina.L'insulina è l' ormone che controlla il grasso all'interno del proprio corpo. Una dieta ad alto contenuto di carboidrati aumenta la quantità di glucosio nel sangue, che a sua volta produce più insulina. Una dieta a basso contenuto di carboidrati invece significa meno insulina, rendendo più facile perdere peso perché meno grasso viene metabolizzato.Teorie che potrebbero dimostrarsi vere, anche se quello che veramente importa, alla fine, è stare bene con se stessi.
Fonte: Wall Street Italia
Riposare bene è fondamentale per vivere meglio la giornata ma non solo, numerosi studi hanno rilevato che quando si dorme poco e male non si innescano particolari processi che contribuiscono a migliorare la salute generale dell'organismo. Un nuovo studio allunga la lista dei benefici di un buon riposo, un gruppo di ricercatori olandesi ha scoperto che dormire bene aiuta a mantenere il cuore in forma al pari di altri stili di vita sani quali: attività fisica, dieta sana, assunzione limitata di alcolici e assenza di fumo. I risultati dell'indagine sono stati pubblicati sull'European Journal of Preventive Cardiology (Sufficient sleep duration contributes to lower cardiovascular disease risk in addition to four traditional lifestyle factors: the
I risultati sono frutto di uno studio che ha coinvolto quasi 18 mila volontari (8.128 uomini e 9.759 donne), con un'età compresa tra i 20 e i 65 anni, senza malattie cardiovascolari al momento dell'inizio dell'indagine. I partecipanti sono stati seguiti per un periodo variabile che andava dai 10 ai 14 anni. Durante questo lasso di tempo, i ricercatori hanno monitorato le loro condizioni di salute e registrato numerose informazioni relative agli stili di vita che seguivano. Come era intuibile, le persone con gli stili di vita più "salutari" avevano un minor rischio di patologie di tipo cardiovascolare (infarti, ictus, ecc.): grazie ad un'alimentazione sana si può abbassare la probabilità di malattie del 12 per cento, una vita attiva (che può consistere anche nel camminare almeno per mezz'ora tutti i giorni) contribuisce a ridurre del 26 per cento il rischio di eventi fatali e non fumare riduce il rischio del 43 per cento. Oltre a questi fattori i ricercatori hanno però individuato un quinto elemento, il sonno.
Le persone coinvolte nello studio che dormivano bene per almeno sette ore a notte avevano un rischio di malattie cardiovascolari ridotto, mediamente, del 22 per cento. Si è inoltre scoperto che dormire bene contribuisce a ridurre del 43 per cento la probabilità di eventi fatali in generale. In base ai dati raccolti, gli esperti evidenziano che dormire bene proteggerebbe cuore e vasi tanto quanto non fumare. Monique Verschuren, coordinatrice dello studio, spiega che le persone che seguono un'alimentazione sana, non hanno una vita sedentaria, non fumano e consumano alcolici in maniera moderata, riducono del 57 per cento il rischio di infarti e addirittura del 67 per cento la probabilità di ictus mortali. Se però, oltre a questi fattori, si aggiunge anche un buon riposo la probabilità di malattie scende ancora: il rischio di infarti diminuisce del 65 per cento e quello di ictus mortali scende dell'83 per cento. L'esperta evidenzia che precedenti studi avevano già correlato il dormire poco e male a una maggiore incidenza di sovrappeso e obesità, ipertensione, colesterolo e trigliceridi alti, un buon riposo andrebbe quindi inserito nella lista degli stili di vita da seguire al fine di mantenere cuore e vasi in salute.
Quante ore si dovrebbe dormire? I dati raccolti in questo studio sembrano confermare il numero di ore evidenziate in altre ricerche: 7 ore. Nello studio olandese si è rilevato che le persone che dormono mediamente meno di 7 ore, svegliandosi al mattino non abbastanza riposati, presentano un rischio di malattie cardiovascolari del 63 per cento più alto rispetto a chi dorme almeno 7 ore svegliandosi dopo un buon riposo ristoratore. Gli esperti fanno però notare che non tutte le persone hanno bisogno di 7 ore, per alcuni individui sono sufficienti anche meno ore, l'importante è che la qualità dl sonno sia buona (un sonno più breve ma profondo per alcune persone è sufficiente per rigenerare l'organismo).
Fonte: Universonline.it