Un nutriente raccomandato soprattutto alle donne in gravidanza, ma di notevole importanza in ogni fase della vita, soprattutto per gli sportivi, per i muscoli e la salute cardiovascolare. Una vitamina essenziale che interviene nella sintesi del DNA, delle proteine e nella formazione dell’emoglobina. I cosiddetti “folati”, rappresentano la forma in cui la vitamina B9 si trova naturalmente negli alimenti, mentre l’acido folico è la sua forma ossidata, presente negli integratori e negli alimenti fortificati. Un nutriente che svolge diverse funzioni importanti: insieme alla vitamina B12 lavora per creare nuove cellule, interviene nella formazione dell’emoglobina ed è essenziale per la fabbricazione del materiale genetico e delle proteine. «La vitamina B9 è fondamentale per la circolazione del sangue, per la formazione dei globuli rossi, e quindi per il trasporto di nutrimento e ossigeno ai muscoli», spiega in un’intervista a Gazzetta Active la dottoressa Alice Cancellato, biologa nutrizionista del Centro scienze della natalità e ginecologia oncologica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. Insomma, protegge il cuore e per questo è importante sono sottovalutare una sua carenza. Ecco come riconoscerne i sintomi: «Si ha un innalzamento dei livelli di omocisteina e dei problemi nella coagulazione del sangue. Ma è necessario fare un esame ad hoc per vederlo» prosegue la biologa. Deficit di questa vitamina derivano da condizioni di malnutrizione, malassorbimento, gravidanza, aumento della escrezione renale (come la dialisi), assunzione di farmaci che possono interferire con l’assorbimento di vitamina B9 (tra cui proprio la metformina).
Affaticamento eccessivo, irritabilità, confusione… e ancora, una sua carenza prolungata nel tempo può determinare una particolare forma di anemia, detta megaloblastica. Infatti, una dieta troppo povera di acido folico può provocare diversi disturbi. Essenziale quindi, come già detto, nei primi mesi di gravidanza dove svolge un ruolo fondamentale per prevenire le malformazioni nelle prime fasi di sviluppo dell’embrione. In particolare, aiuta ad evitare i difetti del tubo neurale, diminuendo il rischio che non si chiuda correttamente e che il piccolo sviluppi malformazioni anche gravi come la spina bifida. Inoltre, l’acido folico contrasta la menorrea come conseguenza delle prestazioni sportive. Un’attività fisica intensa può portare a un’alterazioni del ciclo mestruale, fino a sfociare anche in uno stato di amenorrea (assenza totale del mestruo), aumentando di conseguenza il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre, è stato scientificamente dimostrato che una supplementazione di acido folico può evitare questa complicazione. L’acido folico, come dimostra uno studio pubblicato sul Clinical Journal of Sport Medicine e condotto dai ricercatori del Medical College of Wisconsin a Milwaukee, sembrerebbe in grado di normalizzare la funzione vascolare nelle atlete affette da amenorrea, migliorando la dilatazione dei vasi e favorendo il flusso sanguigno. Va inoltre sottolineato che una ridotta dilatazione vascolare, come quella che può indurre l’amenorrea, può influire negativamente anche sulle prestazioni sportive perché tende a ostacolare l’assorbimento dell’ossigeno.
Senza dimenticare poi che tutte le vitamine del gruppo B partecipano al metabolismo energetico, aiutando la trasformazione di carboidrati, grassi e proteine in energia. La carenza di questa vitamina può portare inoltre a vari gradi di danno al tessuto nervoso, poiché i folati intervengono anche nella sintesi di alcuni neurotrasmettitori, il che può causare intorpidimento e formicolio nei casi lievi, mentre nei casi più gravi, possono presentarsi disturbi mentali che possono arrivare fino alla demenza grave. La vitamina B9 poi, assume un rilievo notevole in particolare per gli sportivi. «La vitamina B9 è fondamentale per la circolazione del sangue, per la formazione dei globuli rossi, e quindi per il trasporto di ferro, nutrimento e ossigeno ai muscoli» aggiunge l’esperta.
Partiamo intanto da un distinguo: l’acido folico è la vitamina B9 in sintesi, che troviamo negli integratori o negli alimenti fortificati [...]. I folati sono la vitamina B9 che si trova negli alimenti: nelle verdure a foglia larga, nella frutta (in particolare fragole, avocado, mele e kiwi), [...] nell’uovo, nei broccoli. Il limite dell’acido folico è che è una vitamina termolabile, quindi con la cottura si può disperdere. Per questo è meglio assumerla attraverso frutta e verdura cruda come l’insalata, oppure con verdura non troppo cotta. La vitamina B9 è molto importante per il metabolismo dei globuli rossi, per la coagulazione del sangue, perché partecipa insieme alla vitamina B6 e B12 a mantenere bassi i livelli di omocisteina. E livelli troppo alti di omocisteina sono pericolosi a livello cardiovascolare, quindi per il rischio di infarti e ictus, perché portano alla formazione di coaguli a livello cardiocircolatorio. In caso di anemia questa può essere dovuta proprio a carenza di folati. In questo caso si chiama anemia megaloblastica, e non è dovuta ad una carenza di ferro. No, perché l’eccesso viene eliminato con le urine. Proprio per questo motivo soprattutto se si è in gravidanza è fondamentale assumere integrazioni di acido folico, in particolare nei primi tre mesi appena prima del concepimento e nei primi tre mesi della gravidanza, ed è consigliato proseguire fino al parto. Anche perché l’acido folico partecipa alla sintesi del Dna e alla replicazione cellulare. Per questo i difetti congeniti nei bambini come la spina bifida sono dovuti alla carenza di acido folico.
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Per approfondimenti:
Gazzetta Active "Acido folico, la nutrizionista: “Fondamentale per la salute del cuore e dei muscoli”
Gazzetta Active "Acido folico: perché è così importante"
Nurse 24 "Acido folico"
Gazzetta Active "Vitamine del gruppo B: sono fondamentali per avere energia, ma non solo…"
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Dal sanguinamento gengivale alla vitamina C, scoperto il legame tra carenza e aumento del rischio di questa patologia. Non solo una malattia paradontale, ma anche un indicatore di un’assunzione insufficiente. Secondo quanto rilevato dallo studio condotto all’Università di Washington e pubblicata su Nutrition Reviews, i ricercatori hanno mostrato che il sanguinamento delle gengive e quello negli occhi, o emorragia retinica, legati anche a problemi generali nel sistema microvascolare, erano associati a bassi livelli di acido ascorbico nel sangue. Per contro, l’équipe di ricercatori ha scoperto che l'aumento dell'assunzione giornaliera in persone con bassi livelli plasmatici di vitamina C ha contribuito alla riduzione dei problemi di sanguinamento delle gengive. La ricerca ha analizzato 15 studi clinici in sei paesi diversi, che hanno coinvolto 1.140 partecipanti prevalentemente sani e i dati di 8.210 residenti negli Stati Uniti intervistati per il Centers for Disease Control and Prevention's Health and Nutrition Examination Survey. Insomma, uno studio che lancia un messaggio forte e chiaro, un’alimentazione corretta migliora la salute in generale e, di conseguenza, anche quella orale. Tra cause e rimendi, al via con il trattamento naturale alla grave infezione gengivale che danneggia i tessuti molli e le ossa che sostengono il dente. Difatti, carenze alimentari o forme di alimentazione non equilibrata possono compromettere il corretto turn over cellulare e debilitare le difese immunitarie. Tra le vitamine una che ha sicuramente un ruolo fondamentale è la vitamina C (acido ascorbico), nota anche vitamina antiscorbuto.
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Laggot et al., tra gli altri, indagarono la relazione tra la variazione di apporto di vitamina C, lo stato parodontale e la microflora subgengivale, notando che il sanguinamento gengivale aumentava in corrispondenza di una dieta povera di vitamina C e che ritornava alla normalità con una dieta equilibrata (Leggott PJ, Robertson PB, Rothman DL, Murray PA, Jacob RA. "The effect of Controlled ascorbic acid depletion and supplementation on periodontal health" J Periodontol, 1986). Esiste comunque un elevato bisogno di vitamina C durante i processi di cicatrizzazione e di guarigione nei 15 giorni successivi a qualsiasi intervento orale (Pierce HB, Newhall CA, Merrow SB et al. "Ascorbic acid supplementation Response of burn tissue" Am J Clim Nutr, 1990). I pazienti che hanno avuto una supplementazione di vitamina C in associazione al trattamento parodontale hanno mostrato una guarigione più veloce dei tessuti parodontali con una riduzione maggiore dell’indice di sanguinamento al sondaggio rispetto ai pazienti che si sono sottoposti al solo trattamento. I pazienti con una alimentazione carente di vitamina C mostrano maggiore tendenza al sanguinamento gengivale e maggiore predisposizione alla malattia parodontale. Si potrebbe concludere che una somministrazione di elevati livelli di vitamina C favorisce la guarigione dei tessuti gengivali con riduzione della tendenza al sanguinamento. A tal fine, la vitamina C è disponibile anche sotto forma di integratori naturali. Se assunta in questo modo la vitamina C di origine naturale è da preferire, perché possiede un importante fattore di utilizzo da parte dell’organismo, infatti è costituita da 2 tipi: C1 e C2, che si completano e migliorano l’utilizzo e l’assorbimento. In quella di sintesi è presente solo la C1.
Commenta i risultati dell'indagine la dottoressa Silvia Anna Masiero della Società italiana di parodontologia e Implantologia (SIdP):
La Gengivite e ancora di più la parodontite, sono processi infiammatori che sono influenzati da una serie di fattori sistemici legati anche alla dieta e allo stile di vita. Mentre non è sorprendente che una dieta corretta, insieme alle manovre di igiene orale, possa avere un ruolo nel migliorare la salute di denti e gengive [...]. La carenza cronica di vitamina C porta ad una condizione specifica: lo Scorbuto. Una malattia nota già dal 1500 che affliggeva gli esploratori europei nei loro viaggi attorno al globo poiché durante la navigazione non era possibile approvvigionarsi di frutta e verdura fresca ricca di vitamina C. Uno dei segni classici dello scorbuto era il sanguinamento gengivale. Inoltre, anche l’OMS raccomanda una dieta che preveda l’assunzione di corrette quantità di vitamina C.
Definito da Ippocrate come “ileo ematite”, lo scorbuto è conosciuto anche come il "morbo dei marinai" o la "malattia dei pirati”. Premesso che le riserve di vitamina C del corpo umano sono limitate e si esauriscono entro 1–3 mesi, lo scorbuto era comune tra gli equipaggi impegnati nelle lunghe traversate oceaniche, e quindi, non avevano scorte alimentari fresche e sufficienti. Insomma, lo scorbuto è una malattia dovuta a carenza alimentare o a insufficiente assorbimento intestinale di vitamina C, caratterizzata da un estremo deperimento dell'organismo, oltre che da manifestazioni emorragico-ulcerose della cute, delle mucose e degli organi interni. E anche se in passato colpiva i marinai o comunque le categorie più disagiate, oggi torna nei Paesi ricchi a causa della cattiva alimentazione. Da qui, l'importanza di questo nutriente. Fondamentale per il nostro organismo, la vitamina C è un potente antiossidante, importante per il corretto funzionamento del sistema immunitario e la sintesi di collagene, il costituente primario di vasi sanguigni, pelle, muscoli, ossa, articolazioni e legamento parodontale che fornisce le proprietà elastiche e di resistenza a organi e tessuti e compone il 75% della nostra pelle e il 30% del nostro corpo. Inoltre, è una proteina essenziale per la riparazione e la guarigione di quasi tutti i tessuti del nostro corpo. La vitamina C, quindi, ha un ruolo rilevante nella rimarginazione delle ferite e delle ustioni perché facilita la formazione del tessuto connettivo della cicatrice, aumenta la resistenza dell’organismo, aumenta la produzione di anticorpi, stimola la biosintesi della carnitina, distrugge i radicali liberi, partecipa ai processi di respirazione cellulare, interviene nella sintesi del collagene, favorisce l’assorbimento del ferro incrementando il tasso di emoglobina. Inoltre, contrasta gli effetti tossici della nicotina, delle radiazioni ionizzanti, inattiva le tossine batteriche, interviene nel trasporto dell’ossigeno, indispensabile per le attività vitali di tutte le cellule e per la produzione di energia soprattutto muscolare; previene l’accumulo di istamina (responsabile di allergie), modula le prostaglandine (mediatori dei processi infiammatori), previene la degenerazione cellulare (fra cui il processo di invecchiamento). E poiché il nostro corpo non è in grado di sintetizzarla è necessario un rifornimento continuo.
VITAMINA C, un concentrato di proprietà e benefici
Fondamentale per numerosi processi, la vitamina C supporta tantissime funzioni importanti per la nostra salute:
Ansa "Gengive che sanguinano, può dipendere da poca vitamina C?"
Leggott PJ, Robertson PB, Rothman DL, Murray PA, Jacob RA. "The effect of Controlled ascorbic acid depletion and supplementation on periodontal health" J Periodontol, 1986
Pollack RL, Kravitz E. "Nutrition in oral health and disease" Philadelphia: Lea & Febiger, 1985
Pierce HB, Newhall CA, Merrow SB et al. "Ascorbic acid supplementation Response of burn tissue" Am J Clim Nutr, 1990
La gazzetta del Mezzogiorno "Lo scorbuto, malattia del passato, nota come morbo dei marinai"
Affari Italiani "Scorbuto, allarme. Poca vitamina C e ci si ammala di scorbuto. Rischio morte"
La Stampa "Così lo “scorbuto” dei marinai del ’500 venne sconfitto con gli agrumi"
Frontiers in Immunology “The Long History of Vitamin C: From Prevention of the Common Cold to Potential Aid in the Treatment of COVID-19”
PubMed "Evolution and the need for ascorbic acid"
MDPI "Vitamin C and Immune Function"
LEGGI ANCHE: Tra vitamina C e scorbuto: come prevenire il "morbo del marinaio"
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