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Ottenuta dalla fermentazione alcolica dell’uva la bevanda dalle antiche origini. Il vino, sinonimo di convivialità ci accompagna da sempre nei momenti importanti della nostra vita e nelle piacevoli serate in compagnia. Il vino piace a tutti, ma non tutti sono veri intenditori. Difatti, la composizione e il processo produttivo incidono non solo sulla qualità, ma anche sulla nostra salute. Quindi, nella scelta di una buona bottiglia di bianco o di rosso, attenzione soprattutto alla quantità dei solfiti contenuti. I solfiti, prima tra tutti l’anidride solforosa (SO2), utilizzati principalmente come additivi, sono una categoria di sostanze chimiche utilizzate nel settore agroalimentare con la funzione principale di conservanti, per contrastare l’ossidazione dei cibi, bloccare le fermentazioni indesiderate e prevenire lo sviluppo microbico tra cui microbi, muffe, lieviti e batteri. Importanti nella conservazione degli alimenti, ma potenzialmente pericolosi per la salute. Possono svolgere inoltre una funzione antiossidante, soprattutto in quelli bianchi, evitando che il mosto si trasformi in aceto. Concentrazione ridotta, invece, nei vini rossi poiché la funzione antiossidante viene svolta da polifenoli e tannini. Nella lista della spesa, quindi, da preferire la scelta delle produzioni di vini che puntano a ridurre il quantitativo di “solfiti aggiunti” o eliminarne completamente l’aggiunta. Ovviamente, la quantità presente è ridotta al minimo per i vini biologici (da 100 mg/l per i vini rossi e 150 mg/l per vini bianchi (Reg UE 203/2012), vini naturali (da 30 mg/l per i vini rossi a 50 mg/l per i vini bianchi) e vini biodinamici (da 70 mg/l per i vini rossi e 90 mg/l per vini bianchi).

Tossici oltre una certa soglia. Aggiunti nei vari momenti della vinificazione, superata questo limite, infatti, i conservanti rischiano di essere oltre che sostanze potenzialmente allergizzanti anche tossici per l’organismo. Con l’unico scopo di controllare l’evoluzione del vino. All’inizio, prima che parta la fermentazione, con lo scopo di selezionare i lieviti presenti, durante i travasi, per contrastare l’ossidazione oppure a vino finito, prima di imbottigliarlo. Sono interventi con scopi diversi: all’inizio agisce sulla fermentazione, alla fine è confinato alla conservazione. Presenti sia naturalmente che aggiunti con l’obiettivo di preservare nel tempo la qualità e salubrità. E se è vero che il vino buono si vede dalla vigna, è altrettanto vero che la cura del vigneto e delle materie prime, sono alla base per la riduzione al minimo di questi interventi. Insomma, i solfiti vengono aggiunti al vino per stabilizzarlo e disinfettarlo e, in qualche misura, possono essere considerati come un sottoprodotto del vino stesso, perché anche se non sono presenti nell’uva possono essere prodotti naturalmente da alcuni lieviti presenti nel mosto. «I solfiti possono provocare reazioni anche piuttosto intense che sono pseudo-allergie. Il tannino può dare luogo a intolleranze. Talvolta vengono aggiunti anche al vino rosso. Servono per bloccare la reazione dei batteri all’interno del vino», spiega a Gazzetta Active il professor Paolo Pigatto, allergologo e dermatologo, responsabile della Dermatologia dell’IRCCS Galeazzi.

I solfiti vengono aggiunti per impedire l’annerimento di frutta e verdura e per bloccare la reazione all’interno del vino, ma possono essere usati come conservanti anche nella birra, nelle salse, nei sughi, nei succhi di frutta, nella frutta secca, nei salumi. Alcuni alimenti li contengono per natura: asparagi, aglio, porri, cipolla, lattuga, amido di mais, soia. - Tra i principali effetti di un’allergia: - Gonfiori del viso, delle labbra, della lingua, problemi di affaticamento, arrossamenti cutanei, eruzioni, orticaria, ostruzione nasale, costrizione delle vie aeree, dispnea. Attenzione in particolare a chi soffre di asma: in questi casi si possono avere reazioni piuttosto importanti, perché l’asma aggrava la situazione. - Oltre all’intolleranza causata dal tannino: - In sé il tannino, che dà colore al vino rosso, non provoca allergia ma intolleranza, che può comunque dare luogo a sensazioni fastidiose come mal di testa, nausea, dolori crampiformi.

Danneggiano l'intestino e aumentano il rischio di malattie

Un recente studio condotta dalla Pusan National University in Corea ha rilevato come i solfiti siano in grado di danneggiare i batteri benefici presenti nell’intestino umano. Questi batteri sono importantissimi per i processi metabolici e la risposta immunitaria dell’organismo e quando loro “non sono in forma” ciò è l'anticamera dello sviluppo di diverse malattie. Difatti, nel corso dell’indagine è stato dimostrato che il consumo di farmaci battericidi e batteriostatici danneggia i batteri benefici nell'intestino umano e questo danno è stato associato a diverse malattie. Inoltre, gli effetti battericidi e batteriostatici di due comuni conservanti alimentari, il bisolfito di sodio e il solfito di sodio, sono stati testati su quattro specie batteriche benefiche note comuni come probiotici e membri del microbiota intestinale umano. Senza tralasciare poi la produzione di numerose vitamine B essenziali ad opera dei membri del microbiota intestinale e ai transitori presenti negli alimenti fermentati. Considerato che la carenza di tiamina è stata osservata in pazienti con obesità e diabete è stato stabilito che i solfiti scompongono la tiamina (B1). In sintesi, i solfiti presenti in alcuni alcolici e alimenti trasformati possono contribuire alla carenza di tiamina a causa della scomposizione della stessa e limitarne dunque la produzione da parte di alcuni batteri sensibili

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Poche raccomandazioni e tanti benefici per una bevanda che trova posto anche nella dieta degli sportivi, come spiega in un’intervista a Gazzetta Active dottoressa Emanuela Russo, dietista INCO (Istituto Nazionale per la Cura dell’Obesità) dell’IRCCS Policlinico San Donato di Milano:


Sicuramente chi fa sport può bere, meglio se vino rosso, che contiene polifenoli e meno solfiti. Non è infatti tanto un discorso calorico quanto nutrizionale. Non è comunque consigliabile bere il vino poco prima dell’attività sportiva, anche perché i processi digestivi del vino vanno a lavorare sul fegato, il tuo organismo si trova a dover gestire un catabolita, l’etanolo, visto quasi come un ‘veleno’, e si vanno a ridurre le prestazioni sportive. Si può bere ma dopo l’attività sportiva, per esempio a cena, oppure nel giorno di inattività. Sempre meglio in accompagnamento al pasto.

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Per approfondimenti: 

Plos "Sulfites inhibit the growth of four species of beneficial gut bacteria at concentrations regarded as safe for food"

Vice "Il problema dei solfiti nel vino non è legato solo al tuo mal di testa"

Gazzetta Active "Resveratrolo: ecco perché un calice di vino al giorno può far bene"

Huffington Post "Questo post (non) contiene solfiti"

Il Giornale "Dal resveratrolo un aiuto per rallentare l'invecchiamento"

La Repubblica "Resveratrolo e vitamina E per combattere i radicali liberi"

Il Messaggero "Due bicchieri di vino rosso al giorno: ecco perché fanno bene alla salute"

Corriere del Mezzogiorno "Due bicchieri al giorno tolgono il medico di torno. Quando l’alcol fa bene"

Agi "Resveratrolo aiuta a prevenire declino memoria"

Ansa "Nell'uva i segreti per combattere l'invecchiamento"

La Stampa "Un aiuto per la memoria? Arriva dal resveratrolo"

Agi "Salute: Cnr, resveratrolo rigenera i neuroni in sindrome di Down"

Ansa "Resveratrolo dell’ uva efficace contro l’acne"

Washington State University "WSU scientists turn white fat into obesity-fighting beige fat"

MSN Lifestyle "Resveratrolo benefici: efficace contro ipertensione e obesità"

La Stampa "Svelato il segreto del perché il resveratrolo fa bene alla salute"

LEGGI ANCHE: Sulla salute vince il resveratrolo! Contro gli astemi le virtù di un calice di vino rosso

Il vino e le notevoli proprietà benefiche: tutto merito del resveratrolo

Il resveratrolo efficace come anti-età e per dimagrire

Il resveratrolo dell'uva rossa, allunga la vita del 70%

Università della Florida: il potere antinfiammatorio dell'uva rossa, ecco come funziona

University of Missouri: Il Resveratrolo ottimo nella lotta contro il cancro alla prostata

Il resvetarolo protegge anche dalla sordità

Pubblicato in Informazione Salute

In vino… salus” o “vinum vita est”! La rivincita sugli astemi, al via con l’antiossidante del benessere. A piccole dosi, il vino rosso fa bene al cuore e contrasta diabete, calcoli renali e riduce il rischio di obesità. Dulcis in fundo, aiuta a prevenire l’Alzheimer! Insomma, le proprietà benefiche dell’uva sono molteplici e sorprendenti. Tutto merito del resveratrolo, potente antiossidante con importanti effetti neuroprotettivi. Inoltre, previene la demenza, l’osteoporosi e favorisce la digestione. Le sue origini risalgono al 3150 a.C., quando gli antichi egizi utilizzavano le proprietà benefiche del vino, impreziosito da erbe e resine di vario genere per ottenere una miriade di effetti salutari. Indagini scientifiche statunitensi hanno dimostrato che l’indice di mortalità degli uomini che bevono un calice di vino al giorno si abbassa di un 17% rispetto a chi non beve vino. Tuttavia, è importante restare all’interno della soglia del benessere poiché se si consuma una quantità superiore rispetto a quella consigliata, l’indice di mortalità aumenta proporzionalmente con gli stessi valori percentuali ma, naturalmente all’incontrario. Per sommi capi, quelli che bevono uno o due calici di vino al giorno hanno una vita più longeva rispetto agli astemi. Purtroppo questa teoria vale soprattutto per gli uomini poiché hanno un enzima che metabolizza l’alcol prima di farlo arrivare al fegato, le donne, al contrario, possono bere soltanto il 60% di quello che bevono gli uomini onde evitare danni al fegato. Vero e proprio toccasana che grazie al contenuto di polifenoli, provenienti dalla buccia e dai semi dell’uva, proteggono il cuore eliminando i radicali liberi. Seppur vietato a bambini, donne in gravidanza e persone con problemi al fegato rimane consigliato a tutti gli altri per le sue capacità di prevenire le malattie cardiovascolari. Insomma, un bicchiere di rosso al giorno toglie il medico di torno! Sempre nei limiti e senza lasciarsi andare a un consumo smodato. «Solo nel 1992 si è iniziato a parlare di resveratrolo come principio attivo di grande interesse per la salute umana, quando dei ricercatori hanno tentato di dare una risposta al paradosso francese» spiega Adriano Panzironi nel libro Vivere 120 anni: le verità che nessuno vuole raccontarti. Da qui l’importanza di questo potente antiossidante a spiegare quello che viene definito come il “paradosso francesce” ovvero il fenomeno per il quale in Francia, nonostante l’alto consumo di alimenti ricchi di acidi grassi saturi, l’incidenza di mortalità per malattie cardiovascolari (ossia le malattie del cuore e dei vasi sanguigni) sia relativamente bassa.

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Tra i peggiori nemici di pelle e salute, proprio loro, i radicali liberi. Questi, prendono di mira i grassi che formano le membrane cellulari (liperossidazione), zuccheri, proteine e Dna dove possono alterare il codice genetico portando persino all’insorgenza di gravi malattie. «Per arginare i radicali liberi sulla pelle possiamo farci aiutare dal resveratrolo, eletta dalla facoltà di Medicina di Harvard, miglior molecola antietà naturale», spiega a Repubblica Magda Belmontesi, dermatologa a Milano. «Oggi - aggiunge -, la strategia contro i radicali liberi diventa globale: di giorno, c'è la vitamina C, attiva , infrarossi contro i danni da raggi UV, infrarossi e smog. Di notte, quando il rinnovamento cellulare è più intenso - il picco si verifica tra l'una e le 4 del mattino - bisogna invece potenziare il sistema naturale di difesa antiossidante regolato dalla proteina NRF-2, presente nel mitocondrio. Il resveratrolo è la molecola giusta per stimolarlo. Quindi niente panico, l’arma giusta è a portata di mano». Ora però facciamo un passo indietro e scopriamo cosa sono queste preziose sostanze dagli effetti cardioprotettivi. I polifenoli sono un gruppo eterogeneo di sostanze naturali, note per le loro azioni positive sulla salute umana. In natura i polifenoli vengono prodotti dal metabolismo secondario delle piante ed hanno caratteristiche che ricoprono ruoli differenti come: la difesa degli animali erbivori impartendo dei sapori sgradevoli e dai patogeni, supporto meccanico e di barriera contro l'invasione microbica, attrazione per gli impollinatori e per dispersione del frutto. Dal punto di vista chimico, invece, i polifenoli sono molecole composte da più cicli fenolici condensati; essi possiedo uno o più gruppi ossidrilici -OH legati ad un anello aromatico. In base alla loro struttura possono essere suddivisi in tre classi: quella dei fenoli semplici, quella dei flavonoidi è quella dei tannini. Un esempio di polifenolo è il resveratrolo che inibisce l'ossidazione delle LDL la sovrapposizione delle piastrine proteggendo così l'organismo dalle malattie cardiovascolari (azione antitrombotica, antinfiammatoria, antiaterogena e vaso rilassante).

Tutto merito del resveratrolo


Dal rosso per il cuore alle virtù del resveratrolo.

«Questo antiossidante riduce il colesterolo “cattivo” e aiuta a prevenire le malattie cardiache e cardiovascolari» spiega in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno il professor Giuseppe Paolisso, rettore dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli ed esperto in malattie del metabolismo. E, secondo alcuni studi, aiuta anche a prevenire il cancro. Altri benefici, oltre all’effetto antinvecchiamento, sarebbero nell’azione benefica contro l’infiammazione organica e nel controllo del metabolismo. Il rettore però avverte: «Trattandosi di vino, e quindi di alcol che è tossico per il fegato, tutto dipende dalle dosi. La quantità massima è di due bicchieri al giorno, non più di tanto. Non si deve mai dimenticare che l’alcol ha di per se la capacità di distruggere le cellule, e in particolare interrompe il meccanismo che serve alla produzione di energia». «Questo antiossidante – evidenzia Paolisso - riduce il colesterolo “cattivo” e aiuta a prevenire le malattie cardiache e cardiovascolari».

E, secondo alcuni studi, contribuisce anche alla prevenzione del cancro. Altri benefici, oltre all’effetto antinvecchiamento, sarebbero nell’azione benefica contro l’infiammazione organica e nel controllo del metabolismo. Senza tralasciare poi il suo effetto protettivo contro lo stress. Indagato da un gruppo di ricercatori coordinati da Mathew Sajish dello Scripp Institute, in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature. La ricerca mostra che questo composto induce, infatti, una potente risposta contro lo stress nelle cellule umane, che ha radici molto antiche dal punto di vista dell'evoluzione. Antinfiammatorie, fluidificanti, antitumorali, antitrombotiche, antiossidanti e antidiabetiche.

«È stato riscontrato - spiega ancora il giornalista nel libro Vivere 120 anni: le verità che nessuno vuole raccontarti - che esercita effetti protettivi nei confronti della pelle (derma) preservandola dall’invecchiamento. Il resveratrolo inibisce l’apoptosi delle cellule migliorando la disfunzione mitocondriale e bloccando le radiazioni. Inoltre il resveratrolo stimola la produzione di collagene oltre che inibire l’espressione delle proteasi, responsabili della degradazione della matrice collagenica. Migliora il microcircolo che nutre la cute, rigenerando l’elasticità dei vasi periferici, permettendo l’aumento dell’ossigenazione. La sua molecola è utilizzata nel trattamento delle dermatiti seborroiche ed irritative dell’eczema. - È stato provato da diversi studi clinici che il resveratrolo è un potente antiossidante, superiore alla vitamina C ed al Beta-carotene (vitamina A), perché sviluppa con esse un’azione sinergica. Agisce inoltre inibendo la perossidazione delle lipoproteine (Ldl). - È considerato un ottimo rimedio anti-età per la sua capacità di rallentare gli effetti dell’invecchiamento». All’Università di Maastricht hanno condotto uno studio somministrando il resveratrolo per un solo mese a persone obese, a rischio di diabete, ictus e con malattie cardiocircolatorie. I ricertatori hanno riscontrato una riduzione della pressione arteriosa, una diminuzione degli zuccheri nel sangue ed un miglioramento del metabolismo dei grassi. «Al resveratrolo - evindenzia Panzironi - è anche riconosciuta la capacità di vasodilatatore, d’inibire l’aggregazione piastrinica e come ottimo fluidificatore del sangue, capace di limitare l’insorgenza di placche trombotiche (vaso epitelio-protettivo)».

Anche lo studio presentato all’Ada nel 2010 dallo scienziato Jill P. Crandall, che ha sottoposto, per settimane, i pazienti anziani a un supplemento di resveratrolo, ottenendo così una riduzione del picco glicemico post pasto pari al 10% e dimostrando, di conseguenza, un miglioramento della sensibilità insulinica.

Le notevoli virtù di un antiossidante


Esistono migliaia di studi sugli effetti protettivi del resveratrolo in diverse malattie, da quelle metaboliche e neurodegenerative a quelle dell'apparato cardio-vascolare e nell'invecchiamento, passando anche per la sindrome di Down. Tra le principali proprietà del resveratrolo vi è la sua funzione antiossidante, ovvero protegge dai danni causati dall’ossidazione. È infatti in grado di inibire la sintesi dei radicali liberi, molecole alla base dell’invecchiamento cellulare. Da non trascurare poi, le sue proprietà anticancerogene. Tra le modalità di intervento, la capacità di bloccare i processi alla base della genesi dei tumori e la relativa progressione. Potente antinfiammatorio e valida alternativa all’uso dei farmaci. Protegge il sistema cardiovascolare, limitando i danni che l’invecchiamento esercita sui vasi sanguigni. Ma non è tutto. Il resveratrolo è anche un potente alleato del sistema nervoso contro i danni delle malattie neurodegenerative. Altra capacità, la sua azione immunomodulante in grado di regolare il sistema immunitario e influenzare il funzionamento dei linfociti. Da non trascurare poi, la sua funzione antimicrobica. Una marcia in più per prevenire il declino della memoria causato dall’età. Efficace anche nel miglioramento delle performance del cervello. Gli studiosi hanno osservato che il resveratrolo ha effetti positivi sull'ippocampo, un'area del cervello che è fondamentale per la memoria, l'apprendimento e l'umore. L’indagine, condotta da un gruppo di ricercatori del TexasA&M Health Science Center College of Medicine è stata pubblicata su Scientific Reports. E poi è prozioso nel trattamento dell’acne. Come dimostra un esperimento fatto dai dermatologi della David Geffen School of Medicine della University of California, pubblicato su Dermatology and Therapy, dove hanno valutato hanno valutato gli effetti del resveratrolo facendo proliferare colonie di propionibacterium acnes, batteri responsabili dello sviluppo dell'acne, su cheratinociti di pelle umana.

«Questa piccola molecola si trova soprattutto in frutta e verdura dal colore violaceo e ha la funzione di proteggere i vegetali dagli stress esterni, rappresentandone di fatto una sorta di sistema immunitario. Ma la funzione protettiva vale anche per l’uomo», spiega a Gazzetta Active la dottoressa Jessica Falcone, biologa nutrizionista presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele Turro e RAF First Clinic di Milano. Tra le sue principali funzioni benefiche: «Ha una azione antinfiammatoria – sottolinea la biologa -, di contrasto ai radicali liberi. Come tutti gli antiossidanti protegge i vasi sanguigni e stimola i processi della regolazione del ciclo cellulare, con una funzione antitumorale di contrasto all’invecchiamento cellulare». Non solo nel vino! Tra gli alimenti che lo contengono «Troviamo il resveratrolo nell’uva, nel cacao, nei frutti di bosco come more e mirtilli, nelle melanzane e in generale negli ortaggi di colore viola scuro». Quando un bicchiere di vino al giorno toglie il medico di torno. «Sì – continua la nutrizionista -, anche se va ricordato che si tratta di una bevanda alcolica e l’etanolo ha un effetto cancerogeno. Ma il vino ha anche proprietà benefiche, che si manifestano anche nel cosiddetto paradosso francese». «Si è osservato che in alcune zone della Francia in cui si consumano molti formaggi ma anche vino c’è una bassa incidenza di malattie cardiovascolari. Questo è dovuto proprio alla presenza di resveratrolo, che abbassa il rischio di patologie cardiovascolari, andando a proteggere i vasi sanguigni dai grassi saturi e dal colesterolo dei formaggi. Il trend del cosiddetto paradosso francese segue una curva a Y: i forti bevitori e gli astemi, i due estremi della curva, hanno lo stesso rischio di patologie cardiovascolari, mentre chi fa un consumo moderato di vino ha una minore incidenza» conclude l’esperta.

15 validi motivi per concedersi un bicchiere di rosso

  • Migliora la circolazione del sangue
  • Favorisce la digestione
  • Regola la pressione arteriosa. Un altro mito da sfatare e anche se il consumo eccessivo di alcol provoca ipertensione, bere un bicchiere al giorno, al contrario, abbassa la pressione
  • Ha un effetto anticoagulante e antitrombotico
  • Riduce la formazione di calcoli renali
  • Contribuisce a regolare i danni provocati dal tabacco ai vasi sanguigni, grazie alla sua funzione di rilassamento e vasodilatazione
  • Aiuta a prevenire l’Alzheimer, grazie agli effetti neuroprotettivi del resveratrolo
  • Utile nel trattamento di diverse patologie (tra cui il diabete)
  • Previene la demenza e l’osteoporosi
  • Previene l’invecchiamento precoce delle cellule della memoria
  • Previene la comparsa di arteriosclerosi, malattia causata dalla degenerazione delle arterie
  • Migliora le condizioni delle vene varicose
  • Riduce il rischio di una malattia coronarica poiché diminuisce la produzione del colesterolo “cattivo”, aumentando quello “buono”
  • Riduce il dolore e il fastidio delle emorroidi
  • Migliora l’umore e favorisce il desiderio sessuale. L’effetto è quello disinibente, legato al miglior tono dell’umore, mentre sul piano organico gli antiossidanti, in particolare i polifenoli, migliorano la funzione vascolare e quella genitale. Se a questo poi si aggiunge anche una giusta alimentazione, ne giova sia la salute sia la funzionalità sessuale

RIPRODUZIONE RISERVATA LIFE 120 © Copyright A.R.

Per approfondimenti: 

Gazzetta Active "Resveratrolo: ecco perché un calice di vino al giorno può far bene"

Il Giornale "Dal resveratrolo un aiuto per rallentare l'invecchiamento"

La Repubblica "Resveratrolo e vitamina E per combattere i radicali liberi"

Il Messaggero "Due bicchieri di vino rosso al giorno: ecco perché fanno bene alla salute"

Corriere del Mezzogiorno "Due bicchieri al giorno tolgono il medico di torno. Quando l’alcol fa bene"

Agi "Resveratrolo aiuta a prevenire declino memoria"

Ansa "Nell'uva i segreti per combattere l'invecchiamento"

La Stampa "Un aiuto per la memoria? Arriva dal resveratrolo"

Agi "Salute: Cnr, resveratrolo rigenera i neuroni in sindrome di Down"

Ansa "Resveratrolo dell’ uva efficace contro l’acne"

Washington State University "WSU scientists turn white fat into obesity-fighting beige fat"

MSN Lifestyle "Resveratrolo benefici: efficace contro ipertensione e obesità"

La Stampa "Svelato il segreto del perché il resveratrolo fa bene alla salute"

LEGGI ANCHE: Il vino e le notevoli proprietà benefiche: tutto merito del resveratrolo

Il resveratrolo efficace come anti-età e per dimagrire

Il resveratrolo dell'uva rossa, allunga la vita del 70%

Università della Florida: il potere antinfiammatorio dell'uva rossa, ecco come funziona

University of Missouri: Il Resveratrolo ottimo nella lotta contro il cancro alla prostata

Il resvetarolo protegge anche dalla sordità

Pubblicato in Informazione Salute

Non fa ingrassare, se assunto con moderazione. A sfatare un mito legato al consumo di vino, due recenti studi, l’uno condotto dai ricercatori del Washington State University e l’altro da scienziati della Harvard Medical School, il resveratrolo, un polifenolo presente nel vino rosso aiuterebbe a perdere peso. Il resveratrolo è un tipo di antiossidante presente nella maggior parte dei frutti. Questo polifenolo, che si trova in soprattutto nell’uva, consentirebbe di trasformare il grasso bianco, correlato al diabete e all’obesità, in grasso beige che brucia calorie invece di memorizzarle e permettere di perdere peso con maggiore facilità. Lo studio del Washington State University condotto sui topi, ha dimostrato come questi hanno registrato un miglioramento aggiungendo una modesta quantità di resveratrolo nella loro dieta, riducendo il rischio di sviluppare obesità del 40%. I ricercatori hanno scoperto che il resveratrolo ha sviluppato una quantità maggiore di grasso beige nelle cavie.

Min Du, professore di scienze animali e lo scienziato Songbo Wang i due scienziati della Washington State University hanno dimostrato che bacche, uva e altri frutti convertono il grasso bianco in eccesso in grasso beige, attivo a combustione energetica, che brucia calorie, fornendo nuove strategie per la prevenzione e il trattamento dell'obesità. Precedenti studi hanno suggerito che il resveratrolo può aiutare a prevenire l'obesità, ma non è chiaro come sia stato. Gran parte della ricerca, compresi studi altamente pubblicizzati sul vino, ha utilizzato concentrazioni molto elevate di resveratrolo - molto più di quanto un essere umano potrebbe consumare in una dieta normale. Un altro studio, è stato condotto ad Harvard su 20.000 donne. Ha dimostrato che le donne che consumavano vino avevano un probabilità ridotta del 70% di sviluppare l’obesità. Gli studiosi hanno scoperto che bere vino rallentava l’aumento di peso nelle donne. Tra le tante proprietà del resveratrolo quella rallentare l'invecchiamento e combattere il cancro, le malattie cardiache, il morbo di Alzheimer, l'obesità e il diabete.

L'elisir di lunga vita

Da anni oggetto di studio, in virtù delle notevoli proprietà benefiche per la salute oltre alla facile reperibilità in natura. Tra le principali proprietà del resveratrolo vi è la sua funzione antiossidante, ovvero protegge dai danni causati dall’ossidazione. È infatti in grado di inibire la sintesi dei radicali liberi, molecole alla base dell’invecchiamento cellulare. Da non trascurare poi, le sue proprietà anti-cancerogene. Tra le modalità di intervento, la capacità di bloccare i processi alla base della genesi dei tumori e la relativa progressione. Potente antinfiammatorio e valida alternativa all’uso dei farmaci. Protegge il sistema cardiovascolare, limitando i danni che l’invecchiamento esercita sui vasi sanguigni. Ma non è tutto. Il resveratrolo è anche un potente alleato del sistema nervoso contro i danni delle malattie neurodegenerative. Altra capacità, la sua azione immunomodulante in grado di regolare il sistema immunitario e influenzare il funzionamento dei linfociti. Da non trascurare poi, la sua funzione antimicrobica.

«Solo nel 1992 si è iniziato a parlare di resveratrolo come principio attivo di grande interesse per la salute umana, quando dei ricercatori hanno tentato di dare una risposta al paradosso francese» spiega Adriano Panzironi nel libro Vivere 120 anni: le verità che nessuno vuole raccontarti. «Difatti nella comunità medica non si riusciva a comprendere come fosse compatibile una bassa mortalità da infarto coronarico in Francia (a confronto di altri paesi) valutando gli alti livelli di consumo di grassi saturi e nicotina (in linea con gli altri paesi occidentali)». Tale controtendenza, spiega Panzironi nel libro, fu attribuita al consumo di vino rosso, dimostrando che il resveratrolo protegge le persone dalle malattie cardiovascolari, nonostante un’alimentazione ricca di grassi ed un uso elevato di nicotina. Tale principio attivo si trova infatti principalmente negli acini dell’uva rossa ed è trasferito nel vino rosso grazie alla fermentazione del mosto a contatto con le bucce dell’uva (il vino bianco prodotto senza questa tecnica non contiene il resveratrolo). «Tale principio attivo - si legge nel libro - appartiene alla famiglia dei fenoli non flavonoidi e a seguito di tale ricerca sono stati realizzati altri studi in tutto il mondo, concentrati più specificatamente sulle capacità antinfiammatorie, fluidificanti, antitumorali, antitrombotiche, antiossidanti ed antidiabetiche del resveratrolo».

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«È stato riscontrato - spiega ancora nel libro Vivere 120 anni: le verità che nessuno vuole raccontarti - che esercita effetti protettivi nei confronti della pelle (derma) preservandola dall’invecchiamento. Il resveratrolo inibisce l’apoptosi delle cellule migliorando la disfunzione mitocondriale e bloccando le radiazioni. Inoltre il resveratrolo stimola la produzione di collagene oltre che inibire l’espressione delle proteasi, responsabili della degradazione della matrice collagenica. Migliora il microcircolo che nutre la cute, rigenerando l’elasticità dei vasi periferici, permettendo l’aumento dell’ossigenazione. La sua molecola è utilizzata nel trattamento delle dermatiti seborroiche ed irritative dell’eczema. - È stato provato da diversi studi clinici che il resveratrolo è un potente antiossidante, superiore alla vitamina C ed al Beta-carotene (vitamina A), perché sviluppa con esse un’azione sinergica. Agisce inoltre inibendo la perossidazione delle lipoproteine (Ldl). - È considerato un ottimo rimedio anti-età per la sua capacità di rallentare gli effetti dell’invecchiamento». 

All’Università di Maastricht hanno condotto uno studio somministrando il resveratrolo per un solo mese a persone obese, a rischio di diabete, ictus e con malattie cardiocircolatorie. I ricertatori hanno riscontrato una riduzione della pressione arteriosa, una diminuzione degli zuccheri nel sangue ed un miglioramento del metabolismo dei grassi. «Al resveratrolo - evindenzia ancora Panzironi nel libero - è anche riconosciuta la capacità di vasodilatatore, d’inibire l’aggregazione piastrinica e come ottimo fluidificatore del sangue, capace di limitare l’insorgenza di placche trombotiche (vaso epitelio-protettivo)». Anche lo studio presentato all’Ada nel 2010 dallo scienziato Jill P. Crandall, che ha sottoposto, per settimane, i pazienti anziani a un supplemento di resveratrolo, ottenendo così una riduzione del picco glicemico post-pasto pari al 10% e dimostrando, di conseguenza, un miglioramento della sensibilità insulinica. È stato inoltre dimostrato come l’azione antiossidante del resveratrolo abbia un effetto protettivo contro le malattie neurodegenerative (Alzheimer) e ne contrasto delle infezioni virali e fungine. Per quanto riguarda i tumori, infine, il resveratrolo impedisce la trasformazione di alcune sostanze in sostanze cancerogene. Inoltre, la somministrazione di resveratrolo, inibisce lo sviluppo di varie forme tumorali. 

«I polifenoli nella frutta, incluso il resveratrolo, aumentano l'espressione genica che migliora l'ossidazione dei grassi alimentari in modo che il corpo non venga sovraccaricato», spiega Du. «Trasformano il grasso bianco in grasso beige – continua l’esperto - che brucia i lipidi come calore, aiutando a mantenere il corpo in equilibrio e prevenire l'obesità e le disfunzioni metaboliche». I due ricercatori hanno anche dimostrato che questa transizione del grasso bianco in grasso beige sarebbe stimolata stato recentemente pubblicato sull'International Journal of Obesity è stato finanziato dal National Institutes of Health, dalla National Natural Science Foundation of China e da una borsa di studio interna sulla ricerca emergente del WSU College of Agriculture, Human and Resource Sciences. Uno studio recente dell’Università di Maastricht in Olanda ha indagato gli effetti positivi che deriverebbero dall’assunzione del resveratrolo. Dallo studio emergerebbe l’abbassamento dei livelli di grassi e zuccheri nel sangue e della pressione sanguigna.

Tutti i benefici del vino rosso

Al via con l’elisir dell'eterna giovinezza. Tra i segreti di lunga vita, il classico bicchiere di vino rosso a pasto rinforza il sistema immunitario, Dai polifenoli al resveratrolo, ritardano l’invecchiamento cellulare e prevengono le malattie cardiovascolari. Già gli antichi egizi, intorno al 3150 a.C., utilizzavano le proprietà benefiche del vino, impreziosito da erbe e resine di vario genere per ottenere una miriade di effetti salutari. È quanto si legge dallo studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) della Pennsylvania (Usa). Inoltre, gli effetti positivi del consumo moderato di vino sono stati confermati da numerose ricerche scientifiche.

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Sul vino, e ancor più, sul resveratrolo, come importante antiossidante con effetti benefici sull'apparato cardiovascolare interviene anche la Coldiretti: «E' soprattutto questa sostanza, presente in particolare nel vino rosso, ad avere un'influenza positiva sulla salute, dimostrata dal cosiddetto paradosso francese: oltralpe, infatti, si soffre meno di disturbi cardiovascolari nonostante il consumo di cibi grassi, perché si beve molto vino rosso. «Recenti studi medici – continua la nota della Coldiretti -, hanno poi stabilito che il consumo prolungato di vino determina modificazioni strutturali a carico di componenti del sangue: i globuli rossi, le piastrine e altri fattori della coagulazione provenienti dal sangue di persone considerate 'bevitori abituali', hanno una resistenza superiore nei confronti di stimoli ossidativi rispetto alle cellule sanguigne degli astemi». «Altri filoni di ricerca sono quelli sulle proprietà anti-invecchiamento delle cellule, sulla cosmesi, sulla chirurgia plastica, sulla prevenzione dei tumori e dello stress e sugli allergeni» conclude il comunicato.

I notevoli benefici del resveratrolo nel vino sono già stati dimostrati 20 anni fa con una ricerca pubblicata sulla rivista medica The Lancet. Quindi, non solo non influisce sull’aumento di peso, ma non fa male. Bere vino rosso fa bene alla salute. Ampiamente dimostrato negli ultimi anni con una serie di ricerche che bere vino con moderazione potrebbe aiutare a ridurre i rischi di alcune patologie cardiache. Secondo una serie di studi, il vino aiuterebbe a ridurre anche il rischio di ictus e questo perché trattiene il colesterolo buono HDL nel sangue. Dimostrata anche la sua capacità di limitare il rischio di alcuni tipi di sviluppare il diabete di tipo 2, di cancro, di demenza e morbo di Alzheimer. Oltre a una diminuzione di probabilità di diventare depressi. Ancora più iportante, il contenuto polifenolico presente in tutti i frutti, anche se i più ricchi sono ricchi di mirtilli, fragole, lamponi, uva e mele.

I tre tipi di grassi

I ricercatori hanno sempre ipotizzato che esistessero solo due tipi di grassi, ha affermato il grasso bianco, in cui i lipidi sono immagazzinati come energia e il grasso bruno che brucia i lipidi per produrre calore. Diversi anni fa, è stato scoperto il grasso beige, che si trova tra il grasso bianco e quello marrone. Il ricercatore sostiene che il grasso beige sia generato dal grasso bianco in un processo chiamato "doratura". «Il resveratrolo – evidenzia Du - può migliorare questa conversione del grasso bianco in grasso beige e, quando si hanno alti tassi di doratura, può parzialmente prevenire l'obesità». Du sostiene che il grasso bianco sia protettivo quando sano. Tuttavia, una quantità elevata comporterebbe squilibri e malattie. «La teoria attuale – continua lo studioso - è che quando mangiamo eccessivamente, i lipidi extra vengono immagazzinati nel grasso bianco. Con l'obesità, le cellule adipose si allargano a un punto in cui sono sature e non riescono ad assorbire lipidi». L’esperto spiega che man mano che le cellule adipose si sovraccaricano e muoiono, rilasciano tossine e causano infiammazioni che portano a problemi di salute come l'insulino-resistenza e il diabete. «I polifenoli come il resveratrolo sono buoni in quanto migliorano l'ossidazione del grasso in modo che non venga sovraccaricato. L'eccesso viene bruciato come calore », conclude il ricercatore. Tuttavia, ricordiamo che per chi ha problemi di obesità o è alle prese con una dieta dimagrante, sarebbe opportuno evitare il consumo di bevande alcoliche. In particolare, dovrebbero astenersi dal bere alcolici le donne in gravidanza e in allattamento, i bambini e gli adolescenti.

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Per approfondimenti:

Washington State University "WSU scientists turn white fat into obesity-fighting beige fat"

Ragusa News "Dieta e bevande alcoliche: quanto sono caloriche?"

Viversano "Resveratrolo, potente antiossidante naturale: ecco proprietà, benefici e come integrarlo"

Tuo Benessere "Vino rosso, una medicina già per gli antichi egizi"

MSN Lifestyle "Resveratrolo benefici: efficace contro ipertensione e obesità"

La Stampa "Svelato il segreto del perché il resveratrolo fa bene alla salute"

Letto Quotidiano "Bere vino rosso fa dimagrire: uno studio rivela il vero potere della nota bevanda"

LEGGI ANCHE: Il resveratrolo efficace come anti-età e per dimagrire

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University of Missouri: Il Resveratrolo ottimo nella lotta contro il cancro alla prostata

Il resvetarolo protegge anche dalla sordità

Pubblicato in Informazione Salute
Lunedì, 17 Agosto 2020 08:00

Filetto di manzo con i fichi

Portiamo a tavola il sapore della bella stagione. Il tipico secondo di carne, tra i più amati e consumati dagli italiani, si veste di nuovo e si presenta in una versione ancora più gustosa. La qualità e la tenerezza della carne pregiata si sposa in un connubio perfetto con il tipico sapore dolce dei fichi, ancora più interessante sulle note del Brandy.

Ingredienti 

 INGREDIENTI PER 4 PERSONE
  600 g di filetto di manzo (4 filetti da 150 g)   30 g di burro
  400 g di fichi    Olio Evo
  2 bicchieri di vino rosso Aglianico    Un limone
  1/2 bicchierino di Brandy    Aceto
  Sale rosa himalayano e pepe    
 TEMPO  ESECUZIONE
20 MINUTI FACILE

Preparazione

In una teglia scaldate due cucchiai d’olio, adagiatevi i filetti, versate il vino e cuocete per circa 10/15 minuti controllando la cottura. Una volta cotti adagiateli su un piatto e dentro la padella dove avete cotto i filetti diluite il fondo di cottura con il Brandy e il succo di un limone e mettete da parte. Tagliate i fichi a metà lasciandoli uniti al picciolo, salateli, pepateli, unite un fiocchetto di burro, disponeteli in una padella pulita, cuoceteli per circa dieci minuti. Disponete su un piatto da portata i fichi come contorno, i filetti, e versatevi la salsa. Servite subito.

filettoVino rosso AGLIANICOBurro LifeSale Rosa DellHimalayaOlio Evo Bio

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