Visualizza articoli per tag: intestinale

Nella lotta al coronavirus un altro potente alleato del nostro organismo. Dopo la lattoferrina e la vitamina D, un’altra sostanza è oggetto di studio per il potenziale ruolo contro il coronavirus, ora è il turno della melatonina che, secondo uno studio statunitense, potrebbe aiutare ad abbassare il rischio di contrarre l’infezione. Dopo le numerose indagini e delle evidenze scientifiche circa il rapporto tra vitamina D e SARS-CoV2 ora, la scoperta dei ricercatori della Cleveland Clinic (Ohio) che identificando nell’ormone che regola il ciclo sonno-veglia, solitamente utilizzato come integratore alimentare per risolvere i problemi di insonnia una possibile opzione di trattamento per il Covid. Secondo gli studiosi, l’uso regolare di questo ormone che regola il ciclo sonno-veglia, comunemente utilizzato come integratore contro l’insonnia, è associato a una «probabilità ridotta di quasi il 30% di positività al test diagnostico per Sars-Cov-2», una percentuale può arrivare a coprire più della metà dei casi (52%) nella popolazione afroamericana. Nella ricerca pubblicata sulla rivista Plos Biology, i ricercatori hanno utilizzato i dati delle cartelle cliniche di quasi 27mila pazienti con Covid-19 per identificare le manifestazioni cliniche e le patologie comuni tra l’infezione da coronavirus e altre malattie, integrando queste informazioni con tecnologie di analisi utili alla descrizione e l’interpretazione del sistema biologico sottostante. In particolare gli studiosi hanno valutato l’associazione con altre 64 malattie (cancro, malattie autoimmuni, cardiovascolari, metaboliche, neurologiche e polmonari) individuando il nesso tra le diverse patologie. L’analisi ha evidenziato che, ad esempio, alcune proteine associate alle difficoltà respiratorie e alla sepsi (due delle principali cause di morte nei pazienti con forme gravi di Covid-19) erano altamente correlate con più proteine di Sars-Cov-2.

Nell’insieme, gli studiosi hanno determinato che le malattie autoimmuni (come ad esempio la malattia infiammatoria intestinale), polmonari (come la broncopneumopatia cronica ostruttiva e fibrosi polmonare) e neurologiche (depressione e disturbo da deficit di attenzione e iperattività) mostravano una significativa associazione con geni e proteine coinvolte nell’infezione da SARS-CoV-2. L’indagine ha analizzato circa 3.000 sostanze, individuandone 34 interessanti per la loro potenziale azione antivirale e fra queste, prima tra tutte, la melatonina. «Questo ci ha indicato – precisa Feixiong Cheng del Genomic Medicine Institute della Cleveland Clinic e autore dello studio – che farmaci già approvati per il trattamento di queste condizioni respiratorie potrebbero avere qualche utilità nel trattare anche l’infezione da coronavirus agendo su quei bersagli biologici condivisi». Anche gli scienziati del Life Science avevano già indagando il potenziale effetto terapeutico nei pazienti affetti da Covid-19. La review pubblicata su Life Science dal titolo “Lungs as target of COVID-19 infection: Protective common molecular mechanisms of vitamin D and melatonin as a new potential synergistic treatment” ha indagato il potenziale terapeutico dell’azione sinergica della vitamina D e della melatonina nei pazienti affetti da coronavirus. Secondo la ricerca, sia la vitamina D che la melatonina, grazie alle notevoli proprietà che le contraddistinguono tra cui quelle antinfiammatorie, antifibrotiche e antiossidanti, svolgono un’azione regolatrice nei confronti del sistema renina-angiotensina-aldosterone, influendo positivamente sulla “tempesta delle citochine”, causa di infiammazioni e fibrosi dei tessuti a livello polmonare, e più in generale sul sistema immunitario. Quindi non solo l’ipovitaminosi tra le cause di maggior rischio. La review pone l’attenzione su come la carenza di queste sostanze potrebbe influire sugli stati di infiammazione acuta causati da Covid-19, provocando sintomi più gravi rispetto a quelli registrati nei pazienti con livelli ematici di vitamina D e melatonina più alti.

Tutti i consigli per RIPOSARE meglio ed essere più energici

Riduce il rischio infezione del 30%

Dalla capacità di modulare e influenzare meccanismi fisiologici dell’organismo al mantenimento di ossa e denti in salute, dal buon funzionamento dei muscoli al rinforzo del sistema immunitario. L’azione della vitamina D è ormai da anni oggetto di ricerca. Non meno interessante è la correlazione fra la carenza di vitamina D con i disturbi del sonno, condizione che ha registrato una vera e propria impennata nella popolazione italiana soprattutto nel periodo del lockdown marzo-maggio 2020, nel pieno della prima ondata. Altra grande protagonista nella regolazione del ritmo circadiano del sonno è la melatonina. Questo ormone viene prodotto naturalmente dalla ghiandola pineale e a livello mitocondriale, a cui sono state attribuite, secondo quanto dimostrano le ricerche di diversi studi clinici e review, anche proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e immunomodulanti. E proprio a questa esigenza rispondono i nutraceutici e gli integratori alimentari a base di vitamina D e melatonina efficaci per aiutarci a ritrovare benessere e serenità. 

I consigli per dormire bene e svegliarsi riposati

grafico melationina

Tuttavia, anche se il legame fra melatonina e coronavirus è ancora da esplorare, e se i ricercatori hanno individuato alcuni processi fisiologici che potrebbero entrare in gioco, la sostanza potrebbe giovare ai pazienti anziani, ovvero a quelli a rischio di forme di infezione più gravi. Inoltre, la melatonina, sopprime alcuni processi infiammatori, anche a livello polmonare, ad esempio aumentando le citochine anti-infiammatorie. Senza trascurare poi, come risaputo, che un buon riposto (almeno 8 ore a notte) aiuta ad abbassare i livelli dello stress. Inoltre, nell’indagine che ha indagato il rapporto tra melatonina e coronavirus è emerso che l’uso di melatonina era associato a una probabilità ridotta di quasi il 30% di risultare positivo al Covid-19 dopo l’adeguamento per età, razza e varie comorbidità della malattia. In sostanza, l'uso adiuvante della melatonina ha un potenziale per migliorare i sintomi clinici dei pazienti COVID-19 e contribuire a un più rapido ritorno dei pazienti alla salute di base. Considerate le alte prestazioni della melatonina, la sua prescrizione nella profilassi del COVID-19 è fortemente raccomandata.

RIPRODUZIONE RISERVATA LIFE 120 © Copyright A.R.

Per approfondimenti:

Authorea "Efficacy of a Low Dose of Melatonin as an Adjunctive Therapy in Hospitalized Patients with COVID-19: A Randomized, Double-blind Clinical Trial"

Fanpage "La melatonina potrebbe prevenire e curare l’infezione da coronavirus"

Leggo "Vitamina D e Melatonina: Life Science indaga il potenziale terapeutico nei pazienti affetti da Covid-19"

Wired "Cosa sappiamo sulla melatonina contro il coronavirus"

Focustech "Covid-19, scoperto un legame tra la melatonina e il virus"

Il Giorno "Effetto Coronavirus: Aumentati i pazienti con disturbi del sonno"

La Repubblica "Coronavirus: irritabilità, insonnia e paura per il 70% dei ragazzi"

Io Donna "Post lockdown: 6 bambini su 10 mostrano ansia, irritabilità e disturbi del sonno"

LEGGI ANCHE: Covid, studio a Pavia: carenza di vitamina D associata all’infezione

Dalla vitamina D al Covid: una lunga storia tra mito e scienza

Il sole contro il Covid: la vitamina D ci rende più forti e meno vulnerabili

Dormire poco danneggia cuore e cervello: ecco tutti i possibili rischi dell'insonnia

Sonno e apnee notturne: oltre al fastidio, aumenta il rischio di infarto e ictus

Pubblicato in Informazione Salute

Obiettivo: forti e sane! Se si presentano fragili o dal colorito giallastro è colpa della lamina, assottigliatasi nel tempo a causa delle carenze nutrizionali. Tra le altre cause che indeboliscono le nostre unghie, indubbiamente il frequente utilizzo di acqua e, ancor più, soprattutto in questo periodo dove siamo costretti a disinfettare costantemente le mani per evitare il rischio di contagio, proprio gli igienizzanti. Il sostegno principale per contrastarne l’indebolimento arriva proprio da importanti nutrienti: aminoacidi, vitamine e sali minerali. Preziosi e indispensabili, non solo per le nostre unghie, ma per l'intero organismo. Facilitano processi interni e rafforzano il sistema immunitario. «Le unghie sono una parte dell’epidermide. Sono costituite principalmente da cellule morte, i corneociti, e sono ricche di cheratina», spiega a Gazzetta Act!ve la dottoressa Emanuela Russo, dietista INCO (Istituto Nazionale per la Cura dell’Obesità) dell’IRCCS Policlinico San Donato di Milano. Tra le principali cause di questa fragilità ci sono proprio queste carenze nutrizionali. Inoltre, autunno e inverno non sono di certo nostri alleati. Per garantire la buona salute delle nostre unghie, la beauty routine inizia proprio dall’alimentazione. Quella bilanciata, corretta e ricca di sostanze benefiche è il principale rimedio naturale. A tavola con i nostri alleati! Non solo per le unghie, ma anche per il benessere del nostro corpo, uno stile di vita sano e allora puntiamo soprattutto nella scelta di cibi ricchi di vitamine e minerali.

«Quando le unghie sono fragili o hanno un colorito giallastro spesso questo è dovuto al fatto che la lamina è molto sottile a causa di carenze nutrizionali. Queste possono derivare da disturbi alimentari o da stress importanti a livello fisico (come allenamenti esagerati non supportati da adeguate integrazioni alimentari) o psicofisico. In tutti questi casi osserviamo unghie fragili e capelli che cadono. Le due cose sono correlate». Inoltre, l’esperta evidenzia le sostanze che non dovrebbero mai mancare in una dieta. Primi tra tutti gli aminoacidi. «Gli aminoacidi – sottolinea la dietista - sono i mattoni che costituiscono le proteine. Li troviamo quindi soprattutto nelle fonti proteiche ad alto valore biologico come quelle animali: carne, pesce, uova». E poi anche le vitamine A, B, C ed E. «La vitamina A (retinolo) – spiega l’esperta - è presente in particolare nel tuorlo dell’uovo, nei crostacei, nella frutta e negli ortaggi di colore rosso-arancione. La vitamina C (acido ascorbico) è reperibile nella frutta acidula (in particolare agrumi e fragole), nei pomodori, nel prezzemolo, nella lattuga, nel radicchio, nei broccoli e nei cavoli». Per quanto riguarda i sali minerali, invece, sono importanti zinco, selenio, rame, ferro, calcio e silicio. «Il ferro è presente in particolare nella carne, nelle frattaglie, nel fegato, nel tuorlo d’uovo. Lo zinco si trova nel fegato, nella carne e nei molluschi (ostriche specialmente). Il rame è contenuto nelle noci […]. Il calcio è presente […] nella frutta secca, nei broccoli e nei cavolfiori. Il silicio si trova […] negli ortaggi» conclude la nutrizionista.

A tavola con i nutrienti del benessere

Tra gli altri micronutrienti ricchi di minerali e vitamine anche i semi di lino. Fonte per eccellenza di ferro, fosforo, selenio, zinco e vitamina E contribuisco al benessere delle nostre unghie. A tal proposito, e ancor più per evitare di incorrere in queste carenze, sarebbe buona abitudine giocare d’anticipo, bilanciando la dieta con determinati nutrienti e con i preziosi integratori alimentari al fine di fornire alle nostre unghie e anche al nostro corpo, lo scudo necessario. Ovviamente, «non esiste una regola per l’assunzione, l’integratore va usato finché ce n’è bisogno (ovvero, laddove necessario, anche per sempre). Normalmente si assumo con dei cicli, [...] ma bisogna essere consapevoli che i benefici non durano per sempre, ma solo durante l’integrazione» spiega a Vanity Fair, Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti ed esperto in nutrizione ed integratori. Tuttavia, non esistono integratori alimentari specifici per colmare particolari carenze oltre, ovviamente, ai segnali che emette il nostro corpo in risposta alle diverse condizioni esterne come, nel caso specifico, l’indebolimento delle nostre unghie. Difatti, questi integratori ci aiutano ad avere valori sempre ottimali, e quindi, l’organismo ben protetto e, il valore ottimale di alcuni nutrienti nell'organismo è fondamentale per avere un sistema immunitario capace di proteggerci anche da virus e influenze stagionali.

INTEGRAZIONE ALIMENTARE,preziosa per il benessere psicofisico

 

Tra i rimedi home made anche un trucco alla portata tutti con due ingredienti sempre presenti nelle nostre cucine: olio di oliva extravergine e limone per rinforzare. Infatti, l’olio di oliva è il curativo naturale più conosciuto e utilizzato per rinforzare le unghie e proprio per le sue notevoli proprietà, viene inserito nella formulazione di tante creme cosmetiche specifiche per mani e unghie. Il consiglio è quello di adottare questo metodo quotidianamente. Per trarre i maggiori benefici dall’olio extravergine per le unghie fragili, intingere la punta delle dita in una ciotola con l’olio e lasciate in ammollo per circa dieci minuti. Per un’azione più efficace possiamo unire il limone, utile anche a smacchiare unghie ingiallite o rovinate dall'utilizzo di prodotti troppo aggressivi. Uniamo a due cucchiai di olio extravergine di oliva un cucchiaio di succo di limone, cospargiamo sulle mani con un massaggio delicato su unghie e cuticole, infiliamo guanti di cotone o seta e lasciamo agire l’impacco per una mezzora. Inoltre, per potenziare l'azione nutritiva ed emolliente, si presentano come ottimi alleati del benessere anche uova e miele. Un uovo e un cucchiaio di miele in aggiunta al composto precedentemente preparato per un concentrato ancora più nutriente. In ultimo, ma non per importanza, un potente detossinante. L’aloe vera ha dimostrato di possedere interessanti proprietà. Per unghie (e mani) perfette basta versare un cucchiaio di gel di aloe vera e diluirlo con qualche goccia di olio EVO. Il composto ottenuto si trasformerà in un impacco "miracoloso" dall’effetto rigenerante.

RIPRODUZIONE RISERVATA LIFE 120 © Copyright A.R.

Per approfondimenti:

Gazzetta dello Sport "La dieta per unghie sane e forti: aminoacidi, vitamine, minerali. Ecco quelli giusti"

TGcom24 "Come avere unghie sane e forti con i rimedi naturali"

Il Giornale "Il cibo e i nostri capelli Ecco come custodirli

LEGGI ANCHE: Antiossidanti e vitamine: cosa mangiare per rafforzare le nostre difese

Cibo e capelli: aminoacidi e antiossidanti per contrastare la caduta

Antiossidanti: alleati degli sportivi, contrastano i radicali liberi

La vitamina della bellezza: tanti benefici per una pelle sana e radiosa

Pubblicato in Informazione Salute

Dalle cellule della mucosa a quelle del sistema immunitario, dai neuroni alla microflora batterica che contiene circa 400-500 specie batteriche, fino ai nutrienti ingeriti con gli alimenti. L’ecosistema intestinale è essenziale per regolare gran parte delle funzioni gastrointestinali. Funzione fondamentale poiché le alterazioni delle relazioni tra i vari componenti dell’ecosistema favoriscono l’insorgenza di alcune patologie umane. Tra le molecole degne di interesse nutrizionale sicuramente le fibre vegetali, preziose nell’alimentazione umana e nella prevenzione delle patologie cronico-degenerative. Dalla fermentazione poi, messa in atto grazie agli enzimi batterici, si originano tre tipologie di acidi carbossilici a catena corta (short chain fatty acids): l’acido propionico (C3), il butirrico (C4), il valerato (C5) e il gas (anidride carbonica, metano, idrogeno).

BURRO, PANNA e GRASSI SATURI: amici della salute e del cuore 

Tra gli acidi a catena corta quello su cui più si è concentrata la ricerca è senza dubbio l’acido butirrico, a cui sono stati attribuiti diversi ruoli fisiologici. Questi studi hanno dimostrato che l’acido butirrico regola il trasporto di fluidi, protegge i colonociti dallo stress ossidativo, influenza la motilità lungo il tratto gastrointestinale, modula la proliferazione cellulare e il differenziamento cellulare, regola inoltre, l’espressione genica. La produzione di acido butirrico svolge un ruolo importante. Considerati i notevoli stimoli a cui è continuamente esposto il colon, infatti, dalla maggiore produzione di butirrato, potrebbe scaturire una resistenza più incisiva contro stimoli tossici migliorando così la funzione della barriera intestinale. Ma c’è dell’altro! Indagini recenti hanno evidenziato che gli acidi a corta catena dopo essere stati assorbiti a livello intestinale, influenzano anche fegato e tessuti extraeptici.

Prezioso alleato a scopo preventivo e curativo


«L'acido butirrico è un acido grasso saturo, non essenziale, che si trova principalmente nel latte dei ruminanti (2-4%), e solo in tracce in quello di donna» spiega Christian Orlando, biologo. Gli acidi grassi a catena corta prodotti dai batteri intestinali, in particolare l’acido butirrico, sono essenziali per mantenere l’intestino in salute, proteggendolo così da infiammazioni e prevenendo l’insorgenza di tumori. Inoltre, il microbiota mantiene il sistema immunitario costantemente attivo. Questo avviene poiché, un microbiota ricco di batteri capaci di digerire e fermentare i flavonoidi contenuti nella frutta e nella verdura promuove la produzione di sostanze che hanno effetti protettivi sulla salute cardiovascolare. Difatti, alimenti ricchi di acidi grassi saturi e cibi eccessivamente calorici stimolano, invece, la proliferazione di ceppi di batteri che promuovono l’infiammazione. Inoltre, alcune sostanze prodotte dal microbiota intestinale sembrerebbero addirittura coinvolte nella regolazione non solo dell’appetito, ma anche dell’aumento di peso.

butirrico

«A livello intestinale – evidenzia l’esperto - l'acido butirrico presenta infatti un effetto paradosso. Se da un lato, insieme alla glutammina, rappresenta una fonte energetica importantissima per le cellule della mucosa intestinale, promuovendone la replicazione, dall'altro inibisce la proliferazione delle cellule cancerose, con possibile effetto protettivo nei confronti del cancro al colon. La mucosa intestinale, rinnovando di continuo le sue cellule (gli enterociti vivono solo pochi giorni), ha esigenze nutrizionali imponenti e la sua funzionalità risulta essenziale per l'assorbimento selettivo ed adeguato dei nutrienti utili all'organismo, nonché per la protezione da svariate malattie. Un giusto quantitativo di acido butirrico è quindi necessario per la salute metabolica della mucosa del colon e più in generale dell'intero organismo. L’acido butirrico è anche prodotto dai batteri dell’intestino quando vengono consumati determinate fibre».


Potente antinfiammatorio contro gli attacchi patogeni

«L’acido butirrico – precisa il nutrizionista - sembra avere ottime proprietà anti-infiammatorie grazie alla capacità di sopprimere l’attività di alcune proteine che scatenano l’infiammazione, in particolare aiuta a controllare la risposta immunitaria regolando l’attività dei linfociti T. Le cellule T, attraverso un complesso meccanismo che si avvale di marcatori chiamati MHC, sono in grado di riconoscere e distruggere le cellule patogene risparmiando quelle sane; se però non funzionano correttamente il sistema immunitario può arrivare ad attaccare organi come il pancreas (diabete di tipo 1) o la tiroide». «Altri studi hanno evidenziato che l’acido butirrico aiuta a tenere sotto controllo il peso corporeo stimolando gli ormoni dell’intestino e aumentando la sintesi di leptina (importante nella regolazione dell’appetito). L’acido butirrico è risultato promettente anche nella lotta contro l’insulino-resistenza. In numerosi studi è stato riscontrato che il supplemento con butirrato migliora i livelli di glucosio, la sensibilità all’insulina e persino la funzione mitocondriale» conclude il nutrizionista.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA LIFE 120 © Copyright A.R.

Per approfondimenti:

Fondazione Umberto Veronesi "Microbiota intestinale: in che modo può influenzare la salute?"

La Stampa "Burro chiarificato e i molti benefici per la salute!"

INRAN "Burro Chiarificato: cos’è e a cosa serve?"

Vivo in Salute "Il burro: I Benefici Del Burro per la salute. Sfatiamo i miti falsi…"

Eurosalus "Burro chiarificato: cos'è e come si usa?"

LEGGI ANCHE: Burro chiarificato, fa bene alla salute: le notevoli proprietà nutritive e terapeutiche

Ricercatori: ecco 10 buoni motivi per mangiare il burro

 

Pubblicato in Informazione Salute

Non solo colpa del “periodo delle castagne”. Sempre più diffuso soprattutto durante la stagione autunnale. La fastidiosa caduta dei capelli non risparmia proprio nessuno. Infatti, secondo l’Italy Report Beauty Track, è tra le principali preoccupazioni delle millennials: l’80% delle donne tra i 25 e 34 anni dichiara di perdere i capelli. Le cause? Dallo stress all’alimentazione disordinata, dall’inquinamento all’uso eccessivo di piastre e phon. Questi, tra i principali fattori che contribuiscono a indebolire il bulbo pilifero e a danneggiare, di conseguenza, la fibra capillare provocandone la rottura o la caduta. Tuttavia, sono soprattutto, fattori biologici come lo stress emotivo, i cambiamenti ormonali, abitudini alimentari e la routine ad influenzare il ciclo di vita dei nostri capelli agendo alla sua radice che, si indebolisce sempre più fino a lasciarlo cadere. I fattori esterni o di stress quotidiani, invece, come ad esempio lo styling termico, potrebbero causare l'indebolimento della fibra stessa. I capelli continueranno a crescere, nonostante la rottura della fibra causata dalle aggressioni cosicché questi finiranno per spezzarsi e diventare sempre più fragili.

Dalla caduta dei capelli alla CALVIZIE, cause e rimedi naturali

«Ci sono due ragioni per cui si ha una caduta temporanea di capelli: da un lato si tratta di una reazione allo stress, dall’altro è un processo progressivo legato ad un indebolimento del bulbo alla radice», spiega in un’intervista a D Repubblica l’hairstylist David Lucas. «Noi perdiamo tra i 40 ai 100 capelli al giorno quindi non c’è nulla da temere. I capelli si rinnovano costantemente. D’altro canto, se i capelli sono fragili, l’uso frequente di spazzola o phon o anche l'attrito con un asciugamano può sensibilizzarli ancora di più. Anche gli elastici possono danneggiarli!». Un consiglio? «Oltre a utilizzare i prodotti per il giusto trattamento è necessario massaggiare regolarmente il cuoio capelluto in modo da stimolare la microcircolazione» conclude. Non dimentichiamo comunque che il capello ha un ciclo vitale che si sviluppa in tre fasi prima di essere sostituito da un nuovo capello: nascita e sviluppo (fase anagen), crescita (catagen) e caduta (telogen). Quindi anche i capelli hanno un proprio ciclo vitale che va dai 2 ai 7 anni e che si ripete circa 20 volte. Perdere fino a 100 capelli al giorno, per le chiome folte, è da considerarsi naturale ricambio fisiologico.

Stress e insonnia, i grandi nemici dei capelli

«È fisiologico che le persone perdano da 50 a 200 capelli al giorno. Poiché ciascun capello ha uno suo ciclo di vita, è normale che i capelli cadano in modo casuale nelle diverse zone della testa», spiega a D Repubblica la dermatologa, Laura Scott. «Se i capelli cadono più della normale quantità giornaliera, oppure la caduta è concentrata in un’area specifica della testa, allora siamo di fronte ad un’anomalia e bisogna intervenire. Inoltre, la caduta temporanea dei capelli prima dei 35 anni è molto diffusa, sia per cause legate alla salute del bulbo, sia per la sensibilizzazione del fusto. Non c'è motivo per cui i capelli cadano di più con l'invecchiamento, ma la caduta può derivare da effetti collaterali dei farmaci, malnutrizione, depressione e malattie, che sono più comuni in quelli in età avanzata». L’esperta poi, si legge nell’intervista, spiega la relazione con un fattore cruciale come lo stress. «Non ci sono studi che colleghino in maniera diretta la qualità del sonno con la perdita dei capelli ma esiste sicuramente un legame tra la qualità del sonno e i livelli di ormoni dello stress i quali, a loro volta, influenzano il follicolo pilifero e possono portare alla caduta occasionale dei capelli».

integratori per capelli vitamine

Insomma, stress, sonno e alimentazione. La caduta dei capelli potrebbe dipendere da una serie di fattori non trascurabili. Nel caso della perdita di capelli durante il cambio di stagione le cause sono da ricondursi a fenomeni fisiologici. Spesso l'alimentazione è tra i primi fattori da considerare. Difatti, la carenza di alcuni elementi nutritivi potrebbe rendere il capello più debole e provocarne la caduta. Viste le principali cause scopriamo ora come prevenirla! Innanzitutto cominciamo con la giusta alimentazione e la corretta integrazione. Particolare attenzione alla dieta! Nel contrasto alla caduta dei capelli è fondamentale uno stile alimentare sano ed equilibrato, ricco di vitamine e minerali. l cibi, infatti, sono fondamentali per la salute della nostra chioma. Non dimentichiamo poi che le proteine aumentano la crescita. La vitamina B12, inoltre, contenuta in uova, carne e pollame, è fondamentale sia per la crescita che per il benessere, mentre i cibi ricchi di ferro come i broccoli o il lievito di birra ne combattono la perdita. La biotina poi, presente nel fegato e nel tuorlo d'uovo, è essenziale per la naturale crescita dei capelli, ma anche la caffeina che favorisce e stimola la crescita. Per aumentare i sali minerali nell'organismo è importante mangiare frutta e verdura di stagione, meglio se cruda. E ancora il miglio, che fortifica la chioma. Gli alimenti ricchi di betacarotene, trasformato in vitamina A, sono indispensabili. Preziosi per il benessere della nostra chioma anche la vitamina C che promuove la produzione di collagene e che troviamo negli agrumi, nell'insalata, nelle patate, nei pomodori, oltre che nei mirtilli, nelle more e nelle fragole.

CALVIZIE: dalla caduta dei capelli all'alimentazione

RIPRODUZIONE RISERVATA LIFE120 © Copyright A.R.

Per approfondimenti:

Il Giornale "Il cibo e i nostri capelli Ecco come custodirli

Dire Donna "Capelli fini: cause, rimedi, consigli e i prodotti migliori"

MSN Lifestyle "Perdita di capelli: ecco come combatterla

Al Femminile "Cibi che fanno bene ai capelli: la lista dei super food per la tua chioma!"

LEGGI ANCHE: Cibo e capelli: aminoacidi e antiossidanti per contrastare la caduta

Antiossidanti: alleati degli sportivi, contrastano i radicali liberi

La vitamina della bellezza: tanti benefici per una pelle sana e radiosa

Il vino e le notevoli proprietà benefiche: tutto merito del resveratrolo

Pubblicato in Informazione Salute

Il segreto per una chioma splendente è nascosto nell’alimentazione. Dal cambio di stagione allo stress quotidiano, la caduta dei capelli riguarda proprio tutti. Il normale ricambio giornaliero prevede una caduta tra i 50 e i 100 al giorno. Le cause di questo fenomeno? Sono molteplici. Le più comuni riguardano lo stress (fisico o mentale che sia), disturbi psicologi, problemi di salute, il consumo di farmaci, interventi chirurgici e soprattutto una dieta sregolata. Ma a tutto c’è rimedio. Infatti, anche i capelli hanno bisogno di un continuo apporto di aminoacidi e altri nutrienti assunti principalmente con l’alimentazione o con l’integrazione. È per questo motivo che un’alimentazione non bilanciata potrebbe avere effetti negativi sulla salute della nostra capigliatura. Tuttavia, in alcuni casi, il problema potrebbe non essere dovuto direttamente allo stile alimentare, ma legato ai processi digestivi. Infatti, anche seguendo una dieta sana alcuni nutrienti potrebbero non essere assorbiti correttamente assorbiti a livello intestinale. E in assenza di particolari allergie o intolleranze alimentari, questo fenomeno è riconducibile, con tutta probabilità, a una disbiosi intestinale, ovvero all’alterazione del microbiota, l’insieme dei batteri che normalmente popolano quest’organo.

Dalla caduta dei capelli alla CALVIZIE, cause e rimedi naturali

Preziosi per la salute dei nostri capelli anche gli antiossidanti. Tra i più importanti ricordiamo i sulforafani (di cui sono fonte le crucifere), il resveratrolo (presente nel vino rosso), gli isoflavoni (contenuti nei frutti di bosco) e la superossido dismutasi (presente nella frutta di stagione). «Un mix equilibrato di questi cibi, nell’ambito di una dieta sana ed equilibrata, che prevede un largo uso di olio d’oliva, ricco di antiossidanti, comporta benefici per tutto l’organismo, compresi capelli e pelle» spiega al Giornale Elisabetta Sorbellini, specialista in dermatologia. L’esperta suggerisce di ricorrere anche agli integratori di queste sostanze per incrementarne l’apporto. «Per riportare in equilibrio il microbiota intestinale – precisa l’esperta - può essere d’aiuto l’uso di integratori con aminoacidi quali arginina, lisina, metionina, creatinina, triptofano, cisteina, ornitina e taurina. In particolare, questi ultimi due sono molto importanti, perché giocano un ruolo centrale nell’innesco della crescita dei nuovi follicoli piliferi».

La salute dei capelli comincia a tavola

Capelli sani e forti? E poiché l’elisir del benessere comincia dalla tavola, all’origine della caduta, oltre che della fragilità, c’è sempre una dieta non equilibrata. Tutti questi aminoacidi segnalati dalla dermatologa sono costituenti della cheratina dura, sostanza fondamentale per i capelli e per le unghie. Da qui l’importanza di assumere integratori che contribuiscono allo stato di benessere dei capelli. Favoriscono il miglioramento della chioma anche sali minerali e vitamine con effetto antiossidante. Tra questi, i più importanti sono zinco, magnesio, rame e vitamine A, B, C, D ed E. Altro alleato di una chioma folta e sana anche la frutta secca, ma solo quando consumata regolarmente. «In particolare, la vitamina D non è importante solo per le ossa, ma anche per numerosi processi metabolici. Svolge infatti un’azione antinfiammatoria sulla pelle ed è fondamentale per una crescita sana della chioma e nel contrastare alcune malattie, come la dermatite seborroica, che possono favorire la caduta dei capelli» la dermatologa al Giornale. Quindi, per contrastare la caduta, e mantenerli al massimo del loro splendore, al via con il pieno di vitamina D.

integratori per capelli vitamine

Non dimentichiamo poi che la produzione di cheratina è favorita dagli aminoacidi. La cheratina è una proteina costituita da lunghe catene di aminoacidi, dove sono interposte vitamine e oligoelementi. Diffusa anche nel regno animale, nell'uomo la cheratina rappresenta il principale costituente di peli, capelli e unghie. Mentre gli antiossidanti contrastano la caduta e l’invecchiamento dei capelli, i minerali nutrono in profondità e ne favoriscono la crescita, le verdure contribuisco alla loro idratazione. Innanzitutto, è fondamentale un carico di proteine, per ristorare la cheratina, sostanza principale di cui sono composti i nostri capelli. «Pendere supplementi è chiave per rafforzare i capelli dall’interno» sottolinea Christel Lundqvist, direttrice creativa del salone STIL. «Usare supplementi – aggiunge - in combinazione con prodotti che contengono proteine rafforzanti, è un ottimo modo di rimediare ai capelli deboli».

CALVIZIE: dalla caduta dei capelli all'alimentazione

Contro gli agenti esterni: vitamine e minerali 

Come già detto finora, se i capelli risultano particolarmente sottili, indeboliti e cadono frequentemente, ci potrebbero essere delle carenze alimentari o comunque, potrebbero essere la conseguenza di cambiamenti in quello che si mangia. L’alimentazione corretta per i capelli fini deve contenere la giusta quantità di vitamine, in particolare biotina e proteine minerali, tra cui ferro, rame e zinco. Altrettanto utile è l’acido folico, supporta la moltiplicazione delle cellule. Per i capelli secchi, invece, è indicato l’acido linoleico che li rende più luminosi e nutriti. Altro rimedio naturale è l’olio di argan: contiene omega3 e agisce come barriera protettiva sul capello e, al tempo stesso, combatte l’azione degli agenti esterni, come i raggi del sole e lo smog, ma anche di phon e piastra. Inoltre, l’olio di argan ha molte altre proprietà per idratare i capelli secchi e danneggiati, illuminare e districare.

CAPELLI BIANCHI, come contrastarli con l'alimentazione

RIPRODUZIONE RISERVATA LIFE120 © Copyright A.R.

Per approfondimenti:

Il Giornale "Il cibo e i nostri capelli Ecco come custodirli

Dire Donna "Capelli fini: cause, rimedi, consigli e i prodotti migliori"

MSN Lifestyle "Perdita di capelli: ecco come combatterla

Al Femminile "Cibi che fanno bene ai capelli: la lista dei super food per la tua chioma!"

LEGGI ANCHE: Antiossidanti: alleati degli sportivi, contrastano i radicali liberi

La vitamina della bellezza: tanti benefici per una pelle sana e radiosa

Il vino e le notevoli proprietà benefiche: tutto merito del resveratrolo

Pubblicato in Informazione Salute
Pagina 2 di 2