Rinforza le difese immunitarie, contrasta i radicali liberi e protegge dalle infezioni. Facciamo il pieno di vitamina C! Al via con un potente alleato per l’estate. Questo importante nutriente, prezioso per il sistema immunitario, interviene nella formazione di ossa, pelle e denti, sostiene l’attività muscolare, partecipando alla produzione di energia a livello cellulare. Inoltre, la vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro da parte dell’intestino e la sua successiva distribuzione nell’organismo. Per contro la deficienza di vitamina C è generalmente imputabile a un insufficiente consumo di frutta e verdura, da cui deriva quel senso di stanchezza persistente che costituisce uno dei sintomi più comuni della sua carenza. O anche in presenza di una serie di condizioni che riducono le scorte di vitamina che deve necessariamente essere apportata con una dieta bilanciata o con integratori specifici) in maggior quantità. Per cui, sarebbe auspicabile, soprattutto in estate, un aumento dell’apporto di questa vitamina, per bilanciare e riequilibrare la perdita di acido ascorbico causato da una maggiore sudorazione.
VITAMINA C, un concentrato di proprietà e benefici
L’importanza di questo nutriente è ormai indiscussa. «È importante per sostenere il sistema immunitario e per l’assorbimento del ferro. Infatti si consiglia di associarla al consumo di verdure o fonti vegetali di ferro. Ha poteri antiossidanti ed è coinvolta nella produzione di tante molecole come alcuni ormoni, o il collagene che ha un ruolo fondamentale nell’elasticità dei tessuti» spiega alla Gazzetta dello Sport Chiara Saccomani, biologa nutrizionista al Palazzo della Salute, Gruppo San Donato Milano. «In genere – continua la biologa - viene consigliata un’integrazione se c’è un’influenza in corso e se si mangia poco. Oppure se ci si ammala spesso, indice di un sistema immunitario in difficoltà. In questi casi, anche senza effettuare gli esami del sangue possono essere suggerite integrazioni. La vitamina C può essere carente in bambini che non mangiano magari abbastanza frutta e verdura, che sono inappetenti, o non gradiscono questa tipologia di alimenti freschi. Il pediatra dopo una visita specifica può prescrivere un’integrazione. Stessa cosa anche per gli anziani, a cui però solitamente vengono somministrati multivitaminici per andare a coprire il fabbisogno generale. L’apporto vitaminico può essere aumentato anche in gravidanza».
Nota per le sue proprietà antiossidanti contribuisce al normale rendimento del metabolismo energetico, al normale funzionamento del sistema immunitario e alla riduzione di stanchezza e affaticamento. Si tratta di una vitamina idrosolubile con azione molto ampia all’interno del nostro organismo che, come accade per le altre vitamine, va assunta attraverso l’alimentazione dato che il nostro corpo non è in grado di sintetizzarla. «La spremuta fa sicuramente bene – sottolinea l’esperta - ma da sola non basta, proprio perché è importante variare l’alimentazione. Gli agrumi in generale hanno un buon contenuto di vitamina C, quindi via libera a limone, mandarini e pompelmi. Ottimo il contenuto di vitamina C anche nelle fragole e nei kiwi. Non dimentichiamo le verdure: peperoni, pomodori, spinaci e broccoli. L’importante è ricordare che è una vitamina che viene degradata dal calore ed è sensibile alla luce. Per questo la spremuta va bevuta subito. Poi è da evitare la cottura, il calore abbassa il contenuto di vitamina C». «Le vitamine sono composti che svolgono un ruolo essenziale per il nostro corpo: compartecipano a tantissime funzioni metaboliche. Sono da tenere sotto controllo non solo per assumerne il giusto quantitativo ma anche per evitarne gli eccessi. Il consiglio generale è quello di cercare di avere un’alimentazione il più possibile varia, con frutta e verdura di stagione, alimenti che sicuramente ne contengono di più» conclude Chiara Saccomani.
Storia e segreti della VITAMINA C nella prevenzione di tante malattie
Tra le altre proprietà della vitamina C ricordiamo anche quella protettiva contro i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare, ma anche il suo ruolo fondamentale nella formazione del collage, per rinforzare muscoli, ossa e vasi sanguigni. Tra le sue caratteristiche vi è poi l’azione positiva nei confronti dell’assorbimento del ferro. È per questo che si consiglia sempre di associare un po’ di succo di arancia o limone spremuto sul momento agli alimenti ricchi di ferro come e verdure a foglia verde. E ancora, partecipa alla sintesi della carnitina e degli ormoni surrenalici; la regolazione dei livelli endogeni di istamina; la riduzione della tossicità di alcuni minerali e la protezione dall’inquinamento. Scientificamente dimostrati sono anche i notevoli benefici sul sistema cardiovascolare. Non meno importante, la sua capacità di migliorare l'iperpigmentazione e ridurre l'infiammazione indotta dall'acne. Tuttavia, nel caso specifico, gli scienziati hanno evidenziato i vantaggi legati all’assunzione quotidiana di integratori di vitamina C.
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Per approfondimenti:
Gazzetta dello Sport "Vitamina C, le spremute non bastano. Come fare il pieno anche d’estate?"
MSN "Será que a vitamina C pode ajudar a tratar a acne?"
Riza "La magica vitamina C ti serve anche adesso"
GQ Italia "La vitamina C è l'ingrediente che rende più bella la pelle questa estate"
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Una "bomba" di vitamina C: preziosa nel trattamento del cancro
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La vera star dell’estate è la vitamina C. Un importante alleato della nostra pelle che ne previene l’invecchiamento. E il risultato è presto detto: fresca, riposata, uniforme, luminosa e visibilmente più giovane. Da qui, la pratica ormai diffusa soprattutto negli USA e in Inghilterra tra le celebrities, per vedere la pelle più bella ed essere istantaneamente raggianti, delle infusione di vitamine e minerali. I notevoli benefici della vitamina C sono molteplici. Dall'azione antiossidante, alla protezione dai radicali liberi e, di conseguenza, previene l'invecchiamento cellulare. Inoltre, favorisce la produzione naturale di collagene, riduce la stanchezza, protegge la pelle dai raggi UV e aumenta la melanina nella grana del derma. Un valido aiuto per prevenire i segni dell’invecchiamento, le macchie cutanee, uniformare l’incarnato e rendere meno visibili i segni del tempo.
La Vitamina C è nota per essere uno dei più potenti antiossidanti, che stimolano collagene rendendo la pelle elastica e rimpolpata. Un vero e proprio alleato per sia per il sistema immunitario che per la pelle! Importante per il nostro benessere. Rinforza, quindi, il sistema immunitario e aiuta a prevenire raffreddore e influenza. La vitamina C contribuisce anche alla sintesi minerali importanti come il calcio, il ferro e l'acido folico. E ancora supporta il mantenimento in salute di vasi sanguigni, ossa e denti, oltre a partecipare alla sintesi di molte reazioni metaboliche. Questa preziosa vitamina è fondamentale per la produzione di collagene, elemento che mantiene la pelle compatta ed elastica, rinforzandola e proteggendola dall'azione dei radicali liberi. Quindi anche potente antiossidante. La vitamina C agisce migliorando compattezza della cute, stimolando la produzione di collagene, la protegge, quindi, dai danni causati dal fumo, dai raggi solari e dall'inquinamento. Inoltre, difende l’epidermide stimolando le naturali difese della pelle, proteggendola anche dallo stress ossidativo. Ma i benefici di questo importante alleato non finisco qui. L'acido ascorbico, infatti, migliora anche le concentrazioni di elastina, rendendo così la pelle più elastica e resistente.
Tra i sostenitori del suo impiego oltre che consumatore di grandi quantità di vitamina C, Linus Pauling, vincitore di due premi Nobel per la chimica. D’altronde, l’acido ascorbico contrasta i problemi cardiaci, riduce il rischio di malattie infettive, rinforza il sistema immunitario, riduce il colesterolo, incrementa la fertilità, ma è anche un alleato importante per la bellezza della pelle. Un valido rimedio naturale per avere una pelle più luminosa, quindi, anche contro fattori ambientali e naturali che, col passare del tempo, lasciano sulla pelle un colorito spento e poco uniforme. Grazie alla sua notevole azione schiarente, la vitamina C aiuta a prevenire e ridurre sia le macchie cutanee, sia le reazioni biochimiche che rendono l'incarnato spento e irregolare. Tuttavia, poiché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarlo, questo prezioso nutriente deve essere assunto attraverso l'alimentazione e l’integrazione. Tra gli alimenti che ne sono maggiormente ricchi troviamo la frutta con agrumi, fragole e kiwi e la verdura con broccoli, spinaci e lattuga. Non dimentichiamo che un consumo regolare di questi alimenti, all’interno di una dieta equilibrata, potenzia gli effetti di questa vitamina sulla pelle.
«È un potente antiossidante in grado di combattere l'aging cutaneo e stimolare la sintesi del collagene», spiega al Sole 24Ore Mariuccia Bucci, dermatologa a Sesto San Giovanni (Mi). «Non solo – aggiunge la biologa -, se la nostra pelle appare spenta, affaticata, macchiata, un'applicazione topica di vitamina C aiuta a ridurre tutti questi inestetismi». Perché questo nutriente è così importante per il nostro corpo? «La vitamina della bellezza rappresenta la principale difesa contro i grassi nocivi – spiega al Sole 24Ore Nicola Sorrentino, nutrizionista a Milano - buone fonti di questa vitamina sono l'olio di semi, l'extravergine d'oliva, l'anguilla, il caviale, il tonno sottolio, le uova, la frutta secca e le foglie verdi esterne degli ortaggi». «L'acido ascorbico – continua la dermatologa – è utile nel miglioramento della struttura della pelle assicurando un miglioramento delle concentrazioni di collagene ed elastina, pilastri del derma». «E' anche utilizzato come schiarente, un suo derivato è efficace contro l'iperpigmentazione e nel ridurre le infiammazioni post trattamenti laser» conclude Mariuccia Bucci.
Insomma, pelle e vitamina C sono un vero e proprio binomio vincente. In primis è uno dei più preziosi antiossidanti disponibili in natura. Contrasta la formazione dei radicali liberi, principali responsabile dell’invecchiamento cutaneo. Protegge la cute dai raggi ultravioletti, causa di invecchiamento precoce. Anche utilizzata in sinergia con altre due vitamine, la A e la E, per contrastare l’invecchiamento. La sua funzione esfoliante, poiché è pur sempre un acido, e come il glicolico, esercita un’azione schiarente sulle macchie. O ascorbilfosfato di magnesio come agente depigmentante contro le discromie cutanee. Contribuisce alla produzione di collagene, principale sostegno di pelle e tessuti. Inoltre, la vitamina C è un prezioso alleato della pelle nella protezione dei capillari. Rinforza le pareti venose, rendendole più resistenti ed elastiche. Aiuta a prevenire la couperose ed accelera la guarigione dei capillari già danneggiati. Inoltre, l’acido ascorbico vanta anche di un’azione antinfiammatoria.
Il Sole 24Ore "Una pelle nuova con la vitamina C"
Donna Moderna "Vitamina C, l’antiossidante naturale che fa bene alla pelle"
Fanpage "Vitamina C per la pelle: perché fa bene e come usarla"
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Gusto speziato e piacevole al palato. Il retrogusto inconfondibile di nocciole incontra la dolcezza delle albicocche in un abbraccio di fondente. Una torta soffice e profumata che racchiude l'incontro perfetto tra frutta e cioccolato. Questo dolce gustoso si presta anche per festeggiare le grandi occasioni.
Una tavoletta di Chocolife Dark
Dividete le uova con due ciotole, da una parte gli albumi e dall’altra i tuorli. Montate prima gli albumi con 1/3 di Sugar Life e poi i tuorli con il resto dello Sugar Life. Unite ai tuorli montati il burro fuso e in seguito la farina di nocciola, le spezie e il lievito alternandoli con gli albumi montati e amalgamando dal basso verso l’alto. Inserite il composto in una tortiera da 20 cm di diametro. Infornate a 180 gradi per 20 minuti. Lasciate raffreddare la torta e tagliatela a metà. Inserite al suo interno la confettura di albicocche, qualche pezzetto di albicocca fresca e decorate con il Chocolife Dark sciolto in un pentolino.
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Il piacere per il palato e per la salute. Un buongiorno soffice e goloso sulle note del frutto di stagione più amato di sempre. Dal sapore delle ciliegie alla morbida consistenza. Un'alternativa gustosa alla versione classica del plumcake. Questi dolci monoporzione, tipici della tradizione anglosassone, si prestano per accompagnare tantissime bevande.
Dividete le uova con due ciotole, da una parte gli albumi e dall’altra i tuorli. Montate prima gli albumi con 1/3 di Sugar Life e poi i tuorli con il resto dello Sugar Life. Unite ai tuorli montati il burro fuso e in seguito la Mix Flour, il cacao amaro e il lievito alternandoli con gli albumi montati e amalgamando dal basso verso l’alto. Inserite il composto in 6 pirottini da muffin e adagiate sopra ogni muffin due ciliegie tagliate a metà e senza nocciolo. Infornate a 180 gradi per 20 minuti. Fateli raffreddare una volta cotti.
Da fragole italiane appena raccolte, il gusto inconfondibile della frutta fresca. La confettura artigianale, realizzata con fruttosio, conserva tutto il sapore della natura di un prodotto ottenuto dalla selezione delle migliori materie prime. Un prodotto eccellente che si presta ad una ricetta semplice e raffinata che si sposta perfettamente con la ricotta di bufala campana DOP.
Montare con delle fruste elettriche la ricotta con lo Sugar Life, per circa 4 minuti. Inserire la crema ottenuta in alcune coppette da dessert, adagiare sopra la confettura di fragole. Lasciare in frigorifero per 3 ore prima di servire.
La vittoria dei carnivori e l'umiliazione dei vegani: la carne ci ha reso umani. Lo rivela uno studio pubblicato su Nature sull'importanza della carne nello sviluppo dell'uomo. E anche se l’uomo è da sempre onnivoro, nel tempo sono cambiate un po’ di cose, in primi la modalità di approvvigionamento del cibo. Secondo questa ricerca, infatti, mangiare proteine animali avrebbe contribuito all’evoluzione della specie. Una trasformazione avvenuta, oltre all’evidente livello anatomico anche da un punto di vista intellettivo. L’indagine nasce dal fatto che tempo fa, i nostri avi si nutrivano soprattutto con frutta e verdura, tuttavia, l’alimentazione poco equilibrata ed insufficiente li ha spinti, poco dopo, verso la scoperta di un’alternativa a quello che avevano mangiato fino a quel momento: la carne. Oltre al notevole apporto calorico e proteico rispetto a quello che mangiavo prima, il cibo ottenuto con la allora nuova pratica della caccia, era anche più nutriente e facile da masticare.
La vera evoluzione, quindi, è iniziata proprio dalla scoperta della carne. Come è avvenuto di conseguenza anche per la lavorazione e il taglio a differenza della cucina, invece, che è arrivata solo 500mila anni fa. «Cucinare è un fattore importante, ma non è l'unico da prendere in considerazione e anche il cibo lavorato, tagliato o fatto a pezzi, ha avuto effetti profondi su di noi» spiega il coautore dello studio Daniel Lieberman dell'Harvard University. La prova di questo cambiamento inizia in primis dal bisogno di mangiare carne e di strapparla dalle carcasse degli animali che ha portato allo sviluppo della dentatura umana. Come è avvenuto anche per il cranio e le ossa del collo. «Questi cambiamenti - evidenzia il ricercatore - non sarebbero forse stati possibili senza il consumo di carne insieme all'acquisizione di tecniche per lavorarla e cucinarla». In pratica, cominciare a mangiare carne 3 milioni di anni fa, potrebbe aver innescato una serie di conseguenze che hanno velocizzato la nostra evoluzione anche se forse in modo indiretto.
Nello studio “Effetto della carne e delle tecniche di elaborazione dei cibi del Paleolitico Inferiore sulla masticazione degli umani” (Impact of meat and Lower Palaeolithic food processing techniques on chewing in humans), gli scienziati hanno testato su alcuni volontari il numero di masticazioni e la forza impiegata per masticare diversi cibi presenti nel Paleolitico. I ricercatori sono giunti alla conclusione che un’alimentazione composta prevalentemente da carne, in considerazione dell’uso degli utensili in pietra utilizzati all’epoca per il cibo, avrebbe permesso all’uomo di risparmiare risorse fisiche e di tempo per mangiare. Quindi, essendo necessario un numero di pasti inferiore e potendo, in questi casi, masticare meno, l’articolazione della mandibola sarebbe diventata più forte, ma al tempo stesso, più agile e con denti più piccoli. L’indagine dimostra che la forza della mandibola necessaria era inferiore del 27% e il numero di masticazioni necessarie era minore del 18%. Mangiare carne, insomma, ci avrebbe permesso di dedicare meno tempo a masticare per concentrarci su altre pratiche, fornendo così ulteriori stimoli allo sviluppo delle nostre capacità cognitive. E tutto con il supporto di una dieta più completa, e quindi, di una quantità maggiore di calorie extra per alimentare un cervello più grande.
Ecco perché mangiare carne fa bene ed è fondamentale per la nostra salute
«L’uomo è ciò che mangia» sosteneva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach. E non dimentichiamo che l’uomo è onnivoro da sempre. Lo dimostra la storia: oltre 10mila anni fa eravamo cacciatori, dopo siamo diventati più stanziali, passando all’agricoltura e poi all’allevamento. La nostra grande vittoria si evidenzia col fatto di essere in grado di mangiare tutto. Altra teoria che si collega alla ricerca, quella dell’antropologo inglese Richard Wrangham che nel libro “L’intelligenza del fuoco”, sostiene che l’avvento della cottura non abbia reso l’uomo solo più espansivo, ma anche più arguto. In pratica, l'evoluzione dell'uomo non sarebbe stata possibile senza il consumo di carne insieme all'acquisizione delle tecniche necessarie a lavorarla e cucinarla. Quello che gli studiosi hanno voluto dimostrare è che, il consumo di carne, legato a tutta una serie di pratiche, in passato è stato fondamentale per il nostro sviluppo. Ciononostante questi fondamentali processi evolutivi, il nostro apparato digerente continua a essere quasi uguale a quello di un gorilla e molto simile a quello di altri animali erbivori. Nonostante questo, gli elementi indispensabili per vivere in salute sono presenti nei vegetali: vitamine, minerali, antiossidanti e fibre.
Nature "Impact of meat and Lower Palaeolithic food processing techniques on chewing in humans"
La Stampa "La cottura (e la carne) ci ha resi intelligenti"
Il Giornale "La scienza sbugiarda i vegani: "La carne ci ha resi intelligenti"
Huffington Post "Mangiare carne ci ha resi quello che siamo oggi": una ricerca su "Nature" rivela il ruolo centrale nell'evoluzione dell'uomo"
Blitz Quotidiano "Carne, scienza rivela ruolo centrale nell’evoluzione uomo"
Meteo Web "Ci dispiace vegani, la carne ci ha resi intelligenti”: così il Time spiega uno studio pubblicato su Nature"
LEGGI ANCHE: Nuove ricerche: nessun legame tra carne e tumore al colon
L'assunzione di carne è fondamentale per la salute, ma nessuno ne parla
Anche la carne rossa fa bene, basta abbinarla con verdure e olio di oliva
Fresco e delizioso. La risposta alle calde giornate estive. L'idea giusta per chiudere un pasto e rinfrescarsi il palato o passare da una portata di carne a una di pesce e viceversa. Portiamo a tavola tutto il sapore della frutta di stagione. Per stupire e deliziare gli ospiti con l'alternativa alla classica macedonia.
Per iniziare porre subito un contenitore in metallo (che poi ospiterà il sorbetto) nel freezer. Pulire melone e pesche e pesarle al netto degli scarti, spremere il succo dal mezzo limone, versare succo e frutta nel mixer e frullare finemente. Conservare il composto in frigo, direttamente nel bicchiere di lavorazione. Versare l’acqua nel pentolino e aggiungervi lo Sugar Life. Porre il recipiente sulla fiamma bassa e lasciare che il dolcificante si sciolga bene girando spesso. Amalgamati bene acqua e fruttosio, spegnere e lasciare raffreddare. Prendere la frutta dal frigo, il fruttosio sciolto in acqua e riunirli nel contenitore posto a raffreddare. Mescolare bene, coprire con pellicola o coperchio e riporre nuovamente in freezer. Trascorsi i primi 30' di raffreddamento riprendere il composto e mescolarlo bene, quindi riporlo di nuovo a gelare. Ripetere questo passaggio per 5-6 volte, dopodiché lasciare il sorbetto a gelare per tutta la notte. Prima di servirlo, lasciare il contenitore per qualche minuto a temperatura ambiente. Servire in coppa, con alcune foglioline di basilico fresco e pezzi di frutta.
Una mela al giorno toglie il medico di torno, recita un vecchio adagio. E ancora meglio se con la nota aromatica e inconfondibile al gusto di cannella. Buone e genuine. L'antico rimedio della nonna che facilita anche la regolarità intestinale. Questo delizioso dessert al cucchiaio sarà la soluzione ideale per stupire gli ospiti inaspettati.
Lavate le mele, scolatele, togliete il torsolo quindi sbucciatele e tagliatele a fettine sottili. A mano a mano che le fettine sono pronte, gettatele in una ciotola piena d’acqua fresca acidulata con il limone per impedire che al contatto con l’aria diventino scure. Preparate lo sciroppo: mettete il fruttosio in una casseruola non troppo piccola, aggiungete l’acqua e la vaniglia (o se preferite chiodi di garofano), mescolate e lasciate bollire per due o tre minuti. Raccogliete la frutta con la schiumarola, scolatela bene, aggiungetela allo sciroppo, quindi mescolatela delicatamente con un cucchiaio di legno, copritela e lasciate alzare il bollore. A questo punto spostate un po’ il coperchio, regolate la fiamma bassa e cuocete le mele per 10 minuti, sorvegliandole, perché lo sciroppo tende a “montare” come il latte. Toglietele dal fuoco e aggiungete le noci tritate. Spolverate con la canella e servite calde.
Se preferite potete cuocerle anche al forno: Prendete una teglia con bordi alti, quindi adagiatevi le mele all’interno e versate acqua e vino fino a coprire quasi del tutto le mele. Poi tagliate la buccia di due limoni a striscioline e aggiungetela alle mele assieme anche a chiodi di garofano e cannella (quantità a piacere). Accendete il forno e cuocete a 180°C finchè il ‘liquido’ non si sia ritirato quasi del tutto. Infine servite con una spolverata cannella.
Un piacere morbido e delizioso tra i dolci al cucchiaio più golosi e versatili. L'alternativa al tradizionale budino servita con frutta fresca a piacere. Una ricetta che non passa mai di moda, l'evergreen dei dessert al cucchiaio. Sbizzarritevi nella scelta dello stampo per dare a questa panna cotta la forma che preferite.
Metti i fogli di gelatina ad ammorbidire in acqua fredda per 10 minuti. Fai scaldare il latte in un pentolino a fuoco basso senza farlo bollire, togli il Milk Life dal fuoco, immergi i fogli di gelatina strizzati e mescola per farli sciogliere bene, versa la panna in un pentolino con lo Sugar Life e la vanillina e, a fiamma moderata, mescola fino ad ebollizione. Togli il pentolino dal fuoco e unisci il latte con la gelatina amalgamando bene gli ingredienti. Versa il composto in 6 stampini bagnati e sgocciolati, fai raffreddare a temperatura ambiente e mettili in frigo per almeno due ore. Prima di servire adagia sopra la panna cotta una volta girato lo stampino nel piatto la frutta a piacere.
Fresco e alternativo. Un dolce di frutta sfizioso che si presta nelle calde giornate ustive a sostituire la versione classica. Gustoso e irresistibile grazie alla sua versione arricchita e impreziosita al cioccolato amaro e pistacchi freschi.
Scottate i pistacchi sgusciati in acqua bollente per 2 minuti, scolateli e sbucciateli, poi tritateli grossolanamente. Tritate a coltello il Chocolife extra dark. Frullate un chilo di polpa di anguria già pulita. Sciogliete il cucchiaio di maizena in 2-3 cucchiai di acqua, poi allungatela con l'anguria frullata e aggiungete lo Sugar Life. Ponete la crema sul fuoco e cuocetela mescolando costantemente finche avrà preso il bollore. Continuate mescolando per 2 minuti. Versate la crema di anguria negli stampi da budino e cospargetela con la metà dei pistacchi tritati, che con uno stecchino farete affondare nella crema. Lasciate intiepidire, poi raffreddate in frigorifero per alcune ore. Sformate i geli di anguria sui piatti singoli e prima di servirli cospargeteli di pistacchi e cioccolato.
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