Sgusciate, tostate, al naturale o salate. Laddove il piacere incontra il benessere. Perché mangiare bene è il primo passo per vivere in salute. Ricche di proprietà benefiche. Stiamo parlando proprio delle arachidi, i semi di una tipica pianta brasiliana, conosciuta anche con il nome di “nocciola americana” o “pistacchio di terra”. Dallo snack spezza fame all’aperitivo, grazie ai tanti benefici, questo alimento contribuisce al benessere del nostro organismo. Un pugno di frutta secca al giorno allunga la vita. Ad avvalorare la testi, diversi studi scientifici che hanno confermato le proprietà benefiche delle arachidi. Secondo queste ricerche, l’elisir di lunga vita è una manciata di frutta secca. Un’altra indagine condotta su 200 mila persone tra Cina e Stati Uniti ha dimostrato che un più alto consumo di arachidi porta ad una riduzione del tasso di mortalità causato, in particolare, da ictus. Il consumo di frutta secca riduce, quindi, anche il rischio di malattie cardiovascolari. E ancora, le arachidi sono ricche di fibre, proteine e minerali come calcio e magnesio. In sintesi, le noccioline, sono alimenti piuttosto grassi e fonte di proteine. Considerate tra i cibi in assoluto più ricchi di amminoacido fenilalanina, discreto, invece, il contenuto di purine. Inoltre, l'abbondante presenza di fibra alimentare delle noccioline le rende un buon alimento preventivo e curativo per stipsi o stitichezza. Infine, le arachidi si prestano alla dieta del celiaco, dell'intollerante al lattosio e all'istamina. In Italia, la porzione media consigliata di arachidi è di circa 30 g (crude, 170 Kcal), purchè rimanga inalterata la percentuale dei macronutrienti energetici o l'apporto di calorie totali. Negli USA la Food and Drug Administration (FDA) ne consiglia 1,5 once (42 g circa).
Ecco perchè gli "Omega 6" sono un pericolo per la nostra salute
Fonte di grassi insaturi, i cosiddetti grassi “buoni” per la salute, a differenza di alcuni saturi che danneggiano il nostro organismo. Considerata la continua ricerca di alimenti che possano riequilibrare il rapporto di omega 3 e omega 6, questi acidi grassi insaturi vengono assunti nella nostra dieta attraverso i cibi che li contengono, oppure sotto forma di olio tramite i condimenti. I grassi insaturi infatti sono prevalentemente contenuti negli oli, tra cui il più noto è quello d’oliva. Tra questa tipologia di grassi la troviamo anche negli omega 3 e gli omega 6, il cui rapporto è, non solo importante, ma fondamentale per il corretto funzionamento del nostro metabolismo. «Per il corretto funzionamento del nostro organismo, il rapporto tra omega 6 e omega 3, deve essere inferiore o uguale a 4 come riporta l’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) che evidenzia come bisognerebbe consumare ogni quattro grammi di omega 6 almeno un grammo di omega 3» sottolinea Christian Orlando, biologo. Ad esempio, gli arachidi sono un cibo ricco di omega 6, ma se associati a un altro alimento ricco di omega 3, come la farina di semi di lino, il rapporto tra i due sarà positivo. L’omega 3 si trova principalmente in alimenti di origine animale, come il pesce, e di origine vegetale come noci, arachidi e mais. Gli omega 6 si trovano principalmente negli alimenti di origine vegetale. Questi acidi grassi contribuiscono ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue. L’arachide, ricca di potassio, magnesio, niacina e arginina, regola la pressione arteriosa e protegge il normale funzionamento del nostro cuore. Tuttavia, la raccomandazione è quella di consumarle al naturale, ovvero non sgusciate e non salate, senza esagerare e preferibilmente abbinate ad alimenti con un alto contenuto di Omega 3, perché queste noccioline sono alimenti ipercalorici, anche se nello stile di vita Life 120 le calorie non sono considerate.
Le noccioline sono note anche per l'ottimo contenuto di polifenoli con azione antiossidante. Ma come in tutte le cose c’è anche l’aspetto negativo. Oltre all’eccessiva presenza di calorie sono sconsigliate nei soggetti con sovrappeso o obesità. Inoltre, pur contenendo un alto livello di acidi grassi polinsaturi omega 6, utili nella terapia alimentare contro l'ipercolesterolemia, questi sono prevalentemente costituiti da acido arachidonico, un acido grasso semi essenziale con una forte predisposizione ad aumentare i livelli serici di eicosanoidi pro infiammatori – coinvolti nell'aumento del rischio cardiovascolare. Come detto, i lipidi hanno una prevalenza di acidi grassi insaturi-polinsaturi, con una notevole concentrazione di acido arachidonico – omega 6 semi essenziale – le proteine sono a medio valore biologico e i glucidi non solubili o parzialmente solubili (amido e maltodestrine). Nonostante le noccioline contengano proteine a valore biologico incompleto, si distinguono per il notevole apporto di lisina, glutammina e arginina; quest'ultima è un amminoacido precursore dell'ossido nitrico, importante per il sistema immunitario e molto utilizzato nell'integrazione alimentare. Dal punto di vista minerale, le noccioline si possono considerare ricche di: calcio, ferro, magnesio, manganese, fosforo, potassio e zinco. Le noccioline hanno un'elevata concentrazione di fibre alimentari, rappresentate quasi totalmente da molecole insolubili. Assenti poi all’appello: colesterolo, lattosio e glutine.
OMEGA 3, ecco perchè è importante integrarli per la nostra salute
«Le arachidi hanno varie proprietà e benefici. Innanzitutto sono una buona fonte di proteine vegetali infatti contengono infatti molti amminoacidi tra cui l’arginina importante per la crescita ed utile per mantenere l’organismo efficiente ed in salute. Sono fonte anche di sali minerali (in particolare magnesio, potassio, zinco, fosforo, manganese e rame), vitamine (soprattutto vitamina E), fibre e grassi buoni come l’acido oleico e sono anche prive di colesterolo. Inoltre è anche un alimento molto ricco di antiossidanti (polifenoli) capaci di ritardare l’invecchiamento cellulare» spiega Christian Orlando, biologo. «Contengono anche la vitamina PP – evidenzia l’esperto - che ha un’azione protettiva nei confronti della circolazione sanguigna e del sistema nervoso». «Le proprietà delle arachidi – sottolinea Orlando - sono state confermate da diversi studi scientifici come quello pubblicato sull’Internation Journal of Epidemiology secondo cui basta mangiare una piccola manciata di frutta secca al giorno per vivere più a lungo. La ricerca è stata condotta su un campione di 120mila persone e si è visto che chi mangiava almeno 10-15 grammi di noci o arachidi ogni giorno (il corrispondente di una mezza manciata) vedeva ridurre il rischio morte per alcune gravi malattie». «La conferma di questo effetto protettivo nei confronti di alcune malattie – prosegue il biologo - arriva poi da un altro studio condotto su circa 200mila persone tra Stati Uniti e Cina che ha visto come ad un maggiore consumo di noci e arachidi corrisponda anche un più basso tasso di mortalità soprattutto causata da ictus». «Un articolo apparso recentemente sulla rivista Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry, ha spiegato come la niacina, sostanza presente in questi frutti, costituirebbe un valido aiuto per quanto riguarda la prevenzione dell’Alzheimer» conclude Orlando.
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Per approfondimenti:
Il Giornale del Cibo "Arachidi: valori nutrizionali,caratteristiche e proprietà"
Cosmopolitan "Scopri le proprietà delle arachidi e perché poche fanno bene"
Fondazioni Veronesi "Noci e arachidi proteggono il cuore"
My Personal Trainer "Noccioline: Proprietà Nutrizionali, Ruolo nella Dieta e Come Usarle in Cucina"
Corriere della Sera "Omega-3"
Codice Paleo "Acidi grassi polinsaturi Omega-3 ed Omega-6: rischi e benefici"
Donna Moderna "Omega 3: benefici e controindicazioni"
URV "A study identifies the mechanism by which eating fish reduces the risk of cardiovascular disease"
Notizie Scientifiche "Omega-3 del pesce riduce rischio di malattie cardiovascolari modulando lipoproteine"
Ragusa News "Omega-3: perché inserirli nella dieta"
Journal of the American Heart Association (JAHA) "Habitual Fish Consumption, n‐3 Fatty Acids, and Nuclear Magnetic Resonance Lipoprotein Subfractions in Women"
Il Fatto Alimentare "Omega 3: guida al consumo degli acidi grassi essenziali molto presenti nel pesce azzurro e nel salmone e pochissimo nei filetti di sogliola"
Il Giornale "Gli integratori omega 3 salvano cuore, mente e portafogli"
Prima Lodi "Che cosa sono gli Omega 3 e a cosa servono"
Prima Milano Ovest "I benefici degli Omega 3, fra pesce, frutta e verdura"
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Quando la salute si gioca in casa degli acidi grassi. Dagli omega 3 agli omega 6. Questi acidi grassi essenziali devono essere introdotti attraverso l’alimentazione e l’integrazione, poichè il nostro corpo non è in grado di sintetizzarli. Invece, per quanto riguarda le funzioni biologiche, nell’organismo umano, tra gli effetti protettivi degli omega 3, tra i più rilevanti, ricordiamo sicuramente l’azione antiaggregante piastrinica, o effetto antitrombotico, il controllo del livello plasmatico dei lipidi, soprattutto dei trigliceridi, la riduzione del rischio di problemi cardiovascolare, il controllo della pressione arteriosa mantenendo fluide le membrane delle cellule, e dando elasticità alle pareti arteriose. «Per il corretto funzionamento del nostro organismo, il rapporto tra omega 6 e omega 3, deve essere inferiore o uguale a 4 come riporta l’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) che evidenzia come “bisognerebbe consumare ogni quattro grammi di omega 6 almeno un grammo di omega 3”» sottolinea Christian Orlando, biologo. Per fare un esempio pratico, gli arachidi sono un cibo ricco di omega 6, ma se associati a un altro alimento ricco di omega 3, come la farina di semi di lino, il rapporto tra i due sarà positivo.
Per supportare e favorire l’introduzione degli omega 3 sarebbe opportuno consumare dalle 2 alle 3 porzioni settimanali di pesce, in particolare sgombro, merluzzo, pesce spada, tonno, trota, sardina e aringa. Oppure in alternativa di avvalersi del supporto di integratori alimentari. Altra importante fonte di omega 3 sono i semi di lino, valido supporto per sopperire alla carenza di questi preziosi acidi. Infatti, in riferimento all’immunonutrizione e agli smart food, ovvero alimenti che ci proteggono da diverse malattie, abbiamo visto come la frutta secca e i semi oleosi siano veri e propri concentrati di micronutrienti e grassi salutari, benefici soprattutto per il sistema circolatorio e cardiovascolare. Nello specifico, come già detto, la farina di semi di lino è un ottimo alimento in quanto conserva tutte le caratteristiche dei semi. Ricca di proprietà protettive per le malattie cardiovascolari e diverse forme di tumori, grazie al contenuto di lignani e acidi grassi omega 3.
«Alcuni acidi grassi sono essenziali, quindi se l’organismo non può produrli da solo devono essere introdotti nella dieta per mantenersi in buona salute» spiega Christian Orlando, biologo. «L’organismo – continua l’esperto - può produrre grassi saturi e monoinsaturi a partire dagli alimenti ma non può produrre grassi polinsaturi e quando si parla di grassi saturi, monoinsaturi o polinsaturi non si fa riferimento solo a tre tipi di acidi grassi ma a tre grandi famiglie». «Spesso si pensa che – precisa il biologo - il corpo umano utilizza i grassi ai soli fini energetici, in realtà gli omega 3 e gli omega 6 giocano un ruolo fondamentale nella formazione delle membrane cellulari».
«Tali membrane utilizzano per le loro funzioni degli ormoni che autoproduciamo chiamati “eicosanoidi” i quali possono essere “pro infiammatori” o “anti infiammatori”. Entrambi sono indispensabili, ma chiaramente un eccesso di produzione di ormoni pro infiammatori, causa effetti negativi per le nostre cellule e per la nostra salute. La regolazione della produzione di questi ormoni è data dall’equilibrio tra omega 6 e omega 3» spiega l’esperto. «Tutti gli omega 3 e alcuni omega 6 supportano la funzione antinfiammatoria» conclude Orlando.
Christian Orlando poi evidenzia le cattive abitudini alimentari, sempre più frequenti, che sfociano in un rapporto decisamente squilibrato a favore degli omega 6 per due motivi principali. Il primo, secondo il biologo, è dovuto al sistema alimentare dell’allevamento moderno, basato su materie prime ricche in omega 6 (come soia, orzo e mais) che impoveriscono sempre più, di omega 3, i prodotti derivati (come carne, uova e latticini). Mentre, il secondo, fa riferimento all'impiego, da parte dell’industria alimentare, di oli di semi e derivati ricchi in omega 6 per la preparazione di biscotti, merendine, grissini, creme, sughi, salse e alimenti confezionati. Inoltre, il biologo, evidenzia che «i livelli e l'equilibrio degli acidi grassi delle due serie sono importanti per la prevenzione di patologie coronariche, ipertensione, diabete di tipo 2, disordini immunitari e infiammatori».
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Buoni e salutari per l’organismo, ma oltre al gusto c’è di più. Il consumo di pesce, o meglio, degli acidi grassi, riduce il rischio di patologie cardiovascolari. Un nuovo studio della Universitat Rovira i Virgili (URV) e della Harvard Medical School dimostra i notevoli benefici degli omega 3 sul nostro organismo. Secondo questi ricercatori, il consumo di omega 3, principalmente attraverso il pesce, ma anche negli integratori contenenti questi acidi grassi, contrasta le malattie grazie all’azione che consente di modulare le lipoproteine, le particelle che spostano i lipidi attraverso il sangue. Nello studio sono stati analizzati campioni di lipoproteine di 26.034 donne per indagare sul collegamento tra il consumo di omega 3, contenuto nel pesce e la diminuzione del rischio di problemi cardiovascolari. Gli scienziati si sono concentrati soprattutto su tre tipi di acidi grassi omega-3: acido α-linoleico (ALA), acido docosaesaenoico (DHA) e acido eicosapentaenoico (EPA), che si possono trovare nel pesce e i altri alimenti, essenziali per la nostra salute e il benessere del nostro organismo.
L’importanza di questa ricerca nasce da un dato non trascurabile: una persona su tre muore per malattie cardiovascolari. Fino ad oggi era stato dimostrato che un elevato consumo di acidi grassi omega 3 era associato a livelli più bassi di trigliceridi nel sangue. Tuttavia, era stato anche correlato ad un aumento del colesterolo LDL, cioè colesterolo a bassa densità trasportato dalle lipoproteine, noto anche come colesterolo cattivo. Il colesterolo LDL aumenta il rischio di malattie cardiovascolari perché può accelerare la formazione di aterosclerosi, cioè il processo mediante il quale le arterie si induriscono e perdono la loro elasticità. Per contro, lo studio ha scoperto che un aumento del consumo di colesterolo LDL dai pesci è associato principalmente al colesterolo trasportato dalle particelle più grandi di LDL, che sono meno aterogeniche e non con un aumento del numero totale di particelle di LDL. Questa diminuzione del numero di trigliceridi trasportati da qualsiasi tipo di lipoproteina aiuta a proteggere l'individuo dalle malattie cardiache.
I 3 tipi di acidi grassi omega 3 studiati, acido α-linolenico, DHA e EPA sono presenti nei pesci e in altri alimenti e lo studio ha scoperto che differiscono nella loro associazione con il rischio di malattie cardiovascolari. L’indagine dimostra che non vi era alcun aumento delle più piccole lipoproteine LDL che trasportano il colesterolo; invece l'aumento è stato tra le maggiori lipoproteine LDL, che non sono associate al rischio di malattie cardiache. Vi è stata una diminuzione di tutte le particelle che trasportano i trigliceridi e, inoltre, è aumentata la dimensione media delle particelle di HDL e LDL, un fenomeno associato a una maggiore protezione dalle malattie cardiovascolari.
Un altro elemento importante di questa ricerca riguarda i modelli utilizzati per valutare l'associazione tra il consumo di pesce e la riduzione del rischio cardiovascolare hanno isolato altri fattori nutrizionali che influenzano il risultato, come il consumo di altri alimenti, la concentrazione di omega 3 in base all'origine del pesce e ai tradizionali fattori di rischio come lo stile di vita sedentario, l'età, la massa corporea e il fumo. Lo studio ha analizzato 26.034 donne con un'età media di 53 anni (tra i 48 e i 59 anni). Di questi due grassi essenziali (EPA e DHA) ne sono ricchi pesci come sardina, aringa, sgombro e tonno. L’ALA (acido alfa-linolenico) è presente invece negli alimenti vegetali ad esempio nella frutta a guscio, nei semi oleosi e negli oli.
Gli effetti positivi sul cervello degli omega sono stati dimostrati da decine di studi internazionali. 3 Gli acidi grassi entrano a far parte delle membrane cellulari, che si mantengono elastiche, e combattono l’invecchiamento mentale, infatti, gli omega 3 influenzano soprattutto la memoria, l’orientamento spazio-temporale, l’attenzione, la fluidità di parola e la velocità di elaborazione dei dati, migliorando sia le performance scolastiche sia quelle lavorative. Hanno inoltre un’azione antitrombotica, e migliorano il ritmo cardiaco, evitando l’insorgenza di aritmie. Conservano l’elasticità cutanea, rendendo la pelle compatta e meno segnata dalle rughe del tempo. In pratica, riparando le membrane cellulari, ne ritardano la comparsa e rimediano ai danni già fatti nel corso degli anni.
Una pratica nota per gli eschimesi. I primi studi risalgono metà ‘900 quando, gli scienziati decidono di indagare le ragioni per cui anche se, gli eschimesi, per combattere il freddo si alimentassero con una dieta a base di grassi animali, ciò non incideva sull'aumento di malattie cardiovascolari. L'ipotesi iniziale dei ricercatori era quindi che gli omega 3, consumati in abbondanza dagli Inuit, potessero costituire un fattore protettivo. Infatti, questi grassi hanno la capacità di diminuire i livelli di di colesterolo cattivo (LDL) e di trigliceridi nel sangue, altro fattore di rischio per la salute del cuore, e al tempo stesso aumentano i valori di quello buono (HDL).
Importanti per la loro azione antinfiammatoria, contribuiscono a potenziare il sistema immunitario. Fondamentali per i bambini. Grazie al Dha favoriscono lo sviluppo del sistema nervoso centrale nei primi anni di vita. Preziosi negli adulti, invece, hanno un effetto protettivo sulle cellule nervose, stimolano memoria e concentrazione. L'EPA e il DHA fanno anche bene alla pelle perché costituiscono le membrane cellulari. Inoltre, gli acidi grassi essenziali omega 3 potrebbero rivelarsi utili anche per mantenere la linea. Alcune indagini hanno evidenziato che questi grassi potrebbero favorire l'equilibrio metabolico e rivelarsi, quindi, utili per prevenire l'aumento di peso.
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A tavola la tradizione del sud Italia. Un antipasto dai sapori e colori tipici del meridione. La soffice consistenza dei molluschi, ricoperta dalla croccante crosticina di pangrattato. L'impasto, arricchito dal sapore delicato delle zucchine, si sposa perfettamente con il gusto forte e intenso delle cozze. Irresistibili, da mangiare direttamente dal guscio.
Pulisci le cozze, lavale bene e poi falle aprire in una padella e conserva qualche cucchiaio di acqua di cottura filtrata con un colino. In un mortaio mettere le zucchine precedentemente lessate e tagliate, il parmigiano,l'aglio, le foglie di basilico, sale, pepe e olio extravergine di oliva, mescola e pesta bene fino ad otterere una cremina. Sistema le cozze aperte una vicina all’altra all’interno di una pirofila. Versa un paio di cucchiaini da tè di acqua di cottura delle cozze nella ciotola con il pesto e mescola bene facendola incorporare al composto. Quindi distribuisci generosamente il pesto su tutte le cozze, sia sul frutto che nella valva, aiutandoti con un cucchiaino. Spolverizza la superficie delle cozze con il pangrattato e mettile in forno già caldo a 180 C°. Lascia cuocere per 10 minuti. Estrai dal forno, impiatta e servi subito in tavola le cozze ben calde.
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Un secondo piatto genuino e saporito. Il sapore del delicato del pesce viene esaltato dal procedimento di cottura "al cartoccio". Ricco di sostanze nutrive, portiamo a tavola un alimento leggero e povero di grassi. Una ricetta che renderà l'orata ancora più gustosa, preservando tutta la morbidezza della polpa all'interno.
Tritare il prezzemolo e mischiarlo con il sale e il pepe, quindi porlo su una fetta di limone all'interno della "pancia" dell'orata precedentemente adagiata su una teglia ricoperta di carta d'alluminio. In una ciotola mettere i capperi , i pomodorini tagliati a cubetti, le olive nere, olio extravergine di oliva, sale, pepe e prezzemolo, mescolare il tutto e versarlo sull'orata. Sigillare bene il pesce con la stagnola e cuocere a 180 C° per 30/40 minuti. Pulire il pesche dalla lisca e dalle eventuali spine e servire.
A tavola un secondo di mare realizzato con semplici ingredienti. Una pietanza prelibata per esaltare tutto il sapore inconfondibile del pesce fresco accentuato dalla cottura arrosto. In questo piatto delizioso e ricercato, il sapore delicato del rombo incontra il gusto deciso dei carciofi.
Se disponete di un filetto di rombo già pulito tagliarlo in 4 porzioni uguali, nel caso in cui disponiate di un pesce intero sfilettarlo con un coltello flessibile seguendo le ossa e ricavarne i 4 filetti. Pulire i carciofi privandoli di gambo, foglie esterne e parti spinose, tagliarli a metà ed immergerli i una bastardella con acqua fredda e uno spruzzo di succo di limone. A questo punto prendere un carciofo (2 pezzi) e tagliarlo a lamelle molto sottili con un coltello ben affilato, infarinarlo molto rapidamente e friggerlo nell'olio per 4 minuti, finchè le lamelle di carciofi non risultino dorate e croccanti. Cuocere i restanti carciofi in 3 litri d’acqua salata con 70 gr d’aceto di vino bianco per circa 5 minuti. Preparare la crema con metà di questi carciofi. Brasare i cipollotti con un filo d’olio d’oliva le foglie di timo e la scorza dell’arancio, aggiungervi i carciofi ed un mestolino d’acqua e cuocere per 5 minuti. Frullare il tutto con un mixer e filtrare attraverso un colino a maglia sottile ottenendo una crema liscia ed omogenea. Tagliare i carciofi rimanente a spicchi, saltarli in padella con olio d’oliva e uno spicchio d’aglio in camicia e bagnarli con il succo dell’arancio spremuto. Aggiustare di sale e pepe, eliminare l’aglio e tenere in caldo. Salare e pepare i tranci di rombo e arrostirli ambo i lati in una padella antiaderente a fuoco vivo con un velo d’olio (cuocere il pesce 2 minuti circa per lato facendo attenzione a non romperlo girandolo). Impattare in delle fondine la crema di carciofi calda a specchio, in seguito i carciofi saltati all’arancio e adagiarvi al di sopra i tranci di rombo, ultimare il piatto con le lamelle di carciofi fritti e guarnire con prezzemolo fritto ed erbe fresche. Condire con un fili d’olio extravergine di oliva a crudo. Servire caldo.
Ingredienti alla mano per una portata semplice e deliziosa dove il gusto del mare la fa da padrone. Un secondo piatto a base di pesce. Estivo e leggero. Il connubio perfetto, il sapore delicato delle triglie incontra il profumo inconfondibile delle note di limone.
Accendere il forno a 180C° e lasciarlo riscaldare. Nel frattempo pulire , spinare, lavare e asciugare le triglie. Allinearle in un tegame con l'olio extravergine di oliva, spolverate con il sale e il pepe,aggiungete qualche buccia di limone ed il succo e tritate l'aglio e il prezzemolo aggiungendo anch' essi . Versare sulle triglie ancora un filo d’olio extravergine di oliva e mettere in forno a cuocere per circa 20 minuti. Una volta pronto servite subito.
Nel piatto dalla tradizione francese “a la meuniere”. Una ricetta classica che indica il metodo unico e inconfondibile di preparazione del pesce "alla mugnaia" che consiste nell'infarinatura e nella successiva rosolatura nel burro. Una volta cotto, il pesce viene condito con succo di limone, prezzemolo e burro fuso.
Incominciate spellando e lavando le sogliole (a meno che non ve l'abbia gia fatto il pescivendolo). Dopo di chè asciugatele bene e passatele nella farina su entrambi i lati. In una padella scaldate del burro e adagiate le sogliole facendole cuocere 3-4 minuti per parte finchè risulteranno ben dorate su ogni lato. Quando saranno cotte unite qualche fetta di limone e lasciatela due minuti nella padella. Spolverate con il prezzemolo tritato e servite.
Gustoso e originale. Un secondo di pesce alternativo e versatile per portare a tavola tutto il sapore del mare. Delizio e raffinato, leggero e saporito. La crosta di pistacchi avvolge il trancio di salmone in un'armonico connubio. Una preparazione fantasiosa da mettere in pratica con pochi minuti.
Mettete in una ciotola il pistacchio tritato, sale, pepe, cipollina tritata e basilico. Dividete il salmone in tranci e passateli nell’olio extravergine di oliva e poi nel composto di pistacchio, premete bene per far aderire la panatura. Cuocete il pesce in una padella antiaderente con un filo di olio oppure, se preferite, in forno preriscaldato a 180°C per 15 minuti. Servite caldo.
Tranci di pesce spada, in una variante ancora più golosa e sfiziosa della ricetta classica. Arricchito da una croccante crosticina. La portata ideale per una cena raffinata, un secondo da "leccarsi i baffi" che saprà deliziare anche i palati più esigenti. Facile e veloce da preparare. Sarà apprezzato da grandi e piccini.
Lavate il pesce spada, asciugatelo con la carta assorbente da cucina e poi ungetelo con un pò di olio. In un piatto mettete il pangrattato, l’olio extravergine di oliva, il sale, il pepe, l’origano, il parmigiano e il prezzemolo tritato, mescolateli bene e poi impanate le fette di pesce spada. Premete bene il pesce sul pangrattato in modo da far aderire la panatura. Mettete le fette su una teglia coperta di carta da forno e se volete aggiugete un altro pò di olio sul pesce e nei lati. Cuocete in forno preriscaldato a 180°C per 20 – 25 minuti. A metà cottura girate il pesce in modo da cuocerlo uniformemente. Sfornate il pesce spada e servitelo con delle fettine di limone o arancia e con una vinaigrette di olio, sale, succo di limone e prezzemolo tritato.