Salute e nutrizione. L’A, B, C per il benessere dei nostri amici a quattro zampe. Nella ciotola, al via con i liofilizzati per cani. Un cibo prezioso e grande alleato del migliore amico dell’uomo. Difatti, questi alimenti sono ottenuti con un particolare processo conservativo, che permette di preservare tutte le peculiarità di un alimento. Questo particolare procedimento di essiccazione, che prende il nome di liofilizzazione, permette di prolungare la conservabilità di un prodotto preservandone integralmente, al tempo stesso, tutte le caratteristiche nutritive e organolettiche. Un’alimentazione sana e corretta è la ricetta segreta che getta le basi per l’elisir di lunga vita. Da qui l’importanza nell’attenzione per la scelta dello snack giusto, rigorosamente in linea con uno stile alimentare appetitoso e ricco di proprietà nutritive. In primis, è fondamentale focalizzarsi sull’importanza della carne. Puntiamo quindi su un’alimentazione varia e ricca di proteine animali. Non dimentichiamo poi di scegliere sempre la carne di qualità, ancora meglio se ad elevato valore biologico e nutrizionale. Bollino nero per i cibi che contengono additivi: da evitare non solo per noi, ma anche per i nostri amici pelosi. Non trascuriamo, infine, quegli alimenti a bassa allergenicità così da ricompensare in tutta sicurezza anche i cani che soffrono di intolleranze alimentari. Autentico concentrato di benessere e salute, questi alimenti sono veri e propri superfood poiché posseggono un contenuto di nutrienti superiore alla media dei cibi comuni.
Nel maremagnum dei prodotti per cani, trovare l’alimento adatto è sempre più difficile. I parametri più importanti e in grado di aiutarci in quest’arduo compito sono sostanzialmente due: quello qualitativo e quello nutrizionale. Attenzione poi a non confondere i cosiddetti cibi “completi” da quelli “complementari”. I primi, “sono mangimi composti che, per la loro composizione, sono sufficienti per una razione giornaliera” mentre, i secondi, sono quei “mangimi composti con contenuto elevato di talune sostanze, ma che, per la loro composizione, sono sufficienti per una razione giornaliera soltanto se utilizzati in associazione con altri mangimi” e quindi, non sufficienti al fabbisogno giornaliero dei nostri piccoli amici. Inoltre, i cibi completi e bilanciati dovrebbero contenere tutti gli elementi nutritivi necessari, senza il bisogno di nessuna aggiunta. Per contro, i cibi complementari, non devono mai essere somministrati come unica fonte alimentare poiché porterebbero a gravi carenze e squilibri alimentari. Nel rispetto dei principi di un alimento salutare arriva PetLife, gustosi bocconcini liofilizzati di manzo e maiale realizzati esclusivamente con carne della Filiera Life 120, proveniente da allevamenti allo stato brado e semi brado, senza l'utilizzo di antibiotici. Per un nutrimento completo e bilanciato, con vitamine e minerali, Life120 propone un alimento liofilizzato con tutti i benefici di una dieta a crudo. Valore aggiunto: rigorosamente grain free, e quindi, adatti anche a eventuali intolleranze per i cereali.
Per liofilizzazione, o “freeze drying”, si intende l’essiccamento mediante un processo di sublimazione, o meglio, il passaggio diretto dallo stato solido (ghiaccio) allo stato di vapore (eliminazione dell’acqua). Questo metodo comprende sostanzialmente due trasformazioni fisiche: la surgelazione e la sublimazione. Mediante il congelamento, a temperature variabili tra –30° e -50°C, si ottiene la trasformazione della soluzione in un composto solido. L'acqua contenuta nel prodotto e segregata sotto forma di ghiaccio, viene poi estratta. Lo step successivo è quello dell’essiccamento, primario e secondario. Attraverso l’essiccamento primario (o sublimazione), che inizia intorno ai –20 °C, si aumenta la temperatura per ottenere la sublimazione dell’acqua congelata, in quello secondario (o desorbimento), invece, si porta la temperatura fino ai 40°C con il fine ultimo di asportare la quantità di acqua residua. In sostanza, la liofilizzazione detta anche crioessiccamento è un processo tecnologico che permette l'eliminazione dell'acqua da una sostanza organica con il minimo deterioramento possibile della struttura nonché dei suoi stessi componenti.
Inoltre, tra i numerosi vantaggi di questa tecnica, sono degni di nota: il contenuto pressoché inalterato, infatti, colore, sapore, odore e nutrienti vengono abbondantemente rispettati e questo, grazie soprattutto alle minime modifiche strutturali; una facile e veloce reidratabilità; conservazione a temperatura ambiente; maggiore garanzia della conservazione e facilità di asporto. Come recita un vecchio adagio "tra i due litiganti il terzo gode”. Quindi, tra essiccato e surgelato, il podio lo conquista il liofilizzato. Unica precisazione da fare, il costo leggermente superiore, dovuto alla quantità di energia necessaria al processo, quasi triplicata rispetto all'essiccazione, oltre all'ammortamento del costo degli impianti, nettamente superiore di quelli per l'essiccazione nelle stesse proporzioni. Come dimostra il grafico sopra, i dati, seppur approssimativi, forniscono un'idea sufficientemente significativa dei quantitativi di energia in gioco. Per quanto riguarda il confronto con il surgelato, invece, il fabbisogno energetico relativo a quest’ultimo è estremanente limitato. Insomma, un procedimento che si trasforma in garanzia di qualità. Questa tecnica di conservazione permette di non alterare la qualità del prodotto e, ad oggi, è l’unico metodo di essiccazione capace di preservare perfettamente la struttura molecolare delle diverse particelle che lo compongono.
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Il connubio perfetto degli ingredienti lo rende ideale per tutti i palati. L’eccellenza stagionale di questo risotto porta a tavola la primavera. Un'esposione sensoriale dal gusto intenso e deciso di asparagi e salsicce. Ecco un piatto da preparare con gli ingredienti genuini e di qualità che garantiscono il risultato della ricetta.
Mettere l’olio Evo e la cipolla, finemente affettata, a soffriggere. Aggiungere poi salsiccia sbriciolata e, una volta rosolata, sfumare col vino bianco. Aggiungere gli asparagi, precedentemente tagliati a pezzetti, lasciando da parte le punte. Coprire e cuocere, a fuoco basso, per qualche minuto. Aggiungere anche le punte degli asparagi, in un primo momento accantonate, e proseguire la cottura con coperchio per altri due minuti. Lasciare le punte croccanti. Quando il risino sarà cotto, aggiungerlo al condimento e mantecarlo con una noce di burro e del Trentigrana grattugiato. Impiattare e servire con dei piccoli tocchetti di Trentigrana e qualche punta di asparago.
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Al via con la pietanza della tradizione culinaria emiliana. Le costolette di maiale sono un piatto povero, gustoso e sostanzioso. Una ricetta di carne squisita e goduriosa. Insomma, un secondo piatto di tutto rispetto, di quelli ideali da preparare per il pranzo domenicale in famiglia. Morbidi dentro, croccanti fuori e, ancora meglio, se accompagnate da un calice di vino rosso.
Pelate il sedano rapa e tagliatelo a cubetti (stesso procedimento che facevate con le patate per la cottura al forno). Trasferite in una ciotola e condite con un giro generoso di olio evo, un pizzico di sale ed uno di pepe. Adagiate il sedano rapa in una pirofila facendo spazio alle costine. Condite le costine con la paprica dolce, una generosa spolverata di pepe nero, un pizzico di sale e un giro di olio EVO. Massaggiate le costine facendole insaporire per bene ed infine trasferitele nella pirofila dove avete messo il sedano. Adagiate il rametto di rosmarino, bagnate con il vino ed infornate a forno caldo a 140° C per circa 2 ore anche qualcosina di più. Trascorso il tempo accendete in modalità grill e lasciate formare la crosticina sulla superficie della carne per una decina di minuti o fino a quando essa non diventi dorata. Sfornate e lasciate freddare per pochi minuti prima di servire.
Le mele, protagoniste indiscusse di questo delizioso secondo piatto. Un piatto leggero e facile da preparare. Adatto anche per le diete ipocaloriche più restrittive. Tenero, gustoso e profumato. Sfumato dalle note del vino bianco. E poi, cotto in pentola, proprio come insegna la ricetta della nonna, per renderlo ancora più appetitoso!
Iniziamo la nostra ricetta partendo dalle mele: dopo averle sbucciate, privatele del torsolo interno e tagliatele in fettine molto sottili. Prendtete poi una padella antiaderente e mettetevi ad imbiondire all’interno la cipolla bianca tritata molto finemente; non appena avrà iniziato a prendere il colore dorato, aggiungete le mele e mantenete la cottura a fiamma dolce e con il coperchio. Nel frattempo diponete i filetti di maiale su di una piastra in ghisa e conditeli con un pizzico di sale e pepe ed una spolverata di timo e maggiorana; procedete con la cottura condento con un filo di olio extravergine di oliva e sfumando con il vino bianco, quindi procedete mantenendo la fiamma vivace finché il liquido di cottura non sarà evaporato completamente. Non appena la carne inizia a prendere il colore della cottura, aggiungete le mele e proseguite finché non si sarà cotta del tutto. In questo modo, i sapori riusciranno ad amalgamarsi al meglio. Appena pronta, decorate con qualche rondella di mela e con del pepe rosa. Servite subito.
Morbidi e cremosi. Un cuore di ricotta avvolto dall'aroma inconfondibile del prosciutto cotto. Leggeri, sfiziosi e versatili questi involtini si prestano per una moltitudine di piatti. Dall'antipasto per aprire le danze a tavola al finger food nell'aperitivo improvvisato. Pochi ingredienti per un'idea fuori dal comune.
Prepariamo la cremina con la ricotta di siero di latte e con la panna. Lavoriamo in una ciotolina fino a ottenere una crema. Laviamo l’erba cipollina e asciughiamo. Tagliamo in pezzettini piccolissimi i steli d’erba cipollina. Li aggiungiamo alla crema che abbiamo fatto in precedenza. Amalgamiamo con l’olio. A questo punto non ci resta che riempire le fette di prosciutto cotto con la cremina e chiudere con gli stecchini di legno. Condiamo l’insalata con olio extravergine di oliva e sale, serviamo adagiando gli involtini sopra.(Per fare gli involtini con la cremina rosa o arancio potete aggiungere la paprika dolce o la curcuma).
Il metodo di cottura migliore di sempre che conserva tutto il gusto della pregiata carne di suino nero. Tenere e saporite. Una ricetta facile e veloce per un secondo all'insegna del benessere. Queste gustose braciole si abbinano perfettamente a un contorno di verdure miste.
Strofinare le lombate di suino nero da entrambe le parti con l'aglio precedentemente sbucciato e tagliato a metà, sistemarle in un largo piatto, ungerle con l'olio EVO e cospargerle con le erbe aromatiche precedentemente lavate, asciugate e spezzettate, coprire e lasciare insaporire per un'ora circa in frigorifero. Mettere la piastra sul fuoco e farla scaldare almeno dieci minuti (infatti, perche' la carne non si attacchi, la piastra deve essere caldissima). Eliminare i pezzi d'erbe aromatiche e sistemare le lombate sulla piastra, voltandole durante la cottura con una paletta o con un'apposita pinza per evitare che, pungendole con una forchetta, perdano il loro succo. Cospargerle di sale rosa e pepe (la carne va salata all'ultimo momento, altrimenti diventa dura) e sistemarle nel piatto di portata contornate di spicchi di limone.
A tavola un grande classico della tradizione italiana. Una ricetta intramontabile, un piatto sfizioso e saporito che si presta per ogni occasione. Dalla cena alternativa alla grigliata della domenica, questi spiedini saporiti delizieranno gli ospiti e conquisteranno tutti al primo assaggio.
Fate cuocere in una pentola con del vino rosso Aglianico le 2 salsicce così facendo la maggior parte del grasso contenuto all'interno della salsiccia si eliminerà, sempre tenendo coperto con un coperchio affinché cuocia bene, una volta finita la precottura e si ritira tutto il vino e rimarrà solo il grasso della salsiccia toglierla dalla padella e buttare tutto il grasso fuoriuscito. Scaldate una pentola antiaderente leggermente oliata, formate 4 chiocciole con la salsiccia e fermatele con uno spiedino affinché rimangono avvolte in se stesse, unite la salsiccia ed arrostitela da entrambi i lati. Sfumate con abbondante vino rosso, punzecchiatela bene con una forchetta o stuzzicadenti da entrambi i lati. lasciarla arrostire finché prenderà un bel colorito pepate e servite con il loro sugo.
Un secondo piatto da leccarsi le dita. Sfizioso e gustoso. Il sapore intenso della carne di maiale arricchita dalle note inconfondibili della salsa barbecue in versione europeizzata. Semplice, veloce e fatta in casa, realizzata con il classico ketchup e altri semplici ingredienti.
Lavate ed asciugate le costine di maiale, non fatevi tentare dall’idea di eliminare il grasso visibile, la bontà delle costine è proprio nel grasso, al massimo lo eliminerete dopo la cottura al momento di mangiarle. Mescolate tutti gli altri ingredienti in una ciotola per ottenere la (versione europeizzata) della classica salsa barbecue americana. Distribuite la salsa sopra la carne e fatela marinare almeno mezzora. Scolate le costine di maiale dalla marinatura e cuocetele per circa 45 minuti nel forno a 180 °C, oppure sul barbecue. Bagnatele di tanto in tanto con la marinata avanzata, e giratele a metà cottura. Per facilitare la cottura ed evitare il rischio di seccarle troppo, potete precuocere le costine di maiale in acqua bollente e salata per 15/20 minuti; poi vanno scolate e lasciate raffreddare prima di marinarle. Servire calde.
La tipica pietanza dell'Italia settentrionale nella versione aromatizzata al vino e rigorosamente senz'osso. Sfiziosa, gustosa e pronta in pochi minuti. La ricetta per non rinunciare al gusto nè al piacere di un piatto leggero, ma al tempo stesso saporito.
Tirare fuori la carne dal frigorifero almeno mezzora prima della cottura, altrimenti sarà troppo fredda e messa a contatto con la piastra bollente ne abbasserà la temperatura. Se è presente uno strato di grasso esterno inciderlo con un coltello praticando 2-3 tagli in verticale, altrimenti la carne si arriccerà durante la cottura. Tamponare la carne con carta da cucina, per eliminare l'acqua, che impedisce una buona cottura. Lavare il rosmarino, tamponarlo con carta da cucina, selezionarne le foglie e tritarle finemente con la mezzaluna su un tagliere. Spellare l'aglio ed affettarlo. Scaldare su fiamma viva la piastra in ghisa o una padella in metallo, purché abbia un fondo spesso ed uniforme. Mentre si sta scaldando unire un filo d'olio ed asciugarlo con carta da cucina. Quando la piastra sarà ben calda comincerà ad emettere un lieve fumo, appena percettibile. È il momento di mettere la carne al fuoco. Lasciarla cuocere per 2-3 minuti, senza toccarla, affinché possa ben cuocere. Mantenere la fiamma piuttosto vivace. Non deve ne comparire acqua sul fondo della piastra (temperatura troppo bassa), ne fumare eccessivamente (temperatura troppo alta). In entrambi i casi la cottura ne risulterebbe compromessa. Se si devono cuocere più bistecche contemporaneamente procurarsi una piastra di adeguate dimensioni da scaldare su fiamma alta, altrimenti cuocerne una alla volta. Trascorsi i 2-3 minuti, alzare un lembo della carne per valutare lo stato di cottura. Deve essere ben dorata e presentare le classiche striature brune, segno che la cottura è avvenuta correttamente. Girare la carne senza utilizzare utensili che possono pungerla, altrimenti si favorisce la fuoriuscita dei succhi interni, a discapito della morbidezza, e lasciar scottare il secondo lato come si è fatto con il primo. A questo punto girare nuovamente la carne, unire il vino bianco Falanghina facendolo cadere sulla carne e non direttamente sulla piastra, una manciata di rosmarino, gli spicchi d'aglio e salare. Lasciarla cuocere per 3-4 minuti, quindi girarla e cospargere nuovamente con il rosmarino tritato. Far cuocere anche questo lato per 3-4 minuti, quindi la carne dovrebbe essere pronta. Terminata la cottura mettere la carne in un piatto o in una teglia, condire con un filo d'olio EVO, una grattugiata di pepe e coprire con carta stagnola (alluminio). Lasciarla riposare per un paio di minuti per permettere ai succhi che sono concentrati al centro della bistecca di ridistribuirsi contribuendo a rendere la carne più uniformemente morbida. Servire.
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A tavola con un secondo piatto autunnale ricco e gustoso. Il sapore inteso delle salsicce di suino nero calabrese si incontra e si amalgama con il gusto unico e inconfondibile dei funghi. Una ricetta deliziosa e profumata per una pietanza alternativa preparata con ingredienti semplici.
Pulire i funghi eliminando la parte terrosa del gambo con le radichette e sciacquarli brevemente. Tagliarli a pezzetti. Pulire la cipolla ed affettarla finemente. Spellare la salsiccia e tagliarla a pezzetti di 3-4 cm circa. Spellare l’aglio e schiacciarlo con i denti di una forchetta. Lavare il prezzemolo e tritarne le foglie con la mezzaluna su un tagliere. In una capace padella antiaderente mettere l'olio, l’aglio e la cipolla, accendere il fuoco e far soffriggere per 2-3 minuti, aggiungere 2-3 cucchiai di brodo vegetale e proseguire la cottura per altri 5 minuti, fintanto che la cipolla non diventa trasparente. Alzare la fiamma, unire la salsiccia e farla uniformemente rosolare. Se volete una preparazione più leggera in questa fase potete inclinare la padella e togliere un po' di grasso (fondo di cottura) con il cucchiaio. Unire i funghi, fare insaporire girando continuamente per un paio di minuti. Aggiungere i pomodorini, amalgamare e cuocere a fiamma bassa per 15 minuti circa. Al termine della cottura alzare la fiamma, rosolare qualche minuto, unire una grattugiata di pepe, regolare di sale ed unire un cucchiaino di prezzemolo tritato.