Tra le cause principali di brufoli e pelle grassa. L'acne, o acne vulgaris, è uno dei disturbi della pelle più comuni al mondo, colpisce il 50% degli adolescenti e il 15-30% degli adulti. Per alleviare i sintomi, i rimedi più comuni sono creme, farmaci, alimenti e integratori topici. E in ultimo, ma non meno importante, la vitamina C. Questo nutriente viene spesso aggiunto a molti prodotti per il trattamento e la cura della pelle. Ebbene si, conosciuto anche come acido ascorbico, questa vitamina idrosolubile è preziosa per vari aspetti della nostra salute, tra cui trattamento e prevenzione di tante patologie e disturbi, è fondamentale anche per la pelle. Inoltre, non viene prodotta dal nostro corpo per cui è importante assumerla attraverso una dieta equilibrata e una corretta integrazione. La vitamina C è anche un potente antiossidante, aiuta a neutralizzare i radicali liberi, dannosi per le cellule del nostro corpo. La pelle è sottoposta a continui attacchi da parte dei radicali liberi a causa della sua esposizione agli ambienti interni ed esterni. Tra gli altri fattori che influiscono sulla salute della pelle l’alimentazione, lo stress, il fumo, i raggi ultravioletti (UV) e l'inquinamento.
I principali fattori di rischio? Età, genetica e ormoni. Lo strato superiore della pelle, l’epidermide, contiene alti livelli di vitamina C che svolge un ruolo chiave nella protezione, nella guarigione e nella produzione di nuova pelle. La condizione infiammatoria dell’acne causata da pori ostruiti che spesso sfocia in gonfiore, rossore e pustole (protuberanze infiammate che contengono pus) potrebbe anche essere esacerbata da altri fattori come lo stress ambientale. Senza dimenticare poi le cicatrici post-infiammatorie e i danni alla pelle lasciati dall’acne. Tuttavia, diversi studi mostrano i notevoli benefici di un elevato apporto di vitamina C per il benessere della pelle. Grazie alla sua funzione antinfiammatoria, si rivela anche un potente alleato nella riduzione degli aspetti più fastidiosi dell’acne: gonfiore e rossore. Inoltre, contribuisce a migliorare l'aspetto delle lesioni. Uno studio condotto per tre mesi su 50 persone ha mostrato che il 61% dei partecipanti che hanno utilizzato l’acido ascorbico hanno riscontrato miglioramenti significativi delle lesioni.
Quando l’acne scompare, le cicatrici restano. Come per tutte le malattie, anche la pelle richiede tempo per guarire. Le cicatrici da acne sono generalmente correlate all'acne grave e cistica, ma possono derivare anche da casi lievi. Inoltre, l'acne prolungata, la genetica e la manipolazione fisica nei casi di raccolta e spremitura, possono aumentare la probabilità di cicatrici. Le tre principali tipologie di cicatrici da acne sono atrofici, ipertrofici e cheloidi. Le cicatrici atrofiche causano una perdita di tessuto cutaneo e collagene e appaiono come piccole rientranze nella pelle. Le cicatrici ipertrofiche e cheloidi derivano dalla sovrapproduzione di collagene e appaiono come tessuto cicatriziale spesso e sollevato. La vitamina C contribuisce al trattamento delle cicatrici da acne aumentando la sintesi del collagene, una proteina responsabile della struttura della pelle e vitale per ricostruire dell’epidermide. Di conseguenza, questa vitamina potrebbe accelerare la guarigione delle ferite da acne e ridurre al minimo i segni sulla cute. Inoltre, questo nutriente aumenta la produzione naturale di collagene del corpo ed è benefica per la salute generale della pelle.
VITAMINA C, un concentrato di proprietà e benefici
Oltre a infiammazione e cicatrici c’è di più. La vitamina C favorisce anche la riduzione dell’iperpigmentazione, quelle fastidiose macchie scure sulla pelle causate da acne, raggi UV o altre lesioni. La sua azione interferisce con un enzima chiamato tirosinasi, responsabile della produzione di melanina, un pigmento naturale della pelle. Inoltre, la vitamina C agisce anche come agente schiarente in grado di ridurne la comparsa senza alterare l’incarnato. Tra le principali fonti alimentari di vitamina C: peperoni, fragole, pomodori, broccoli, verdure a foglia verde e agrumi. Altro valido supporto, gli integratori di vitamina C.
La funzione principale della pelle è quella di fungere da barriera contro gli insulti dall'ambiente, e la sua struttura unica riflette questo. La pelle è composta da due strati: lo strato esterno epidermico è altamente cellulare e fornisce la funzione barriera, mentre lo strato dermico, interno, garantisce forza ed elasticità e fornisce supporto nutrizionale all'epidermide. La pelle normale contiene alte concentrazioni di vitamina C, che supporta funzioni importanti e ben note, stimolando la sintesi di collagene e aiutando nella protezione antiossidante contro il fotodamaggio indotto dai raggi UV. È riconosciuto che lo stato nutrizionale sia nei confronti dei macronutrienti che dei micronutrienti è importante per la salute e l'aspetto della pelle. La prova è fornita dalle molte malattie da carenza vitaminica che provocano disturbi significativi della pelle.
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Per approfondimenti:
Il Sole 24Ore "Una pelle nuova con la vitamina C"
NCBI "Adult Acne Versus Adolescent Acne"
Donna Moderna "Vitamina C, l’antiossidante naturale che fa bene alla pelle"
NCBI "The Roles of Vitamin C in Skin Health"
NCBI "Role of Vitamin C in Skin Diseases"
Fanpage "Vitamina C per la pelle: perché fa bene e come usarla"
GQ Italia "La vitamina C è l'ingrediente che rende più bella la pelle questa estate"
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Vitamina C: la scorta per l’estate, quando le spremute non bastano!
Una "bomba" di vitamina C: preziosa nel trattamento del cancro
Rinforza le difese immunitarie, contrasta i radicali liberi e protegge dalle infezioni. Facciamo il pieno di vitamina C! Al via con un potente alleato per l’estate. Questo importante nutriente, prezioso per il sistema immunitario, interviene nella formazione di ossa, pelle e denti, sostiene l’attività muscolare, partecipando alla produzione di energia a livello cellulare. Inoltre, la vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro da parte dell’intestino e la sua successiva distribuzione nell’organismo. Per contro la deficienza di vitamina C è generalmente imputabile a un insufficiente consumo di frutta e verdura, da cui deriva quel senso di stanchezza persistente che costituisce uno dei sintomi più comuni della sua carenza. O anche in presenza di una serie di condizioni che riducono le scorte di vitamina che deve necessariamente essere apportata con una dieta bilanciata o con integratori specifici) in maggior quantità. Per cui, sarebbe auspicabile, soprattutto in estate, un aumento dell’apporto di questa vitamina, per bilanciare e riequilibrare la perdita di acido ascorbico causato da una maggiore sudorazione.
L’importanza di questo nutriente è ormai indiscussa. «È importante per sostenere il sistema immunitario e per l’assorbimento del ferro. Infatti si consiglia di associarla al consumo di verdure o fonti vegetali di ferro. Ha poteri antiossidanti ed è coinvolta nella produzione di tante molecole come alcuni ormoni, o il collagene che ha un ruolo fondamentale nell’elasticità dei tessuti» spiega alla Gazzetta dello Sport Chiara Saccomani, biologa nutrizionista al Palazzo della Salute, Gruppo San Donato Milano. «In genere – continua la biologa - viene consigliata un’integrazione se c’è un’influenza in corso e se si mangia poco. Oppure se ci si ammala spesso, indice di un sistema immunitario in difficoltà. In questi casi, anche senza effettuare gli esami del sangue possono essere suggerite integrazioni. La vitamina C può essere carente in bambini che non mangiano magari abbastanza frutta e verdura, che sono inappetenti, o non gradiscono questa tipologia di alimenti freschi. Il pediatra dopo una visita specifica può prescrivere un’integrazione. Stessa cosa anche per gli anziani, a cui però solitamente vengono somministrati multivitaminici per andare a coprire il fabbisogno generale. L’apporto vitaminico può essere aumentato anche in gravidanza».
Nota per le sue proprietà antiossidanti contribuisce al normale rendimento del metabolismo energetico, al normale funzionamento del sistema immunitario e alla riduzione di stanchezza e affaticamento. Si tratta di una vitamina idrosolubile con azione molto ampia all’interno del nostro organismo che, come accade per le altre vitamine, va assunta attraverso l’alimentazione dato che il nostro corpo non è in grado di sintetizzarla. «La spremuta fa sicuramente bene – sottolinea l’esperta - ma da sola non basta, proprio perché è importante variare l’alimentazione. Gli agrumi in generale hanno un buon contenuto di vitamina C, quindi via libera a limone, mandarini e pompelmi. Ottimo il contenuto di vitamina C anche nelle fragole e nei kiwi. Non dimentichiamo le verdure: peperoni, pomodori, spinaci e broccoli. L’importante è ricordare che è una vitamina che viene degradata dal calore ed è sensibile alla luce. Per questo la spremuta va bevuta subito. Poi è da evitare la cottura, il calore abbassa il contenuto di vitamina C». «Le vitamine sono composti che svolgono un ruolo essenziale per il nostro corpo: compartecipano a tantissime funzioni metaboliche. Sono da tenere sotto controllo non solo per assumerne il giusto quantitativo ma anche per evitarne gli eccessi. Il consiglio generale è quello di cercare di avere un’alimentazione il più possibile varia, con frutta e verdura di stagione, alimenti che sicuramente ne contengono di più» conclude Chiara Saccomani.
Storia e segreti della VITAMINA C nella prevenzione di tante malattie
Tra le altre proprietà della vitamina C ricordiamo anche quella protettiva contro i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare, ma anche il suo ruolo fondamentale nella formazione del collage, per rinforzare muscoli, ossa e vasi sanguigni. Tra le sue caratteristiche vi è poi l’azione positiva nei confronti dell’assorbimento del ferro. È per questo che si consiglia sempre di associare un po’ di succo di arancia o limone spremuto sul momento agli alimenti ricchi di ferro come e verdure a foglia verde. E ancora, partecipa alla sintesi della carnitina e degli ormoni surrenalici; la regolazione dei livelli endogeni di istamina; la riduzione della tossicità di alcuni minerali e la protezione dall’inquinamento. Scientificamente dimostrati sono anche i notevoli benefici sul sistema cardiovascolare. Non meno importante, la sua capacità di migliorare l'iperpigmentazione e ridurre l'infiammazione indotta dall'acne. Tuttavia, nel caso specifico, gli scienziati hanno evidenziato i vantaggi legati all’assunzione quotidiana di integratori di vitamina C.
Gazzetta dello Sport "Vitamina C, le spremute non bastano. Come fare il pieno anche d’estate?"
MSN "Será que a vitamina C pode ajudar a tratar a acne?"
Riza "La magica vitamina C ti serve anche adesso"
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Vitamina C e Covid: dall'azione immunomodulante alla tempesta di citochine
La vera star dell’estate è la vitamina C. Un importante alleato della nostra pelle che ne previene l’invecchiamento. E il risultato è presto detto: fresca, riposata, uniforme, luminosa e visibilmente più giovane. Da qui, la pratica ormai diffusa soprattutto negli USA e in Inghilterra tra le celebrities, per vedere la pelle più bella ed essere istantaneamente raggianti, delle infusione di vitamine e minerali. I notevoli benefici della vitamina C sono molteplici. Dall'azione antiossidante, alla protezione dai radicali liberi e, di conseguenza, previene l'invecchiamento cellulare. Inoltre, favorisce la produzione naturale di collagene, riduce la stanchezza, protegge la pelle dai raggi UV e aumenta la melanina nella grana del derma. Un valido aiuto per prevenire i segni dell’invecchiamento, le macchie cutanee, uniformare l’incarnato e rendere meno visibili i segni del tempo.
La Vitamina C è nota per essere uno dei più potenti antiossidanti, che stimolano collagene rendendo la pelle elastica e rimpolpata. Un vero e proprio alleato per sia per il sistema immunitario che per la pelle! Importante per il nostro benessere. Rinforza, quindi, il sistema immunitario e aiuta a prevenire raffreddore e influenza. La vitamina C contribuisce anche alla sintesi minerali importanti come il calcio, il ferro e l'acido folico. E ancora supporta il mantenimento in salute di vasi sanguigni, ossa e denti, oltre a partecipare alla sintesi di molte reazioni metaboliche. Questa preziosa vitamina è fondamentale per la produzione di collagene, elemento che mantiene la pelle compatta ed elastica, rinforzandola e proteggendola dall'azione dei radicali liberi. Quindi anche potente antiossidante. La vitamina C agisce migliorando compattezza della cute, stimolando la produzione di collagene, la protegge, quindi, dai danni causati dal fumo, dai raggi solari e dall'inquinamento. Inoltre, difende l’epidermide stimolando le naturali difese della pelle, proteggendola anche dallo stress ossidativo. Ma i benefici di questo importante alleato non finisco qui. L'acido ascorbico, infatti, migliora anche le concentrazioni di elastina, rendendo così la pelle più elastica e resistente.
Tra i sostenitori del suo impiego oltre che consumatore di grandi quantità di vitamina C, Linus Pauling, vincitore di due premi Nobel per la chimica. D’altronde, l’acido ascorbico contrasta i problemi cardiaci, riduce il rischio di malattie infettive, rinforza il sistema immunitario, riduce il colesterolo, incrementa la fertilità, ma è anche un alleato importante per la bellezza della pelle. Un valido rimedio naturale per avere una pelle più luminosa, quindi, anche contro fattori ambientali e naturali che, col passare del tempo, lasciano sulla pelle un colorito spento e poco uniforme. Grazie alla sua notevole azione schiarente, la vitamina C aiuta a prevenire e ridurre sia le macchie cutanee, sia le reazioni biochimiche che rendono l'incarnato spento e irregolare. Tuttavia, poiché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarlo, questo prezioso nutriente deve essere assunto attraverso l'alimentazione e l’integrazione. Tra gli alimenti che ne sono maggiormente ricchi troviamo la frutta con agrumi, fragole e kiwi e la verdura con broccoli, spinaci e lattuga. Non dimentichiamo che un consumo regolare di questi alimenti, all’interno di una dieta equilibrata, potenzia gli effetti di questa vitamina sulla pelle.
«È un potente antiossidante in grado di combattere l'aging cutaneo e stimolare la sintesi del collagene», spiega al Sole 24Ore Mariuccia Bucci, dermatologa a Sesto San Giovanni (Mi). «Non solo – aggiunge la biologa -, se la nostra pelle appare spenta, affaticata, macchiata, un'applicazione topica di vitamina C aiuta a ridurre tutti questi inestetismi». Perché questo nutriente è così importante per il nostro corpo? «La vitamina della bellezza rappresenta la principale difesa contro i grassi nocivi – spiega al Sole 24Ore Nicola Sorrentino, nutrizionista a Milano - buone fonti di questa vitamina sono l'olio di semi, l'extravergine d'oliva, l'anguilla, il caviale, il tonno sottolio, le uova, la frutta secca e le foglie verdi esterne degli ortaggi». «L'acido ascorbico – continua la dermatologa – è utile nel miglioramento della struttura della pelle assicurando un miglioramento delle concentrazioni di collagene ed elastina, pilastri del derma». «E' anche utilizzato come schiarente, un suo derivato è efficace contro l'iperpigmentazione e nel ridurre le infiammazioni post trattamenti laser» conclude Mariuccia Bucci.
Insomma, pelle e vitamina C sono un vero e proprio binomio vincente. In primis è uno dei più preziosi antiossidanti disponibili in natura. Contrasta la formazione dei radicali liberi, principali responsabile dell’invecchiamento cutaneo. Protegge la cute dai raggi ultravioletti, causa di invecchiamento precoce. Anche utilizzata in sinergia con altre due vitamine, la A e la E, per contrastare l’invecchiamento. La sua funzione esfoliante, poiché è pur sempre un acido, e come il glicolico, esercita un’azione schiarente sulle macchie. O ascorbilfosfato di magnesio come agente depigmentante contro le discromie cutanee. Contribuisce alla produzione di collagene, principale sostegno di pelle e tessuti. Inoltre, la vitamina C è un prezioso alleato della pelle nella protezione dei capillari. Rinforza le pareti venose, rendendole più resistenti ed elastiche. Aiuta a prevenire la couperose ed accelera la guarigione dei capillari già danneggiati. Inoltre, l’acido ascorbico vanta anche di un’azione antinfiammatoria.
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La vittoria dei carnivori e l'umiliazione dei vegani: la carne ci ha reso umani. Lo rivela uno studio pubblicato su Nature sull'importanza della carne nello sviluppo dell'uomo. E anche se l’uomo è da sempre onnivoro, nel tempo sono cambiate un po’ di cose, in primi la modalità di approvvigionamento del cibo. Secondo questa ricerca, infatti, mangiare proteine animali avrebbe contribuito all’evoluzione della specie. Una trasformazione avvenuta, oltre all’evidente livello anatomico anche da un punto di vista intellettivo. L’indagine nasce dal fatto che tempo fa, i nostri avi si nutrivano soprattutto con frutta e verdura, tuttavia, l’alimentazione poco equilibrata ed insufficiente li ha spinti, poco dopo, verso la scoperta di un’alternativa a quello che avevano mangiato fino a quel momento: la carne. Oltre al notevole apporto calorico e proteico rispetto a quello che mangiavo prima, il cibo ottenuto con la allora nuova pratica della caccia, era anche più nutriente e facile da masticare.
La vera evoluzione, quindi, è iniziata proprio dalla scoperta della carne. Come è avvenuto di conseguenza anche per la lavorazione e il taglio a differenza della cucina, invece, che è arrivata solo 500mila anni fa. «Cucinare è un fattore importante, ma non è l'unico da prendere in considerazione e anche il cibo lavorato, tagliato o fatto a pezzi, ha avuto effetti profondi su di noi» spiega il coautore dello studio Daniel Lieberman dell'Harvard University. La prova di questo cambiamento inizia in primis dal bisogno di mangiare carne e di strapparla dalle carcasse degli animali che ha portato allo sviluppo della dentatura umana. Come è avvenuto anche per il cranio e le ossa del collo. «Questi cambiamenti - evidenzia il ricercatore - non sarebbero forse stati possibili senza il consumo di carne insieme all'acquisizione di tecniche per lavorarla e cucinarla». In pratica, cominciare a mangiare carne 3 milioni di anni fa, potrebbe aver innescato una serie di conseguenze che hanno velocizzato la nostra evoluzione anche se forse in modo indiretto.
Nello studio “Effetto della carne e delle tecniche di elaborazione dei cibi del Paleolitico Inferiore sulla masticazione degli umani” (Impact of meat and Lower Palaeolithic food processing techniques on chewing in humans), gli scienziati hanno testato su alcuni volontari il numero di masticazioni e la forza impiegata per masticare diversi cibi presenti nel Paleolitico. I ricercatori sono giunti alla conclusione che un’alimentazione composta prevalentemente da carne, in considerazione dell’uso degli utensili in pietra utilizzati all’epoca per il cibo, avrebbe permesso all’uomo di risparmiare risorse fisiche e di tempo per mangiare. Quindi, essendo necessario un numero di pasti inferiore e potendo, in questi casi, masticare meno, l’articolazione della mandibola sarebbe diventata più forte, ma al tempo stesso, più agile e con denti più piccoli. L’indagine dimostra che la forza della mandibola necessaria era inferiore del 27% e il numero di masticazioni necessarie era minore del 18%. Mangiare carne, insomma, ci avrebbe permesso di dedicare meno tempo a masticare per concentrarci su altre pratiche, fornendo così ulteriori stimoli allo sviluppo delle nostre capacità cognitive. E tutto con il supporto di una dieta più completa, e quindi, di una quantità maggiore di calorie extra per alimentare un cervello più grande.
Ecco perché mangiare carne fa bene ed è fondamentale per la nostra salute
«L’uomo è ciò che mangia» sosteneva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach. E non dimentichiamo che l’uomo è onnivoro da sempre. Lo dimostra la storia: oltre 10mila anni fa eravamo cacciatori, dopo siamo diventati più stanziali, passando all’agricoltura e poi all’allevamento. La nostra grande vittoria si evidenzia col fatto di essere in grado di mangiare tutto. Altra teoria che si collega alla ricerca, quella dell’antropologo inglese Richard Wrangham che nel libro “L’intelligenza del fuoco”, sostiene che l’avvento della cottura non abbia reso l’uomo solo più espansivo, ma anche più arguto. In pratica, l'evoluzione dell'uomo non sarebbe stata possibile senza il consumo di carne insieme all'acquisizione delle tecniche necessarie a lavorarla e cucinarla. Quello che gli studiosi hanno voluto dimostrare è che, il consumo di carne, legato a tutta una serie di pratiche, in passato è stato fondamentale per il nostro sviluppo. Ciononostante questi fondamentali processi evolutivi, il nostro apparato digerente continua a essere quasi uguale a quello di un gorilla e molto simile a quello di altri animali erbivori. Nonostante questo, gli elementi indispensabili per vivere in salute sono presenti nei vegetali: vitamine, minerali, antiossidanti e fibre.
Nature "Impact of meat and Lower Palaeolithic food processing techniques on chewing in humans"
La Stampa "La cottura (e la carne) ci ha resi intelligenti"
Il Giornale "La scienza sbugiarda i vegani: "La carne ci ha resi intelligenti"
Huffington Post "Mangiare carne ci ha resi quello che siamo oggi": una ricerca su "Nature" rivela il ruolo centrale nell'evoluzione dell'uomo"
Blitz Quotidiano "Carne, scienza rivela ruolo centrale nell’evoluzione uomo"
Meteo Web "Ci dispiace vegani, la carne ci ha resi intelligenti”: così il Time spiega uno studio pubblicato su Nature"
LEGGI ANCHE: Nuove ricerche: nessun legame tra carne e tumore al colon
L'assunzione di carne è fondamentale per la salute, ma nessuno ne parla
Anche la carne rossa fa bene, basta abbinarla con verdure e olio di oliva
Non solo un gustoso contorno, ma una ricetta saporita per portare a tavola una preparazione leggera e deliziosa. Veloce e versatile, un piatto che si presta per accompagnare tante pietanze o per creare tanti ripieni e ricette fantasiose.
Lavate bene e tagliate a grossi pezzi il radicchio e mettetelo in padella con poco olio extravergine di oliva e con lo spicchio di aglio schiacciato. Fatelo saltare girandolo spesso fin quando le foglie si sono scurite, salate e pepate e servite caldo.
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Un contorno facilissimo che trasforma gli spinaci in un piatto ancora più gustoso e appetitoso per grandi e piccini. Un piatto sfizioso e saporito adatto a qualsiasi occasione. Questa ricetta, veloce e leggera, con ingredienti buoni e genuini, si presta anche per la cena da preparare all'ultimo minuto.
In una padella antiaderente sciogliete un pezzetto di burro, aggiungete gli spinaci lessati e strizzati. Salate, pepate, e lasciate insaporire un pò. A questo punto, a fiamma bassa, aggiungete abbondante Trentin Grana grattugiato. Mescolate bene e lasciate che il parmigiano si sciolga completamente (se necessario potete anche coprire la teglia col coperchio per farlo sciogliere meglio). Non appena sarà sciolto, i vostri spinaci saranno pronti da portare in tavola.
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Un contorno saporito e versatile. A tavola il gusto della leggerezza che si accompagna all'aroma piccante per una ricetta ancora più gustosa. Un piatto semplice e veloce in una variante sfiziosa e originale. Arricchito dalle spezie, questo piatto si presta per tantissimi secondi diversi.
Iniziate lavando le melanzane e privandole del picciolo. Tagliatele quindi a fette sottili. Rivestite di carta da forno una leccarda e sistematevi le fette di melanzane una accanto all’altra, salatele e spennellatele con un filo d’olio. Cuocete nel forno già caldo a 180°C per 10-15 minuti, finché non saranno dorate. Estraetele dal forno e fatele raffreddare. In alternativa potete grigliarle su una piastra due minuti per lato. Lavate le erbe aromatiche, asciugatele e tritatele grossolanamente con un coltello. In una ciotola disponete le melanzane una vicino all’altra, leggermente sovrapposte. Conditele con un po’ del trito di erbe, una spruzzata d’aceto, il peperoncino in polvere e un giro di olio. Sovrapponetevi un altro starato di melanzane e conditele allo stesso modo. Continuate così fino all’esaurimento delle melanzane stesse. Lasciate riposare per almeno un’ora. Servite.
Veloci e saporiti, i cavoletti di Bruxelles sono un contorno perfetto. Ad accentuare il sapore intenso e deciso di questo piatto ci pensa lo speck. Interessanti e sfiziosi anche nella versione rivisitata di questa ricetta: la variante con pancetta.
Lavate i cavoletti e togliete le foglie esterne più rovinate. In una padella soffriggete con l'olio EVO la cipolla e lo speck a pezzettini piccoli, poi aggiungete i cavoletti interi (o tagliati a metà se sono troppo grandi) e un po' d'acqua e lasciate cuocere per 7/8 minuti. A questo aggiungete il sale e il peperoncino, lasciate cuocere altri 5 minuti, i cavoletti dovrebbero essere pronti (sentiteli con la forchetta). Servire caldi.
Un contorno veloce per sedersi a tavoli con semplicità e leggerezza senza rinunciare al gusto di un piatto sfizioso. Deliziosi per un pranzo light a base di verdure, buonissimi e irresistibili per accompagnare una ricetta di carne o di pesce.
FACILE
In una pentola d'acqua fredda salata, aggiungete i finocchi tagliati a metà e cuoceteli circa 10 minuti (dal bollore) con il coperchio. Scolate i finocchi. In una pirofila con dell'olio, disponete i finocchi, aggiungete l’acciuga spezzettata, i capperi, le noci macinate, il sale rosa himalayano, il pepe, spolverizzate con il pangrattato e irrorate con un filo d'olio extravergine di oliva. Cuocete i finocchi in forno già caldo a 180° per circa 20 minuti, poi serviteli in tavola direttamente nella teglia di cottura.
Un contorno sfizioso e originale. Sano e leggero proprio come nella versione semplice, diventa ancora più gustoso arricchito dal delizioso sughetto dal datterino salsato. Al via con un piatto genuino che farà impazzire gli amanti dell'irresistibile "scarpetta".
Pulite e lessate i fagiolini in acqua salata. Fate soffriggere l’olio EVO e uno spicchio di aglio, unite il datterino salsato e cuocete per 10 minuti. Aggiungete i fagiolini e condite con un sale e pepe. Fate assorbire l’acqua in eccesso prima di spegnere la fiamma e servire.