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Un dato sconcertante pubblicato da autorevoli riviste scientifiche americane, dove si legge che dei malati di tumore trattati esclusivamente con la chemioterapia, solo il 2,5% di essi raggiunge i 5 anni di vita. Aspettative di vita di molto superiori invece con il Metodo Di Bella, ma guai a chi pubblica i risultati su questa cura! Nel 2014 sono stati pubblicati da Neuroendocrinology Letters, rivista scientifica recensita dalla massima banca dati scientifica mondiale www.pubmed.gov, due studi clinici sull’impiego del Metodo Di Bella (MDB) nei tumori della prostata e della mammella. Con questi, i casi di varie neoplasie complessivamente e favorevolmente trattate col Metodo di Bella salgono a 774. Il progresso rilevante e il dato innovativo, senza precedenti nella ricerca oncologica e nella terapia del cancro, è costituito dal fatto di aver ottenuto, su tumori solidi, la completa e stabile remissione senza ricovero ospedaliero, senza intervento chirurgico, né radioterapia, né chemioterapia, ma unicamente mediante il Metodo Di Bella:

Mentre l’informazione in Italia (anche se portata a conoscenza con documentazione dettagliata esauriente e completa) si è affrettata a censurare accuratamente ed ermeticamente quest’unico reale e documentato progresso nella terapia dei tumori solidi, (ottenuto senza chiedere e ottenere nulla per la ricerca scientifica, senza questue, sceneggiate televisive “giornate della vita” o vendite di arance verdure e ortaggi vari), le istituzioni sanitarie, e la cosiddetta autodefinita “comunità scientifica nazionale” non si sono interessate alle pubblicazioni per prendere atto di un risultato di per sé rilevante, né per esaminarne il razionale, i meccanismi biochimici e molecolari, le ampie conferme bibliografiche, che hanno consentito questo risultato. C’è stata, al contrario, una mobilitazione generale, hanno scagliato anatemi e lanciato scomuniche contro il MDB, si sono scomodate società scientifiche, istituzioni sanitarie e comitati etici, per cercare ogni cavillo, ogni appiglio, ogni pretesto, ogni espediente, ogni scusa, per delegittimare, non il risultato, non le guarigioni, non l’essenza del problema, non le verità documentate e verificabili, (per cui non hanno assolutamente manifestato il benché minimo interesse, e che non potrebbero contestare), non la sostanza. Dalle irraggiungibili altezze siderali della loro onniscienza hanno sprezzantemente criticato la forma, la procedura, la metodologia delle pubblicazioni, il livello di valutazione della rivista che ha pubblicato gli studi (c.d. “Impact factor”).

Ma cos’è l’Impact Factor? È una sorta di punteggio che viene assegnato ad ogni singola rivista, sulla base di una apposita selezione. La selezione delle riviste è svolta a totale discrezione di Thomson Reuters seguendo un approccio quali-quantitativo; le caratteristiche principali che consentono ad una rivista scientifica di essere presa in considerazione per la misura dell’IF sono: la puntualità nella pubblicazione dei fascicoli; l’applicazione di un processo di valutazione editoriale degli articoli basato sulla peer review; la presenza di un abstract e di informazioni bibliografiche in inglese; l’internazionalità degli autori; l’interesse per il contenuto scientifico in relazione anche alla attuale copertura della specifica categoria tematica o alla trattazione di argomenti emergenti; la presenza di dati citazionali sulla rivista (o sugli autori che vi scrivono) nel database di citazioni delle riviste già censite da Thomson Reuters.

E chi è Thomson Reuters? Thomson Reuters, società nata il 17 aprile 2008, dalla fusione del colosso dell’informazione finanziaria canadese Thomson e la Reuters. L’accordo, raggiunto per 12,7 miliardi di euro, ha dato vita ad una delle più potenti e importanti società nel campo dell’informazione economico-finanziaria: il nuovo gruppo controllerà infatti il 34% del mercato, con il 33% detenuto da Bloomberg. Probabilmente a questi eccelsi luminari è sfuggito l’ormai noto e da più parti denunciato meccanismo con cui vengono manipolati dalle multinazionali sia l’impact factor, che l’intera cosiddetta “Comunità scientifica”. È sufficiente leggere le dichiarazioni del Premio Nobel per la medicina Randy Scheckman che si ribella alle riviste scientifiche ai primissimi posti dall’Impact Factor, (come Science, Nature e Cell) e ammette che la ricerca in campo scientifico non è affatto libera ma in mano ad una “cerchia ristretta” (c.d. comunità scientifica). Dunque la ricerca scientifica, per il premio Nobel, “…sarebbe tutt’altro che indipendente” questa è l’accusa di Randy Sheckman che incalza sostenendo che “…ormai le riviste scientifiche non pubblicano contenuti in base alle ricerche ma in base all’interesse legato alle vendite…”. (Per questo riviste indipendenti come Neuroendocrinology Letters , che hanno il coraggio di pubblicare le scomodissime verità scientifiche del Metodo Di Bella pagano la loro grande onestà morale con una grave penalizzazione dell’Impact factor).

“… In questo modo si crea un circolo vizioso perché anche i ricercatori sono spinti a modificare i risultati ottenuti e il loro lavoro per vedere pubblicate le loro ricerche…” Per questo Scheckman è convinto che questa sorta di “supervisore” (l’Impact factor) debba essere eliminato soprattutto per il bene della ricerca scientifica. La Prof.ssa Marcia Angell, per 20 anni direttrice scientifica editoriale di una delle massime testate medico – scientifiche mondiali, New England Journal, nel suo volume “ The truth about Drug Companies” (La verità sulle case farmaceutiche), conferma e condivide in pieno la denuncia di Sheckman e fa riferimento ad ulteriori gravi denunce di altri autori (tra i quali Melody Petersen), lodandone l’impegno civile e l’approfondita indagine. Segnaliamo tre libri-inchiesta: “Melody Petersen: Dacci oggi le nostre medicine quotidiane: venditori senza scrupoli, medici corrotti e malati immaginari” – “Ray Moynihan e Alan Cassels: Farmaci che ammalano: …le case farmaceutiche che ci trasformano in pazienti” – “Sauveur Boukris: Quelle medicine che ci fanno ammalare“. Ben Goldacre, medico ricercatore inglese nel suo libro: “La cattiva scienza” ( Bad science) denuncia il sistema della “comunità scientifica” dalle dinamiche perverse e poco trasparenti in cui sono coinvolti“ ”… soggetti dalla dubbia integrità morale…” “assecondano e diffondono il giudizio positivo su un determinato farmaco, basandosi su dati falsati dalle aziende farmaceutiche. Molto spesso, infatti, l’efficacia dei medicinali viene verificata in test clinici malamente progettati, condotti su un numero ridotto di pazienti poco rappresentativi e analizzati con tecniche che ne enfatizzano solo gli effetti positivi. Quando emergono dati negativi, la legge consente all’azienda di tenerli nascosti”.

Ormai le denunce documentate sono sempre più autorevoli, e numerose, es: -Uno studio sul British medical journal rivela che l’87% dei ricercatori che diede parere favorevole al farmaco per il diabete Avandia, prodotto dalla GlaxoSmithKline, sospettato di provocare infarti, avevano ricevuto denaro dai produttori del farmaco. Nel caso dell’Avandia la corruzione emerse anche fra i membri della commissione della Food and Drug Administration chiamata a valutare. Se consideriamo la manipolazione e l’asservimento della ricerca al profitto denunciate da autorevoli personalità, comprendiamo pienamente la desolante impotenza e la grave tossicità nei tumori solidi delle attuali terapie del cancro. I dati scientifici oncologici, quelli veri, non quelli degli imbonitori dell’informazione di regime, smentiscono i trionfali successi dei ”farmaci antineoplastici di provata efficacia” magnificati dalle istituzioni sanitarie, documentandone un’inaccettabile percentuale di mortalità denunciata da un’agenzia della Reuters Healt [Wesport,CT]: “Unexspected high mortality rated associated with chemoterapy regimen…” (“Non ci si aspettava un tasso di mortalità così elevato associato ai protocolli chemioterapici…”). Il dato è confermato dalla pubblicazione di Gerrard [Br.J. Cancer 1998 Jun 77(12) 281-5] con l’undici per cento di decessi, non causati dal tumore ma unicamente da chemioterapia. Viene documentata una mortalità del 17% nella pubblicazione di Ghesquières H, Ferlay C e AA sulla rivista Ann Oncol. 2010 Apr;21(4):842-50. Epub 2009 Nov 13.dal titolo: Long-term follow-up of an age-adapted C5R protocol followed by radiotherapy in 99 newly diagnosed primary CNS lymphomas: a prospective multicentric phase II study of the Groupe d’Etude des Lymphomes de l’Adulte. 

La sopravvivenza dei malati di tumore, quella vera, delle verifiche scientifiche, non giornalistico-televisive, è essenzialmente dovuta alla chirurgia, molto meno alla radioterapia, e per il 2,5% con chemio, e si riduce, nei pazienti operati, ad un 29% di sopravvivenza a 5 anni (Richards,BMJ2000;320:895–898). Del 29% pertanto solo il 2,5% era dovuto alla chemio, come pubblicato da Morgan G. e AA “The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5- year survival in adult malignancies”, sulla prestigiosa rivista oncologica Clin. Oncol [2004 Dec.16(8):549-60]. Questa fondamentale pubblicazione si basa su 14 anni di osservazione, 225.000 pazienti, 22 varietà tumorali, per accertare il reale contributo della chemio al raggiungimento dei 5 anni di sopravvivenza. L’avvilente risultato è questo: su cento ammalati la chemioterapia consente solo al 2,5% di raggiungere i 5 anni, dopo i quali, Lopez nello studio clinico “Long–term results…Experience at the 20 th…” GacMed Mex [1998 mar. Apr,134(2):145-5] ha accertato che metà dei pazienti sopravvissuti a cinque anni, nel lungo termine muore per tumore. Il dato di fatto che, senza alcuna delle note, gravi e non raramente mortali, complicazioni tossiche della chemio, il MDB abbia documentato nella massima banca dati mondiale www.pubmed.gov risposte obiettive rilevanti e complete, anche in stadi avanzati di carcinomi della mammella in cui l’oncologia ammette notoriamente e chiaramente di essere impotente a ottenere simili risultati, per la “comunità scientifica”, è irrilevante.

Motivo? La rivista che ha pubblicato i risultati del MDB ha un basso impact factor, il Dr. Di Bella fa parte del comitato editoriale e il lavoro non segue (secondo loro), la corretta prassi metodologica. Pertanto un risultato scientifico e clinico di questa portata non conta assolutamente niente. La logica del ragionamento è ovviamente perfetta e ineccepibile, degna delle più eccelse e codificate procedure metodologiche, di impeccabili raccolte dati, di un’ortodossia sancita in quintali di inutili pubblicazioni metodologicamente perfette che hanno portato al nulla, al fallimento noto, conclamato e tragico precedentemente riportato, della cura del cancro che porta a uccidere con chemio dall’undici al diciassette per cento di pazienti in alcune neoplasie, e a 5 anni, a ottenere col la chemio ( in assenza di chirurgia ) il 97,5 % di ammalati neoplastici morti. A fronte di questi noti e certificati risultati delle attuali terapie oncologiche istituzionali “di provata efficacia” è etico, razionalmente scientifico, morale, disprezzare e interdire terapie come il MDB che non provocano mortalità e neppure la rilevante tossicità della chemio, conseguono percentuali nettamente più elevate di miglioramenti in tutti gli stadi, fino alla documentata e stabile remissione (sconosciuta all’oncologia) in carcinomi prostatici e della mammella, senza intervento chemio e radio, con abbattimento evidente ed elevatissimo delle spese sanitarie e conseguente crollo del fatturato delle multinazionali. Sollevare col MDB da drammatiche sofferenze, prolungare esistenze più dignitose e accettabili, salvare vite, documentare il tutto sulla banca dati scientifica mondiale ufficiale www.pubmed.gov, non serve assolutamente a nulla, non viene degnato della minima attenzione, non merita alcuna considerazione ma solo la sprezzante scomunica di questa cosiddetta “comunità scientifica”.

Quando, esaudendo le sue ultime volontà, ho proceduto alla cremazione del corpo di mia madre, ho dovuto firmare un documento in cui dichiaravo che ella non era stata curata con la chemio (pur non essendo mai stata malata né morta di cancro). Ecco: se i componenti della chemio rimangono così tossici e cancerogeni perfino dopo una combustione ad alte temperature (credo a poco meno di 900°C), credo di poter escludere la probabilità che possano curare qualcuno da una qualsiasi malattia. Per tanto, la pur ristretta percentuale di vantati successi della chemio credo sia in realtà ascrivibile a due fattori ad essa estranei: una determinata percentuale di falsi positivi in diagnosi (molto elevata soprattutto per i siti seno femminile e prostata) e l’inevitabile effetto placebo indotto dalla fiducia del paziente nella terapia, quindi nella naturale capacità di auto guarigione del suo organismo oltretutto supportata da uno stile di vita forzatamente meno tossico – medicine escluse - che si adotta istintivamente in caso di malattia. Non altro.

Fonte: ECplanet

Giovedì, 11 Marzo 2021 08:00

Mousse di limone con foglie di menta

Un dessert originale e sfizioso per dare forma al vostro estro creativo. Per chiudere un pasto o come alternativa al gelato. Un dolce semplice, fresco e leggero che si presta per essere servito in ogni occasione. Aromatico e irresistibile, il connubio perfetto dei suoi ingredienti lo trasforma in un dolce irresistibile.

Ingredienti 

 INGREDIENTI PER 4 PERSONE
  2 limoni   2 albumi
  4 cucchiai di marmellata di limoni   100 ml di panna fresca
  8 foglie di menta   50 g di Sugar Life
  Un pizzico di sale rosa himalayano  
 TEMPO  ESECUZIONE
20 MINUTI FACILE

Preparazione


Lavate i limoni poi tagliateli nel senso della lunghezza formando una barchetta e svuotateli della polpa. Montate gli albumi a neve unendovi un pizzico di sale, poi aggiungete lo Sugar Life e continuate a montare il composto. Infine, aggiungete la marmellata. Montate la panna in una ciotola e incorporatela alla crema. Distribuite la mousse nelle barchetta di limoni, quindi decorate con le foglie di menta. In alternativa ai limoni, usate come contenitore dei bicchierini di vetro.

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Sale Rosa DellHimalayaSugar LifeSale Rosa DellHimalaya

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Domenica, 18 Ottobre 2020 08:00

Cavoletti di Bruxelles con speck

Veloci e saporiti, i cavoletti di Bruxelles sono un contorno perfetto. Ad accentuare il sapore intenso e deciso di questo piatto ci pensa lo speck. Interessanti e sfiziosi anche nella versione rivisitata di questa ricetta: la variante con pancetta.

Ingredienti 

 INGREDIENTI PER 4/6 PERSONE
  500 g di cavoletti di bruxelles
   100 g di speck a pezzettini
  Una cipolla    Olio extravergine di oliva
  Sale rosa himalayano e pepe q.b.    Peperoncino q.b.
 TEMPO  ESECUZIONE
15 MINUTI FACILE

Preparazione


Lavate i cavoletti e togliete le foglie esterne più rovinate. In una padella soffriggete con l'olio EVO la cipolla e lo speck a pezzettini piccoli, poi aggiungete i cavoletti interi (o tagliati a metà se sono troppo grandi) e un po' d'acqua e lasciate cuocere per 7/8 minuti. A questo aggiungete il sale e il peperoncino, lasciate cuocere altri 5 minuti, i cavoletti dovrebbero essere pronti (sentiteli con la forchetta). Servire caldi.

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Giovedì, 08 Ottobre 2020 08:00

Involtini di merluzzo con pistacchio

Portiamo a tavolo un grande classico della cucina siciliana nella sua versione leggera e ancora più gustosa. Il sapore intenso e deciso del merluzzo incontra il profumo delicato dei pistacchi in una ricetta veloce e versatile. Ideale come piatto alternativo e ottimo accompagnato da un calice di vino bianco.

Ingredienti 

 INGREDIENTI PER 4 PERSONE
  4 filetti di merluzzo
  50 g di pistacchi macinati 
  Un finocchio grande   Mezzo bicchiere di vino Falanghina
  Olio extravergine di oliva
  Un ciuffo di prezzemolo tritato
  Sale rosa himalayano e pepe q.b.   Uno spicchio di aglio
 TEMPO  ESECUZIONE
15 MINUTI FACILE

Preparazione

Lavate e tagliate a fettine sottilissime il finocchio e lessatelo. Una volta pronto lasciatelo intiepidire e mettetelo in una ciotola con olio extravergine di oliva, il sale, il pepe, i pistacchi tritati e il ciuffo di prezzemolo tritato. Girate per amalgamare bene il tutto. Avvolgere il pesce con della pellicola trasparente e con un batticarne cominciate a batterlo delicatamente. Spalmare il composto preparato lungo tutta la superficie, quindi arrotolare delicatamente i filetti facendo attenzione a non romperli. In una padella scaldare un filo d’olio con dell’aglio in camicia, adagiare i rotolini di merluzzo cucinandoli per pochi istanti da entrambi i lati sfumando con un goccio di vino bianco Falanghina. Aggiungere un po’ di pepe a piacere, il sale e il prezzemolo. Servite caldi.

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Venerdì, 10 Luglio 2020 08:00

Arrosto con uova e broccoletti

Una ricetta tradizionale e deliziosa. Un grande classico dei secondi piatti a base di carne. Preparato con tagli pregiati di carne per esaltarne ancor più il gusto. Buono e mai banale, sarà la preparazione ideale per ogni occasione. Ottimo anche se preparato in anticipo.

Ingredienti 

 INGREDIENTI PER 4/6 PERSONE
    4 uova    Salvia q.b.
    Una fettina magra di noce da 600 g
   Un limone
    2 cucchiai di senape    Un pizzico di sale rosa himalayano e       pepe
   250 g di broccoletti    Un bicchiere di vino Falanghina
   Uno spicchio di aglio    Olio EVO Bio
   50 g di Trentin Grana grattugiato    20 g di burro
 TEMPO  ESECUZIONE
60 MINUTI MEDIA

Preparazione

Rassodate 3 uova per 7 minuti, lessate i broccoletti in acqua poco salata, scolateli e fateli insaporire in una padella con un cucchiaio di olio e l’aglio sbucciato. Salate, pepate e cuocete coperto per 10 minuti, quindi passate la verdura al mixer con il Trentin Grana. Una volta ottenuta una cremina, spalmate la fetta di carne con la crema di broccoletti. Disponete in fila le 3 uova sgusciate e arrotolate strettamente la carne su se stessa, legandola con lo spago da cucina, fatela rosolare nel burro. Unite 4 foglie di salvia e irrorate con il succo di limone, salate, pepate e bagnate col vino, coprite, cuocete per 50 minuti a fuoco basso controllando la cottura e poi servite l’arrosto tagliandolo a fette.

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Uova LifeFettine magre di NoceTrentin GranaVino FalanghinaBurro LifeSale Rosa DellHimalayaOlio Evo Bio

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Martedì, 16 Giugno 2020 08:00

Involtini di zucchine con tonno

Grazie alle monoporzioni sono ideali come finger food e buonissimi per arricchire l'antipasto. Ottimi anche come secondo piatto sano, leggero e nutriente. Sfiziosi e versatili. Una ricetta fatta apposta per l'estate. Si prestano per essere preparati in anticipo e consumati freddi il giorno seguente.

Ingredienti 

 INGREDIENTI PER 12 INVOLTINI
   3 zucchine grandi   1/2 cipollotto
   2 uova
  Pangrattato q.b.
   300 g di tonno sott'olio sgocciolato

  Olio extravergine di oliva

   60 g di Trentin Grana grattugiato   Sale rosa himalayano e pepe q.b.
 TEMPO  ESECUZIONE
30 MINUTI FACILE

 

Preparazione

Lavate e asciugate le zucchine, privatele del fiore e delle estremità e affettatele finemente per il lungo con un pelapatate, prendendo le fette centrali più larghe e mettetele da parte. Mettete le altre fette di zucchine una sopra l'altra e tagliatele a julienne. Mettetele in una padella con un filo d'olio, un trito di cipolla e lasciatele appassire. In un frullatore mettete il tonno sgocciolato con le uova e il Trentin Grana e girate fino a quando non avrete ottenuto una crema. Aspettate che si raffreddi il composto di zucchine, unite la crema di tonno e amalgamate bene. Stendete le fette di zucchine (se dovessero spezzarsi, sbollentatele per pochi secondi) e mettete all'estremità un cucchiaino del composto. Arrotolatela su se stessa a mo' di involtino e appoggiateli, su una teglia rivestita con carta da forno, adagiandoli vicino tra loro in modo che non si apriranno. Irrorateli con un filo d'olio, salate e pepate, spolverizzate di pangrattato per rendere la superficie più croccante. Passateli in forno a 200° per 15-20 minuti. Una volta cotte adagiatele sopra un piatto da portata e decorate con una fogliolina di basilico o mentuccia.

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Sabato, 23 Gennaio 2021 08:00

Carpaccio di finocchi, mele e funghi

Un piatto insolito e gustoso all'insegna di benessere e leggerezza. Un contorno alternativo per portare a tavola una preparazione culinaria diversa dal solito. Al via con finocchi, mele e funghi. Insomma, la variante gustosa alla tradizionale insalata.

Ingredienti 

 INGREDIENTI PER 4 PERSONE
   2 finocchi   Un pizzico di sale rosa himalayano
   2 mele verdi
  Una decina di nocciole macinate
   5/6 funghi champignon   Erba cipollina q.b.
  Aceto balsamico q.b
  Olio extravergine di oliva
  Pepe macinato fresco  
 TEMPO  ESECUZIONE
15 MINUTI FACILE

Preparazione


Lavate e asciugate i finocchi, mondateli e affettateli sottilmente, tenendo da parte qualche ciuffetto. Ripetete la stessa operazione con le mele e i funghi. Preparate una emulsione mescolando aceto, olio, erba cipollina, qualche ciuffetto di finocchio tagliato sottilmente e sale. Macinate grossolanamente le nocciole. Disponete su un piatto da portata le fette di mele, i finocchi e i funghi, cospargete il tutto con l’emulsione. Spolverizzate con pepe macinato fresco, le nocciole macinate e tenete in frigorifero per una mezz’ora prima di servire.

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Martedì, 27 Ottobre 2020 08:00

Cheesecake al cioccolato fondente

 

Un peccato di gola dal ripieno morbido e cremoso. Tra i dolci più ricercati e apprezzati al mondo, la cheesecake arriva a tavola nella sua versione "dark". Ancora più gustosa al cioccolato fondente. Ideale per colazione, perfetta per fine pasto.

Ingredienti 

INGREDIENTI PER 6/8 PERSONE
  150 g di biscotti arachidi e nocciole
  200 g di Chocolife Dark 
  100 g di burro    3 uova medie 
  150 g di Sugar Life    700 g di ricotta di bufala DOP
  40 g di cacao in polvere   Vaniglia q.b.
  ½ cucchiaino di cannella in polvere   Un bicchiere di succo di arancia
 TEMPO  ESECUZIONE
50 MINUTI MEDIA

Preparazione


Accendere il forno e lasciarlo scaldare ad una temperatura di circa 180°C gradi. Frullare i biscotti secchi e sciogliere il burro. Aggiungerlo ai biscotti divenuti ormai polvere e mischiare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo che non presenti grumi. Versare su una teglia da forno imburrata e ricoperta con un foglio di carta da forno, cercando di coprire il fondo della teglia in maniera uniforme e lasciare riposare in frigo per circa 20 minuti.  In una terrina a parte versare la ricotta e frullate utilizzando un mixer o un robot da cucina. Una volta ottenuta una crema aggiungere prima lo Sugar Life, poi le uova e la vaniglia (generalmente una bustina) ed il cacao in polvere, frullando il tutto fino ad ottenere una nuova crema che non presenti grumi.  Fare riposare. Far sciogliere il Chocolife Dark, versandolo in un pentolino posto sul fornello a fiamma vivace unirlo alla crema e al cacao e amalgamare. Versare il composto nella teglia contenente la base e cuocere nel forno per circa 40 minuti. Una volta pronta lasciare raffreddare e mettere in frigo per un’ora prima di servire.

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biscotti arachidi e noccioleBurro LifeSugar LifeUova LifeRicotta Di BufalaChocolife Dark

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Mercoledì, 28 Ottobre 2020 08:00

Zucchine in padella trifolate

Perfette e croccanti. Portiamo a tavola un contorno classico veloce e goloso, un cavallo di battaglia senza tempo. Croccanti, profumate e dal colore intenso. Ingredienti alla mano, al via con una ricetta facile e veloce, un piatto tipico della cucina italiana. 

Ingredienti

INGREDIENTI PER 4/6 PERSONE
   5 zucchine
   Uno spicchio d’aglio
   Un ciuffo di prezzemolo    Sale rosa himalayano e pepe q.b.
    Olio EVO Bio    
 TEMPO  ESECUZIONE
15 MINUTI FACILE

Preparazione


Pulite e tritate il prezzemolo. Lavate le zucchine e tagliatele a rondelle, mettetele in una padella con l’olio e l’aglio, fate cuocere per 10 minuti, quindi aggiungete un pizzico di sale. Lasciate in cottura ancora qualche minuto fino a quando le zucchine non risultano morbide, tritate il prezzemolo e aggiungetelo. Servite calde.

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Venerdì, 09 Ottobre 2020 08:00

Filetto di manzo alla griglia

Unica regola: rigorosamente al sangue! Sfizioso, leggero, genuino e buono per tutte le occasioni. Questo piatto, facile e veloce da preparare si presta perfettamente per le cene in famiglia o per deliziare gli ospiti con un grande classico di carne. Ancora più gustoso e colorato nella variante aromatizzata al pepe.

Ingredienti 

 INGREDIENTI PER 4 PERSONE
  4 filetti di manzo
  2 cucchiai olio EVO
  Un rametto di rosmarino   Pepe nero, verde e rosa q.b.
  Sale rosa dell'Himalaya    
 TEMPO  ESECUZIONE
15 MINUTI FACILE

Preparazione

Porre sulla griglia mediamente calda i filetti di manzo. Cuocere per due minuti e quindi ruotare i filetti di qualche grado per formare il caratteristico disegno a griglia romboidale. Cuocere ancora per due minuti e quindi capovolgerli. A piacere ungerli leggermente con il rametto di rosmarino intinto nell’olio extravergine di oliva. Cuocere per tre minuti circa. Il tempo di cottura dipende dallo spessore della carne e dal grado di cottura preferito. Far riposare la carne in un luogo caldo per 3 o 4 minuti. Servire i filetti salando direttamente sui piatti con il fiore di sale e il tris di pepe.

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