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Dal risveglio energetico a quello muscolare. Al via con le giuste vitamine per restare in forma anche dopo l’inverno. La scorta di tanti preziosi nutrienti per affrontare al meglio la primavera e gli sbalzi di temperatura. La ricarica di energia per un risveglio in salute. Con la stagione fredda quasi al capolinea è arrivato il momento di preparare anche il nostro organismo. Ma di cosa ha bisogno il nostro corpo? Quali sono le vitamine più indicate in questo periodo dell’anno? Consideri i principali alleati di adulti e bambini, importanti per il benessere psicofisico e fondamentali nei periodi di convalescenza. Questi micronutrienti, svolgono un ruolo chiave, in primis, come apporto nutrizionale e, in secundis, quale supporto al regolare svolgimento delle sue funzioni nei processi metabolici. L’apporto calorico ottimale, come suggerito nella piramide alimentare ancestrale, è fornito dal giusto apporto di proteine, grassi, vitamine e sali minerali, per gli adulti, così come anche per i bambini, è fondamentale e, laddove l’alimentazione non riesce a reperire l’energia necessaria per affrontare la giornata è importante colmare il vuoto, tra quest’ultima e l’energia consumata, con la supplementazione nutrizionale. Difatti, una dieta equilibrata e una corretta integrazione permettono ai bambini una crescita sana e offrono un’importante supporto nello sviluppo delle funzioni cognitive.

Tra le vitamine maggiormente coinvolte nel metabolismo energetico sicuramente la vitamina B6. Influenza l’assorbimento di proteine, acidi grassi e zuccheri regolandone le riserve nell’organismo. Contribuisce, inoltre, alla formazione di ormoni e di globuli rossi e bianchi e proprio per questo è fondamentale nel rafforzare le difese immunitarie contro infezioni virali e batteriche. Soprattutto in questo momento critico ed estremamente delicato, aiuta anche a stimolare le funzioni cerebrali, contribuendo al corretto funzionamento del sistema nervoso centrale. Al via la scorta con carni bianche, pesce e spinaci. Associandola a fonti alimentari ricche di zinco assicura miglioramenti significativi dei livelli di energia. Favorisce la sintesi e il metabolismo della cisteina, il quello energetico e delle proteine, la formazione di globuli rossi, la regolazione dell’attività ormonale, contribuisce al regolare funzionamento del sistema nervoso e alla riduzione di stanchezza e affaticamento. «Tante vitamine – spiega a Gazzetta Active Luca Colucci, biologo nutrizionista -. Sono contenute in molti alimenti. Di solito è sufficiente seguire una dieta equilibrata per non incorrere in avitaminosi, una condizione clinica di carenza. Tuttavia, se ci sono difficoltà a raggiungere i livelli minimi, è possibile ricorre ad integratori specifici. L’eventuale aggiunta è consigliabile al mattino per via dell’effetto tonico ed energizzante: meglio evitare l’assunzione serale per scongiurare insonnia e agitazione».

La giusta carica di energia

Fondamentale per rafforzare il sistema immunitario ed evitare sintomi di stanchezza o debolezza muscolare c’è la vitamina D. Aiuta a mantenere livelli ottimali di calcio nel sangue, fa bene ai reni e al sistema cardiovascolare. Il consiglio, soprattutto in questi ultimi mesi invernali, è quello di aumentare l’assunzione di alimenti che ne contengono grandi quantità come pesci grassi: salmone, acciughe e sgombro, ma anche uova, fegato e funghi.

La vitamina D, che sappiamo essere contenuta in pochi alimenti come latte, formaggi, tuorlo d’uovo, olio di fegato di merluzzo, pesci grassi (come sgombro, sardina, salmone) – spiega la nutrizionista nell’intervista alla Gazzetta Act!ve -, ma la abbiamo soprattutto esponendoci al sole, oppure attraverso integrazioni. Un livello di vitamina D basso porta anche ad una maggiore predisposizione ad alcune patologie come la dermatite atopica o il morbo di Crohn: alti livelli di vitamina D riducono le recidive e tengono sottotono la parte acuta di queste patologie. Questo nutriente è, infatti, indispensabile per rafforzare la risposta immunitaria contro gli attacchi esterni, ma anche per rendere più forti e sani sia i denti che le ossa. Inoltre favorisce la prevenzione di numerose malattie cronico-degenerative oltre al metabolismo del calcio. La vitamina D è quasi sempre insufficiente e spesso va integrata separatamente. Proprio per questo può essere assunta come alimento solo in minima parte, il resto è prodotto grazie all’esposizione alla radiazione solare, in particolare ai raggi UVB. Quindi, non dimentichiamo di stare al sole il più possibile per fare il pieno di questa preziosa vitamina. È poi importante la vitamina E. E ancora: il betacarotene, precursore della vitamina A. É presente nell’olio di fegato di merluzzo, nelle carote, nella zucca, nelle albicocche secche, nel cavolo verde, nel broccolo, nel cavolfiore e nelle verdure a foglia larga.

INTEGRAZIONE ALIMENTARE, preziosa per il benessere psicofisico

Insomma, i benefici di questa vitamina sono tantissimi: supporta il sistema immunitario e contribuisce all'assorbimento e/o all'utilizzo del calcio e del fosforo, al mantenimento di ossa, muscoli e denti. Le più importanti molecole, invece, le troviamo nelle vitamine A, E e C. Dal potere antiossidante, supportano le funzioni metaboliche del fegato e lo aiutano nel suo lavoro di detossificazione. Questo organo è la centrale energetica dell’organismo: se mantenuto sano ed efficiente conferisce vitalità e benessere generale a tutto il corpo. L’assunzione quotidiana di frutta fresca, verdura scelta e pesce pescato permette di ricaricarlo di queste preziose sostanze. La vitamina A è preziosa per lo sviluppo e il mantenimento in salute di ossa e denti e concorre anch’essa a rinforzare la risposta immunitaria alle infezioni. Frutta fresca e verdure di colore rosso, giallo e arancione, carote, frutti di bosco, pomodori, ne sono ricchi. Contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo. La vitamina E, dalle notevoli proprietà antiossidanti, favorisce il rinnovamento cellulare. Conosciute anche le sue proprietà antitumorali e protettive nei confronti dei danni da inquinamento esterno. Presente nelle olive, noci e verdure a foglia verde.

Il contrasto ai “prodotti di scarto”

Con la primavera quasi alle porte l’organismo si deve ricaricare dopo aver sopportato i problemi dell’inverno quindi è molto importante assumere vitamine, minerali ed antiossidanti che ci aiutano a contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi dell’ossigeno, i prodotti “di scarto” che si formano all’interno delle cellule ogni volta che l’ossigeno è utilizzato per produrre energia (ossidazione) - spiega Christian Orlando, biologo -. Importante l’assunzione del beta carotene che a seconda della necessita l’organismo trasforma in Vitamina A per aiutare la pelle durante l’abbronzatura. Le vitamine del gruppo B sono essenziali per l’organismo perché trasformano il cibo in energia. Collaborano al buon funzionamento dei sistemi nervoso e muscolare. E quando facciamo sport e ci muoviamo più del solito le vitamine del gruppo B diventano essenziali ed inoltre ci danno una mano a uscire dal letargo invernale, quando con la bella stagione ci sentiamo spossati e stanchi. La vitamina C, oltre a essere uno degli antiossidanti più potenti, è anche essenziale per il corretto funzionamento del sistema immunitario e per la sintesi di collagene, il costituente principale dei tessuti vascolari, della pelle, dei muscoli e delle ossa. Vitamina D per mantenere ossa e muscoli robusti. La vitamina E importante antiossidante previene l’invecchiamento della pelle mantenendola idratata ed elastica. La vitamina H importante in molti processi metabolici. In seguito all’elevata sudorazione fondamentali i sali minerali come Calcio, Magnesio, Selenio e Zinco.

Dulcis in fundo, la vitamina C, cruciale per molte reazioni metaboliche da cui si ottengono aminoacidi, ormoni e soprattutto collagene. Assumere ogni giorno alimenti come arance, fragole, kiwi, spinaci, broccoli e peperoni permette di mantenere in ottimo stato i tessuti cutanei prevenendo rughe e malattie della pelle. Con il cambio di stagione alle porte è importante riattivare e rigenerare l’organismo per affrontare al meglio stress e danni cellulari provenienti dall’ambiente circostante. Aumentare l’assunzione di vitamina C può essere una strategia vincente per contrastare malanni e piccoli disturbi causati dagli sbalzi di temperatura. Non dimentichiamo ancora la sua spiccata capacità battericida, migliora la risposta del nostro organismo alle infezioni dei patogeni esterni. Questo prezioso nutriente contribuisce al mantenimento della normale funzione del sistema immunitario e al metabolismo energetico, favorisce la formazione del collagene per la normale funzione dei vasi sanguigni, delle ossa, delle cartilagini, delle gengive, della pelle e dei denti, riduce stanchezza e affaticamento, facilita il funzionamento del sistema nervoso e della funzione psicologica e protegge le cellule dallo stress ossidativo.

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Per approfondimenti:

Gazzetta Active "Dalla B6 alla D: le vitamine da prendere adesso per essere in forma a primavera"

Vanity Fair "Gli integratori per rinforzare il sistema immunitario"

Vanity Fair "I migliori integratori per le difese immunitarie"

Gazzetta Active "Dieta anti stress: vitamine e minerali che aiutano a combatterlo"

PubMed "Effects of Oral Vitamin C Supplementation on Anxiety in Students: A Double-Blind, Randomized, Placebo-Controlled Trial"

Alimentazione sportiva "Vitamine contro lo stress e l’ansia"

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Stress, stanchezza, sbalzi d’umore e scarsa concentrazione. Lista della spesa alla mano, facciamo il pieno di energia con vitamine e sali minerali. Non solo vitamina C e D, ma anche magnesio, potassio e altri micronutrienti fondamentali per affrontare al meglio la nostra battaglia quotidiana. Tra le cause principali dell’esaurimento delle nostre riserve. Difatti, lo stress, e di conseguenza anche l’affaticamento, può portare alla perdita di preziosi nutrienti. Oltre all’equilibrio psicologico poi, potrebbero avere ripercussioni anche sul lato fisico. Tra i disturbi più ricorrenti causati da queste carenze sicuramente l’emicrania, i problemi gastrointestinali e le malattie della pelle. Da non dimenticare nel carrello le vitamine del gruppo B, particolarmente utili per contrastare l'affaticamento fisico e facilitare le prestazioni mentali, la vitamina C per ridurre la sensazione di stanchezza e la mancanza di energie. Questi, tra i principali segnali dell’organismo della necessità di reintrodurli per ricostituire queste scorte e sopperire alle rischiose carenze. In momenti di eccessivo stress, l’organismo necessità ancor più il consumo di questa sostanze che potrebbero sfociare in una carenza vitaminica. Da qui, la necessità di un’alimentazione sana e bilanciata per avere a disposizione queste sostanze e affrontare così questi momenti in perfetta salute. «I micronutrienti importanti da questo punto di vista sono molti: dalle vitamine del gruppo B al magnesio, dal sodio alla vitamina D, passando per gli antiossidanti e la vitamina C, ma anche il potassio. Sono molti gli alleati contro lo stress nella dieta quotidiana», spiega in un’intervista a Gazzetta Active la dottoressa Emanuela Russo, dietista INCO (Istituto Nazionale per la Cura dell’Obesità) dell’IRCCS Policlinico San Donato di Milano.

2 milioni e mezzo di italiani soffrono di disturbi d’ansia. L’ansia spesso è una risposta a una situazione che appare minacciosa o a cui non siamo abituati. L’assunzione di vitamine contro lo stress può aiutare ad alleviare alcuni dei sintomi ad essa associati. Insomma, stress e carenza vitamina, un binomio da non sottovalutare. Insonnia, ansia, stanchezza, mal di testa, gastrite, mal di stomaco, tachicardia, irritabilità e sbalzi d’umore. In questi momenti critici, il cibo diventa il nostro principale alleato. Al via, quindi, con gli alimenti ricchi di preziose sostanze benefiche per prevenire l’insorgenza di questi fastidi. Questo perché uno stato prolungato di stress induce un aumento del metabolismo che può tradursi in una carenza di micronutrienti che, a loro volta, inducono una ridotta tolleranza allo stress. Insomma, un circolo vizioso che mette a rischio la nostra salute e il regolare svolgimento delle attività quotidiane. Fiori all’occhiello, sicuramente le vitamine del gruppo B, importanti per il sistema nervoso e considerate “antistress” per eccellenza poiché forniscono all’organismo tutte le energie necessarie per combattere il sovraffaticamento, psichico o fisico che sia. Indispensabili poi, anche per la sintesi della serotonina, il neurotrasmettitore del “benessere” che migliora il tono dell’umore alleviando la sensazione di disturbo. La B5 (acido pantotenico) crea una sostanza chimica naturale che può portare alla produzione di neurotrasmettitori. La B6 (piridossina) è nota nella riduzione dell’ansia. Alla protezione della funzione cognitiva, invece, pensa l’acido folico (vitamina B9) che aiuta a bilanciare i neurotrasmettitori. Una carenza di vitamina B12 può portare a stati di ansia e stress. Inoltre, queste vitamine, con il supporto del magnesio riequilibrano il buon funzionamento del sistema nervoso, facilitando la trasmissione degli impulsi. Fondamentale anche il connubio zinco e vitamina C, ricche di proprietà antiossidanti, immunomodulanti e di rinforzo del sistema immunitario. Permette il corretto funzionamento delle ghiandole surrenali e delle reazioni chimiche nel cervello. Secondo alcuni studi, a dosi maggiori, la vitamina C avrebbe un effetto tranquillizzante capace di ridurre l’ansia. Inoltre, la vitamina C fa parte degli antiossidanti che mantengono il nostro sistema nervoso centrale perfettamente funzionante. E ancora, calcio (considerato un tranquillante naturale) e magnesio (aiuta ad alleviare l’ansia, la tensione e il nervosismo) che facilitano la prevenzione delle tensioni nervose.

Più rilassati a tavola

Da quello fisico a quello psichico. Innanzitutto, è opportuno saper riconoscere le diverse tipologie di stress. «Solitamente quando si parla di stress si pensa soprattutto ad uno stress a livello psichico. In realtà, però, spesso lo stress è anche fisico. E questo soprattutto tra le persone che praticano sport. L’organismo umano, in caso di intensi sforzi fisici, ha un accelerato turnover cellulare. Le cellule hanno quindi bisogno di essere ricambiate con maggiore frequenza, nutrite e sostenute in maniera adeguata. Inoltre, sempre se si pratica sport a certi livelli si produce un maggiore stress ossidativo e si perdono micronutrienti importanti anche attraverso il sudore», ricorda nell’intervista l’esperta.Tra umore e benessere fisico, un valido sostegno al contrasto allo stress ossidativo arriva proprio da quello che mangiamo. Grande alleata proprio l’alimentazione e, nello specifico, una dieta antistress.


Per ridurre lo stress ossidativo, soprattutto quando parliamo di sportivi, dobbiamo andare ad implementare l’assunzione, attraverso la dieta, di tutte quelle vitamine e quei sali minerali che hanno una sorta di funzione di reintegro. Mi riferisco a minerali come il potassio, il sodio e il magnesio, per esempio, ma anche ad alcune vitamine coma la C, potente antiossidante, a quelledel gruppo B, in grado di ridurre il senso di stanchezza e migliorare la condizione stressogena generale a livello fisico e mentale. E poi la vitamina D, grande alleata del sistema immunitario di cui ormai abbiamo imparato a conoscere l’importanza. Spesso il tono dell’umore è basso e ci si sente sotto pressione anche per carenze di queste vitamine e di magnesio, che stimola la contrazione e il rilassamento muscolare, agendo proprio come miorilassante, in grado anche di migliorare la qualità del sonno.

INTEGRAZIONE ALIMENTARE, preziosa per il benessere psicofisico

Quali sono gli alimenti che non dovrebbero mai mancare nel carrello della spesa?


[...] Non vanno dimenticate, poi, le verdure, a loro volta ricche di sali minerali, anche in questo caso meglio se piccole e molto colorate: i pomodori, soprattutto piccoli come ciliegini o datterini, sono ricchi di antiossidanti come il licopene, oltre che di potassio. E poi non dobbiamo dimenticare la frutta secca e i semi olaginosi, che sono ricchi di vitamine del gruppo B e di sali minerali, in particolare magnesio. Le vitamine del gruppo B, in particolare, contrastano il senso di stanchezza. In molti casi il tono dell’umore è basso e si sente stressati anche per carenze di vitamine del gruppo B, magnesio e vitamina D. Nelle donne, poi un senso di stanchezza generale può essere associato ad una anemia: bassi livelli di ferro, ma anche acido folico e vitamina B12 possono farci sentire stanche e non in grado di rendere a sufficienza. - Tuttavia, non solo gli alimenti sono fondamentali, contro lo stress è importante anche l’idratazione: - Se abbiamo un apporto di micronutrienti adeguato e stabile gestiamo meglio anche i fattori di stress. Ma in certe situazioni questo può essere dovuto ad una carenza di elettroliti. In questi casi, molto semplicemente, bisogna bere di più.

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Assolto! Sul banco degli imputati un alimento da sempre bistrattato: l’uovo. Contro ogni pronostico al via la ricerca che mette in luce i notevoli benefici del consumo di uova. Nessun rischio per la salute, quindi, zero conseguenze su colesterolo e infarti,  quindi, nessun effetto negativo sul benessere del cuore. Ulteriore conferma all'assenza di correlazione, dunque, con patologie cardiovascolari ed eventuali conseguenze negative. Non solo per onorare la tradizione pasquale, ma buona abitudine quotidiana per iniziare la giornata con un alimento ricco di proprietà benefiche. Tra gli elementi classificabili come eccellenti poiché fonte per antonomasia di tutti gli ingredienti necessari al fabbisogno giornaliero. Una vera e propria miniera naturale di sostante nutritive. Ogni uovo contiene vitamine A, B, D, E e K oltre a omega 3, folato, fosforo, selenio, calcio e zinco oltre a tanti altri nutrienti importanti per la nostra salute. Per quanto riguarda il calcio, l’uovo è tra gli elementi più ricchi. Salutare e poco calorico. Un complesso nutritivo adatto e prezioso a ogni età. Minerali e vitamine presenti nelle uova proteggono anche l’organismo dai danni provocati dai radicali liberi. Sostenute da molti esperti in alimentazione e da numerose evidenze scientifiche che ne esaltano le notevoli proprietà benefiche. L’uovo è quindi una ricca fonte proteica, motivo per cui viene consigliato soprattutto agli sportivi. E nonostante questo, è tra i cibi più digeribili. I suoi tanti benefici erano sconosciuti tra le antiche civiltà di egiziani, persiani, greci e romani. Venivano consumate anche nel Medioevo per ottenere maggior vigore fisico. Contengono, inoltre, tutti gli aminoacidi essenziali, quelli cioè che l’organismo non è in grado di sintetizzare e deve, necessariamente, assumere con il cibo. E ancora, sono particolarmente indicate per stimolare la crescita muscolare in risposta alla sollecitazione indotta dall’esercizio. Insostituibili per l’elevata concentrazione di colina, componente essenziale nella nostra alimentazione e utile per il corretto metabolismo dei grassi. Dulcis in fundo, oltre a incidere positivamente sulla struttura muscolare, sono fondamentali per il corretto funzionamento della risposta immunitaria che difende il corpo dalle infezioni. E sono ideali anche per sostenere la crescita e lo sviluppo.

2 UOVA al giorno per fare il pieno di salute con vitamine e minerali

Nutriente, sano e di antica origine. Tra i simboli della nostra tradizione e alleato di salute e benessere. Portiamo a tavola a cuor leggero un alimento ricco di virtù. Fonte preziosa di nutrienti, contribuisce a prolungare il senso di sazietà. Un cibo dall’elevato valore nutritivo che fornisce proteine e aminoacidi essenziali (contenute prevalentemente nell’albume). Il tuorlo contiene circa 7 g di grassi di cui solo il 30% saturi, con circa 5% di colesterolo, e il 70% di insaturi, lipidi indispensabili. Inoltre, stimola il sistema immunitario. Le uova sono ricche di selenio, tra i principali fattori che regolano i meccanismi del sistema immunitario e stimolano il corretto funzionamento della tiroide. Rinforza denti e ossa, grazie alla presenza di vitamina D3, fondamentale per l’assorbimento del calcio, indispensabile per il nostro scheletro, ma anche per il regolare funzionamento del cuore. Contribuisce all’aumento dell’energia mentale e alla riduzione dello stress. Insomma, il regolare consumo di uova garantisce la scorta di vitamine del gruppo B, soprattutto B2 (riboflavina) che contrasta stanchezza e affaticamento e vitamina B12, fondamentale per la salute cognitiva. Forniscono anche un nutriente essenziale, la colina, indispensabile per la salute delle membrane cellulari. Al contrario di tante convinzioni prive di fondamento, non aumenta il colesterolo. Difatti, la presenza delle lecitine riduce l’assorbimento del colesterolo contenuto nel tuorlo e potenziano l’attività delle HDL (colesterolo buono). Per approfondire il rapporto tra uova e colesterolo. E poi, si dimostra come un prezioso aiuto nel contrasto all’anemia. Il tuorlo, in particolare, è ricco di ferro eme (la forma più assorbibile dal nostro organismo), rame e vitamina B12: i 3 fattori fondamentali per prevenire e combattere i sintomi dell’anemia. Infine, il suo contribuito per il miglioramento, sia in fase di prevenzione sia di trattamento, della salute dei nostri occhi. L’alto contenuto di carotenoidi, soprattutto luteina e zeaxantina, aiuta a prevenire la degenerazione maculare e riduce il rischio di sviluppo di cataratta.

Tanti validi motivi per mangiare uova

  • Ricco di vitamine, minerali e antiossidanti
  • Necessario allo sviluppo e al mantenimento in salute delle ossa
  • Protegge da perdita di efficienza di memoria, conseguenza all’età
  • Prezioso aiuto nel contrasto all’anemia
  • Favorisce l’incremento dei livelli di colesterolo HDL (quello cosiddetto “buono”)
  • Protegge l’organismo dai danni provocati dai radicali liberi
  • Contribuisce al regolare funzionamento del sistema immunitario
  • Stimolare la crescita muscolare
  • Ideali nelle fasi di crescita e sviluppo
  • Contrasta l’ipertensione
  • Protegge il fegato e ne impedisce l’accumulo di grasso
  • Garantisce il corretto funzionamento delle cellule cerebrali
  • Contribuisce alla riduzione di stress
  • Contrasta l'affaticamento
  • Previene la formazione di calcoli biliari
  • Amico della vista
  • Stimola il corretto funzionamento della tiroide
  • Contiene solo l’11% di grassi ed è costituito per lo più da monoinsaturi e polinsaturi
  • Non è un nemico della linea
  • Prolunga il senso di sazietà

 

«Sono un’ottima fonte proteica, correlata a un abbassamento della pressione sanguigna» sottolinea Alexander Dominik, autore dello studio dell'EpidStat Institute di Ann Arbor in Michigan, pubblicato ora sulla rivista Journal of the American College of Nutrition. Un uovo al giorno toglie il medico di torno e questa volta lo dice anche la scienza. Lo studio condotto dai ricercatori di Population Health research institute della McMaster University e di Hamilton health sciences - mette in luce come mangiare un uovo al giorno, al contrario di quanto si possa pensare, non ha nessun effetto negativo per la salute. Nemmeno per chi ha mattie cardiovascolari o metaboliche. Gli scienziati - come riporta Il Fatto Alimentare - hanno esaminato i dati di 177mila persone, raccolti nell'ambito di tre studi precedenti condotti in 50 paesi di sei continenti. In tutto, le ricerche avevano coinvolto 146mila soggetti sani e 31.500 persone con patologie cardiovascolari. In tutti e tre gli studi erano presenti dati sulle abitudini alimentari dei soggetti, dunque, è stato possibile dividere i soggetti tra chi mangiava un uovo al giorno o meno, rilevando come anche chi lo mangiava non aveva alcuna conseguenza negativa sui livelli di colesterolo ematico o sull'incidenza di gravi eventi cardiovascolari, quali infarti.

Mangiare uova tutti i giorni può aiutare la salute cardiaca

Nessuna conseguenza neppure sul tasso di mortalità. Un duplice lavoro quello condotto dagli epidemiologi che in primis, hanno tenuto sotto osservazione 215mila individui di entrambi i sessi monitorandone lo stato di salute per ben 34 anni. Raggruppandoli a seconda del consumo di uova, gli esperti hanno dimostrato che mangiarne fino a uno al giorno è sicuro dal punto di vista cardiovascolare. In un secondo momento gli esperti hanno condotto una meta-analisi, ovvero hanno rianalizzato i dati di tantissimi studi pubblicati nel mondo sulle uova, coinvolgendo un totale di un milione e 700mila individui, confermando che il consumo di uova [...], non ha effetti negativi sulla salute del cuore. I ricercatori hanno riscontrato anche che per ogni uovo sostituito da una porzione di un altro alimento (industriale o non), il rischio cardiovascolare aumentava del 10-15%, così pure se l'uovo veniva sostituito, ad esempio, da latte intero si registrava un incremento dell’11%. Gli esperti notano che, anche se si tratta di uno studio di osservazione, i risultati sono validi sia per la vasta mole di dati analizzati, sia perché mediamente il consumo di uova di un individuo è certamente più basso di quello qui considerato sano per la salute del cuore.

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Per approfondimenti: 

Il Messaggero "Uova, il cuore è salvo anche consumandone uno al giorno"

Libero Quotidiano "Uovo, mangiarne uno al giorno? Lo studio dal Canada: ecco le conseguenze per il tuo corpo"

Quotidiano di Ragusa "Uova, mangiarne uno al giorno fa bene al cuore? Ecco lo studio"

Salute e Benessere "I 10 benefici delle uova"

Dieta Paleo "I benefici delle uova"

Il Giornale "Mangiare uova riduce il rischio di ictus"

Donna Glamour "Quali sono i benefici delle uova e perché fanno bene all'organismo"

Salute Lab "10 motivi per cui mangiare le uova fa bene alla salute"

LEGGI ANCHE: Uova, un concentrato di sostanze nutritive. Tutti i miti da sfatare

 

 

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Una dieta vegana (che non prevede alcun alimento di origine animale) o vegetariana (che include derivati animali come latticini e uova), ma anche pescetariana (una dieta vegetariana che permette il pescato) aumenta il pericolo di fatture. Infatti, secondo quanto dimostra uno studio delle Università di Oxford e Bristol e pubblicato sulla rivista Open Access BMC Medicine, eliminare la carne dalla propria alimentazione aumenterebbe del 43% il rischio di fratture ossee e in particolare quelle di braccia, polsi, gambe, caviglie, clavicole, costole e vertebre. La causa dimostrata dall’indagine, ipotizzano gli autori dello studio, sarebbe da ricercare nel ridotto apporto di proteine nobili e di calcio e, di conseguenza, si tradurrebbe in un aumento generale del pericolo rispetto a chi segue una dieta onnivora. I ricercatori britannici hanno analizzato i dati relativi agli anni dal 1993 al 2001 su un campione di oltre 54mila persone. All’analisi ha fatto seguito un follow up terminato nel 2010 per monitorare le condizioni di salute ossea ed eventuali fratture. Dai risultati è così emerso che vegani, vegetariani e pescetariani avevano un rischio maggiore di fratture ossee rispetto a chi seguiva una alimentazione onnivora. Da qui l’importanza delle proteine nobili contenute in un prezioso alimento, fondamentale per il nostro benessere. Da sempre consigliata e consumata per i notevoli benefici, la carne è nella lista degli alimenti da includere in una dieta sana ed equilibrata.

Ecco perché mangiare carne fa bene ed è fondamentale per la nostra salute

Poco calcio e poche proteine riducono la salute ossea in generale, - conferma a Gazzetta Active la dottoressa Claudia Delpiano -, dietista e biologa nutrizionista presso l’IRCCS Policlinico San Donato e il Policlinico San Pietro. Le proteine in grado di innescare la sintesi proteica sono, infatti, principalmente le proteine nobili della carne. Perché è vero che i legumi contengono proteine, ma affinché siano effettivamente biodisponibili è necessario mangiare i legumi in un piatto unico con una fonte di carboidrati come pasta o riso. Solo in questo modo abbiamo un pool aminoacido completo. Le proteine ad alto valore biologico derivano invece da fonti animali come carne, pesce, uova e formaggi, fonte anche di calcio.

Calcio e proteine, gli ingredienti per le ossa

Oltre 54mila persone studiate in 8 anni. «Prendendo in considerazione l’indice di massa corporea (BMI), il calcio e l’assunzione di proteine – afferma Tammy Tong, epidemiologo nutrizionale presso il Nuffield Department of Population Health dell’Università di Oxford – abbiamo notato tuttavia che il rischio assoluto di fratture è meno significativo». Il team di ricercatori ha analizzato i dati relativi a 54.898 persone nel corso dell’indagine EPIC-Oxford, condotta tra il 1993 e il 2001 su uomini e donne del Regno Unito. Il 54% (29.380) dei partecipanti seguiva un’alimentazione onnivora, il 15% (8.037) pescetariana, il 28% (15.499) vegetariana e il 3% (1.982) vegana. Il follow up è stato condotto per una media di 18 anni, durante i quali sono state monitorate le condizioni di salute ossea e l’insorgenza di fratture nel campione di riferimento. Durante il periodo di follow up sono state rilevate poco meno di 4mila fratture, delle quali 566 al braccio; 889 al polso; 945 all'anca; 366 alla gamba; 520 alla caviglia e in altri siti come clavicola, costola e vertebre (467). Incrociando tutti i dati è emerso che, rispetto a chi mangiava carne, i rischi di fratture all'anca erano superiori di 1,26 volte per i pescetariani, di 1,25 volte per i vegetariani e di 2,31 volte per i vegani, che avevano anche un rischio 2,05 volte superiore di frattura alla gamba. I vegani presentavano un rischio generale di fratture maggiore di 1,43 volte.


Questo è il primo studio completo sui rischi di fratture totali e sito specifiche in base alle abitudini alimentari – sottolinea l’autore – Abbiamo scoperto che i vegani avevano un rischio più elevato di fratture totali che si traducevano in quasi 20 casi in più su 1000 persone in un periodo di 10 anni, rispetto alle persone che mangiavano carne. I nostri risultati evidenziano che il rischio di frattura all’anca potrebbe essere fino a 2,3 volte più elevato per i vegani rispetto alle persone che mangiano la carne, il che si traduce in una media di 15 casi in più ogni mille persone in 10 anni. Oltre a un rischio più elevato di problemi all’anca – riporta lo scienziato – i non mangiatori di carne erano associati a una percentuale maggiore di fratture alle gambe. Non abbiamo osservato differenze significative nei rischi tra i gruppi dietetici per quanto riguarda braccio, polso o caviglia.

CARNE ROSSA e TUMORI? Esiste davvero una correlazione?

 

Gli esperti hanno preso in considerazione l’assunzione totale di proteine, il che ha portato a un lieve calo nelle possibilità di insorgenza delle fratture.

Studi precedenti – evidenzia Tong – hanno dimostrato che un basso indice di massa corporea potrebbe essere legato a un rischio più elevato di fratture dell'anca e a un basso apporto di calcio e proteine potrebbe essere associato a una peggiore salute delle ossa. Il nostro lavoro dimostra che i vegani, che in media hanno un indice di massa corporea, un apporto di proteine e calcio inferiori, possono correre rischi più elevati in ambito di salute ossea.

Secondo il team, diete ben bilanciate possono migliorare il benessere dell’organismo.

Non abbiamo distinto tra le fratture provocate da una minore salute delle ossa – conclude l’autore – e quelle provocate da incidenti. Un altro limite riguarda la popolazione di rappresentanza, che includeva principalmente individui bianchi europei, per cui ci proponiamo di continuare a indagare estendendo il campione di riferimento per i prossimi studi.

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Per approfondimenti:

Gazzetta Active "Nitriti e nitrati, il lato amaro dei salumi. Contengono composti potenzialmente cancerogeni

AIRC "Gli additivi e i conservanti alimentari aumentano il rischio di tumori?"

Gazzetta Active "Gli amici delle ossa: calcio, vitamina D e proteine. Ecco gli alimenti più ricchi e come vanno cucinati"

AGI "La dieta vegetariana aumenta il rischio di fratture? Uno studio"

Fanpage "Vegani, vegetariani e pescetariani potrebbero avere un rischio maggiore di fratture"

Gazzetta Active "Fratture ossee, lo studio britannico: Con la dieta vegana o vegetariana aumenta il rischio"

AAAS "Vegans, vegetarians and pescetarians may be at higher risk of bone fractures"

BMC "Vegetarian and vegan diets and risks of total and site-specific fractures: results from the prospective EPIC-Oxford study"

Libero "Ictus, perché mangiare carne: quanto rischiano in più i vegetariani, la ricerca a Oxford"

The Bmj "Risks of ischaemic heart disease and stroke in meat eaters, fish eaters, and vegetarians [...]from the prospective EPIC-Oxford study!"

Focus "Vegetariani, pescetariani, carnivori: chi corre più rischi per la salute?"

Wired "I vegetariani sono a maggiore rischio di ictus?"

GQ Italia "I vegetariani sono più a rischio di ictus..."

Nature "Impact of meat and Lower Palaeolithic food processing techniques on chewing in humans"

Il Giornale "La scienza sbugiarda i vegani: "La carne ci ha resi intelligenti"

Huffington Post "Mangiare carne ci ha resi quello che siamo oggi": una ricerca su "Nature" rivela il ruolo centrale nell'evoluzione dell'uomo"

Blitz Quotidiano "Carne, scienza rivela ruolo centrale nell’evoluzione uomo"

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Nuove ricerche: nessun legame tra carne e tumore al colon

L'assunzione di carne è fondamentale per la salute, ma nessuno ne parla

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Parola d’ordine: benessere! Nessun potere magico, ma solo un valido supporto a un’alimentazione sana e bilanciata. Gli integratori non sono sostitutivi di una dieta varia, non sono scorciatoie a uno stile di vita equilibrato, ma hanno la funzione di “integrare” appunto eventuali carenze permettendo al nostro organismo di essere più forte in grado di difenderci dagli attacchi esterni, tra cui virus e influenze stagionali. Il valore ottimale di alcuni nutrienti poi, è fondamentale per la nostra salute. «Per prevenirne la debolezza dobbiamo sicuramente stare attenti al giusto apporto di vitamine, come la D, famosa soprattutto per la sua capacità di trasferire calcio alle ossa» spiega al Corriere della Sera la professoressa Maria Luisa Brandi, presidente della Fondazione Firmo (Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso). «L’integrazione può essere un valido aiuto per migliorare il nostro sistema immunitario su diversi fronti anche per contrastare le malattie infettive» suggerisce Adriano Panzironi nel libro Vivere 120 anni: le verità che nessuno vuole raccontarti.

INTEGRAZIONE ALIMENTARE, preziosa per il benessere psicofisico

Gli esperti suggeriscono di mangiare bene, fare attività fisica e prendere tanto sole. Per il resto, scegliamo con consapevolezza gli integratori giusti per le nostre necessità. «Gli integratori sono degli alimenti pensati per colmare eventuali carenze nutrizionali», sostiene Alessandra Bordoni in un'intervista a Vanity Fair, docente del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna. «Sono degli alimenti di cui conosciamo bene tutte le caratteristiche, proprio perché sappiamo esattamente quali e quanti micronutrienti contengono apportando benefici all’organismo». Secondo l'esperta seguire un’alimentazione corretta potrebbe non essere sufficiente. Quindi meglio giocare d’anticipo, bilanciando la propria dieta con determinati nutrienti e con i preziosi integratori alimentari al fine di fornire al nostro corpo la "benzina" necessaria. Ecco i principi attivi preziosi per affrontare l’inverno in salute e difendersi al meglio da malanni, virus e batteri.

 

Vitamina D (colecalciferolo)

  • Contribuisce all'assorbimento e/o all' utilizzo del calcio e del fosforo
  • Contribuisce a normali livelli di calcio nel sangue
  • Contribuisce al mantenimento delle ossa 
  • Contribuisce al mantenimento della funzione muscolare
  • Contribuisce al mantenimento dei denti
  • Contribuisce alla funzione del sistema immunitario
  • Interviene nel processo di divisione delle cellule

 

Vitamina C (acido ascorbico) 

  • Contribuisce al mantenimento della normale funzione del sistema immunitario durante e dopo uno sforzo fisico intenso
  • Contribuisce alla formazione del collagene per la normale funzione dei vasi sanguigni
  • Contribuisce alla formazione del collagene per la normale funzione delle ossa
  • Contribuisce alla formazione del collagene per la normale funzione delle cartilagini
  • Contribuisce alla formazione del collagene per la normale funzione delle gengive
  • Contribuisce alla formazione del collagene per la normale funzione della pelle
  • Contribuisce alla formazione del collagene per la normale funzione dei denti
  • Contribuisce al metabolismo energetico
  • Contribuisce al funzionamento del sistema nervoso
  • Contribuisce alla funzione psicologica
  • Contribuisce alla funzione del sistema immunitario
  • Contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo
  • Contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento
  • Contribuisce alla rigenerazione della forma ridotta della vitamina E
  • Accresce l’assorbimento del ferro

 

Magnesio

  • Contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento
  • Contribuisce all’equilibrio elettrolitico
  • Contribuisce al metabolismo energetico
  • Contribuisce al funzionamento del sistema nervoso
  • Contribuisce alla funzione muscolare
  • Contribuisce alla sintesi proteica
  • Contribuisce alla funzione psicologica
  • Contribuisce al mantenimento delle ossa
  • Contribuisce al mantenimento dei denti

 

Potassio

  • Contribuisce al funzionamento del sistema nervoso
  • Contribuisce alla funzione muscolare
  • Contribuisce al mantenimento della normale pressione sanguigna

 

Vitamina E

  • Contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo

 

Vitamina B1 (tiamina)

  • Contribuisce al metabolismo energetico
  • Contribuisce al funzionamento del sistema nervoso
  • Contribuisce alla funzione psicologica
  • Contribuisce alla funzione cardiaca

 

Vitamina B2 (riboflavina)

  • Contribuisce al metabolismo energetico
  • Contribuisce al funzionamento del sistema nervoso
  • Contribuisce al mantenimento delle membrane mucose
  • Contribuisce al mantenimento dei globuli rossi
  • Contribuisce al mantenimento della pelle
  • Contribuisce al mantenimento della capacità visiva
  • Contribuisce al metabolismo del ferro
  • Contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo
  • Contribuisce alla riduzione di stanchezza e affaticamento

 

Vitamina B3 (niacina)

  • Contribuisce al metabolismo energetico
  • Contribuisce al funzionamento del sistema nervoso
  • Contribuisce alla funzione psicologica
  • Contribuisce al mantenimento di membrane mucose normali
  • Contribuisce al mantenimento della pelle in salute
  • Contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento

 

Vitamina B5 (acido pantoteico)

  • Contribuisce al metabolismo energetico
  • Contribuisce alla sintesi e al normale metabolismo degli ormoni steroidei, della vitamina D e di alcuni neurotrasmettitori
  • Contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento
  • Contribuisce alle prestazioni mentali

 

Vitamina B6

  • Contribuisce alla sintesi della cisteina
  • Contribuisce al metabolismo energetico
  • Contribuisce al funzionamento del sistema nervoso
  • Contribuisce al metabolismo dell’omocisteina
  • Contribuisce al metabolismo delle proteine e del glicogeno
  • Contribuisce alla funzione psicologica
  • Contribuisce alla formazione dei globuli rossi
  • Contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario
  • Contribuisce alla riduzione di stanchezza e affaticamento
  • Contribuisce alla regolazione dell’attività ormonale

 

Vitamina B12

  • Contribuisce al metabolismo energetico
  • Contribuisce al funzionamento del sistema nervoso
  • Contribuisce al metabolismo dell’omocisteina
  • Contribuisce alla funzione psicologica
  • Contribuisce alla formazione dei globuli rossi
  • Contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario
  • Contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento
  • Interviene nel processo di divisione delle cellule

 

Vitamina K

  • Contribuisce alla coagulazione del sangue
  • Contribuisce al mantenimento delle ossa 

 

Vitamina H (biotina)

  • Contribuisce al metabolismo energetico
  • Contribuisce al funzionamento del sistema nervoso
  • Contribuisce al metabolismo dei macronutrienti
  • Contribuisce alla funzione psicologica
  • Contribuisce al mantenimento dei capelli
  • Contribuisce al mantenimento delle membrane mucose normali
  • Contribuisce al mantenimento della pelle

 

Zinco

  • Contribuisce al metabolismo acido-base
  • Contribuisce al metabolismo dei carboidrati
  • Contribuisce alla funzione cognitiva
  • Contribuisce alla sintesi del DNA
  • Contribuisce alla fertilità e alla riproduzione
  • Contribuisce al metabolismo dei macronutrienti
  • Contribuisce al metabolismo degli acidi grassi
  • Contribuisce al metabolismo della vitamina A
  • Contribuisce alla sintesi proteica
  • Contribuisce al mantenimento delle ossa
  • Contribuisce al mantenimento dei capelli
  • Contribuisce al mantenimento delle unghie
  • Contribuisce al mantenimento della pelle
  • Contribuisce al mantenimento di normali livelli di testosterone nel sangue
  • Contribuisce al mantenimento della capacità visiva
  • Contribuisce alla funzione del sistema immunitario
  • Contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo
  • Interviene nel processo di divisione delle cellule

 

Ferro

  • Contribuisce alla funzione cognitiva
  • Contribuisce al metabolismo energetico
  • Contribuisce alla formazione dei globuli rossi e dell’emoglobina
  • Contribuisce al trasporto di ossigeno nell’organismo
  • Contribuisce alla funzione del sistema immunitario
  • Contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento
  • Contribuisce nel processo di divisione delle cellule

 

Rame

  • Contribuisce al mantenimento di tessuti connettivi
  • Contribuisce al metabolismo energetico
  • Contribuisce al funzionamento del sistema nervoso
  • Contribuisce alla pigmentazione dei capelli
  • Contribuisce al trasporto di ferro nell’organismo
  • Contribuisce alla pigmentazione della pelle
  • Contribuisce alla funzione del sistema immunitario
  • Contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo

 

Cromo

  • Contribuisce al metabolismo dei macronutrienti
  • Contribuisce al mantenimento di livelli di glucosio nel sangue

 

Curcuma

  • Esercita un'azione antiossidante
  • Facilita la funzionalità articolare
  • Contrasta i fastidi del ciclo mestruale

 

Cannella

  • Favorisce la funzione digestiva
  • Contribuisce all'eliminazione dei gas intestinali
  • Contribuisce alla regolarità del transito intestinale
  • Esercita un'azione antiossidante
  • Contribuisce al metabolismo dei carboidrati
  • Esercita un'effetto balsamico
  • Favorisce la funzionalità delle vie respiratorie

 

Zenzero

  • Facilita la funzione digestiva
  • Contribuisce alla regolare la motilità gastrointestinale e all'eliminazione dei gas
  • Esercita un'azione antinausea
  • Contribuisce alla regolare funzionalità dell'apparato cardiovascolare
  • Favorisce la circolazione del sangue
  • Contribuisce alla funzionalità articolare
  • Contribuisce al contrasto degli stati di tensione localizzati
  • Contribuisce al contrasto dei dolori durante la fase mestruale

 

Chiodi di garofano

  • Contribuisce alla funzione digestiva
  • Favorisce la regolare motilità gastrointestinale e l'eliminazione dei gas
  • Contribuisce al benessere di naso e gola
  • Esercita un effetto balsamico
  • Esercita un'azione antiossidante
  • Facilita la regolarità del transito intestinale
  • Contribuisce al metabolismo dei carboidrati

 


Origano

  • Contribuisce alla funzione digestiva
  • Favorisce la regolare motilità gastrointestinale e l'eliminazione dei gas
  • Facilita la fluidità delle secrezioni bronchiali
  • Esercita un effetto balsamico
  • Esercita un'azione antiossidante
  • Contribuisce alle naturali difese dell'organismo

 

Pepe nero

  • Contribuisce all funzione digestiva
  • Facilita la regolarità del transito intestinale
  • Favorisce la regolare motilità gastrointestinale e l'eliminazione dei gas
  • Contribuisce alla regolare funzionalità dell'apparato cardiovascolare
  • Esercita un'azione antiossidante

 

Tè verde

  • Facilita il drenaggio dei liquidi corporei
  • Contribuisce all'equilibrio del peso corporeo
  • Contribuisce alle normale funzionalità intestinale
  • Tonico ideale per la stanchezza fisica e mentale
  • Esercita un'azione antiossidante

 

Vite rossa

  • Contribuisce alla funzionalità del microcircolo (pesantezza delle gambe)
  • Esercita un'azione antiossidante
  • Facilita il ReTrofismo e la funzionalità della pelle
  • Contrasta i disturbi del ciclo mestruale
  • Facilita la funzionalità articolare

 

Pino

  • Contribuisce al benessere di naso e gola
  • Esercita un effetto balsamico
  • Esercita un'azione antiossidante
  • Facilita le funzionalità delle prime vie respiratorie
  • Contribuisce alla fluidità delle secrezioni bronchiali
  • Favorisce il drenaggio dei liquidi corporei

 

Rosa Rhodiola

  • Tonico ideale nel contrasto a stanchezza fisica e mentale
  • Contrubuisce al normale tono dell'umore

 

Magnolia

  • Facilita la funzione digestiva
  • Regola la motilità gastrointestinale e l'eliminazione dei gas
  • Favorisce il drenaggio dei liquidi corporei
  • Contribuisce alla fluidità delle secrezioni bronchiali
  • Facilita il riequilibrio flora batterica orale
  • Contribuisce alla regolarità del ciclo mestruale
  • Facilita la funzionalità articolare
  • Facilita la funzionalità delle prime vie respiratorie
  • Tonico ideale nel contrasto a stanchezza fisica e mentale

 

Schisandra

  • Esercita un'azione antiossidante
  • Esercita una funzione epatica
  • Contribuisce alla funzionalità delle prime vie respiratorie

 

Cordyceps sinensis 

  • Contribuisce alla funzionalità delle prime vie respiratorie
  • Favorisce le naturali difese dell'organismo
  • Esercita un'azione tonica e di sostegno metabolico

 

Ginseng

  • Esercita un'azione antiossidante
  • Tonico ideale nel contrasto a stanchezza fisica e mentale
  • Contribuisce al metabolismo dei carboidrati

 

Tribulus terrestris

  • Esercita un'azione tonica e di sostegno metabolico
  • Tonico ideale nel contrasto a stanchezza fisica e mentale
  • Contribuisce alla funzionalità delle vie urinarie
  • Facilita la funzione digestiva

 

Omega 3 (acido alfa linoleico, acido eicosapentaenoico e acido docosaesaenoico)

  • L’ALA contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue
  • L’EPA e il DHA contribuiscono alla normale funzione cardiaca

 


Melatonina

  • Contribuisce alla riduzione del tempo per addormentarsi

 


Psillio

  • Facilita la regolarità del transito intestinale
  • Esercita un'azione emolliente e lenitiva dell'apparato digerente
  • Contribuisce alla modulazione/limitazione dell’assorbimento dei nutrienti
  • Favorisce il metabolismo dei lipidi e dei carboidrati
  • Contribuisce al normale volume e alla consistenza delle feci
  • Esercita un effetto prebiotico

RIPRODUZIONE RISERVATA LIFE120 © Copyright A.R.

Per approfondimenti:

Vanity Fair "Gli integratori per rinforzare il sistema immunitario"

Vanity Fair "I migliori integratori per le difese immunitarie"

LEGGI ANCHE:Autunno in salute. Tra alimentazione e integrazione, la scorta di vitamine e minerali

Vitamine e sali minerali: i principali alleati di adulti e bambini

Antiossidanti: alleati degli sportivi, contrastano i radicali liberi

Spezie e rimedi naturali, a tavola con i potenti alleati del benessere

 

 

Pubblicato in Informazione Salute
Venerdì, 18 Dicembre 2020 08:00

L'alimentazione, la grande alleata dei nostri occhi

L’importanza incompresa della vista. Non tutti sanno che la maggior parte, ovvero l’80% delle informazioni che riceve il nostro cervello quotidianamente sono visive. Dall’inquinamento alla stanchezza, dallo stress ai batteri. Ogni giorno i nostri occhi vengono messi a dura prova da una serie di fattori che potrebbero danneggiarli per questo è importante prendersene cura e non trascurarli in primis mangiando i cibi giusti. Difatti, un regime nutrizionale variegato dovrebbe contenere alimenti ricchi di antiossidanti, contenenti vitamine, in particolare A e C oltre a omega 3 che proteggono contro la formazione dei radicali liberi, rallentando di conseguenza i segni dell’invecchiamento come la perdita di acutezza visiva, deterioramento della retina, cataratta o glaucoma. Le cellule del nostro corpo sono costituite da molecole, a loro volta formate da atomi legati tra loro. Le molecole “di scarto”, o meglio note come radicali liberi, sono prodotte dal normale metabolismo cellulare e hanno la peculiarità di essere particolarmente reattive, poiché presentano un elettrone libero, pronto a interagire con altri elettroni. Tuttavia, una concentrazione di radicali liberi diventa causa di stress ossidativo, condizione che gioca un influenza negativa su un gran numero di patologie, tra cui anche della vista. Secondo Clinica Baviera, una delle più importanti aziende oftalmologiche in Europa, una dieta ricca di nutrienti e vitamine si dimostra un valido supporto nel rinforzo della vista e nella prevenzione o nel posticipo di malattie agli occhi. Proprio per questo motivo, gli esperti consigliano i migliori alimenti per i nostri occhi:

CATARATTA, prevenzione e remissione con Life 120 

Pesce azzurro

Ricco di proteine e omega 3, contiene proteine simili a quelle contenute nelle uova e nella carne oltre a minerali come iodio, magnesio, fosforo, calcio e ferro. L’accumulo di grasso presente nella muscolatura di questi particolari pesci è dovuto alla loro abitudine di nuotare per lunghe distanze, spostandosi lontano e spesso. Inutile ricordare poi che questo grasso insaturo è un toccasana per la nostra salute e prezioso aiuto nella riduzione del 30% del rischio di malattie coronariche. Inoltre, abbassa la pressione sanguigna e il colesterolo cattivo (LDL), motivo per cui fa bene alla nostra salute in generale, non solo alla vista. Nello specifico, aiuta a trattare i problemi derivanti dal nervo ottico, la sindrome dell’occhio secco e la degenerazione maculare legata all’età. E ancora, per la presenza di mercurio, gli esperti consigliano di alternare pesci grandi (come il pesce spada, il tonno, il salmone e il luccio) con pesci più piccoli (come sgombro, sardine e acciughe). Consigliato anche di alternarlo con pesci bianchi (orata, pezzonia, merluzzo, baccalà, rombo, scorfano) fonte di vitamina B, fosforo, ferro e calcio.

Ribes


Costituito da piccole bacche traslucide dal sapore agrodolce. Questo frutto è ricco di vitamine A e C e di altri antiossidanti essenziali per la vista. Non tutti conoscono i notevoli benefici di questo alimento per la salute visiva, difatti, sia il ribes nero che quello rosso presentano una notevole quantità di flavonoidi e antociani che si distinguono per la loro azione protettiva dei piccoli vasi sanguigni, che sono quelli che raggiungono la retina e prevengono le malattie degenerative della vista. Secondo quanto riportato dagli esperti di Clinica Baviera 100 grammi di ribes nero contengono fino a 270 milligrammi di antociani. Insomma, un quantitativo non indifferente e, ad oggi, ancora non riscontrata in altri ingredienti naturali fondamentali per i nostri occhi. Inoltre, i ribes hanno anche proprietà antinfiammatorie, migliorano il funzionamento dell’apparato digerente, circolatorio, nervoso e muscolare.

Carota


Fonte per antonomasia di beta-carotene e vitamina A, grazie alle quali prevengono i sintomi dell’invecchiamento in generale e della vista in particolare. Le carote sono anche ricche di fibre, potassio, vitamina C e magnesio e tra le loro proprietà compare quella di neutralizzare l’azione distruttiva dei radicali liberi, motivo per cui hanno un’azione benefica per gli occhi. Migliorano, inoltre, la capacità visiva notturna.


Cavolo rosso


Dall’elevato contenuto di antociani, calcio e potassio proprietà fondamentali per la buona salute dei nostri occhi. Gli antociani sono pigmenti che si trovano nelle cellule delle piante e vengono considerati quasi miracolosi per gli occhi: proteggono i capillari della retina, prevengono malattie visive degenerative, migliorano l’acuità visiva e aiutano nei casi di congiuntivite. È poi ricco di antiossidanti che rafforzano il sistema immunitario e mantengono un buon sistema cardiovascolare.

Sedano


Pianta ombrellifera conosciuta come officinale fin dagli antichi greci per i suoi benefici soprattutto sulla vista. Potente antiossidante, contrasta i radicali liberi grazie al notevole contenuto di vitamine A, B1, B2, B9, C ed E e minerali come potassio, calcio, zinco, ferro e silicio. Riducendo il colesterolo nel sangue e i livelli di glucosio, protegge la salute cardiovascolare e visiva oltre a stimolare le difese dell’organismo e aiuta nella prevenire delle anomalie visive come il glaucoma o la cecità poiché purifica il corpo.


Banana


Rinomate per il loro apporto nutrizionale sono fonte per eccellenza di potassio, ottimo alleato della nostra vista. Inoltre, contribuiscono all’equilibrio dei livelli di acqua nelle cellule, riequilibrano la pressione sanguigna, intervengono nel sistema metabolico, migliorano il funzionamento del cuore e aiutano il sistema nervoso. Regolano la pressione sanguigna, la circolazione e la glicemia e facilitano il corretto funzionamento di vene e arterie degli occhi, contrastando in questo modo la comparsa di patologie nella retina.


Uva


Amica della vista. Contiene alti livelli di magnesio, calcio e altre sostanze nutritive che aiutano gli occhi e fitonutrienti che proteggono l’occhio dagli effetti dell’ossidazione. Inoltre, contribuisce al nutrimento dei capillari e migliora la circolazione, facilitando il flusso sanguigno che si irradia fino alla zona degli occhi.

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Per approfondimenti:

Vicenza Today "Occhi e alimentazione: il cibo che fa bene alla vista"

Liguria Notizie "Una corretta alimentazione alleata della vista"

Agora News "Una corretta alimentazione alleata della vista"

Vanity Fair "Gli integratori per rinforzare il sistema immunitario"

Vanity Fair "Integratori alimentari: quando assumerli e quali scegliere in estate"

Grazia "Cosa mangiare in estate per proteggere la pelle e fare il pieno di vitamine"

Vanity Fair "I migliori integratori per le difese immunitarie"

Il Faro "Quali superfood per un’estate piena di energia"

Sapere Salute "Un’estate vitaminica"

LEGGI ANCHE: Vitamine e sali minerali, alleati contro la caduta dei capelli

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Antiossidanti: alleati degli sportivi, contrastano i radicali liberi

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I radicali liberi incidono nella fase di innesco e nella progressione dell'Alzheimer. Per contro, le persone che soffrono di questa patologia, ma che non sono affette da demenza hanno la capacità di attivare una risposta cerebrale antiossidante efficace a far fronte alla neurodegenerazione causata dal morbo. A dimostrarlo è un nuovo studio pubblicato su The Journal of Neuroscience dal titolo "Oxidative damage and antioxidant response in frontal cortex of demented and non-demented individuals with Alzheimer's neuropathology", frutto della collaborazione tra la University of Texas Medical Branch, l'Oregon Health & Science University e l'Università degli Studi di Roma Tre. L’indagine sottolinea gli eventi molecolari alla base della malattia di Alzheimer, evidenziando il ruolo delle difese antiossidanti contro la neurodegenerazione in soggetti che invece presentano placche amiloidi e grovigli neurofibrillari nel cervello, tratti istopatologici caratteristici di questa patologia. Questo studio rivela la capacità di questi individui di attivare una risposta antiossidante efficiente per far fronte allo stress ossidativo, forse rappresentando uno dei meccanismi con cui rimangono cognitivamente intatti. «Il nostro lavoro - spiegano i ricercatori -, oltre a far progredire la conoscenza sul ruolo dello stress ossidativo nell'AD, può gettare le basi per nuovi approcci terapeutici alla malattia». La demenza è in costante aumento nella popolazione e secondo quanto riporta il Rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in collaborazione con l’Alzheimer’s Disease International “una priorità mondiale di salute pubblica”. I dati poi non sono certo incoraggianti: 35,6 milioni di persone nel mondo sono affette da demenza, 7,7 milioni di nuovi casi l’anno, un nuovo caso ogni 4 secondi.

Pericolo ALZHEIMER? Quando la preevnzione comincia  a tavola

In Italia, un milione di persone sono colpite da demenza e circa 3 milioni sono direttamente o indirettamente coinvolte nell'assistenza dei loro cari. Tra le forme di demenza, la più comune e devastante è la malattia di Alzheimer, i cui casi potrebbero triplicare nei prossimi 40 anni, in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione, con costi sociali ed economici elevatissimi. La malattia di Alzheimer (AD) si caratterizza da una progressiva neurodegenerazione nella corteccia cerebrale, istopatologicamente costituita da placche extracellulari amiloide β (Aβ) e grovigli neurofibrillari intracellulari, costituiti dalla proteina Tau iperfosforilata. La correlazione tra queste caratteristiche patologiche e la demenza è stata messa in discussione dall'emergere di individui "Non-dementi con Neuropatologia di Alzheimer" (NDAN), cognitivamente intatti nonostante presentassero caratteristiche patologiche dell'AD. L'esistenza di questi soggetti suggerisce che vengono attivati alcuni meccanismi sconosciuti per resistere agli eventi dannosi mediati da Aβ. L'accumulo di Aβ influisce sull'equilibrio redox mitocondriale, aumentando lo stato di stress ossidativo, che a sua volta viene proposto come uno dei principali responsabili della patogenesi dell'AD.

Uno scudo nella lotta alla neurodegenerazione

Insomma, questa nuova indagine dimostra che i soggetti con funzioni cerebrali non compromesse hanno la capacità di attivare una risposta cerebrale antiossidante efficace al punto da far fronte alla neurodegenerazione causata dal morbo. Per chiarire la relazione che collega Aβ,post mortemcortecce frontali di entrambi i sessi. L'indagine ha analizzato quantitativamente la distribuzione dell'immunofluorescenza dei marker di danno ossidativo e di SOD2, PGC1α, PPARα, CAT come fattori chiave nella risposta antiossidante, così come l'espressione di miRNA-485, come regolatore a monte di PGC1α. I risultati confermano un drammatico squilibrio redox, associato a difese antiossidanti compromesse nel cervello di AD. Al contrario, gli individui NDAN mostrano un basso danno ossidativo, associato ad alti livelli di sistemi di lavaggio, probabilmente derivante dalla mancanza di inibizione correlata a PGC1α miRNA-485. Analisi comparative nei neuroni e negli astrociti hanno ulteriormente evidenziato i meccanismi specifici delle cellule per contrastare lo squilibrio redox. Nel complesso, i nostri dati sottolineano l'importanza della regolazione trascrizionale e post-trascrizionale della risposta antiossidante nell'AD.

Lo stress aumenta il rischio di ammalarsi del morbo di Alzheimer

«Lo studio si basa sull'analisi di 34 campioni post-mortem di corteccia cerebrale di soggetti controllo, alzheimeriani e NDAN sia maschili sia femminili ai quali la University of Texas Medical Branch (UTMB) ha accesso grazie alla collaborazione con la Brain Bank dell'Oregon Health & Science University», spiega Giulio Taglialatela, vice direttore del Dipartimento di Neurologia e Direttore del Mitchell Center for Neurodegenerative Diseases della UTMB. «Nei tessuti dei soggetti NDAN – prosegue l’esperto - abbiamo scoperto una differente espressione dei fattori che modulano la risposta antiossidante: in particolare, molecole di microRNA regolatrici negative di fattori di trascrizione della risposta antiossidante, sono presenti a basse concentrazioni negli individui NDAN e altamente espresse nei pazienti alzheimeriani». Da anni «il nostro gruppo di ricerca a Roma Tre si occupa del ruolo dei radicali liberi nella fase di innesco e di progressione della malattia di Alzheimer. Oggi, con questo lavoro, abbiamo un'ulteriore conferma: lo studio, infatti, rivela la capacità dei soggetti NDAN di attivare una risposta cerebrale antiossidante efficace, per far fronte allo stress ossidativo, che rappresenta uno dei meccanismi primari di danno» evidenzia Sandra Moreno, docente di Neurobiologia dello Sviluppo. Tale resilienza innata, aggiunge Moreno «sembra così giustificare le abilità cognitive intatte degli NDAN, che in effetti mostrano livelli di danno ossidativo ai neuroni e alla soglia più bassi rispetto agli AD, simili invece alla condizione normale di controllo».

RIPRODUZIONE RISERVATA LIFE 120 © Copyright A.R.

Per approfondimenti: 

The Journal Of Neuroscience "Oxidative damage and antioxidant response in frontal cortex of demented and non-demented individuals with Alzheimer’s neuropathology"

Le Scienze "Alzheimer: scoperti i meccanismi delle difese antiossidanti contro la neurodegenerazione"

La Stampa "Il cacao previene e inibisce l’Alzheimer"

Corriere della Sera "Mangiare cacao contro l'Alzheimer"

Hypertension "Benefits in Cognitive Function, Blood Pressure, and Insulin Resistance Through Cocoa Flavanol Consumption in Elderly Subjects With Mild Cognitive Impairment"

Medi Magazine "Estratto di cacao per la cura e prevenzione dell’Alzheimer"

Eurosalus "Il cacao che cura l'Alzheimer"

Today "Alimentazione e Alzheimer, cosa dice la scienza? Gli studi che fanno chiarezza"

LEGGI ANCHE: Nuovi studi sul cacao: una spolverata di benessere che previene e inibisce l’Alzheimer

Rivista Neurology: alti livelli di zucchero nel sangue sono legati alla demenza e Alzheimer

Università di Lille: il consumo di caffè previene il morbo di Alzheimer

Columbia University: ecco il perché gli omega 3 proteggono dall'Alzheimer

 

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Obiettivo: forti e sane! Se si presentano fragili o dal colorito giallastro è colpa della lamina, assottigliatasi nel tempo a causa delle carenze nutrizionali. Tra le altre cause che indeboliscono le nostre unghie, indubbiamente il frequente utilizzo di acqua e, ancor più, soprattutto in questo periodo dove siamo costretti a disinfettare costantemente le mani per evitare il rischio di contagio, proprio gli igienizzanti. Il sostegno principale per contrastarne l’indebolimento arriva proprio da importanti nutrienti: aminoacidi, vitamine e sali minerali. Preziosi e indispensabili, non solo per le nostre unghie, ma per l'intero organismo. Facilitano processi interni e rafforzano il sistema immunitario. «Le unghie sono una parte dell’epidermide. Sono costituite principalmente da cellule morte, i corneociti, e sono ricche di cheratina», spiega a Gazzetta Act!ve la dottoressa Emanuela Russo, dietista INCO (Istituto Nazionale per la Cura dell’Obesità) dell’IRCCS Policlinico San Donato di Milano. Tra le principali cause di questa fragilità ci sono proprio queste carenze nutrizionali. Inoltre, autunno e inverno non sono di certo nostri alleati. Per garantire la buona salute delle nostre unghie, la beauty routine inizia proprio dall’alimentazione. Quella bilanciata, corretta e ricca di sostanze benefiche è il principale rimedio naturale. A tavola con i nostri alleati! Non solo per le unghie, ma anche per il benessere del nostro corpo, uno stile di vita sano e allora puntiamo soprattutto nella scelta di cibi ricchi di vitamine e minerali.

«Quando le unghie sono fragili o hanno un colorito giallastro spesso questo è dovuto al fatto che la lamina è molto sottile a causa di carenze nutrizionali. Queste possono derivare da disturbi alimentari o da stress importanti a livello fisico (come allenamenti esagerati non supportati da adeguate integrazioni alimentari) o psicofisico. In tutti questi casi osserviamo unghie fragili e capelli che cadono. Le due cose sono correlate». Inoltre, l’esperta evidenzia le sostanze che non dovrebbero mai mancare in una dieta. Primi tra tutti gli aminoacidi. «Gli aminoacidi – sottolinea la dietista - sono i mattoni che costituiscono le proteine. Li troviamo quindi soprattutto nelle fonti proteiche ad alto valore biologico come quelle animali: carne, pesce, uova». E poi anche le vitamine A, B, C ed E. «La vitamina A (retinolo) – spiega l’esperta - è presente in particolare nel tuorlo dell’uovo, nei crostacei, nella frutta e negli ortaggi di colore rosso-arancione. La vitamina C (acido ascorbico) è reperibile nella frutta acidula (in particolare agrumi e fragole), nei pomodori, nel prezzemolo, nella lattuga, nel radicchio, nei broccoli e nei cavoli». Per quanto riguarda i sali minerali, invece, sono importanti zinco, selenio, rame, ferro, calcio e silicio. «Il ferro è presente in particolare nella carne, nelle frattaglie, nel fegato, nel tuorlo d’uovo. Lo zinco si trova nel fegato, nella carne e nei molluschi (ostriche specialmente). Il rame è contenuto nelle noci […]. Il calcio è presente […] nella frutta secca, nei broccoli e nei cavolfiori. Il silicio si trova […] negli ortaggi» conclude la nutrizionista.

A tavola con i nutrienti del benessere

Tra gli altri micronutrienti ricchi di minerali e vitamine anche i semi di lino. Fonte per eccellenza di ferro, fosforo, selenio, zinco e vitamina E contribuisco al benessere delle nostre unghie. A tal proposito, e ancor più per evitare di incorrere in queste carenze, sarebbe buona abitudine giocare d’anticipo, bilanciando la dieta con determinati nutrienti e con i preziosi integratori alimentari al fine di fornire alle nostre unghie e anche al nostro corpo, lo scudo necessario. Ovviamente, «non esiste una regola per l’assunzione, l’integratore va usato finché ce n’è bisogno (ovvero, laddove necessario, anche per sempre). Normalmente si assumo con dei cicli, [...] ma bisogna essere consapevoli che i benefici non durano per sempre, ma solo durante l’integrazione» spiega a Vanity Fair, Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti ed esperto in nutrizione ed integratori. Tuttavia, non esistono integratori alimentari specifici per colmare particolari carenze oltre, ovviamente, ai segnali che emette il nostro corpo in risposta alle diverse condizioni esterne come, nel caso specifico, l’indebolimento delle nostre unghie. Difatti, questi integratori ci aiutano ad avere valori sempre ottimali, e quindi, l’organismo ben protetto e, il valore ottimale di alcuni nutrienti nell'organismo è fondamentale per avere un sistema immunitario capace di proteggerci anche da virus e influenze stagionali.

INTEGRAZIONE ALIMENTARE,preziosa per il benessere psicofisico

 

Tra i rimedi home made anche un trucco alla portata tutti con due ingredienti sempre presenti nelle nostre cucine: olio di oliva extravergine e limone per rinforzare. Infatti, l’olio di oliva è il curativo naturale più conosciuto e utilizzato per rinforzare le unghie e proprio per le sue notevoli proprietà, viene inserito nella formulazione di tante creme cosmetiche specifiche per mani e unghie. Il consiglio è quello di adottare questo metodo quotidianamente. Per trarre i maggiori benefici dall’olio extravergine per le unghie fragili, intingere la punta delle dita in una ciotola con l’olio e lasciate in ammollo per circa dieci minuti. Per un’azione più efficace possiamo unire il limone, utile anche a smacchiare unghie ingiallite o rovinate dall'utilizzo di prodotti troppo aggressivi. Uniamo a due cucchiai di olio extravergine di oliva un cucchiaio di succo di limone, cospargiamo sulle mani con un massaggio delicato su unghie e cuticole, infiliamo guanti di cotone o seta e lasciamo agire l’impacco per una mezzora. Inoltre, per potenziare l'azione nutritiva ed emolliente, si presentano come ottimi alleati del benessere anche uova e miele. Un uovo e un cucchiaio di miele in aggiunta al composto precedentemente preparato per un concentrato ancora più nutriente. In ultimo, ma non per importanza, un potente detossinante. L’aloe vera ha dimostrato di possedere interessanti proprietà. Per unghie (e mani) perfette basta versare un cucchiaio di gel di aloe vera e diluirlo con qualche goccia di olio EVO. Il composto ottenuto si trasformerà in un impacco "miracoloso" dall’effetto rigenerante.

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Per approfondimenti:

Gazzetta dello Sport "La dieta per unghie sane e forti: aminoacidi, vitamine, minerali. Ecco quelli giusti"

TGcom24 "Come avere unghie sane e forti con i rimedi naturali"

Il Giornale "Il cibo e i nostri capelli Ecco come custodirli

LEGGI ANCHE: Antiossidanti e vitamine: cosa mangiare per rafforzare le nostre difese

Cibo e capelli: aminoacidi e antiossidanti per contrastare la caduta

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Dalla paura dell’influenza a quella per il Covid. Con l’inverno ormai alle porte, è importante non farsi trovare impreparati e la prima cosa da fare è quella di aumentare la nostra difesa immunitaria. Al via con un potente alleato: il cibo. Tassello prezioso nella lotta contro i virus è proprio l’alimentazione. «In teoria il nostro sistema immunitario dovrebbe produrre tutte le difese che ci riparano dai virus. Per questo dobbiamo lavorare sul sistema immunitario combattendo gli stress ossidativi. Un discorso che riguarda soprattutto chi pratica sport a livello intenso, ma non solo», spiega a Gazzetta Act!ve la dottoressa Emanuela Russo, dietista INCO (Istituto Nazionale per la Cura dell’Obesità) dell’IRCCS Policlinico San Donato di Milano. E ancor più chi, una dieta ricca di antiossidanti, è consigliata soprattutto a chi pratica quotidianamente attività fisica ed è sottoposto a un articolare stress ossidativo. Queste persone, infatti, dovrebbero prestare maggiore attenzione all’alimentazione. «Quando ci si allena intensamente si provoca uno stress ossidativo importante, che può esporre maggiormente ai virus».


La nutrizionista suggerisce innanzitutto di includere nella dieta una componente fondamentale per potenziare il nostro sistema immunitario: gli antiossidanti. «Proprio per contrastare lo stress ossidativo bisogna lavorare prima di tutto sugli antiossidanti. Fondamentale è la vitamina C o acido ascorbico. Questa vitamina va a lavorare in maniera positiva a livello di difese immunitarie perché va a ridurre la produzione di radicali liberi. Dovremmo assumerne almeno un grammo al giorno tutti i giorni». Questo nutriente è noto per il suo effetto antiossidante e immunomodulante. Un concentrato di proprietà nutritive benefiche per il nostro organismo. rinforza le difese immunitarie, contrasta i radicali liberi e protegge dalle infezioni. La vitamina C interviene nella formazione di ossa, pelle e denti, sostiene l’attività muscolare, partecipando alla produzione di energia a livello cellulare. «La vitamina C è fondamentale per il mantenimento dell’integrità delle barriere mucosali, ad esempio nel tratto gastrointestinale e respiratorio – spiega Salamone – supporta infatti la sintesi del collagene e protegge le membrane cellulari allo stress ossidativo. È coinvolta nella regolazione delle cellule immunitarie, potenzia l’azione dei linfociti natural killer e l’attività dei macrofagi, e promuove la sintesi di anticorpi».

Più forti con gli antiossidanti


A, B, C e D. Tra gli altri nutrienti importanti non poteva certo mancare la “vitamina del sole”. «La vitamina D, che sappiamo essere contenuta in pochi alimenti come latte, formaggi, tuorlo d’uovo, olio di fegato di merluzzo, pesci grassi (come sgombro, sardina, salmone) – spiega la nutrizionista nell’intervista alla Gazzetta Act!ve -, ma la abbiamo soprattutto esponendoci al sole, oppure attraverso integrazioni. Un livello di vitamina D basso porta anche ad una maggiore predisposizione ad alcune patologie come la dermatite atopica o il morbo di Crohn: alti livelli di vitamina D riducono le recidive e tengono sottotono la parte acuta di queste patologie. Questo nutriente è, infatti, indispensabile per rafforzare la risposta immunitaria contro gli attacchi esterni, ma anche per rendere più forti e sani sia i denti che le ossa. Inoltre favorisce la prevenzione di numerose malattie cronico-degenerative oltre al metabolismo del calcio. La vitamina D è quasi sempre insufficiente e spesso va integrata separatamente. Proprio per questo può essere assunta come alimento solo in minima parte, il resto è prodotto grazie all’esposizione alla radiazione solare, in particolare ai raggi UVB. Quindi, non dimentichiamo di stare al sole il più possibile per fare il pieno di questa preziosa vitamina. È poi importante la vitamina E. E ancora: il betacarotene, precursore della vitamina A. E’ presente nell’olio di fegato di merluzzo, nelle carote, nella zucca, nelle albicocche secche, nel cavolo verde, nel broccolo, nel cavolfiore e nelle verdure a foglia larga». 

cibi ricchi di antiossidanti

Oltre alle vitamine c’è di più! Contribuiscono a rinforzare le nostre difese anche due preziosi minerali come lo zinco e il selenio. «Zinco e selenio sono minerali importanti per la loro attività antiossidante e anche la glutammina e l'arginina, aminoacidi che lavorano proprio contro lo stress ossidativo». Altro importante modulatore della risposta immunitaria è proprio lo zinco a cui si attribuisce la capacità di rimarginare rapidamente le ferite (comprese le ulcere e i danni alle arterie), di aiutare a prevenire i raffreddori (migliora la risposta immunitaria), di migliorare la vista, di migliorare l’odore corporeo, di combattere l’acne e l’ingrossamento prostatico» si legge nel libro Vivere 120 anni: le verità che nessuno vuole raccontarti di Adriano Panzironi. E ancora, il nostro sistema immunitario necessita anche dell’apporto giornaliero di selenio. «[…] utilizzato per fluidificare il sangue, regolare, regolare le prostaglandine e la viscosità delle piastrine, prevenendo malattie coronariche, l'ictus e l'insufficienza cardiaca. Tale minerale è funzionale per il sistema immunitario» si legge nel libro.

INTEGRAZIONE ALIMENTARE, preziosa per il benessere psicofisico

A tal proposito, e ancor più, per evitare di incorrere in queste carenze, sarebbe buona abitudine giocare d’anticipo, bilanciando la dieta con determinati nutrienti e con i preziosi integratori alimentari al fine di fornire al nostro corpo la "benzina" necessaria. Ovviamente, «non esiste una regola per l’assunzione, l’integratore va usato finché ce n’è bisogno (ovvero, laddove necessario, anche per sempre). Normalmente si assumo con dei cicli, [...] ma bisogna essere consapevoli che i benefici non durano per sempre, ma solo durante l’integrazione» spiega a Vanity Fair, Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti ed esperto in nutrizione ed integratori. Anche se non ci sono integratori stagionali, né quelli maggiormente indicati per l’estate o per l’inverno, non dimentichiamo che ci sono, tuttavia, integratori alimentari specifici per colmare particolari carenze oltre, ovviamente, ai segnali che emette il nostro corpo in risposta alle diverse condizioni esterne. Questi integratori ci aiutano ad avere valori sempre ottimali, e quindi, l’organismo ben protetto e, il valore ottimale di alcuni nutrienti nell'organismo è fondamentale per avere un sistema immunitario capace di proteggerci anche da virus e influenze stagionali. «I principali micronutrienti classici che sostengono il normale funzionamento del sistema immunitario e le difese naturali sono vitamina C, vitamina D, zinco, selenio e magnesio», spiega Maurizio Salamone, direttore scientifico di Metagenics Italia. «Oltre a questi, numerosi studi clinici hanno mostrato che alcuni principi attivi contenuti negli estratti di piante come la curcuma e l’echinacea possono modulare o stimolare le difese immunitarie».

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Per approfondimenti:

Gazzetta Act!ve "Cosa mangiare per aumentare le difese immunitarie? La dietista: “Vitamina C, D, ma anche zinco e…"

Vanity Fair "Gli integratori per rinforzare il sistema immunitario"

Vanity Fair "Integratori alimentari: quando assumerli e quali scegliere in estate"

Grazia "Cosa mangiare in estate per proteggere la pelle e fare il pieno di vitamine"

Vanity Fair "I migliori integratori per le difese immunitarie"

Il Faro "Quali superfood per un’estate piena di energia"

Sapere Salute "Un’estate vitaminica"

LEGGI ANCHE: Autunno in salute. Tra alimentazione e integrazione, la scorta di vitamine e minerali

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Non solo colpa del “periodo delle castagne”. Sempre più diffuso soprattutto durante la stagione autunnale. La fastidiosa caduta dei capelli non risparmia proprio nessuno. Infatti, secondo l’Italy Report Beauty Track, è tra le principali preoccupazioni delle millennials: l’80% delle donne tra i 25 e 34 anni dichiara di perdere i capelli. Le cause? Dallo stress all’alimentazione disordinata, dall’inquinamento all’uso eccessivo di piastre e phon. Questi, tra i principali fattori che contribuiscono a indebolire il bulbo pilifero e a danneggiare, di conseguenza, la fibra capillare provocandone la rottura o la caduta. Tuttavia, sono soprattutto, fattori biologici come lo stress emotivo, i cambiamenti ormonali, abitudini alimentari e la routine ad influenzare il ciclo di vita dei nostri capelli agendo alla sua radice che, si indebolisce sempre più fino a lasciarlo cadere. I fattori esterni o di stress quotidiani, invece, come ad esempio lo styling termico, potrebbero causare l'indebolimento della fibra stessa. I capelli continueranno a crescere, nonostante la rottura della fibra causata dalle aggressioni cosicché questi finiranno per spezzarsi e diventare sempre più fragili.

Dalla caduta dei capelli alla CALVIZIE, cause e rimedi naturali

«Ci sono due ragioni per cui si ha una caduta temporanea di capelli: da un lato si tratta di una reazione allo stress, dall’altro è un processo progressivo legato ad un indebolimento del bulbo alla radice», spiega in un’intervista a D Repubblica l’hairstylist David Lucas. «Noi perdiamo tra i 40 ai 100 capelli al giorno quindi non c’è nulla da temere. I capelli si rinnovano costantemente. D’altro canto, se i capelli sono fragili, l’uso frequente di spazzola o phon o anche l'attrito con un asciugamano può sensibilizzarli ancora di più. Anche gli elastici possono danneggiarli!». Un consiglio? «Oltre a utilizzare i prodotti per il giusto trattamento è necessario massaggiare regolarmente il cuoio capelluto in modo da stimolare la microcircolazione» conclude. Non dimentichiamo comunque che il capello ha un ciclo vitale che si sviluppa in tre fasi prima di essere sostituito da un nuovo capello: nascita e sviluppo (fase anagen), crescita (catagen) e caduta (telogen). Quindi anche i capelli hanno un proprio ciclo vitale che va dai 2 ai 7 anni e che si ripete circa 20 volte. Perdere fino a 100 capelli al giorno, per le chiome folte, è da considerarsi naturale ricambio fisiologico.

Stress e insonnia, i grandi nemici dei capelli

«È fisiologico che le persone perdano da 50 a 200 capelli al giorno. Poiché ciascun capello ha uno suo ciclo di vita, è normale che i capelli cadano in modo casuale nelle diverse zone della testa», spiega a D Repubblica la dermatologa, Laura Scott. «Se i capelli cadono più della normale quantità giornaliera, oppure la caduta è concentrata in un’area specifica della testa, allora siamo di fronte ad un’anomalia e bisogna intervenire. Inoltre, la caduta temporanea dei capelli prima dei 35 anni è molto diffusa, sia per cause legate alla salute del bulbo, sia per la sensibilizzazione del fusto. Non c'è motivo per cui i capelli cadano di più con l'invecchiamento, ma la caduta può derivare da effetti collaterali dei farmaci, malnutrizione, depressione e malattie, che sono più comuni in quelli in età avanzata». L’esperta poi, si legge nell’intervista, spiega la relazione con un fattore cruciale come lo stress. «Non ci sono studi che colleghino in maniera diretta la qualità del sonno con la perdita dei capelli ma esiste sicuramente un legame tra la qualità del sonno e i livelli di ormoni dello stress i quali, a loro volta, influenzano il follicolo pilifero e possono portare alla caduta occasionale dei capelli».

integratori per capelli vitamine

Insomma, stress, sonno e alimentazione. La caduta dei capelli potrebbe dipendere da una serie di fattori non trascurabili. Nel caso della perdita di capelli durante il cambio di stagione le cause sono da ricondursi a fenomeni fisiologici. Spesso l'alimentazione è tra i primi fattori da considerare. Difatti, la carenza di alcuni elementi nutritivi potrebbe rendere il capello più debole e provocarne la caduta. Viste le principali cause scopriamo ora come prevenirla! Innanzitutto cominciamo con la giusta alimentazione e la corretta integrazione. Particolare attenzione alla dieta! Nel contrasto alla caduta dei capelli è fondamentale uno stile alimentare sano ed equilibrato, ricco di vitamine e minerali. l cibi, infatti, sono fondamentali per la salute della nostra chioma. Non dimentichiamo poi che le proteine aumentano la crescita. La vitamina B12, inoltre, contenuta in uova, carne e pollame, è fondamentale sia per la crescita che per il benessere, mentre i cibi ricchi di ferro come i broccoli o il lievito di birra ne combattono la perdita. La biotina poi, presente nel fegato e nel tuorlo d'uovo, è essenziale per la naturale crescita dei capelli, ma anche la caffeina che favorisce e stimola la crescita. Per aumentare i sali minerali nell'organismo è importante mangiare frutta e verdura di stagione, meglio se cruda. E ancora il miglio, che fortifica la chioma. Gli alimenti ricchi di betacarotene, trasformato in vitamina A, sono indispensabili. Preziosi per il benessere della nostra chioma anche la vitamina C che promuove la produzione di collagene e che troviamo negli agrumi, nell'insalata, nelle patate, nei pomodori, oltre che nei mirtilli, nelle more e nelle fragole.

CALVIZIE: dalla caduta dei capelli all'alimentazione

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Per approfondimenti:

Il Giornale "Il cibo e i nostri capelli Ecco come custodirli

Dire Donna "Capelli fini: cause, rimedi, consigli e i prodotti migliori"

MSN Lifestyle "Perdita di capelli: ecco come combatterla

Al Femminile "Cibi che fanno bene ai capelli: la lista dei super food per la tua chioma!"

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